Di fronte a un evidente fenomeno di accelerato smantellamento degli impianti trasmissivi dei broadcaster internazionali, le onde corte stanno diventando una specie di "zona temporaneamente autonoma". Le "hobby pirate" del centro e nord Europa ormai trasmettono sui 48 metri e su diverse altre frequenze non-broadcast tutti i giorni della settimana (un tempo si sentivano solo la domenica mattina). In Italia i pirati musicali non attecchiscono ma la voglia di occupare l'etere HF c'è. E mentre i privati che sperimentano l'uso delle onde medie per trasmissioni a carattere locale ricevono la puntuale diffida dagli ispettorati tecnici del ministero dello Sviluppo Economico (quello che ha raccolto il testimone del fu-Ministero delle Comunicazioni), sembra che le autorità competenti non battano ciglio davanti alle richieste di trasmissioni di "segnali di tempo" sulle frequenze tradizionalmente riservate da decenni alle emittenti di tempo e frequenza campione ufficiali. Dopo le tramissioni "revival" della stazione torinese IBF su 5 MHz, riattivata in questi mesi in modo un po' discontinuo dai radiosperimentatori che fanno capo all'Associazione Italiana Radioascolto, in queste ultime ore è spuntata una misteriosa stazione che trasmette sui 10 MHz il segnale orario in codifica SRC, quella utilizzata dalla RAI (a questo indirizzo il circuito e il software di decodifica SRC realizzato da Danilo Consonni e descritto in un articolo di qualche tempo fa su Circuit Cellar)
Da una prima analisi il segnale sembra provenire dalla Versilia, più precisamente dall'entroterra di Viareggio. La stazione trasmette in modulazione di ampiezza con portante inferiore soppressa e occupa il minuto con delle musichetta e l'annuncio dell'orario (il format è cambiato più volte). Viene data anche una sorta di identificazione, addirittura con un "locator geografico", il sistema di coordinate utilizzate dai radioamatori per fornire in modo stringato la loro posizione. Quello fornito, JN53DV, corrisponderebbe in effetti alla località dove opera un radioamatore versiliano, che non voglio identificare qui. In più, nel messaggio identificativo viene precisato un indirizzo Web, quello della associazione Italcable. Sul sito di questa organizzazione - che evidentemente vuole rifarsi alla tradizione della società radiotelegrafica che un tempo si occupava delle comunicazioni telefoniche internazionali dall'Italia - leggiamo che la rediviva Italcable è una "libera associazione senza fini di lucro" autorizzata da una "licenza del Ministero dello Sviluppo Economico" e che tra i suoi servizi c'è anche questo "segnale orario": "E' attiva la stazione radio trasmittente sulla frequenza 10MHz Modulazione d'Ampiezza, 24 ore su 24 il segnale orario Italiano, Locator: JN53DV, è in fase di ottimizzazione e probabilmente lo rimarrà per sempre, l'antenna, il trasmettitore e il sistema di controllo". Altri contenuti, per il momento, non ce ne sono e non si specifica altro sulla natura di questa presunta licenza (peraltro concessa, a quanto si dice, anche ai restauratori del segnale IBF su 5 MHz).
Il video che allego è stato realizzato nell'estremo levante ligure e molto probabilmente riguarda la ricezione dell'onda di terra dell'impianto (se davvero questo è localizzato in Versilia). Qui a Milano non sento nulla, ma sembra che nel centro Europa la nuova stazione di tempo copra il segnale della stazione cinese BPM. La radicale differenza è che mentre Italcable chiaramente non utilizza una time reference ad alta precisione e la sua portante non si trova esattamente su 10 MHz, la stazione BPM è a tutti gli effetti un campione "di laboratorio" in entrambi i domini. Che senso ha un'operazione di questo tipo, al di là della nostalgia per un medium sempre meno preponderante (ricordo che oltre a IBF in Italia operava anche la stazione di tempo romana IAM e tutte e due sono state chiuse diversi anni fa)? Sul piano tecnico non c'è nessuna motivazione reale, oggi grazie al GPS possiamo avere sorgenti di radiofrequenza e tempo decisamente più precise. L'uso di frequenze non-radioamatoriali e non broadcast colloca questi esperimenti a metà strada tra hobby e revival, il tutto favorito da una sorta di vacatio legis risultante dalla perdita di interesse nei confronti di questa porzione dello spettro RF. E' un peccato che in tale vuoto normativo nessuno cerchi di mettere in piedi iniziative radiodiffusive di stampo più informativo, culturale, sociale. Gli attuali giochi nell'etere attraggono un numero molto ristretto di appassionati e quando subentrerà la noia rischiano di non lasciare molte tracce.
9 commenti:
Grazie per l'interessamento alla stazione radio
attivata dalla associazione Italcable, ottimo
articolo, 3 piccoli appunti, 1) non si tratta
di una stazione Pirata (so' che sono piu' affascinanti
ma questa non lo e'), 2) nessuna "vacatio legis"
anzi la normativa Italiana e Internazionale
e' piuttosto precisa e non lascia spazio ad improvvisazioni,
3)per quanto riguarda il subentro della noia,
beh diciamo che avendo iniziato adesso ed essendoci
impegnati almeno per 10 anni con l' autorizzazione
a trasmettere rilasciata dal ministero,
non abbiamo nessuna intenzione di mollare,
ne ci sarebbe possibile.
Cordiali Saluti
Italcable
Grazie per queste ulteriori precisazioni. Non mi pare proprio di aver scritto che Italcable (io farei un controllo sulla possibilità di utilizzare un marchio come questo, potebbe essere ancora vincolato dopo la scomparsa della società nel 1994 per fusione con Telecom Italia) sia una stazione pirata. Ho parlato di una *sorta* di vacatio legis semplicemente perché fino a pochi mesi fa operare nelle onde corte fuori dalle bande concesse ai radioamatori è stato burocraticamente molto complesso per una "libera associazione". Ancora non sappiamo se Italcable è una associazione riconosciuta, se è iscritta nel registro delle onlus presso l'Agenzia delle entrate, chi siano i suoi soci, né quando e come sia stata protocollata la dichiarata "licenza" ottenuta dall'MSE, né con quale finalità sia stata concessa, né con quali termini, né per quali classi di emissioni e su quali frequenze, né con quali livelli di potenza . Sappiamo in pratica quello che in genere sappiamo delle emittenti pirata musicali, cioè poco e niente: a un certo punto c'è qualcuno che accende un trasmettitore su una frequenza strana e trasmette qualcosa.
Le stazioni di tempo e frequenza campione sono nate per offrire un servizio molto importante. Una time reference precisa è sempre stata una questione di rilevanza nazionale (basti pensare alla criticità della variabile tempo in un contesto come il mercato borsistico). Diffondere tale standard di riferimento attraverso una emittente a radiofrequenza altrettanto precisa e controllata serviva a centrare anche un secondo obiettivo: fornire a laboratori, aziende di elettronica e strumentazione e a molti altri soggetti un campione altrettanto importante per la taratura degli apparati. Oggi tra linee dedicate, Internet, satelliti GPS e generatori di frequenza ad alta precisione e basso costo, il ruolo di queste istituzioni è diventato, diciamolo, piuttosto marginale, se non fosse per la necessità di tenere in vita la nicchia industriale degli orologi radiocontrollati). Una nazione come la Svizzera, patria dell'orologio a cucù, ha per esempio deciso di smantellare la sua stazione attiva per decenni nei dintorni di Losanna. La molto più modesta - sul piano del rispetto delle tempistiche - Italia, ha mandato in pensione IBF nel 1991. Cinque o sei anni dopo fu la volta di IAM. Se enti gloriosi come l'Istituto Nazionale Galileo Ferraris e l'Istituto superiore delle Poste e Telecomunicazioni decidono che trasmettere un segnale orario in onde corte è diventata (20 anni fa!) una impresa obsoleta, sarei molto interessato a conoscere le motivazioni di Italcable, in un momento in cui persino una emittente oserei dire non progressista come Radio Vaticana opta per un drastico ridimensionamento di questo mezzo diffusivo. Se la motivazione principale è la nostalgia, non c'è molta differenza tra Italcable e un pirata olandese che trasmette polka music in una banda marittima o areonautica. Se i presupposti fossero tecnici sorgerebbero perplessità ancora maggiori. Qual è la precisione della frequenza portante, quale la sua deriva nel tempo? E a proposito di tempo: che attendibilità ha il "segnale orario" trasmesso attualmente, quali sono gli obiettivi futuri? Qual è la fonte di questo segnale di tempo? L'INRIM? L'INRIM collabora in qualche modo con l'iniziativa? Se volessi regolare il mio orologio o il mio server sul vostro segnale, a quali margini di errore o deviazione andrei incontro? Italcable è un laboratorio accreditato per le misure? E' riconosciuta da Accredia? Rispetta le normative UNI, CEI e tutte le altre? Detto questo non sono affatto quel legalista che immaginate, in genere mi interessano tutte le stazioni radio, c'è sempre una storia dietro da raccontare. Proprio per questo l'improvviso revival di stazioni che dovrebbero essere molto serie e paludate mi sembra curioso. Ci andrebbe anche la semplice voglia di divertirsi con le antenne e le manopole di un trasmettitore, per carità. Auguro anche a questa iniziativa un grande successo.
che o_o....
Andrea, ma poi hai ricevuto risposte dall'associazione? Le tue domande poste nel commento sono interessanti e meriterebbero una risposta.
No, nessuna risposta, contiuiamo a non sapere nulla né delle caratteristiche tecniche del segnale né delle finalità della trasmissione. Nel frattempo i segnali li trovo anche su 15 MHz e anche sui 5 c'è una stazione che non identifica (e non trasmette musica) ma utilizza la stessa codifica per il segnale di tempo. Se non altro la musica viene trasmessa solo in banda laterale superiore, quindi rimane la possibilità di ascoltare le altre.
Andrea, la tua è una interessante notizia e sollevi una questione altrettanto interessante: le HF sono sempre più vuote e la situazione andrebbe presa al balzo per incentivarne un uso semi-professionale, se non anche hobbistico. Micro-broadcasting o estensione delle bande radioamatoriali, io direi.
O prima o poi ... andremo verso questa direzione, io penso. E' da vedere se gli utenti Istituzionali saranno disposti a mollare l'osso.
Le onde corte, a mio modesto parere, non avrebbero perso la loro rilevanza strategica a tutti i livelli e per quelli che, sino a pochi anni fa, sono stati gli utenti di sempre: BC, Aerei, Navi, Point to Point, ecc. ecc. Solo che viviamo nella sbornia di Internet, del Digitale, dei Satelliti, ecc. ecc.
Mah ... stiamo a vedere.
In questo momento la si riceve via Wide-band WebSDR in J032KF a 15000 kHz, dall'Olanda. A mio parere per potere aspirare a fregiarsi della "qualifica" di stazione di utilità, dovrebbe per lo meno trasmettere con un format composto di 1 impulso al secondo ogni secondo (a esclusione del secondo 59) eliminando il superfluo (musica) che non comprendo a cosa serve. Non posso fare a meno di pensare a una similitudine col contratto di fornitura del tempo campione alla RAI da parte dell'INRIM che, appunto, prevede una sincronizzazione al minuto.
Non contenta di trasmettere musichette del tutto incompatibili con la sua presunta missione di stazione di tempo e frequenza campione, sembra che adesso Italcable o chi per lei abbia anche iniziato a identificarsi in modalità SSTV. Ecco due video pubblicati dall'amico Christian, a testimonianza di una presenza sempre più ingombrante e sempre meno giustificata di questo stupido segnale su frequenze molto importanti per i DXer. Mi limito a ricordare che su 10 e 15 MHz WWV trasmette informazioni sull'attività geomagnetica, per esempio. E' vero che la stazione italiana utilizza l'AM con portante inferiore soppressa, il che lascia aperto agli altri uno spiraglio di ricezione, ma fino a quando andremo avanti con questo "esperimento"?
In questo: http://youtu.be/7xl6-_j8ODM WWV dal Colorado fa a cazzotti, al mattino presto, con Italcable sui 10 Mega, mentre nell'altro (http://youtu.be/wrdEq23FkrA) la gloriosa stazione oraria italiana (che, per la gioia di grandi e piccini ha aggiunto dei minuti in cui trasmette in SSTV!) domina i 15 Mega. Tralascio commenti: non solo la lingua di trasmissione non è l'inglese, ma l'ora è quella italiana (o, volendo essere transigenti, dell'Europa Centrale). Cui prodest? Direi proprio solo a chi trasmette!
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Quì, in Puglia centrale sud-est Bari, ascolto due portanti distanti, tra loro, poco meno di 20 Hz.
Quale quella giusta?
Or, se desidero tarare un generatore a 10 MHz. con ottima precisione, è un bel guaio.
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Ma non potevano andare da n'altra parte?
'73 de Riccardo -. IK7FMO
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