12 marzo 2007

FMeXtra: Rete Otto si fa in quattro

Massimo Caracciolo, il consulente che per Rete Otto di Varese sta seguendo la speimentazione FMeXtra, non è un grande fan di Eureka 147. «La scelta dei canali su cui operare è apparsa subito discutibile,» dice, «e uno standard sperimentale che impiega quindici anni a decollare, per me non decollerà mai.» Invece, l'idea di uno standard in band è sempre stata più accattivante. Ma quale tra le varie possibilità oggi proposte dal mercato e dagli organismi standardizzatori? Il DRM, oltre a essere di là da venire nella versione FM, non è molto sexy per una stazione commerciale. HD Radio di Ibiquity è robusto e consolidato, soprattutto dà la possibilità di mescolare facilmente vecchi e nuovi segnali, per non perdere gli ascoltatori e avere comunque la possibilità di sperimentare qualcosa di nuovo . Ma ha un'occupazione di banda che richiede le rigide protezioni tra una stazione all'altra osservate negli USA e nelle nazioni civili europee.







Ecco che in questo quadro poco incoraggiante si inserisce una piccola startup americana, Digital Radio Express, poco conosciuta ma con una proposition interessante da fare. «Un sistema digitale che cambia molto poco per chi lo deve trasmettere, un encoder e poco altro, e di cui le normali radio analogiche non si accorgono neppure,» dice Caracciolo. Ma per chi acquista una radio FMeXtra, c'è la possibilità di ascoltare fino a un paio di canali stereo in più o quattro monofonici, con una qualità interessante. FMeXtra, infatti, sfrutta un principio già noto alle stazioni che modulano in FM: quello di inserire il flusso digitale negli spazi di spettro lasciati liberi dalle componenti monofoniche e stereofoniche (i segnali L+R e L-R) e già occupati attualmente dalle informazioni RDS. In America il sistema delle cosiddette sottoportanti (SCA viene attualmente usato da qualche stazioni per diffondere canali audio analogici a bassa qualità, tipicamente la "muzzak" degli ascensori.
«La proposta di FMeXtra mi pare l'unica che possa davvero salvaguardare quello che gli editori radiofonici hanno già. Dalle prove di laboratorio che ho avuto modo di studiare il sistema funziona anche con una modulazione molto bassa della sottoportante, a 35 dB sotto il segnale principale. Anche la resistenza nei confronti delle perturbazioni e interferenze mi sembra buona, così come l'immunità dai disturbi sul proprio segnale analogico.» La qualità in ascolto è buona anche senza particolari preprocessamenti e la decodifica avviene anche in mobilità. L'idea è proprio quella di verificare tutti questi parametri "teorici" attivando la sperimentazione già in questa o nella prossima settimana, sulla storica frequenza di 103,4 MHz, che copre anche qualche area di Milano, una piccola zona del sud del Canton Ticino e la provincia di Varese. Lo stream digitale, secondo Caracciolo, occuperà una sottoportante compresa tra 61 e 98 kHz.
In principio l'approccio basato sulla sottoportante è molto interessante anche per un altro elemento: la possibilità di costruire dei multiplex virtuali subaffittando lo spazio nelle sottoportanti ad altri programmi o editori. Ma a parte la verifica della qualità del sistema on the road, restano due questioni aperte: i ricevitori compatibili e la scarsa notorietà di Digital Radio Express e di un sistema di radiofonia digitale che in tanti anni (DRE ha aperto i battenti alla fine degli anni novanta) non sembra aver conquistato molti spazi. Quest'ultimo punto, osserva Caracciolo, può anche essere considerato un merito. «La loro sembra una politica dei piccoli passi, non quella delle affermazioni roboanti.»Quanto agli apparecchi compatibili, un modello da tavolo esiste già e DRE parla sia di altre radio portatili sia di adattori stile iPod per apparecchi e autoradio analogici. Questo in effetti è un altro vantaggio di un sistema che non richiede particolari accorgimenti a lilvello di radiofrequenza. Così come è possibile realizzare un decoder per l'RDS che campioni il segnale del multiplex stereo prima della demodulazione finale, FMeXtra può essere facilmente estratto e rielaborato a partire dai ricevitori attualmente in commercio.
Sembra quasi troppo bello per essere tutto vero. Perché DRE non è riuscita a emergere più velocemente? Negli Stati Uniti le trasmissioni si contano sulle dita di una mano. L'ottobre scorso - RP ne ha parlato - era stato annunciato un test in Norvegia, con Radio 1 di Oslo. Ma potrebbe essere una precisa strategia da parte di questo outsider tecnologico.
Staremo a vedere: per il momento ci sono tutte le ragioni per seguire da vicino i test di Rete Otto.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Tante belle cose, sicuramente. Certo è che se le sperimentazioni fossero eseguite da una rete almeno regionale sarebbero forse più credibili.

Anonimo ha detto...

Scusatemi avete avuto modo di "ascoltare" come sia la qualità audio stereo a 64kb/sec? Inoltre la banda del canale radio rimane uguale? Perdonatemi per le domande sicuramente ingenue!
Giuliano

Andrea Lawendel ha detto...

"Belle" non so, io continuo a essere scettico sulle motivazioni del digitale. Non credo però che un esperimento debba per forza essere condotto su scala regionale. Varese è una provincia popolosa, le prove di Rete Otto sono alla portata di un bacino potenziale di tutto rispetto. Voglio dire che se FMeXtra funziona, lo puoi dimostrare anche su scala locale ed estendere successivamente il modello. Il sistema è stato concepito negli Stati Uniti per una radiofonia nata su scala locale e rimasta tale per decenni. Ancora adesso l'FM americana è molto connotata su scala addirittura metropolitana, l'unità di misura del mercato pubblicitario. In Italia, la radio commerciale ha cominciato a ragionare in termini di network molto tardi e appena ha cominciato a farlo la qualità della programmazione, la diversità biologica di tante emittenti, si sono disperse irrimediabilmente. Coi network si fanno soldi grazie agli sponsor che possono reclamizzare prodotti a tanti ascoltatori. Ma è molto più difficile fare buona radio.

Andrea Lawendel ha detto...

Per Giuliano. Spero di riuscire prima o poi a sentire come "parla" FMeXtra. La sua codifica audio, a quanto posso leggere sul loro sito, è la AAC+ di Coding Technologies, una variante ottimizzata dell'AAC definito da MPEG.
Secondo il costruttore c'è la possibilità di trasmettere CD quality a 32 kbps, stereo di buona qualità a 24 e monofonia per talk radio anche musicale a 16 kilobit.

MPEG-4 aacPlus is the combination of three MPEG technologies comprising Advanced Audio Coding (AAC), coupled with Coding Technologies' Spectral Band Replication (SBR), and Parametric Stereo (PS) technologies. SBR is a unique bandwidth extension technique which enables audio codecs to deliver the same quality at half the bit rate. PS significantly increases the codec efficiency a second time for low bit rate stereo signals.
SBR and PS are both forward and backward compatible methods to enhance the efficiency of any audio codec. As a result, aacPlus delivers streaming and downloadable 5.1 multichannel audio at 128 kbps, near CD-quality stereo at 32 kbps, excellent quality stereo at 24 kbps, and good quality for mixed content even below 16 kbps mono. This level of efficiency fundamentally enables new applications in the markets of mobile and digital broadcast.