Una delle modalità più simpatiche della radio visuale, la ricezione dei modi che non trasmettono informazioni vocali ma alfabetiche o grafiche, è sicuramente l'high frequency weather facsimile. Chiamatelo come volete, meteofax, wefax, radiofax, HF fax... Le carte meteorologiche che si formano, una riga alla volta, sullo schermo del computer - che un software opportuno abilita a interpretare lo strano pigolio ritmico in cui i sistemi facsimile codificano alla fonte la grafica al tratto (ma anche in scala dei grigi) delle immagini da trasmettere - sono uno dei tanti aspetti affascinanti del monitoraggio delle stazioni utilitarie. E in fin dei conti uno dei meno arcani e più accessibili.
Per la verità il traffico meteofax che ancora oggi sopravvive sulle onde corte è un servizio pubblico, perlopiù rivolto ai naviganti da diporto. Una buona percentuale delle stazioni operative è legata ai vari istituti meteorologici o agli enti della navigazione civile e le carte trasmesse si riferiscono alla situazione in superficie (venti, pressione, temperature), alle previsione a medio termine, alla situazione dei ghiacci, all'altezza delle onde. In alcuni casi si possono ricevere le carte dei satelliti meteo, ritrasmesse via HF a uso e consumo dei naviganti. Fino a qualche tempo fa (uffa, che barba un hobby che parla semrpe al passato), oltre alle stazioni meteo a utilizzare questo sistema c'era un piccolo gruppo di agenzie di stampa e telefoto, ma a quel che sembra l'unica rappresentante attiva di questa nobile categoria, migrata in massa sul satellite, è la giapponese Kyodo. A questo proposito, permettetemi di segnalare il sito di
Fritz Nusser, di UDXF, che ha raccolto una piccola ma fantastica antologia di "vecchi" documenti ricevuti via fax e RTTY, con molti esempi di ricezioni ormai impossibili da agenzie di stampa che non esistono più o hanno mandato in pensione gli apparati HF da almeno 15 anni. Saverio De Cian, navigato DXer delle onde medie che tuttavia ama inseguire via radio le stazioni fax (anche con i suoi allievi della scuola di Santa Giustina, nel belllunese), dovrebbe avere anche lui in archivio molto materiale interessante. E visto che siamo in tema di meteorologia,forse vale la pena visitare il portale meteo della nostra
Aeronautica Militare, insieme alle pagine di
Valter Medri sulla ricezione dei satelliti meteo e al sito britannico
RIG, Remote imaging group.Sul gruppo it.hobby.radioascolto, l'interesse nei confronti dell'HF fax è piuttosto elevato. Nel senso che ogni venti domande su come fare per ricevere la polizia in VHF ce n'e' una di qualcuno che non riesce a ricevere le agognate cartine meteo. Che cosa serve per ricevere i fax via onde corte. Beh, lato ricevitore ci vuole una radio che sia minimamente stabile e selettiva, anche se non troppo selettiva visto che il fax trasmette su una banda relativamente larga (la larghezza di IF consigliata è di 2,4 kHz). Il ricevitore deve essere dotato di BFO, meglio se in grado di discriminare facilmente tra banda laterale superiore e inferiore. Il sistema radiofax è antico ma ancora estremamente efficace in termini di larghezza di banda e potenza impegnata. Oggi immagino che i sistemi siano tutti computerizzati, ma in origine la cartina veniva fissata su un rullo che ruotava continuamente, mentre un sensore opto-elettronico percorreva lentamente la sua lughezza, un po' come il pennello elettronico della telecamera analogica esplorava riga dopo riga una immagine. Le variazioni di intensità del nero (o del grigio) rilevate dal pennello nel suo spostamento vengono convertite in una frequenza audio compresta tra due calori corrispondenti al bianco e, all'estremo opposto, al nero più intenso. Il segnale trasmesso risulta essere una specie di fischio a frequenza variabile, scandito con precisione, un tot ogni secondo. Il sistema di ricezione consisteva in un analogo rullo con sopra un foglio bianco, fatto ruotare alla stessa velocità (detta "indice di cooperazione) del rullo di partenza. Al posto del sensore, una penna a inchiostro dosava sul foglio il colore nero in funzione della frequenza audio ricevuta, tracciando un certo numero di righe al minuto. Oggi, la combinazione di numero di righe al minuto/indice di cooperazione più utilizzata è di 120/576, ossia 120 righe ogni minuto (due impulsi al secondo) con una velocità di 576 giri al minuto (credo) del rullo.
Il radiofax è un sistema di trasmissione analogico, ma la ricostruzione dell'immagine avviene ormai via personal computer, che emula il sistema penna-rullo e traccia sul video, sempre una riga alla volta, la cartina. In giro ci sono molti programmi amatoriali per pc (penso in particolare a
Jvcomm32 ma altri programmi multistandard utilizzati per i modi RTTY, come
MixW, supportano il fax e spesso anche la ricezione della slow scan television dei radioamatori) o per Mac. Io sul Mac utilizzo il nuovo
Cocoamodem, che ha una eccellente interfaccia e riceve le carte in automatico, fermandosi e ripartendo in base ai segnali di controllo ricevuti,
ma ha la brutta tendenza a perdere ogni tanto la sincronia con l'indice di cooperazione, per cui il bordo della cartina improvvisamente si trova a essere sfasato rispetto alla riga precedente, come si vede in questa immagine fax, altrimenti molto pulita, ricevuta dalla giapponese JMH. A parte Cocoamodem, il Mac può utilizzare il solito
Multimode.
Le vere perplessità di molti cacciatori di fax alla prime armi riguarda però non tanto l'armamentario da usare quanto le frequenze operative e la sintonia. Dove trovo le frequenze e come riconosco il segnale fax? è la domanda più tipica. Qualche lista di frequenze c'è, anche se è molto divertente esplorare le onde corte utilitarie alla ricerca del già citato pigolio ritmico. Il segnale fax è inconfondibile proprio perchè scandito al ritmo di due, una volta e mezza o una volta al secondo (rpm pari a 120, 90 e 60 linee al minuto, anche se gli ultimi due valori sono molto rari). Tra un "tic" e l'altro il ricevitore sintonizzato in SSB produce appunto un pigolio di frequenze continuamente variabili. Immaginatevi qualcuno che faccia girare una carrucola cigolante e avrete una buona idea di ciò che sentirete.
La sintonia del ricevitore è più delicata. Per convenzione le stazioni fax trasmettono uno dei valori estremi a 1.900 Hz rispetto ai 0 Hz dell'altro valore (poniamo il nero). Per cui il ricevitore dovrà produrre uno spettro di frequenze audio comprese tra una f con zero e una f+1.900 Hz. In genere basta consultare una lista, prendere la frequenza nominale, sintonizzarsi 1.900 Hz più sotto e commutare in USB, banda laterale superiore. I software attuali sono tolleranti, permettono di impostare manualmente la frequenza di riferimento o sono in grado di esplorare da soli una certa porzione di spettro audio e di stabilire le due frequenze limite. Io con Cocoamodem sintonizzo circa 1.700 Hz sotto la nominale producendo così un centro banda audio che il programma riconosce automaticamente (Cocoa esplora tra circa 400 Hz e 2.500 Hz, con un centro banda a circa 1.650 Hz). Nelle foto che potete vedere qui, oltre ai campioni delle cartine potete vedere la rappresentazione visuale dello spettro di un fax, con le caratteristiche righe delle due frequenze estreme e i puntini delle informazioni intermedie. Se durante la sintonia proviamo a invertire le frequenze estreme (sintonizzandoci "sopra" la frequenza nominale e in modo LSB), la cartina verrà visualizzata in negativo, con il nero al posto del bianco e viceversa. Dipende anche dal vostro gusto personale.
E le famose frequenze? Alla fine il manuale di riferimento più bello e aggiornato è quello che la National Oceanographic and Atmospheric Administration americana mette gratuitamente a disposizione
sul suo bellissimo sito Web all'indirizzo. L'ultima edizione risale al maggio 2006. Se cercate su Internet troverete anche una lista che il sito Pianetaradio, solitamente ben fatto, ha tratto dal sito tedesco
http://www.hffax.de, pagine molto interessanti ma aggiornate al 2002, l'elenco americano mi pare molto più attendbile. Viste le pessime condizioni sulle frequenze basse, quest'ultimo finesettimana ligure l'ho dedicato a un piccolo check della lista NOAA. Molte frequenze e orari sono risultati corretti, con l'unica eccezione significativa delle stazioni meteo russe. Queste ultime utilizzano probabilmente frequenze diverse da quelle riportate, perché mi sembra di aver ricevuto dei fax russi di recente e non mi pare possibile che il servizio HF sia stato disattivato. Anche la Cina non si riceve per niente sulle frequenze riportate dal NOAA ma una nota a piè di pagina nella sezione asiatica di questa lista ipotizza che il servizio sia stato "discontinuato". In effetti rispetto al passato il numero di stazioni è diminuito, ma tutto sommato ci si può ancora divertire. Nel corso del mio controllo, tardo-pomeridiano notturno con una appendice nella mattinata di domenica, ho ricevuto cartine dall'Australia (VMC 11030 e VMW 7535), Giappone (JMH 13577 e Kyodo/JJC 12745.5), Corea (HLL 9165), Taiwan (BMP 13900), Italia (Roma 8146.6), Germania (Hamburg 7880), Cile (Valparaiso 8677, illustrazione) e Grecia (Atene 8106.6, illustrazione iniziale). L'unica assente importante mi sembra Northwood. Nessuna traccia da nazioni come l'Uzbekistan, la Tailandia, la Nuova Zelanda, l'India ma la propagazione non era poi eccellente e le frequenze possono essere cambiate. Tracce dal Canada, sulla tradizionale frequenza di 13510 kHz da Halifax (un nome, un destino). Un quadro non certo variato come pretenderebbe la lista di Pianetaradio/Hffax.de, ma pur sempre ricco di opportunità, specie per chi sta muovendo i suoi primi passi in questo campo. Qualcosa si muove ancora, la fuori.
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