Domani a Trento ennesimo convegno per discutere di nuova radio, e per fortuna che a farlo sono stati chiamati due calibri da novanta come Sergio Ferrentino e Luca De Biase. Intanto però qualcosa si muove, finalmente, anche dal punto di vista dell'unica cosa che conta quando si parla davvero di radio: le trasmissioni di quella che dovrebbe essere, nella provincia di Trento, la prima tappa non sperimentale della radio digitale italiana. Sul sito di RAIWay riservato ai fornitori è apparso da qualche giorno il bando di gara per la fornitura dei materiali per i tre impianti di Ravina di Trento, Rovereto e Cima di Penegal (nella foto). Il valore complessivo se non ho capito male è di 340 mila euro (una cifra superiore a quella, intorno ai 150 mila euro, citata da uno dei consorzi privati alla conferenza stampa del mese scorso, ma forse era un prezzo relativo a una singola postazione, qui ne sono previste tre).
Scadenza fissata per inizio gennaio: questo significa che i tempi di attivazione non saranno rapidi come sarebbe stato lecito aspettarsi per una tecnologia che in Italia ha una ripartenza molto più lenta rispetto a nazioni come la Germania? In ogni caso, evviva la trasparenza dell'operatore pubblico, il primo a dare al progetto del DAB+ in Trentino una concretezza in termini di tempistiche e valori in gioco.
Possiamo sperare sin d'ora che l'ensemble RAI sul DAB+ avrà contenuti nuovi per la radio. Magari i canali Webradio così ricchi di cose da ascoltare e di spunti di crescita?
1 commento:
Possiamo anche sperare che gli apparati DAB attualmente in uso presso il tx di Ravina di Trento vengano riutilizzati per coprire (in via temporanea) zone attualmente scoperte dal servizio, oppure verranno ceduti (penso all'interesse che potrebbero avere operatori inglesi) perchè considerati obsoleti?
Avere finalmente a disposizione un segnale digitale dal Monte Serra per la Toscana o dal Monte Cònero per la riviera adriatica (a puro titolo di esempio), non sarebbe male..
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