Sto proseguendo il mio dialogo con Rai Way sulla sperimentazione del DRM in onde medie. Ringrazio nuovamente Aldo Scotti che ha avuto l'amabilità di inviarmi alcune tabelle estratte dalle raccomandazioni ITU. I broadcaster di tutto il mondo si basano su queste raccomandazioni per pianificare le loro trasmissioni e, in questo caso, studiare la fattibilità delle implementazioni di standard nuovi. Ricordo ancora una volta che sto cercando di approfondire una questione relativa all'efficienza delle trasmissioni DRM. Gli studi effettuati da Rai Way risulterebbero molto tranquillizzanti da questo punto di vista. Il DRM garantirebbe, se gli studi fossero confermati, una copertura molto più estesa a parità di potenza impegnata in antenna o, viceversa un minor impegno per garantire le stesse coperture delle onde medie analogiche.
Ancora non ho in mano le cifre precise rilevate nel corso del monitoraggio Rai Way, ho avuto modo di vedere solo una "coverage map". Tutti questi dati fanno parte delle relazioni presentate sul DRM qualche settimana fa, nel corso di una giornata di studi presso la sede dell'Ordine degli ingegneri di Milano. Spero di riuscire a procurarmeli ma intanto Scotti mi ha fornito una parte della documentazione che, per l'appunto, Rai Way ha utilizzato per la pianificazione e la sperimentazione della radio digitale. In particolare il riferimento è la raccomandazione ITU BS-1615 che per la cronaca si intitola "Planning parameters" for digital sound broadcasting at frequencies below 30 MHz. Potete trovare il testo di questa raccomandazione insieme a tutti gli altri relativi ai Broadcasting Services (l'acronimo BS) sul sito di una università di Taiwan. Nel documento compare una tabella relativa sia ai livelli di sensibilità dei ricevitori, sia ai campi minimi in grado di assicurare (a tali livelli di sensibilità) una decodifica digitale senza errori. Da questa tabella emergerebbe, secondo Rai Way, una maggiore robustezza intrinseca del DRM rispetto all'AM.
Ho potuto studiare solo superficialmente i dati e mi riservo di tornare sulla questione quando l'avrò fatto più a fondo. Osservo semplicemente che la raccomandazione 1615 si basa su sperimentazioni precedenti e fare unicamente riferimento a essa può essere tautologico. Inoltre una delle tabelle riguarda la sensibilità. L'altra il campo elettrico minimo per assicurare una ricezione DRM con pochi errori. Manca ancora un dato quantitativo sul confronto tra ricezione AM analogica e ricezione digitale in una data località. Il problema dal punto di vista degli ascoltatori è capire se il DRM offre davvero le stesse possibilità di leggibilità dei segnali in un contesto generale di possibili interferenze reciproche tra segnali distanti. Su questi due punti, le osservazioni empiriche (ammetto, non sempre strumentali) dei DXer attrezzati, ci dicono che il DRM non sempre dà prove di efficienza, almeno nelle onde corte. Sulle onde medie abbiamo una serie di risultanze positive ottenute da Rai Way e una serie di perplessità che per quanto mi riguarda devono ancora essere risolte.
Ancora non ho in mano le cifre precise rilevate nel corso del monitoraggio Rai Way, ho avuto modo di vedere solo una "coverage map". Tutti questi dati fanno parte delle relazioni presentate sul DRM qualche settimana fa, nel corso di una giornata di studi presso la sede dell'Ordine degli ingegneri di Milano. Spero di riuscire a procurarmeli ma intanto Scotti mi ha fornito una parte della documentazione che, per l'appunto, Rai Way ha utilizzato per la pianificazione e la sperimentazione della radio digitale. In particolare il riferimento è la raccomandazione ITU BS-1615 che per la cronaca si intitola "Planning parameters" for digital sound broadcasting at frequencies below 30 MHz. Potete trovare il testo di questa raccomandazione insieme a tutti gli altri relativi ai Broadcasting Services (l'acronimo BS) sul sito di una università di Taiwan. Nel documento compare una tabella relativa sia ai livelli di sensibilità dei ricevitori, sia ai campi minimi in grado di assicurare (a tali livelli di sensibilità) una decodifica digitale senza errori. Da questa tabella emergerebbe, secondo Rai Way, una maggiore robustezza intrinseca del DRM rispetto all'AM.
Ho potuto studiare solo superficialmente i dati e mi riservo di tornare sulla questione quando l'avrò fatto più a fondo. Osservo semplicemente che la raccomandazione 1615 si basa su sperimentazioni precedenti e fare unicamente riferimento a essa può essere tautologico. Inoltre una delle tabelle riguarda la sensibilità. L'altra il campo elettrico minimo per assicurare una ricezione DRM con pochi errori. Manca ancora un dato quantitativo sul confronto tra ricezione AM analogica e ricezione digitale in una data località. Il problema dal punto di vista degli ascoltatori è capire se il DRM offre davvero le stesse possibilità di leggibilità dei segnali in un contesto generale di possibili interferenze reciproche tra segnali distanti. Su questi due punti, le osservazioni empiriche (ammetto, non sempre strumentali) dei DXer attrezzati, ci dicono che il DRM non sempre dà prove di efficienza, almeno nelle onde corte. Sulle onde medie abbiamo una serie di risultanze positive ottenute da Rai Way e una serie di perplessità che per quanto mi riguarda devono ancora essere risolte.
2 commenti:
Sara'... ma stasera e' successa una cosa significativa.
Io la sera riesco sempre a decodificare l'identificazione della stazione della Voce della Russia da Berlino sui 693 kHz, ma mai dico mai sono riuscito a decodificare l'audio.
Ebbene stasera magicamente il segnale da DRM passa ad analogico ed ho ascoltato chiaramente l'inno russo, certo disturbato da un segnale RAI (Pescara) ed un segnale in DRM (Siziano della RAI), ma la musica si sentiva bene e dopo di questa se sapessi il russo avrei anche ben capito cosa diceva lo speaker.
Ma allora come la mettiamo?
Ci volevano gli indiani per fare dei test piu' seri in onde corte.
Ieri sera ho ascoltato i test in DRM dell'indiana AIR su 9950.
Finalmente un segnale senza bitrate spinti e con codifiche poco esigenti:
aac+ mono 14.6 bps.
Il risultato e' un segnale buono con pochissimi momenti di 'buco' nell'audio.
Vedendo questo test si puo' iniziare a pensare che il DRM possa funzionare (con cautela pero' perche' 100 kw di potenza non sono noccioline).
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