14 novembre 2006

A Bologna, radio vecchie e seminuove


Il Domani di Bologna si occupa della collezione di radio antiche di Giovanni Pelagalli, "Mille voci... Mille Suoni". Superata la soglia dei 1.500 pezzi, la raccolta, che come scrive Alessandra Testa sul quotidiano locale è stata visitata da settemila studenti, sta straripando dai capannoni di via Col di Lana che oggi la ospitano. Nei mesi scorsi era saltata fuori la proposta del sindaco di Casalecchio, che si era detto disposto a trovare una nuova collocazione. Ora però c'è anche un'altra candidatura, quel del centro civico Baraccano, che attraverso il presidente del Quartiere di Santo Stefano, Andrea Forlani, si è anche lui offerto di mettere a disposizione due sale. Secondo il Domani si pone a questo punto una questione di opportunità politica, anche perché Pelagalli aveva già detto di sì a Casalecchio.
Ho trovato la notizia per caso sul Domani di oggi, ma in realtà mi trovavo sul sito del quotidiano per un'altra ragione, anch'essa radio-celebrativa. Da sabato scorso e per tutto il mese di Novembre insieme al giornale le edicole bolognesi offrono, a 5,00 €, un bel volume dell'editore Yema dedicato ai trent'anni di emittenza commerciale bolognese. "Con una certa frequenza" (qui la pubblicità del sito di Radio Città del Capo) è stato curato da Lorenzo Berardi, Silvestro Ramunno e Paolo Soglia, che raccontano attraverso ricordi personali e interviste le vicende di Radio Bologna, vera antesignana dell'etere privato, Radio Alice, Punto Radio e tante altre ancora oggi attive o da tempo scomparse.

«Il Pelagalli al Baraccano»
Alessandra Testa, Il Domani

Il presidente del Quartiere Santo Stefano, Andrea Forlani, offre gli spazi del Baraccano per ospitare il museo della comunicazione di Giovanni Pelagalli, che nel 2005 ha accolto oltre 7.000 studenti. «Le due sale inutilizzate del Baraccano - ha spiegato Forlani ieri mattina in commissione Cultura - sarebbero l’ideale per il museo, che resterebbe così in città. Lì, se si troveranno le risorse, si potrebbe creare anche un centro studi sulla comunicazione». Lo spazio privato “Mille voci...mille suoni” aveva lanciato nei mesi scorsi il maydayperché i due capannoni in via Col Di Lana non erano più sufficienti a contenere l’enorme raccolta del proprietario, 1.500 pezzi a testimonianza di 250 anni di comunicazione, dalla radio alla televisione. A fine settembre, su indicazione del sindaco Sergio Cofferati che aveva incontrato Pelagalli, il primo cittadino di Casalecchio Simone Gamberini aveva però proposto di ospitare questo piccolo gioiello, a cui si era interessato niente meno che Bill Gates, nel comune della provincia. Diversi i contenitori presi in considerazione dall’amministrazione casalecchiese, tra cui l’enorme Villa Volpe. Soluzioni comunque non concretizzabili prima di tre o quattro anni. La proposta di Forlani, analizzata ieri in commissione, pur ottenendo i favori di buona parte dei consiglieri, ha provocato qualche perplessità nella direttrice del settore Cultura del Comune, Cristiana Morigi Govi. «Prendo atto della nuova proposta che valuteremo - ha sottolineato la dirigente, molto preoccupata di non fare uno “sgarbo” istituzionale a Casalecchio che per primo si era reso disponibile - Ma la scelta del luogo in cui ospitare la raccolta di Pelagalli deve essere definitiva. Per prima cosa bisogna capire se i luoghi proposti sono adeguati, poi servono un progetto museologico e una convenzione per la gestione patrimoniale ed economica di uno spazio che, non lo dimentichiamo, è privato». Quanto a Pelagalli, che da zero sostegno ora si trova sul piatto ben due offerte, ci tiene a precisare: «Fino a quando non avrò proposte certe dal Comune di Bologna proseguirò il percorso intrapreso con Casalecchio», un percorso che lo stesso Gamberini definisce «precostituito ». «A questo straordinario patrimonio serve un museo vero, non uno spazio a cui doversi adattare - è l’opinione di Gamberini - Sarà poi Pelagalli a decidere». In attesa (i tempi sono lunghi), la questione, contenuta in un odg bibartisan proposto da Giuseppe Pinelli (Ds), arriverà in consiglio comunale.



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