28 aprile 2012

I ladri di rame "spengono" le onde medie di Bari

Come se non bastassero i tagli di spesa e la manifesta obsoloscenza che stanno portando al lento spegnimento della infrastruttura trasmissiva in onde medie di Radio RAI, dai radioamatori pugliesi arriva la notizia che stanotte i ladri hanno portato via i cavi in rame che alimentano l'impianto di Bari Ceglie del Campo (1.116 kHz), togliendo agli ascoltatori di una vasta area della regione la possibilità di sintonizzarsi su Radio 1 in modulazione d'ampiezza. Il rame è un metallo che continua a essere molto importante per le telecomunicazioni e le sue quotazioni sono molto elevate, oggi vale più di 7 euro al kilo e sul mercato nero i prezzi non possono che incoraggiare i furti, anche considerando che i cavi sparsi per il territorio sono numerosissimi e impossibili da sorvegliare.
Qualche giorno fa ho partecipato a una visita di uno Stadio di Linea, insomma, una delle 10 mila e passa centrali di Telecom Italia dove si attestano le connessioni in rame (e in fibra) degli abbonati (oltre tremila linee per stadio) e dove gli operatori "OLO" (gli "other" titolari di licenza) installano i loro switch e i DSLAM usufruendo dei servizi liberalizzati di ultimo miglio. Una opportunità molto interessante che l'ufficio stampa Telecom ha offerto ai giornalisti per illustrare "sul campo" le difficoltà che secondo l'operatore ex monopolista potrebbero insorgere qualora questi servizi di ultimo miglio fossero scorporati tra accesso vero e proprio e servizi accessori (manutenzione, riparazione, ecc.) come vorrebbe un recente emendamento proposto dalla Lega e da altri deputati al Decreto Semplificazioni recentemente approvato dal Parlamento (per la precisione il DL nr. 5 del 9 febbraio 2012). Sulla norma appena approvato gravano anche parecchi dubbi giuridici su eventuali conflitti di giurisdizione (in teoria non è il Parlamento a dover decidere in materia di servizi liberalizzati, ma l'authority che regola tali servizi), ma bisogna dire che anche l'obiezione tecnica sollevata da Telecom mi sembra molto sensata. La rete telefonica è una struttura molto complessa e la definizione di "ultimo miglio" in realtà andrebbe spalmata tra diversi stadi di distribuzione che subiscono un triplice livello di manutezione preventiva, correttiva e di emergenza: un lavoro intricato, un mosaico di parti quasi tutte condivise che sarebbe complicatissimo (e costoso) coordinare tra più operatori e società di servizio.
Al di là della questione dello scorporo, uno degli argomenti discussi insieme ai responsabili della centrale era proprio il furto del rame. Ci sono due principali tipologie di cavi telefonici in rame: i cavi primari che affasciano 2.400 coppie (4.800 singoli fili!) suddivisi per facilitare la riparazione in sottofasci di 100. Da questi cavi si diramano cavi più piccoli, ma sempre da 200 coppie, che in molti casi sono aerei. Il danno che ladri di rame recano a queste infrastrutture va ben al di là del valore del metallo a peso. Ogni intervento di sostituzione di un cavo tranciato e rimosso costa molto di più. Nella foto si vede l'attrezzo che i tecnici della manutenzione Telecom utilizzano per effettuare la riparazione di un singolo filo spezzato all'interno di un cavo primario (superata una certa soglia di riparazioni il cavo viene sostituito completamente). Come è facile da immaginare, le infrastrutture radiotelevisive e di telecomunicazione sono parecchio a rischio e c'è da scommettere che quando il furto colpisce l'antenna di un trasmettitore in onde medie, l'operatore (in questo caso RaiWay) deve valutare costi e benefici di una nuova messa in servizio, anche se l'intervento non è così complicato. La vedo parecchio dura per gli utenti delle onde medie pugliesi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"La vedo parecchio dura per gli utenti delle onde medie pugliesi...".

E' assolutamente vero ! Grazie all'ennesimo furto di rame (una vera piaga, qui in Puglia...), e dopo la sospensione, alcuni anni or sono, della trasmissione in onde medie di Rai Radio 2 (Radio 3 su Bari già da molto tempo era praticamente irricevibile...) abbiamo perso l'unica, residua possibilità di ascolto RAI su AM. Per quanto affetta da notevole rumore di fondo, Radio 1 era ricevibile praticamente ovunque ! La mia radio ad onde medie é, allo stato attuale, totalmente muta; credo anch'io che per la mia Regione sia il preludio alla definitiva (e coatta...) conversione alla modulazione di frequenza.

Anonimo ha detto...

Attenzione che se nessuno non fa nulla il rischio è di ridurre anche il Centro Trasmissioni di Bari come altri ad esempio Coltano
http://www.mediasuk.org/archive/coltano/oggi.html
Anche quello di Budrio BO in parte ha già subito ma ora c'è chi si batte per conservare quello che è rimasto.
http://www.webalice.it/crapellavittorio/racconti/budrio.html

Vittorio C. i2viu