10 aprile 2016

Stazioni onde medie low power: Marsiglio, il MISE è in torto e gli operatori "non possono ritenersi responsabili".

Immediata la controreazione di Giorgio Marsiglio, che interviene a stretto giro di nota per commentare quella pubblicata sul sito del MISE (quella con la diffida agli operatori di impianti di radiodiffusione in onde medie a bassa potenza, caldamente invitati dal ministero a non "forzare" le regole trasmettendo in mancanza di frequenze correttamente assegnate).
L'analisi elaborata dal nostro giurista delle onde si può leggere qui, ma in estrema sintesi Marsiglio sostiene che il MISE - al di là delle scuse accampate - è il primo a non aver rispettato i propri obblighi nei confronti di Agcom e degli operatori, e che questi ultimi possono continuare a valersi di una sentenza depositata in Cassazione in base alla quale:

“Non può ritenersi responsabile del reato di cui all’art. 195 del d.P.R. 29/3/1973 n. 156 come modificato dall’art. 45 della l. 14/4/1975 n. 103 chi, nei limiti della legge, installi ed eserciti un impianto di diffusione radiofonica e televisiva di portata non eccedente l’ambito locale, pure non essendo in possesso della prescritta autorizzazione, ma che mai potrebbe essere rilasciata in mancanza della previsione legislativa dei requisiti necessari per ottenerla.
Diversamente operando significherebbe che l’inerzia a riguardo del legislatore nazionale, protratta indefinitamente, priverebbe il soggetto di esercitare un diritto costituzionale a lui riconosciuto” (Corte di Cassazione, III sezione penale, 13 giugno 1984, n. 1332, depositata il 17 ottobre 1984)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Accidenti! Una sentenza da leccarsi i baffi per quanto è chiara! Marsiglio batte MISE 2-1 !
Piero_53

Giorgio Marsiglio ha detto...

Troppo buono, Piero.

Come ricordo ad ogni occasione, il merito è principalmente di Massimo Lualdi di Newslinet, che cita tale sentenza a pag. 129 della sua opera "Il concetto giuridico di ambito locale nel sistema radiofonico italiano alla luce dell'evoluzione tecnologica", reperibile in www.planetmedia.it/cgal.pdf].

Importante è che ora le emittenti "passino" la sentenza ai loro avvocati, per far fronte alle possibili contromosse ministeriali.

Andrea Lawendel ha detto...

Molto giusto il riferimento al testo di Massimo. Ma l'auspicato coinvolgimento degli avvocati presupporrebbe l'esistenza di un settore più strutturato di quello che al momento mi pare di percepire. Spero che Giorgio ci veda meglio!