23 novembre 2006

Modulatori FM e altre radio a corto raggio


Sto seguendo - con un certo interesse per i diversi approcci alla definizione (e al rispetto) delle regole sulla gestione delle risorse spettrali - una problematica divertente: l'uso dei cosiddetti "modulatori" FM, veri e propri piccoli trasmettitori FM a bassissima potenza, che servono a stabilire un facile collegamento tra sorgenti audio di vario tipo (tipicamente i lettori MP3 come l'iPod) e un ricevitore FM convenzionale. Negli Stati Uniti questi apparati sono piuttosto diffusi tra i pendolari che vogliono ascoltarsi, direttamente sull'autoradio, una playlist personalizzata e memorizzata sul lettore MP3. Uno dei più popolari era stato l'iTrip di Griffin Technology, una piccola estensione da incastonare sull'iPod attraverso il connettore per le cuffiette. Adesso questo prodotto è stato sostituito da iTrip Auto e da RoadTrip, trasmettitori FM con caricatore per auto incorporato.
Nell'ottobre scorso la mailing list del British DX club informava di una imminente decisione da parte dell'OFCOM, l'Authority britannica, che sembrava intenzionata a liberalizzare l'uso di questi apparati anche nel Regno Unito. Ora questa proposta di liberalizzazione è diventata ufficiale e potrebbe già entrare in vigore prima di Natale. Leggetevi il documento stilato dall'OFCOM, che contiene anche i rimandi alla proposta di liberalizzazione della Banda Cittadina dei 27 MHz (20mila utenti nel Regno Unito che potrebbero essere liberati da ogni obbligo di licenza) e dei dispositivi PMR 466 che già operano su porzioni di spettro "unlicensed".
Tutto bene? Beh, non completamente. Perché se in Inghilterra i piccoli modulatori potranno circolare liberamente, gli americani cominciano a osservare i primi problemi con gli apparecchi che non rispettano troppo le limitazioni imposte dalla FCC attraverso il cosiddetta Part 15 certification, un paragrafo della normativa che rende appunto possibile l'uso dei modulatori in piena libertà. Secondo la newsletter specializzata del consulente e radioamatore Robert Gonsett, The CGC Communicator, negli Stati Uniti questi apparecchietti avrebbero già raggiunto la notevole quota di 3.5 milioni di pezzi venduti. Il fatto è che da quelle parti i modulatori servono anche per l'ascolto, sull'autoradio, dei ricevitori satellitari digitali portatili, quelli per XM e Sirius. Gonsett cita un divertente pezzo del Los Angeles Times, in cui si racconta del reazioni di stizza degli ascoltatori di una stazione, che improvvisamente cominciano a ricevere (dall'auto ferma al semaforo nella corsia accanto) programmi del tutto diversi. E magari sgraditi. Sirius per esempio trasmette il celeberrimo (e sboccatissimo) Howard Stern: quando la sua voce interferisce per colpa di un modulatore troppo potente, o su una frequenza sbagliata, c'è chi si affretta a coprire le orecchie ai bambini.
Non è un caso se proprio la National Public Radio americana è uno dei fautori più espliciti di un mercato dei modulatori (o dei micro-trasmettitori) rispettosi delle leggi e dei limiti di potenza. Negli USA è vietato per esempio utilizzare una frequenza come gli 87,9 MHz - compatibili con certe autoradio - perché potrebbero partire delle interferenze sull'audio di un canale televisivo. La NPR è però preoccupata per l'uso molto diffuso di una frequenza, gli 88,1 MHz, che molte sue stazioni utilizzano. Anche la National Association of Broadcasters si è messa a fare lobby dopo aver constatato, come scrive Radioworld Online, che 13 dispositivi su 17 non rispettano i limiti di potenza fissati dal famoso paragrafo 15.
Come al solito, agli occhi di un residente in Italia, sembra di leggere un racconto di fantascienza. Qui circolano senza alcun problema gli apparati RF più disparati, senza che nessuno si preoccupi delle interferenze. Viceversa, pensare di utilizzare un prodottino potenzialmente utile come il RoadTrip qui da noi sarebbe da pazzi: dove la troviamo una frequenza libera, anche all'interno dell'auto, a meno di non staccare completamente l'antenna esterna e immettere il segnale FM attraverso un cavetto?
Il ministro Gentiloni in questo momento ha ben altri grattacapi per la testa, ma per quanto un oggettino simpatico come il RoadTrip appaia trascurabile, non è detto che l'Italia possa permettersi di ignorare del tutto la faccenda (a parte che prima o poi non sarebbe male mettersi a gestirlo per davvero questo benedetto spettro). Perché, guarda un po', anche il RoadTrip ricade nell'ambito delle iniziative per le politiche per la Società dell'Informazione, in particolare tra le politiche di Gestione dello Spettro comunitario, alla voce Short Range devices.

Short-range devices are low power transmitters for many types of applications such as alarms, local communications, door openers, medical implants, radio frequency identification applications. They are usually simple mass-market products. They use spectrum under an unlicensed regime. A functioning European Union Internal Market for SRDs relies on clear, predictable rules for manufacturers and users.


E' molto istruttivo andarsi a leggere l'ultimo studio, pubblicato fresco fresco sugli "Aspetti legali, economici e tecnici dell'uso collettivo dello spettro nella Comunità europea." Lo studio si può prelevare a questo indirizzo in formato PDF. Nelle prime pagine leggiamo

Collective use spectrum is mainly allocated to short range devices (SRDs). Specific ECC Decisions that are intended to allow free circulation within the CEPT area cover some of these; however, implementation of these by EU Member States varies. SRD spectrum management activities are mainly handled by the SRD Maintenance Group of CEPT, which maintains the principal European regulatory reference document for SRDs, CEPT Recommendation 70-03 (Rec 70-03). This document defines twelve specific SRD applications and a single generic category of “non-specific devices”.

Sarebbe però sbagliato credere che il discorso sugli SRD si esaurisce con la musica dell'iPod da ascoltare sull'autoradio. In realtà la questione abbraccia anche applicazioni elettromedicali come il monitoraggio a distanza delle funzioni vitali, o sistemi ancora più interessanti per la logistica e il commercio come l'RFID. O magari l'interconnessione delle periferiche elettroniche attraverso nuovi standard come UWB Ultrawide Band o ZigBee. Il rischio è di perdersi nei meandri dei comitati. Mi fermo qui, segnalandovi il sito dello European Radiocommunications Office, alla pagina dell'Electronic Communications Committe (ECC) cui fa capo il gruppo SRD. Essendo coinvolto anche l'ETSI, ecco una pagina con ulteriori riferimenti. Meno ufficiale ma sicuramente più interessante è però il sito della Low Power Radio Association.

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1 commento:

Andrea Lawendel ha detto...

Fabio Zambelli, autore di Setteb.it, informatissimo quotidiano telematico sul mondo Macintosh, ha pubblicato la notizia relativa alle decisione dell'OFCOM in materia di piccoli trasmettitori FM.
Trovate il suo contributo qui. Il possibile arrivo dei modulatori FM sul mercato europeo, e quindi anche in Italia, è abbastanza elettrizzante perché la posta in gioco, nella nuova storia d'amore tra lettori MP3 e autoradio, è molto alta. Con non pochi elementi di preoccupazione per i network radiofonici abituati a quelle milionate di fedeli automobilisti. Meditate, gente, meditate.