Da lunedì una frequenza FM dell'etere di Stoccolma, in Svezia - i 97 MHz - sono occupati dalle trasmissioni di prova in modalità DRM+ effettuati da DRS, nuovo consorzio svedese che si prefigge l'obiettivo di una digitalizzazione ancora più estesa della radiofonia in Europa, aperta alle esigenze delle emittenti più piccole che hanno difficoltà a inserirsi nel contesto di multiplazione dei programmi tipico del DAB. Lo standard ETSI DRM è nato in orgine per aggiornare tecnologicamente un medium in disuso, le onde corte, ma questo tentativo non ha avuto, finora, un fulminante successo. Il DRM è carente soprattutto sul piano dei terminali utente, i ricevitori. Finora anche a livello di componentistica l'interesse dei produttori è stato molto tiepido.
Con il DRM+ la modulazione COFDM viene ottimizzata riorganizzando le trame distribuite tra le varie sottoportanti QAM e viene consentita una maggiore occupazione di banda. In 100 kHz si può trasmettere uno o più flussi audio/dati (i bit rate variano a seconda della modalità QAM e della protezione tra sottoportanti, da 32 a 186, informazioni che ho trovato su questa valida guida). Si possono quindi ottenere, in teoria, molti vantaggi rispetto a alla banda FM analogica. A Stoccolma, afferma per esempio il blog Digital Radio FM Europe, ci sono 52 frequenze FM occupate: con il DRM+ potrebbero esserci duecento programmi diversi.
Il protagonista di questo test - che per la verità non è il primo in banda FM tradizionale - è l'associazione Digital Radio Sweden, un organismo no profit fondato da un gruppo di manager e innovatori dell'industria broadcast svedese. DRS ha chiesto e ottenuto dall'authority PTS una licenza sperimentale della durata di sei mesi, con una potenza autorizzata di 500 Watt ERP su 97.0 MHz. L'impianto di trasmissione è costituito da un modulatore SDR SPark Pro e come exciter una Ettus Research USRP B100, con due finali autocostruiti. Per i test in ricezione vengono utilizzate delle chiavette DVB Noxon e FunCube Pro con il software Wavesink di Michael Feilen, il quale ha recentemente rilasciato una prima versione Android su Google Play. Una pagina sul sito inglese DRS descrive tutti questi accorgimenti e contiene anche qualche fotografia.
La Svezia è una nazione molto ricettiva e non è detto che questa sperimentazione non possa portare a una maggiore attenzione da parte delle autorità che devono decidere sul passaggio dall'FM al DAB e che potrebbero anche decidere, in caso di switch-off delle frequenze analogiche, di tentare un approccio combinato, DAB+DRM, alla radiofonia digitale. Da anni questo è il sogno dei fautori del DRM delusi dal sostanziale insuccesso di questo sistema sulle onde corte. A livello europeo il DRM+ fa già parte delle alternative digitali alla radiofonia regolamentate dallo European Communications Office di Copenhagen. Dal punto di vista degli editori e dei proprietari di emittenti FM, il DRM+ è una soluzione più pratica, anche se non ibrida come HD Radio (che si può ascoltare anche con una radio analogica). In teoria in una situazione come la nostra il DRM+ sarebbe molto più pratico del DAB per la digitalizzazione di tante piccole stazioni locali. Una grossa incognita è rappresentata dal mercato dei ricevitori, ma questo era vero per molte tecnologie digitali che hanno creato mercati molto floridi (pensiano alla musica mp3) partendo da zero.
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