Un lungo articolo del New York Times racconta le numerose voci dell'opposizione al regime siriano che in questa lunga e disastrosa guerra civile informano e cercano di influenzare la popolazione, svolgendo spesso un prezioso ruolo di allerta in caso di bombardamenti e indisponibilità di servizi essenziali, interruzioni del traffico e così via. Il giornalista romano di origini siriane Fouad Roueiha ha compilato su Facebook una lista di una trentina di risorse che aggiornano continuamente la loro situazione sul social network, fornendo un quadro in tempo reale di una situazione che i media italiani, distratti da noiosissime vicende interne, ignorano colpevolmente.
Anche i gruppi di oppositori più strutturati cominciano a utilizzare i programmi radiofonici. Il MEMRI, istituto di studi mediorientali basato a Washington e accusato da parte araba di essere marcatamente filoisraeliano, segnala per esempio che trasmissioni a carattere religioso dell'ISIS (gruppo irakeno di matrice fondamentalista che sarebbe affiliato ad al-Qaeda) dalla località del nord ar-Raqqa. Tra pochissimo, verso le 11 su Radio 3 Mondo, Andrea Borgnino parlerà delle stazioni radio clandestine e pirata attive in Siria (puntata successivamente disponibile in podcast).
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