Paolo Morawski mi ha girato il link al blog della giornalista Paola Caridi, la quale a sua volta invia da Gerusalemme - dove credo risieda - una interessante corrispondenza relativa a "Jerusalem Calling", un documentario sulla storia della sezione araba del Palestine Broadcasting Service, l'emittente voluta dai "mandatari" britannici nel territorio appartenuto all'Impero ottomano. La PBS trasmise in inglese, ebraico e arabo dal 1936 al 1948 e il suo primo impianto in onde medie fu localizzato a Ramallah, appartenente oggi al territorio della Palestina (qui una breve cronologia della stazione chiusa dopo la nascita di Israele e qui il capitolo dedicato alla PBS in un libro di memorie solo parzialmente disponibile su Google Books).
Il documentario è stato realizzato due o tre anni fa dal regista Raed Duzdar ma la corrispondenza della Caridi si riferisce a una proiezione avvenuta l'altro giorno a Gerusalemme Est. Su You Tube si trova il trailer di questa interessante produzione: è in lingua araba e senza sottotitoli ma da quel che si può intuire dalle interviste effettuate, tutte evidentemente a persone in qualche modo coinvolte con il funzionamento dell'emittente, il lavoro sembra molto curato.
Come osserva la giornalista italiana emerge un ritratto di una società molto diversa da quella attuale, anche se neppure allora dovevano mancare le tensioni. Pochi anni dopo l'inizio delle trasmissioni di PBS, un attentato di un gruppo clandestino ebraico costa la vita di due operatori nello studio, poi nella primavera del 1940 l'altro movimento clandestino, Hagana inagura Kol Israel, il nome adottato nel 1948, con l'indipendenza dello Stato e la fine dele trasmissioni britanniche (qui un'altra breve storia della radiofonia nata in seno alla clandestinità ebraica). Già allora, dopo la caduta dei turchi e l'avvento del fascismo e del nazismo, il Medio Oriente era un crocevia di opposti interessi.
Nell'immenso catalogo della Libreria del Congresso americano ho trovato una raccolta di decine di fotografie d'epoca scattate negli studi e nel corso di varie inziative del Palestine Broadcasting Service, che forse potremmo definire come uno dei primi tentativi di dar vita a un medium interculturale. Basti pensare che le prime trasmissioni in arabo rivolte a quell'area, anche se in chiave propagandistica e antibritannica venivano captate dalla fascista Radio Bari, una emittente che ebbe poi un ruolo fondamentale nella liberazione.
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