29 novembre 2005

CIAO, SDR per tutti


Da Torino mi arriva un comunicato di Claudio Re, I1RFQ, di Comsistel a proposito della disponibilità commerciale di CIAO Radio H101. CIAO sta per Computer Interface Audio Output e si riferisce all'interfaccia hardware che Comsistel ha sviluppato in parallelo alle applicazioni di Software Defined Radio. L'interfaccia CIAO si collega alla porta USB di un personal computer Windows (consigliabile un processore a 700 MHz o superiore) ed è dotato di due prese di antenna RF. Qualsiasi segnale compreso tra i 0 e 30 MHz di frequenza in ingresso viene adattato, convertito e trasferito sul pc via USB. A questo punto il software di corredo può servire per filtrare e demodulare i segnali, in pratica emulando il normale funzionamento di un ricevitore in grado di sintonizzarsi su trasmissioni AM, SSB e FM. Con programmi open source come DREAM è possibile decodificare e ascoltare le trasmissioni digitali in DRM. ll costo dell'interfaccia e del software è di 299 euro più 10 di spedizione.

Va precisato che una applicazione SDR (software defined radio)come quella fornita da Comsistel insieme all'interfaccia H101 (il costo del solo software è di 39 euro) è concepita per sfruttare le capacità di trattamento delle schede audio dei computer e può quindi svolgere tutte le sue funzioni su segnali compresi nella banda operativa degli ingressi audio di una scheda tipo Soundblaster, che va da 0 a 24 kHz. E' quindi possibile adattare anche un normale ricevitore per onde corte, con una media frequenza di solito situata intorno ai 455 kHz, convertendo questa prima media frequenza a una seconda più compatibile con l'hardware del pc (di solito si sceglie il centro banda di 12 kHz). L'hardware CIAO Radio si occupa proprio di questo e consente di fare a meno del ricevitore perché integra già uno stadio RF che svolge una prima preselezione della gamma 0-30 MHz e una succesiva conversione.

Perché tutto questo daffare? Perché il computer è diventato un compagno talmente fedele per molti DXer, radioamatori e semplici ascoltatori delle onde corte, che sarebbe un peccato non approfittare della sua abilità come macinatore di segnali digitali. I telefonini sono già buoni esempi di software defined radio. Niente impedisce di rimpiazzare transistor e induttanze delle radio con convertitori analogici-digitali e programmi software, anche loro perfettamente in grado di estrarre dalle onde radio "modulate" in analogico (o in digitale) i loro contenuti informativi. Il vantaggio è che il software è molto più flessibile dei circuiti elettrici e non bisogna ridimensionarlo ogni volta. Interessantissima per esempio è la possibilità di filtrare digitalmente i segnali a piacere, ottenendo bande molto strette che eliminano le interferenze e i disturbi e permettono di restituire quasi intatti i contenuti trasmessi. Con un filtro analogico la cosa non funzionerebbe altrettanto bene, soprattutto perché un filtro analogico andrebbe riprogettato ogni volta che si vuole ottenere una finestra un po' più stretta. In teoria si può fare grazie ai componenti analogici variabili, ma in pratica è un lavoro molto difficile e costoso.

Alcuni ricevitori HF commerciali usano già diversi stadi DSP interamente software. Con interfacce come queste, qualsiasi pc di una certa potenza può diventare un ottimo ricevitore. CIAO Radio serve anche per tutta una serie di test e analisi tecniche, compresi gli studi di propagazione e la misura delle antenne. Il filone è in pieno boom e online si possono già acquistare, oltre a CIAO Radio, un'altra SDR italiana, l'FDM77 della Elad. Dagli Stati Uniti arrivano due proposte eccellenti come l'SDR-14 di Rfspace venduto a circa 1.000 dollari in accoppiata al software di filtraggio e demodulazione SpectraVue di Moetronix e il modello SDR-1000 di FlexRadio. La prossima tappa di questo eccitante mercato ancora agli albori è la diffusione massiccia di apparecchi SDR che saranno capaci di funzionare anche senza essere collegati al pc.

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