27 ottobre 2007

La voce americana del Reich

La newsletter di Glenn Hauser, DXLD, contiene sull'ultimo numero un riferimento a un lavoro teatrale scritto da Colin Sargent e dedicato a un personaggio della Seconda Guerra mondiale rimasto scolpito nella memoria di tanti soldati americani. La protagonista di "100 percent American girl" è "Axis Sally" (oltre alla voce di Wikipedia, potete leggere questa breve biografia su Historynet), la Rosa di Tokyo tedesca. Née Mildred Sisk a Portland, "Sally" adottò successivamente il cognome della madre e divenne Mildred Gillars. Dopo aver tentato la carriera di attrice decise di andare a Dresda per studiare musica e poi a Berlino per insegnare inglese, ma in Germania incontrò un suo docente di tedesco, conosciuto a New York e forse intrecciò con lui una relazione. Andò a finire che Mildred accettò un posto come annunciatrice inglese di Radio Berlino e mantenne la sua scomoda posizione di propagandista e traditrice fino a due giorni prima della caduta del Reich. Catturata in Germania fu riportata in patria, processata e condannata ad almeno dieci anni di galera. Ne fece qualcuno in più prima di decidersi a chiedere la libertà vigilata agli inizi degli anni sessanta, continuò per un po' a lavorare come insegnante in una scuola cattolica, prese un diploma nel 1973 e, tranquillamente, si eclissò. Morì nel 1988 a 87 anni.
Il dramma di Sargent, presentato recentemente con grande successo a un festival teatrale del Maine, sposa la teoria del tradimento "per amore". L'intero testo di questo suggestivo lavoro teatrale è accessibile dal sito Web del drammaturgo, che contiene qualche altro dettaglio sull'avventura di Sally. La voce un po' rauca della propagandista del Reich si può ancora sentire su qualche vecchia registrazione storica. A differenza del celebre "Lord Haw-Haw", collega di Sally per le trasmissioni alle forze britanniche e successivamente condannato a morte, Mildred non fu giudicata una grande traditrice. I testi delle trasmissioni non li scrisse personalmente. Ma non si risparmiò qualche bassezza, come quando intervistava i prigionieri americani spacciandosi per funzionario della Croce Rossa e rimandava in onda le loro dichiarazioni. Una delle sue trasmissioni più note fu quella dell'11 maggio del '44, poche settimane prima del D-Day. L'operazione, da tempo prevista dalle forze tedesche e già battezzata D-Day, fu il pretesto per un "radiodramma" mirato ad avvilire il morale delle truppe dell'imminente sbarco. "The D of D-Day stands for doom... disaster... death... defeat...Dunkerque or Dieppe," ammoniva la voce di Sally. Un anno dopo sarebbe arrivata la sua, di Dunkerque: D come dimenticata e derelitta.

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