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05 maggio 2013

SES LNP-IP: il satellite diventa Internet TV

Un interessante sviluppo annunciato in questi giorni dalla società lussemburghese SES, operatore dei satelliti Astra, è sintomatico dei grandi progressi compiuti dalla componentistica adibita alla sintonia, acquisizione e elaborazione dei segnali RF modulati con tecniche numeriche o analogiche. La soluzione LNB-IP presentata in occasione degli Industry Days organizzati da Ses lo scorso aprile, è uno dei primi esempi della tecnologia  Sat>IP con cui l'operatore satellitare europeo intende trasformare radicalmente la visione della tv satellitare - ancora fortemente legata alla tradizionale catena parabola-LNB-ricevitore/decoder - in una esperienza facilmente fruibile attraverso la nuova generazione di dispositivi IP: smartphone, tablet e ovviamente televisori "connessi", o Smart TV. LNB-IP è un nuovo tipo di downconverter che agisce simultaneamente nel dominio analogico, catturando gli 11-12 GHz dei segnali ritrasmessi dai transponder satellitari e rendendoli fruibili direttamente in reti IP. La tv via satellite, free to air o a pagamento, è molto promettente in questo momento a causa di due fattori che condizionano pesantemente il futuro del broadcast televisivo terrestre: da un lato la pressione verso una maggiore disponibilità di contenuti HD e 3D, dall'altro la limitatezza di risorse frequenziali in banda UHF. Anche considerando l'idea di una rapida curva di adozione del nuovo standard di tv digitale DVB2, la capacità di trasporto delle piattaforme satellitari, specialmente se multiorbitali come nel caso di SES e Hotbird, sono di gran lunga superiori. 
Ma che cosa è LNB-IP? Di fatto è un sofisticato front-end SDR. Il dispositivo effettua la necessaria conversione da 11-12 a 1-2 GHz e un chip sviluppato da MaxLinear, della nuova famiglia Full Spectrum Capture campiona l'intero spettro di segnale convertito, mentre un "system on chip" della Abilis, quest'ultimo con tecnologia Broadcast to Broadband Bridge, rielabora la banda base e la "pacchettizza". LNB-IP permette insomma la ridistribuzione simultanea di otto canali da qualsiasi transponder di una posizione orbitale, via unicast o multicast IP, verso dispositivi fissi e portatili. I segnali satellitari saranno distribuiti via Ethernet, PLC (Power-Line Communications), oppure attraverso una LAN Wi-Fi. La tecnologia precisa SES, è utilizzabile per contenuti free e codificati (pay tv). La prima versione del prodotto può distribuire fino a otto programmi su reti cablate o Wi-Fi. Sono già pronte delle app, per esempio quella di Elgato (ben nota per le sue app per dispositivi TV e DAB USB e tablet), che sfruttano la tecnologia SAT>IP, uno standard che SES ha aperto anche ad altri produttori. 

Inverto Digital Labs, che ha collaborato con SES, Abilis e MaxLinear per la realizzazione dell'LNB-IP ha per esempio lanciato una famiglia di decoder satellitari che grazie a SAT>IP fungono anche da veri e propri server di IPTV. Ecco la descrizione del modello Advanced SAT-IP Multi-Screen Server IDL 400s della famiglia Airscreen Server, che riesce a ridistribuire i programmi di quattro transponder satellitari grazie a quattro tuner indipendenti. 

L'obiettivo di SES è chiaramente quello di innovare profondamente i sistemi di ridistribuzione dei segnali ricevuti dalle parabole, in particolare gli impianti di ricezione rivolti a condomini e gruppi di utenti. Il suo sistema di ibridizzazione televisiva apre la strada a molte opportunità, anche se evidentemente comporta anche aspetti più delicati, come i problemi di titolarità dei diritti sui contenuti, o peggio ancora la possibilità di catturare e riutilizzare i contenuti pay in contesti non propriamente legali .  In ogni caso, questa nuova possibilità di trasformare in Internet TV una televisione che è digitale ma di natura diversa dal digitale della rete, mi sembra un eccellente sviluppo e mi ricorda la tecnologia che l'americana Aereo ha messo a punto per creare un ponte tra il broadcast del televisivo terrestre UHF e le reti IP. Comunque la si legga, il broadcast non sarà mai più quello di un tempo. 

29 settembre 2011

A Torino si è discusso di Internet come piattaforma mediatica

Si chiude oggi al Politecnico di Torino il convegno NEM, Networked and Electronic Media, Summit 2011, una platea di discussone sul futuro di Internet come piattaforma di distribuzione mediatica. Pur essendo molto focalizzata sulle problematiche di distribuzione di contenuti video, la serie di incontri mi sembra di altissimo livello e mi spiace non aver potuto pianificare la mia partecipazione. Purtroppo ho avuto notizia dell'evento solo ieri, tramite il comunicato STMicro/Fraunhofer sul primo ricevitore software adattativo per il video streaming 3D. Tra i titoli che mi hanno incuriosito nel programma c'è anche "Efficient OFDM-based WLAN-Multicast with Feedback Aggregation and Power Control", Jochen Miroll, Zhao Li, Thorsten Herfet (Intel VCI and Telecommunications Lab, Saarland University), perché le tecniche di multicasting potrebbero essere, se correttamente implementate, un modo per accelerare l'adozione di meccanismi di distribuzione analoghi al broadcast ma in ambito IP. Anche "Personalised Newscasts And Social Networks: A Flexible Integration Model", Luca Vignaroli, Fulvio Negro (RAI), Fabio Cattaneo (Polymedia), Peter Altendorf, Matthias Elser (Institut für Rundfunktechnik GmbH) sembra stimolante. Spero che in qualche modo verranno condivisi i contenuti proposti.

La STMicroelectronics e il Fraunhofer Heinrich Hertz Institute dimostrano il primo ricevitore software adattativo al mondo basato su standard per video streaming 3D

Un software che garantisce flussi video senza interruzioni e una visione ottimale attraverso qualunque tipo di dispositivo connesso

Torino - La STMicroelectronics, leader globale nei semiconduttori con clienti in tutti i settori applicativi dell’elettronica, e il Fraunhofer Heinrich Hertz Institute (HHI), un istituto di ricerca leader nei sistemi di comunicazione, nei servizi e media digitali, hanno presentato oggi il primo ricevitore video 3D dell'industria basato sul nuovo standard MPEG-DASH per streaming HTTP dinamico e adattativo. Il prototipo completamente funzionante, sviluppato nell'ambito del progetto COAST (Content Aware Searching and Streaming) finanziato dall'Unione Europea, viene dimostrato al Networked and Electronic Media (NEM) Summit di Torino, dal 27 al 29 settembre 2011.
Lo streaming HTTP permette di erogare flussi video ad alta qualità, utilizzando connessioni IP, su terminali mobili, decoder digitali (set-top box) e televisori connessi in rete. Pubblicato recentemente dai gruppi 3GPP e MPEG, lo standard Dynamic Adaptive Streaming over HTTP (DASH) ha l'obiettivo di semplificare l'implementazione di servizi di steraming video a banda larga sfruttando diverse infrastrutture di rete e differenti dispositivi finali di visualizzazione, e si propone di sostituire la moltitudine di protocolli proprietari per lo streaming HTTP con un'unica soluzione aperta e standardizzata. DASH definisce formati per la preparazione di contenuti e gli strumenti per adattare i contenuti in modo rapido ed efficiente. Supporta i cosiddetti “trick mode”, audio e sottotitoli multi-lingua, la possibilità di inserire annunci pubblicitari e diverse tecnologie per la gestione dei diritti digitali per la protezione dei contenuti. Inoltre può funzionare con le tecnologie standard di caching e web-server.
Il video ricevitore software ST-HHI basato su DASH utilizza algoritmi sofisticati per garantire una erogazione di flussi video senza interruzioni e una visione ottimale grazie alla selezione automatica del bitrate, della risoluzione video e del formato in base alle effettive condizione della rete, alle caratteristiche del dispositivo di visualizzazione e alle preferenze dell'utente. Le variazioni della banda disponibile sono compensate da una variazione automatica del bitrate mentre il formato video viene selezionato automaticamente in base al terminale, in modo che l’utente possa visualizzare lo stesso contenuto 3D anche su dispositivi con schermo 2D standard.
In mostra al 2011 NEM Summit, l’ambiente streaming adattativo 3D ST-HHI comprende un video server, un PC collegato a un monitor 3D, e un “thin client” (terminale a basso costo) con display 2D. Il contenuto video 3D viene generato ed erogato su rete IP da un server remoto verso entrambi i terminali, e l'identico flusso video 3D viene adattato automaticamente per la visualizzazione 2D sul “thin client”. Il prototipo implementa la tecnologia DASH in GStreamer, un diffuso ambiente multimediale per PC e piattaforme embedded, che supporta svariati formati media e protocolli di streaming.
Amedeo Zuccaro, Direttore, R&S Sistemi di Sicurezza e Multimediali, Gruppo Advanced System Technolgy (AST) della ST, ha commentato: “DASH permette di erogare flussi video in modo semplice ed efficiente – sia on-demand che in diretta - utilizzando l'attuale infrastruttura Internet e verso qualunque dispositivo connesso, senza alcuna particolare precauzione. Grazie alla collaborazione con HHI, siamo il primo produttore di silicio in grado di supportare in modo nativo lo streaming video adattativo basato sullo standard DASH integrato nei nostri dispositivi.”
Il dr. ing. Thomas Schierl, repsonsabile del Gruppo Comunicazioni Multimediali del Fraunhofer HHI ha commentato: “La tecnologia video 3D non è più ormai solo una curiosità da laboratorio destinata a nicchie di mercato, ma è disponibile a tutti. Siamo felici di collaborare con la ST per preparare la prossima generazione di dispositivi in grado di offrire contenuti video stereoscopici e multiview”

Networked and Electronic Media (NEM) è un'iniziativa industriale europea che concentra l'attenzione sulla convergenza dei media, delle comunicazioni e dell'elettronica di consumo e dell’IT. Il 4° NEM Summit, che si svolge a Torino dal 27 al 29 settembre 2011, riunisce rappresentanti dei media elettronici e in rete provenienti dall'Europa e da tutto il mondo tra cui grandi aziende, PMI e start-up, istituzioni e centri di ricerca, associazioni industriali, gruppi ed enti normativi.

07 luglio 2010

IPTV, incontro ITU all'insegna della interoperabilità


Quattro giorni tutti dedicati alla interoperabilità e allo showcasing di set-top box, software e sistemi per la IPTV. L'evento è organizzato dall'ITU a Ginevra dal 20 al 23 luglio ed è aperto a tutti i costruttori e sviluppatori che intendono confrontarsi sui principali standard ITU in materia. Tutte le informazioni si trovano su http://www.itu.int/net/ITU-T/cdb/interop.aspx (per approfondimenti sul coinvolgimento dell'ITU in materia cliccare qui).

13 febbraio 2009

VIdeo e audio podcasting: Miro, il superplayer

La nuova versione del client open source per l'accesso ai contenuti multimediali di Miro, piattaforma di Internet TV peer-to-peer, integra nuove funzionalità rivolte all'audio podcasting. Miro 2.0 è allo stesso tempo un aggregatore di feed RSS, un client per Bit Torrent e un mediaplayer per Windows, Macintosh e Linux. Miro ha anche una sua Miro Guide in cui vengono pubblicati i contenuti disponibili in un formato video podcasting, in un modello che ricorda progetti come Joost, Babelgum e il progetto che oggi va per la maggiore, Hulu. Interamente open source, il codice viene sviluppato da una comunità guidata da una fondazione no profit. Ho qualche dubbio sui fondamenti utilizzati, perché il codice Windows di Miro si serve di parti di VLC per il suo player, mentre la versione Macintosh è costruita su Quicktime. Il risultato è che la parte audio non è per esempio compatibile con i flussi Real Audio. C'è ancora molta strada da fare sul percorso evolutivo dei mediaplayer che integrano funzioni di aggregazione di contenuti esterni (e magari di produzione di flussi in uscita). Ma inevitabilmente questi software cresceranno e il ruolo dell'open source sarà molto importante.


Miro 2 has an all-new interface and lots of new features– but for me it’s less of a collection of new stuff and more of a rethinking of the whole Miro experience. I’m really proud of what we’ve built and I think it will definitely advance our mission to spread open video to more people.

In a nutshell, here’s what’s new:

  • A beautiful, all-new widget based interface (see it in action here)
  • Browse while you watch– pop out any video to an external window (our number one requested feature)
  • Miro is now faster, more responsive, and uses less memory
  • You can add streaming sites like Hulu to your sidebar (note: streaming with Flash only works in Windows and OSX)
  • You can add download sites like Archive.org or legaltorrents.com to your sidebar and download to Miro with a single click
  • Improved playlists
  • New compact, sortable list view
  • Better audio support

…and a few days ago we launched the all-new Miro Guide that looks beautiful and works with Miro 2.0 (for example, the Guide is now starting to list some streaming sites).