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29 settembre 2011

A Torino si è discusso di Internet come piattaforma mediatica

Si chiude oggi al Politecnico di Torino il convegno NEM, Networked and Electronic Media, Summit 2011, una platea di discussone sul futuro di Internet come piattaforma di distribuzione mediatica. Pur essendo molto focalizzata sulle problematiche di distribuzione di contenuti video, la serie di incontri mi sembra di altissimo livello e mi spiace non aver potuto pianificare la mia partecipazione. Purtroppo ho avuto notizia dell'evento solo ieri, tramite il comunicato STMicro/Fraunhofer sul primo ricevitore software adattativo per il video streaming 3D. Tra i titoli che mi hanno incuriosito nel programma c'è anche "Efficient OFDM-based WLAN-Multicast with Feedback Aggregation and Power Control", Jochen Miroll, Zhao Li, Thorsten Herfet (Intel VCI and Telecommunications Lab, Saarland University), perché le tecniche di multicasting potrebbero essere, se correttamente implementate, un modo per accelerare l'adozione di meccanismi di distribuzione analoghi al broadcast ma in ambito IP. Anche "Personalised Newscasts And Social Networks: A Flexible Integration Model", Luca Vignaroli, Fulvio Negro (RAI), Fabio Cattaneo (Polymedia), Peter Altendorf, Matthias Elser (Institut für Rundfunktechnik GmbH) sembra stimolante. Spero che in qualche modo verranno condivisi i contenuti proposti.

La STMicroelectronics e il Fraunhofer Heinrich Hertz Institute dimostrano il primo ricevitore software adattativo al mondo basato su standard per video streaming 3D

Un software che garantisce flussi video senza interruzioni e una visione ottimale attraverso qualunque tipo di dispositivo connesso

Torino - La STMicroelectronics, leader globale nei semiconduttori con clienti in tutti i settori applicativi dell’elettronica, e il Fraunhofer Heinrich Hertz Institute (HHI), un istituto di ricerca leader nei sistemi di comunicazione, nei servizi e media digitali, hanno presentato oggi il primo ricevitore video 3D dell'industria basato sul nuovo standard MPEG-DASH per streaming HTTP dinamico e adattativo. Il prototipo completamente funzionante, sviluppato nell'ambito del progetto COAST (Content Aware Searching and Streaming) finanziato dall'Unione Europea, viene dimostrato al Networked and Electronic Media (NEM) Summit di Torino, dal 27 al 29 settembre 2011.
Lo streaming HTTP permette di erogare flussi video ad alta qualità, utilizzando connessioni IP, su terminali mobili, decoder digitali (set-top box) e televisori connessi in rete. Pubblicato recentemente dai gruppi 3GPP e MPEG, lo standard Dynamic Adaptive Streaming over HTTP (DASH) ha l'obiettivo di semplificare l'implementazione di servizi di steraming video a banda larga sfruttando diverse infrastrutture di rete e differenti dispositivi finali di visualizzazione, e si propone di sostituire la moltitudine di protocolli proprietari per lo streaming HTTP con un'unica soluzione aperta e standardizzata. DASH definisce formati per la preparazione di contenuti e gli strumenti per adattare i contenuti in modo rapido ed efficiente. Supporta i cosiddetti “trick mode”, audio e sottotitoli multi-lingua, la possibilità di inserire annunci pubblicitari e diverse tecnologie per la gestione dei diritti digitali per la protezione dei contenuti. Inoltre può funzionare con le tecnologie standard di caching e web-server.
Il video ricevitore software ST-HHI basato su DASH utilizza algoritmi sofisticati per garantire una erogazione di flussi video senza interruzioni e una visione ottimale grazie alla selezione automatica del bitrate, della risoluzione video e del formato in base alle effettive condizione della rete, alle caratteristiche del dispositivo di visualizzazione e alle preferenze dell'utente. Le variazioni della banda disponibile sono compensate da una variazione automatica del bitrate mentre il formato video viene selezionato automaticamente in base al terminale, in modo che l’utente possa visualizzare lo stesso contenuto 3D anche su dispositivi con schermo 2D standard.
In mostra al 2011 NEM Summit, l’ambiente streaming adattativo 3D ST-HHI comprende un video server, un PC collegato a un monitor 3D, e un “thin client” (terminale a basso costo) con display 2D. Il contenuto video 3D viene generato ed erogato su rete IP da un server remoto verso entrambi i terminali, e l'identico flusso video 3D viene adattato automaticamente per la visualizzazione 2D sul “thin client”. Il prototipo implementa la tecnologia DASH in GStreamer, un diffuso ambiente multimediale per PC e piattaforme embedded, che supporta svariati formati media e protocolli di streaming.
Amedeo Zuccaro, Direttore, R&S Sistemi di Sicurezza e Multimediali, Gruppo Advanced System Technolgy (AST) della ST, ha commentato: “DASH permette di erogare flussi video in modo semplice ed efficiente – sia on-demand che in diretta - utilizzando l'attuale infrastruttura Internet e verso qualunque dispositivo connesso, senza alcuna particolare precauzione. Grazie alla collaborazione con HHI, siamo il primo produttore di silicio in grado di supportare in modo nativo lo streaming video adattativo basato sullo standard DASH integrato nei nostri dispositivi.”
Il dr. ing. Thomas Schierl, repsonsabile del Gruppo Comunicazioni Multimediali del Fraunhofer HHI ha commentato: “La tecnologia video 3D non è più ormai solo una curiosità da laboratorio destinata a nicchie di mercato, ma è disponibile a tutti. Siamo felici di collaborare con la ST per preparare la prossima generazione di dispositivi in grado di offrire contenuti video stereoscopici e multiview”

Networked and Electronic Media (NEM) è un'iniziativa industriale europea che concentra l'attenzione sulla convergenza dei media, delle comunicazioni e dell'elettronica di consumo e dell’IT. Il 4° NEM Summit, che si svolge a Torino dal 27 al 29 settembre 2011, riunisce rappresentanti dei media elettronici e in rete provenienti dall'Europa e da tutto il mondo tra cui grandi aziende, PMI e start-up, istituzioni e centri di ricerca, associazioni industriali, gruppi ed enti normativi.

05 febbraio 2009

Piangete Roma 3131

In questi giorni è stato celebrato il 40esimo anniversario di una trasmissione radiofonica molto importante per la crescita del mezzo. Era il 1969 quando su idea di Adriano Magli, il giornalista Franco Moccagatta, con Federica Taddei e Gianni Boncompagni, con Chiamate Roma 3131 aprirono per la prima volta gli altoparlanti di una radio molto unidirezionale ai microfoni nel telefono degli ascoltatori. Mica tutti lo avevano, il telefono in casa, quarant'anni fa, la Sip ci metteva mesi a portare un semplice cavetto in rame; e chiamare in teleselezione, con il prefisso 06, si sarebbe potuto fare solo a partire dall'anno successivo. Intervenire alla radio diventò una passione collettiva e qualche anno dopo, mentre 3131 conquistava la diretta, le radio private seppero far tesoro di quella prima esperienza.
Sulla storia di 3131 Raffaele Vincenti, in collaborazione con Teche RAI ha scritto un libro "La prima volta del telefono", presentato tre giorni fa a Roma.
Su questo pezzo d'archivio del Corriere trovate la cronaca dell'addio definitivo al programma, nel 2001, tra le polemiche suscitate dalla conduzione di Pierluigi Diaco. Ricordo ancora la voce di Franco Moccagatta. E soprattutto ricordo l'atteggiamento di Diaco. Che volete farci, i tempi cambiano. Con 3131, l'Italia mediatica imparò purtroppo a piangersi addosso in pubblico, deprecabile abitudine che ci siamo trainati fino alle attuali "piazze" televisive, ma quel canale di ritorno, quella prima forma di interattività, è ancora uno strumento formidabile.

Rai/ Presentato il libro 'La prima volta del telefono'
La storia del programma 'Chiamate Roma 3131' dal 1969 al 1995

Roma, 2 feb. (Apcom) - Presentato questa mattina il libro 'La prima volta del telefono. La storia del 3131 dal 1969 al 1995' di Raffaele Vincenti, edito da Teche Rai. "Tre anni di lavoro dell'autore e di ricerca in archivio - ha detto oggi il direttore di Rai Teche Barbara Scaramucci - hanno portato al racconto e alla testimonianza di una trasmissione radiofonica della Rai che ha fatto epoca e di cui si festeggia il quarantennale".
Grande l'affluenza alla conferenza, a cui hanno partecipato tutti coloro che si sono succeduti alla conduzione o come registi o come filtri nel programma che ha fatto diventare, attraverso il telefono, il pubblico protagonista. "E' come parlare della prima volta che l'uomo ha volato - ha raccontato Sergio Valzania, direttore di Rai Radio 2 - quando si parla di 3131, era questo il sapore della sua nascita. L'impatto spaventoso che qualcuno da fuori potesse entrare nella radio attraverso il telefono è stato incredibile. Io ho condotto il programma per un paio di settimane e ne sono orgoglioso".
Commosso l'autore del libro, Raffaele Vincenti. "Ho recuperato mille trasmissioni - ha spiegato Vincenti - c'è chi me ne ha date 50, chi me ne ha data una. Ho scovato i primi redattori, le scalette delle trasmissioni, i ritagli di giornale. Ma la vera novità del libro è il cd che contiene testimonianze audio, video e fotografie. Ho registrato i ricordi che tanti avevano su questa trasmissione fondata sul dialogo, in cui l'ascoltatore aveva quasi la stessa titolarità del conduttore. E nel cd c'è anche un documento eccezionale di Adriano Magli, ideatore di Chiamate Roma 3131, che andò in onda per la prima volta il 7 gennaio 1969 con Federica Taddei, Gianni Boncompagni e Franco Moccagatta".
Alla conferenza è intervenuto anche Michele Mirabella. "La radio, utilizzando il telefono - ha raccontato Mirabella - è diventata più ricca, è diventata raggiungibile da un pubblico attivo, peccato che si è snaturata quando in tutto il palinsesto è prevalsa la diretta telefonica. Magli ha intuito che la telefonata in radio, senza immagini, avrebbe messo l'ascoltatore in una condizione di parità. E quel quindicennio iniziale e fortunatissimo della trasmissione ha segnato il costume del Paese".
Presente anche Luciano Rispoli, che con Magli creò 'Chiamate Roma 3131'. "Io ho solo il merito di aver inventato la trasmissione - ha commentato Rispoli - avevo saputo che in Francia c'era un programma radiofonico in cui si interveniva telefonicamente su temi sessuali, lo proposi. Mi diedero 40 minuti ogni mattina, ricordo che dissi ai tre conduttori di dimenticare di avere un'identità e di essere uno strumento al servizio del pubblico: lo fecero ed ebbero successo".
Nel '66 la radio, dopo 10 anni di televisione, era in uno stato di minorità tremenda, ha spiegato lo storico di radio e televisione Franco Monteleone. "L'idea di dare voce alla popolazione italiana - ha proseguito Monteleone - all'opinione pubblica fu vincente. Fu un momento di straordinaria vitalità della radio. Gli italiani erano abituati alla radio istituzionale del dopoguerra, a quella del fascismo, a quella della democrazia cristiana. La radio con 3131 diventa partecipativa".
Il programma cambiò successivamente nome, chiamandosi 'Sala F', grazie alla femminista Lidia Motta, che sceglieva per il programma quattro laureate che riteneva brillanti. Tra queste ci fu Barbara Palombelli. "Io non fui scelta tra quelle quattro - ha raccontato la Palombelli - però una delle quattro rinunciò. Io ero appena rientrata dal funerale di mio padre, ero sotto la doccia e squillò il telefono. Stavo quasi per non rispondere, ma poi corsi al telefono e mi stavano chiamando per 'Sala F'".
E' intervenuto alla conferenza anche il Presidente della Rai Carlo Petruccioli, che ha risposto alla provocazione di Mirabella, che gli faceva notare come in passato per condurre i programmi si andavano a pescare i laureati migliori e ora si scelgano i passanti, dicendo che "nel neorealismo si prediligeva la gente di strada". Petruccioli ha aggiunto anche che per il nuovo programma Rai 'Buongiorno regione' gli addetti ai lavori sono stati selezionati nelle università. "Ieri in un programma - ha ribattuto Mirabella - ho sentito dire ad un conduttore di cui non faccio il nome 'Scusate ma devo banalizzare sennò a casa non arriva'. Questo per me è un passante".
Significativo anche l'intervento di Giorgio Simonelli. "Il 3131 è stao per la radio quello che 'Portobello' è stato per la televisione: il contenitore di tutti gli stili che sono venuti dopo. Il 3131 - ha spiegato Simonelli - ha accompagnato tante trasformazioni della nostra società, come quella che ha visto la donna inserirsi sempre di più nel lavoro. Il 3131 segna la data di nascita della radio moderna". Un mondo che non è più riproducibile secondo Paolo Taggi. "Io conducevo il 3131 della notte - ha ricordato Taggi - ogni volta ascoltavo delle microstorie, le persone telefonavano e raccontavano quello che accadeva loro in quel momento, era un mondo bellissimo, ma che non c'è più".

04 settembre 2008

HR You FM mescola radio e Internet per i giovani

Poi uno dice che non si possono fare confronti fuori contesto. Come avete letto la RAI diversi giorni fa ha deciso unilateralmente una stretta - immagino solo temporanea, nell'attesa di un lavoro di revisione che spero preveda l'introduzione di una sana moderazione di uno spazio di discussione che non può essere lasciato in balia dei soliti mortiferi spammer - sui forum della sua Community. Molti spazi sono stati chiusi o impostati in sola lettura, rimangono ancora i forum collegati a determinati programmi radiotelevisivi, ma spesso il clima è avvelenato e i frequentatori di questo spazio si sentono appesi alle decisioni future.
Tutto questo succede mentre nel mondo le emittenti pubbliche e private studiano le più svariate forme di interattività e dentro ai rispettivi forum di discussione si danno appuntamento ascoltatori competenti e garbati, capaci di affrontare tematiche complesse, fornire spunti di approfondimento, esprimere nuove opinioni. Il segno del pauroso decadimento italiano sta anche in questa sorta di afasia collettiva, nei dibattiti televisivi degli immutabili politici e opinionisti sovrapposti, nei vacui flame internettiani, nel generale chiacchiericcio inutile su questioni volgari e marginali che invade ogni spazio di relazione, incattivendole.
Basta mettere un piede fuori da questa melma per ritrovarsi in quello che a molti livelli appare sempre più come un pianeta diverso, non come una entità geografica di cui bene o male facciamo parte. Nel Land tedesco dell'Assia, la Hessicher Rundfunk dal 2004 ha attivato (attraverso il restyling del programma musicale HR XXL) il canale You FM (Young Fresh Music), molto giovanile, molto musicale (il 29 agosto è partito il RadioAward für neue Musik, un premio per nuovi gruppi musicali assegnato dagli ascoltatori attraverso un meccanismo partecipativo gestito in collaborazione tra You FM, MDR Sputnik e RBB Fritz, tre canali regionali molto simili tra loro) e naturalmente molto ricco di interattività. A partire da questo sabato, come annuncia il comunicato stampa HR, You FM cercherà di fare tesoro delle community di myYouFM per realizzare contenuti sempre più partecipativi. Tema in discussione: di quante community vive l'uomo? Ospite d'onore un cantante di un popolare gruppo hip hop tedesco i Phantastichen Fier.
Se andate sul nuovo sito di myYouFM il claim "Radio war gestern... heute ist You FM" (ieri era la radio... oggi è You FM) fa subito pensare al tentativo di ricostruire un mezzo di comunicazione invecchiato. E' il tentativo giusto? E' solo una retorica falso-giovanile che i giovani "veri" snobbano? Anche senza avere dati a disposizione mi piace registrare un tentativo se non altro generoso, un esperimento dovuto. You FM in Assia - una regione un po' più piccola della Lombardia con sei milioni di abitanti contro dieci - trasmette su una ventina di frequenze. Secondo gli ultimi comunicati Media-Analyse, raccoglie 2,1 milioni di ascoltatori e You FM va bene, se è vero che tra le due ultime rilevazioni più recenti il canale passa da 160 a 180 mila ascoltatori (in flessione è la statistica che riguarda l'ascolto nelle ore in cui alla radio possono essere trasmessi annunci pubblicitari). Il canale pop-rock più "maturo", HR3, raggiunge i 920.000 ascoltatori. Chiaramente, il tipo di target di You FM, oltre a essere demograficamente meno corposo, è impegnato a fare altre cose che non guidare/lavorare e ascoltare la radio. Ma portare Internet in radio sembra essere un buon modo per creare consenso intorno a un mezzo che deve liberarsi di qualche ragnatela. O pensate che chiudere i forum di discussione collegati a una emittente sia una strada più indicata?
Hörfunk: Meldung 03.09.2008
Startschuss für interaktive Radio-Show fällt am Sonntag
Prominenter Gast in „myYOU FM“ ist Fanta-4-Mitglied Thomas D.

Am kommenden Sonntag, 7. September, um 14 Uhr fällt der Startschuss für die neue interaktive Sendung „myYOU FM“. In der ComYOUnity-Show dreht sich alles um Menschen, Themen und Skurrilitäten aus dem Internet. Das Besondere daran ist, dass sich jeder mit eigenen Themenvorschlägen oder Kommentaren einbringen kann sogar während der Show. Entweder legen sich interessierte Hörer dafür ein Profil auf www.myYOU-FM.de an, oder sie melden sich an der YOUline (069 / 55 30 40), per SMS (0171 / 655 30 40, zum Normaltarif des jeweiligen Mobilfunkanbieters) oder via E-Mail an studio@YOU-FM.de. Am kommenden Sonntag lautet das Thema der Show: „Wie viel Community braucht der Mensch?“. Es werden verschiedene Communities vorgestellt und deren Sinn beziehungsweise Unsinn auseinandergenommen. Neben jeder Menge young fresh music wartet die hr-Jugendwelle mit einem prominenten Gast auf.
Thomas D. zu „doof“ zum bloggen? Fanta-4-Mitglied Thomas D. verrät in „myYOU FM“ seine Web-Vorlieben und Community-Nutzungsgewohnheiten: „Ich glaube, ich bin in allen Communities, die es gibt. Aber die Inhalte – Podcasts und Blog-Einträge die stelle ich nicht selbst ins Netz. Das machen enge Mitarbeiter, denn ich muss gestehen, ich kann das selbst gar nicht. Dafür bin ich viel zu doof." Ob auch jeder sein virtueller Freund sein darf, erfahren die YOU FM-Hörer am Sonntag von 14 bis 18 Uhr.
„Internet killt the Radiostar?“ Nein, tut es nicht. Das belegen aktuelle Studien: Das Web befruchtet besonders die jungen Radiosender vielmehr, denn gerade Jugendliche leben förmlich im Netz, und genau dieses Netz bringt YOU FM jetzt ins Radio. Aktuell wird vielfach über die (Un-)Notwendigkeit und den Nutzen der Symbiose von Radio und Internet philosophiert, besonders im Hinblick auf öffentlich-rechtliche Rundfunkanstalten. Dabei zeigt sich, dass mittlerweile 96 % aller 14- bis 19-jährigen und 94 % aller 20- bis 29-jährigen Deutschen das Internet nutzen (Quelle: ARD/ZDF-Online-Studie 2008). Laut JIM-Studie (2007) wird das Internet sogar als Leitmedium deutscher Jugendlicher im Alter von 14 bis 19 Jahren definiert: Ein Jugendlicher verbringt demnach im Schnitt 114 Minuten pro Tag online. Dabei folgt nach Mailen und Chatten, Musikhören bereits an dritter Stelle. Die Jugendlichen leben und beleben das Internet also, und YOU FM lebt mit.