22 agosto 2014

Partono in Brasile i test della FM "estesa" dai 76.1 MHz ai 107.9 per far posto alla migrazione dell'AM

Sempre sul pezzo, l'infaticabile Dario Monferini mi fa notare la notizia del giorno (per le sue possibili implicazioni anche a in Europa e in Italia in particolare). Come informa il sito brasiliano Tudoradio, oggi a San Paolo l'emittente Jovem Pan - attiva finora sulle onde medie - inizia la sperimentazione per l'uso della cosiddetta FM "estendida", un rivoluzionario ampiamento della normale banda FM (in Brasile compresa tra gli 87.7 e i 107.9 MHz, che includerà in futuro anche la porzione bassa compresa tra 76.1 e 87.5 MHz. Non è un concetto completamente nuovo, considerando che anche i giapponesi hanno storicamente potuto usufruire di una banda FM più bassa e lo stesso hanno fatto per anni le nazioni dell'ex blocco sovietico (dove però non era consentito trasmettere sopra i 73 MHz). La soluzione adottata in Brasile serve per rendere fattibili l'ambizioso piano di migrazione di tantissime stazioni dalle onde medie - porzione di spettro sempre più afflitta da problemi di interferenze e rumori che riducono pesantemente la qualità del segnale - verso la modulazione di frequenza. La banda standard non sarebbe in grado di ospitare tutte le stazioni "migranti", specialmente nelle aree metropolitane che in Brasile sono gigantesche.
Tudoradio pubblica anche il lungo elenco di emittenti che avrebbero fatto richiesta di migrazione dall'AM all'FM, avvertendo che ovviamente il piano della FM estendida ha due grossi ostacoli da superare: la carenza di ricevitori in grado di coprire al momento tutto lo spettro Personalmente vedo già i cinesi produttori cinesi e soprattutto i chipmaker come SiLabs pronti a sfornare a passo di marcia i loro apparecchi dual-FM, perfettamente in grado di coprire da 64 a 108 MHz senza fare una piega. L'industria locale brasiliana, inoltre, verrà opportunamente incentivata a produrre le nuove radio. L'altro problema non trascurabile è che il processo di digitalizzazione della TV in Brasile non si è ancora concluso e che intorno ai 76 MHz esistono ancora dei canali televisivi analogici, che dovrebbero essere convertiti solo nel 2016. 
Comunque sia, non ci sono particolari ragioni per non prendere esempio da questo approccio, che negli Stati Uniti viene preso in considerazione da anni, magari per creare una banda FM estesa in grado di ospitare, attraverso una ripartizione, stazioni a modulazione solo analogica o solo numerica. Anche in Brasile l'Abert aveva suggerito qualcosa di simile. In Europa una FM estesa potrebbe servire a risolvere problemi di affollamento, ma anche a creare nuove finestre di opportunità per la diffusione di contenuti non commerciali.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si potrebbe riservare la banda 76..88MHz alle radio comunitarie a bassa potenza. Vogliamo una nuova stagione delle radio libere. Quando sento parlare dell'ultima "radio libera" sul web...mi si accappiona la pelle! Le web radio NON sono radio...ma simulatori di radio!