07 gennaio 2008

Da Delphi le radio per Worldspace. Nel 2009

Delphi e Worldspace hanno formalizzato gli accordi per la fornitura dei terminali per la radio satellitare in Europa. Si sapeva già che Delphi, già protagonista del mercato della radio satellitare americana, avrebbe avuto un ruolo importante e la notizia non aggiunge niente di nuovo. Riporto qui il comunicato stampa diffuso sul circuito Marketwire perché in esso si fa esplicitamente riferimento al 2009 come data di inizio del servizio in Italia, smentendo indirettamente quanto si sapeva finora. Nessuna fretta, il mercato ha pazienza. Ma è saggio dare altri 12 mesi di vantaggio alle altre alternative digitali?

Delphi and WORLDSPACE Satellite Radio Announce Development Agreements for European Satellite Radio Receivers

Delphi to Design Original Equipment and Aftermarket Receivers

January 07, 2008: 08:00 AM EST


Delphi Corp. and WORLDSPACE® Satellite Radio announced today that the two companies have an agreement in which Delphi will design the first WORLDSPACE satellite radio mobile receiver for the European aftermarket based on a WORLDSPACE-developed reference design. In addition, the two companies announced that WORLDSPACE has selected Delphi to be a lead designer for its European OEM receiver and reception system applications that will also be based on WORLDSPACE's reference designs. Delphi made the announcement at the 2008 International Consumer Electronics Show.
Designed by Delphi for European aftermarket applications, the WORLDSPACE aftermarket receiver will receive the signal from the WORLDSPACE satellite which covers the European continent. The satellite digital radio (SDR) standard that was approved by the technical committee of the European Telecommunications Standards Institute (ETSI) in November 2006 is the core of the technology that WORLDSPACE is implementing in its satellite radio communication networks in Europe. It combines terrestrial repeaters and satellites and permits the most efficient use of the spectrum allocated for satellite radio (12.5 MHz from 1479.5 to 1492), thus maximizing digital capacity while maintaining excellent service quality, even in difficult reception environments such as urban city centers.
The aftermarket receiver is expected to be launched in parallel with the start of WORLDSPACE's mobile service beginning in Italy in 2009. WORLDSPACE expects to begin broadcasting 40 to 50 channels of commercial-free music, news, talk, entertainment and sports programming 24 hours a day. WORLDSPACE plans to use the most advanced digital audio technology available today (MPEG-4 accPLUS v.2). Delphi's receiver designs will leverage the company's satellite radio expertise and feature the advanced mobile service capabilities built into the new WORLDSPACE system.
"Based on Delphi's long history in providing satellite radio systems, Delphi can offer high-class technologies and superior functionality in a receiver designed for the growing European satellite radio market," said Dr. Andreas Hunscher, Delphi managing director of reception systems.
Delphi will lead the development of WORLDSPACE's receiver and reception applications at its European Satellite Radio Center of Excellence in Bad Salzdetfurth, Germany. At the facility, Delphi has the unique capability to merge expertise in high-performance antenna systems with advanced receiver technology.
"We have always been, and will continue to be, staunch supporters of the global introduction and growth of satellite radio across the globe," said Ken Erickson, lead executive for Delphi's entertainment and communications product business unit. "This announcement reiterates our commitment to the satellite radio category."

Le vere origini della radio commerciale inglese

Il 5 gennaio la macchina del tempo di BBC Radio 4 ha ripercorso gli anni in cui la Gran Bretagna sperimentava le differenze tra radio pubblica e radio commerciale. No, non parlo degli anni Sessanta e Settanta, della battaglia navale tra Caroline e le autorità governative, ma delle origini stesse della BBC come monopolio pubblico, ottanta anni fa. Il programma, segnalato da Mike Terry di BDXC, si intitola "God Pirates and Ovaltineys" e parla di pionieri come Leonard Plugge, convinto "commercialista" che nel 1931 creò la prima stazione pirata off-shore, International Broadcasting Company, che affittava air time da stazioni che, come Radio Normandie, operavano fuori dai confini britannici. Una biografia di questo straordinario personaggio, "And the world listened..." scritta da Keith Wallis (intervistato in questa occasione da BBC Radio 4) per Kelly Books esce proprio in questi giorni e può essere già ordinata sul sito Web dell'editore. La rievocazione trasmessa da Radio 4 può essere ascoltato fino a sabato grazie agli archivi dell'emittente, ma se siete interessati a una registrazione, contattatemi.
In case anyone missed this yesterday it can now be heard online at:
http://www.bbc.co.uk/radio4/archivehour/pip/tlshz/

God, Pirates and Ovaltineys
Saturday 5 January 2008 20:00-21:00 (Radio 4 FM)
Sean Street investigates the history of the cultural battle between the BBC and commercial radio, which predates the pirate music stations of the 1960s by several decades.

UBC chiude Oneword e si consola con CLIQ

Come spiega John Plunkett sul Guardian del 4 gennaio, per Oneword Radio è arrivato il momento di scegliere tra un cambiamento radicale e la chiusura definitiva. Non è stata fortunata l'avventura di questa emittente radiofonica britannica dedicata a libri, teatro e cultura. Lanciata nel 2000 da UBC Media, la stazione ha trasmesso negli ensembles digitali DAB, sul satellite di Sky e sul digitale terrestre di Freeview, oltre che su Internet. Ma da qualche tempo il sito Web annuncia lacononicamente che le attività online sono sospese, mentre on air vengono solo riproposti vecchi programmi in attesa di conoscere il futuro di una stazione che perde un milione di sterline all'anno. A novembre UBC Media ha annunciato di aver stornato dal bilancio le attività di Oneword, ammettendo in pratica che la radio non è più in grado di assicurare un ritorno. L'ipotesi più verosimile è che tutto venga smantellato e che UBC si focalizzi sulla produzione di programmi per conto terzi.
La concorrenza con BBC Radio 7, la cui programmazione è sovrapponibile a quella di Oneword, si è rivelata insormontabile, dice Simon Cole, il responsabile di UBC Media. E' un po' paradossale che questa decisione sia stata presa negli stessi giorni in cui UBC è impegnata nel lancio di CLIQ, nuovo servizio di vendita di brani musicale che funziona in modo piuttosto simpatico. Per accedere al catalogo di CLIQ è sufficiente scaricare una applicazione Java sul proprio cellulare. Il programma visualizza la lista dei brani musicali appena trasmessi da un circuito di stazioni radio digitali, associando a ogni canzone un codice. L'acquirente invia il codice per sms e riceve in cambio un codice che autorizza il prelievo del brano dal sito Web di CLIQ (il servizio era stato presentato nel giugno scorso, RP ne aveva parlato).
Nella breve storia di Oneword si era aperta una interessante finestra di opportunità nel 2004, quando Channel 4 aveva rilevato una quota di maggioranza di Oneword con l'obiettivo di farne il caposaldo della sua futura offerta di radio digitale. Channel 4 è uno degli esempi più interessanti nel variegato panorama regolatorio britannico, perché nasce su mandato pubblico (originariamente come sussidiaria dell'IBA, Independent Broadcasting Authority) per aprire una terza via ibrida alla concorrenza televisiva. Nell'anno della fondazione, il 1982, il Quarto Canale doveva spezzare un monopolio costituito da due canali interamente pubblici della BBC e il canale commerciale di ITV. Il modello di business sarebbe stato interamente commerciale, ma il controllo sarebbe rimasto in mano pubblica. Adesso è addirittura l'OFCOM a scegliere il Board di Channel 4 insieme al ministro dello sport e dello spettacolo.
Quando nel 2006 l'OFCOM assegna a Channel 4 la missione di realizzare il secondo ensemble digitale commerciale a copertura nazionale, la programmazione della stazione UBC Media (già presente nei multiplex DAB National 1) sembrava essere in linea con i futuri obiettivi del consorzio 4 Digital Group. Dopo tutto Channel 4 aveva speso un milione di sterline per rilevare il controllo di Oneword. Ma in realtà la gestione dei programmi era sempre rimasta in mano a UBC e le cose non funzionavano per niente. Nel gennaio del 2007 Channel 4 rivende la sua quota a UBC per la somma nominale di una sterlina e quest'anno, dopo aver ottenuto la licenza nel luglio scorso, si appresta a lanciare la propria offerta DAB. Nel frattempo la programmazione di Channel 4 Radio si può ascoltare online, anche sottoforma di podcast. A UBC non resta che consolarsi con CLIQ, sempre ammesso che l'iniziativa, varata il 4 dicembre, piaccia più della cultura alla radio.

06 gennaio 2008

La radio (digitale) anche per non udenti

Al CES di Las Vegas Harris Corporation e National Public Radio presentano i primi prototipi di radio per sordi, con l'obiettivo di rilasciare entro l'anno i primi modelli commerciali, stipulando anche i necessari accordi con le stazioni. Gli apparecchi utilizzano il sistema di radio digitale HD Radio e un canale testuale utilizzato per trasmettere le informazioni di "sottotitolatura" (in americano, closed captioning) che poi appaiono su un display integrato. Non c'è niente da fare, per applicazioni di questo tipo i sistemi digitali sono un toccasana, il Radiotext dell'FM analogica non riuscirebbe a star dietro ai volumi di throughput necessari, a meno di non ripensarlo completamente. La "radio da leggere" è stata sviluppata con il coinvolgimento della Towson University, dove è stato allestito l'International Center for Accessible Radio Technology (ICART (un sito Web c'è già ma è ancora vuoto). Ecco come presenta il servizio The Business Monthly. Il comunicato ufficiale è stato riportato da Gizmodo.

HD Radio Broadcasts to the Sensory Impaired

By Reed Hellman, STAFF WRITER

To some listeners, it's just the radio. They play it in the car and maybe sometimes at home to add some background music or news to their average day.
However, 600 million hearing and visually impaired people worldwide are cut off from radio, its programming and the critical information routinely broadcast over the airwaves.
At a press conference at the upcoming annual Consumer Electronics Show (CES) in Las Vegas, National Public Radio (NPR), Harris Corp. and Towson University will announce their Global Accessible Radio Technology Initiative, an international effort to develop HD radios for the deaf and blind.
"In the past, radio has been an audio medium," said Jim Burke, a media relations representative from Harris. "This left out the hearing impaired and blind. They have been shut off from the medium. Radio is a very popular medium and also a source of critical information."

Signal Splitting

HD radio enables broadcast stations to split their signals into multiple channels, each providing CD-quality transmissions. One of those channels can carry text that appears on a screen, providing a type of closed-captioning transcript for the hearing impaired. Some systems can carry a digital radio reading service for the visually impaired, presenting current books, newspapers and magazines.
"Currently most radios stations broadcast an analog signal," said Burke. "A digital signal enables radio to deliver things over the air that couldn't have been delivered with the analog signals, like closed captioning."
The developers are also working to present text for the radio's controls, appearing on the screen, large enough for visually impaired listeners to see. Sound prompts can inform the blind which station they're on and whether they're going up or down the dial.
Ultimately, the initiative wants to leverage advanced speech-to-text translation software applications that enable captioning across the radio dial.
"There is tremendous need for accessible radio for sensory-impaired people, including the deaf, hard-of-hearing, blind, visually impaired, print impaired, deaf/blind and mobility impaired," said Ellyn Sheffield, assistant professor of psychology at Towson and co-director of the International Center for Accessible Radio Technology (ICART). "There is no question this initiative will have a profound impact on the quality of millions of people's lives."
In a collaborative effort, Towson University created the Applied Research Center to make radio more accessible with broader capabilities, thus "transforming [a] radio into a different device," said Burke.
Harris Corp. has a 50-year history and brings its corporate experience as an equipment manufacturer to the table, as it currently supplies 60% of the TV equipment used in the U.S. Harris has been developing radio applications for 10 years and has worked with NPR to develop next-generation technology.
NPR has a radio lab in its Washington, D.C., location and Towson University has worked with the network to establish the school's research center. For this initiative, Harris and Towson have merged around NPR.

Reaching the Market

The first prototype "accessible" radios, demonstrated at CES, may reach the market by "the coming year," according to Burke. Currently, 1,500 stations nationwide broadcast HD radio signals.
In addition, more than half of the Corporation for Public Broadcasting stations have received HD radio conversion grants and, by current estimates, all 825 public radio stations should be broadcasting digitally by 2010.
The plan at the press conference at CES was to showcase the first over-the-air transmission of the accessible radio technology - the real-time text transcript of NPR's Morning Edition as it appeared on the HD radio's viewing screen. Afterward, the participating organizations were to unveil details for ICART, which will be headquartered at Towson University.
NPR, Harris and Towson will jointly determine strategic direction. NPR will provide much of the content and technology, research and development, and software development from their labs in Washington, with Harris supplying transmission and research support.

Decisioni difficili per l'assemblea di Africa N. 1

Si è aperta oggi a Tripoli l'assemblea generale degli azionisti di Africa N. 1, emittente gabonese fondata da una società mista di giornalisti libici e gabonesi e controllata al 52% da capitali libici. Il progetto, nato diversi anni fa per iniziativa del presidente del Gabon, Omar Bongo Ondimba, sembra essere entrato in crisi di identità, motivazioni e capitali. Oltre all'impianto in onde corte di Moyabi inaugurato nel 1979, Africa N. 1 è presente in FM in 14 capitali africane. Per anni i suoi potenti relay hanno trasportato i programmi di diversi broadcaster internazionali (perfino le trasmissioni di Radio Giappone in Italiano venivano da Moyabi) ma oggi molte di queste ritrasmissioni sono cessate per mancanza di committenti.
I toni del comunicato stampa ufficiale sono roboanti, come avviene spesso quando c'è di mezzo Qaddafi, ma tra le righe è facile leggere la triste conclusione di sempre: non ci sono più né soldi, né interesse nel continuare a trasmettere.
Radio "Africa N° 1": L'Assemblée générale se réunit à Tripoli
Tripoli - 06/01/2008

Le secrétaire du comité de direction de l'Office général des radiodiffusions libyennes, Abdallah Mansour a ouvert dimanche à Tripoli, la réunion de l'Assemblée générale de la radio "Africa n° 1", une société mixte libyo-gabonaise de journalistes libyens et gabonais.
M. Abdallah Mansour a affirmé que la vision du guide Kadhafi relative à la révolution culturelle en Afrique a jeté des bases solides pour immuniser les citoyens africains à travers une profonde sensibilisation pour faire face à toute sorte d'hégémonie et d'exploitation et pour se libérer des séquelles de l'héritage colonial.
Il a précisé que l'Afrique regorge de ressources humaines bien formées notamment les compétences dans le domaine médiatique capables de construire des institutions et leur gestion d'une manière à garantir l'exploitation optimale des ces capacités dans la bataille de la construction de l'unité du continent, son développement, son progrès et pour contrer les images inexactes que l'autre essaie d'ancrer injustement a détriment du continent pour justifier les tentatives du retour de la colonisation et d'imposition de nouveau de la tutelle étrangère.
Le secrétaire du comité de direction de l'Office général des radiodiffusions libyennes a affirmé que Radio "Africa N° 1" qui dispose d'un centre de diffusion sur les ondes courtes au Gabon et 14 stations de retransmission dans 14 capitales africaines sur les ondes de fréquence "FM", contribuera à assumer cette responsabilité historique d'information au niveau du continent.
Le comité de direction de la société libyo-gabonaise Radio "Africa N° 1" a consacré, sa première réunion dimanche à Tripoli, à l'examen de l'élargissement du champ de diffusion de la radio pour couvrir tout le continent du point de vue audiovisuel par l'utilisation des services du premier satellite africain "QAF1" et cela par le biais de "PanAfricansat" qui est le premier fournisseur africain unifié d'accès aux diverses communications par satellites.
"Africa N° 1" dont le siège se trouve dans la capitale gabonaise Libreville, couvre actuellement 12 pays africains sur les fréquences de la bande "FM" tout comme elle couvre la périphérie de la capitale française Paris pour permettre aux immigrés et aux communautés africaines qui y résident de suivre le mouvement que connaît le continent sur la voie de l'édification des Etats Unis d'Afrique.
Cette radio couvre aussi sur les ondes courtes plusieurs pays du monde.
La Libye détient, rappelle-t-on, 52% du capital d'"Africa N° 1".




Worldspace, nuovo credito per l'operazione italiana

Worldspace sta ricorrendo a qualche alchimia finanziaria per sostenere il suo debito e il lancio del servizio di radio digitale satellitare in Italia, previsto per la fine di quest'anno. La nuova linea di credito da 40 milioni di dollari annunciata in questi giorni viene da Yanura, una società interamente controllata dallo stesso presidente e CEO di Worldspace, Noah Samara creata come cassaforte per gli investimenti nella compagnia satellitare. In parte la linea servirà a finanziare il debito già accumulato in passato e ristrutturato nel giugno del 2007. I creditori hanno rinunciato a una parte degli anticipi che tale ristrutturazione aveva fissato per la fine di gennaio di questo nuovo anno, ma vogliono ricevere 10 milioni di dollari. Per ogni "draw down", cioè per ogni somma attinta a Yanura, Worldspace emetterà dei "pagherò" all'8% riscuotibili dopo cinque anni e convertibili in titoli societari. L'interesse annuo su queste note può essere ripagato con nuovo debito e non in contanti.
Non sono un esperto del mondo della finanza e del debito, ma mi sembra che i segnali non siano troppo positivi. Worldspace avrebbe bisogno di nuovi finanziatori, non di partite di giro. Le prospettive della radio satellitare nel mondo, in Italia in particolare, continuano a sembrare un "mixed bag" di solide tecnologie, ottime opportunità (sulla carta), potenziale gradimento dal parte del pubblico (come dimostrato negli USA da XM e Sirius), costi molto elevati e situazioni finanziarie non facili. Riuscirà il mago Samara a venirne fuori o dovrà contare su Harry Potter?

WORLDSPACE Satellite Radio Secures $40 Million Financing Facility
Wednesday, Jan. 2 2008

SILVER SPRING, Md., Jan 02, 2008 /PRNewswire-FirstCall via COMTEX/ -- WORLDSPACE Satellite Radio (Nasdaq: WRSP), one of the world leaders in satellite-based digital radio services, today announced it has secured a financing facility for up to $40 million of subordinated financing effective immediately, from Yenura Pte. Ltd., a company controlled by Mr. Noah Samara, chairman and CEO of WORLDSPACE. The Company also announced it had secured a waiver of certain pre-payment obligations owed to the holders of its existing debt.
The facility supports the Company's preparations for the launch of its European mobile service in the Italian market and business development activities in selected markets, while the Company continues to seek to secure additional financing from a variety of sources, including existing and new investors.
The facility is being made available to WORLDSPACE pursuant to a facility agreement with Yenura. Under terms of the facility agreement, Yenura will make up to $40 million available to WORLDSPACE which the Company must draw down on or prior to January 31, 2008. The Company will issue subordinated convertible notes in the principal amount of each draw down in consideration for the funding. The new subordinated convertible notes will have a five year maturity from the issuance date of the first note. The notes will carry interest at eight percent per annum (payable annually in arrears as additional principal amount and not cash) and the price at which the notes may be converted into the Company's Class A Common Stock has been set at $4.25 per share. The new notes are subordinated in all respect to the Company's existing indebtedness.
Under the debt restructuring agreement dated June 1, 2007 between the Company and its senior secured noteholders, the Company agreed to prepay up to $45 million of its first lien debt with any new debt or equity capital it raised. In connection with this new facility, the secured noteholders will receive a pre-payment of $10 million (all of which will be paid on or prior to January 31, 2008) but have waived their pre-payment right with respect to the remaining $30 million of availability under the facility agreement.
Yenura is a special purpose entity established by Mr. Samara and Mr. SalahIdris to invest in WORLDSPACE. Mr. Samara holds all of the voting shares in Yenura. Mr. Idris, through his ownership of non-voting shares, holds the major economic interest in Yenura.

In sintonia con la user generated radio. Senza PC

Non faccio in tempo a parlare di Blog Talk Radio, piattaforma per la creazione di talk radio/podcast personalizzati, che Reciva, l'azienda inglese che sviluppa una delle tecnologie su cui si basano gran parte dei modelli di Internet Radio commercializzati attualmente, annuncia un accordo che conferma il grande successo dei media do it yourself. Al CES di Las Vegas Reciva presenta la nuova generazione di dispositivi Internet Radio. Saranno in grado di accedere in rete sia agli stream delle stazioni radio convenzionali, sia ai "canali" realizzati dagli utenti di Blog Talk Radio e organizzati in oltre 60 categorie tematiche. Dopo che il successo del Web logging ha messo ormai sullo stesso piano i migliori blog e i migliori quotidiani, è davvero arrivato il momento della user generated radio? A conti fatti, Reciva ritiene di poter mettere a disposizione degli utenti del suo stream server qualcosa come 40 mila nuovi show, che si aggiungono alle migliaia di stazioni radio diffuse via Internet in diversi formati.

BlogTalkRadio Programming to Be Added to Reciva Internet Enabled Radios

Reciva Users To Access Tens of Thousands of Shows Across More Than 60 Content Categories Including Politics, Sports, Business, Comedy, Music, Lifestyle and Entertainment

2008 International CES

NEW YORK--(BUSINESS WIRE)--BlogTalkRadio (www.blogtalkradio.com), the Internet’s first live social talk radio network for citizen broadcasters, and Reciva Limited, the global leader in Internet radio technology (www.reciva.com) have struck a partnership to bring BlogTalkRadio’s programming to users of Reciva-powered Internet Radios and networked devices. Products from more than 30 Consumer Electronics brands stand to gain access to Blogtalkradio’s unique service.
Reciva-powered radios allow users easy and convenient access to thousands of live radio stations from across the world without the need for a PC. Finding content is as easy as turning the dial on your old transistor set. Except that now, turning the dial doesn’t mean tuning into specific radio frequencies: instead, web addresses for specific online radio stations or archived radio programs are being accessed. The radio call sign or program name is shown on a little display, just like on an AM/FM radio.
The partnership with BlogTalkradio will open up more then 40,000 BlogTalkradio shows. BlogTalkRadio offers both live and archived talk radio shows across more than 60 content categories. BlogTalkRadio’s citizen broadcasters regularly host some of the hottest names in politics, sports, business, lifestyle and entertainment including Brian De Palma, presidential candidates Mike Huckabee and Barack Obama, Oliver Stone, All Star David Wright, Jennifer Hudson, Dr. Mehmet Oz, New York Times columnist Frank Rich, Meg Tilly and Arianna Huffington, just to name a few.
Commenting on the deal, Alan Levy, CEO and co-founder of BlogTalkRadio stated, “This partnership allows BlogTalkRadio to transcend the online space, enabling listeners to enjoy our growing slate of quality citizen broadcast programming, without being tethered to a computer – further establishing BlogTalkRadio as the radio network of the 21st Century. With our increased reach to Reciva listeners, BlogTalkRadio’s content will be even more attractive to strategic partners and advertisers.“
“This partnership with BlogTalkRadio is exciting for us, and exciting for our customers,” said Andrew Rhomberg, director of business development and strategy at Reciva. Explaining further, Rhomberg continued: “Their service is unique in that users can participate not only as interactive listeners, but also as hosts and show moderators. We aim to offer the most comprehensive platform of audio services, both live and on-demand, to our partners and users and the addition of BlogTalkRadio is a major step towards this goal.”
Visitors to the Consumer Electronics Show in Las Vegas will be able to enjoy a sneak preview before the service goes live on Reciva powered Internet radios in a few weeks.

About BlogTalkRadio

Originally launched in August 2006, BlogTalkRadio (BTR) is a free, web-based platform which allows any user with a phone and a computer to host a live, interactive radio show. Hosts call into the service by phone, managing callers on the web-based host dashboard. Shows stream live directly from the host’s BTR webpage. Since the company’s 2006 launch, thousands of hosts have broadcast more than 44,000 shows on BTR. Notable hosts include Marla Cilley, the FlyLady home and life organizer; Doug Christie, former NBA player; and the LAFD. BTR relaunched a new site with updated features in September, 2007 at http://www.blogtalkradio.com.

About Reciva

Reciva is the global market leader in Internet radio technology.
Reciva’s GATEPASS™ platform, which is at the heart of all Reciva enabled Internet radios, provides internet radio services via the Reciva Gateway. Reciva-enabled Internet radio devices can play back online radio in almost every format including MP3, Microsoft® Windows Media Player, RealAudio® Player, AAC (the format of iTunes), Ogg Vorbis and many others. Reciva’s technology is available as a software license or in the form of the “Barracuda”, “Stingray” or “Mako” hardware modules, providing consumer electronics (CE) companies and original equipment manufacturers (OEMs) with a turnkey solution.
Reciva’s Gateway technology delivers regularly updated and verified Internet radio station lists to its internet radio products, allowing listeners to access many thousands of live online radio broadcasts without the need for a PC.
The Reciva Radio Portal, www.reciva.com, enables listeners to access the same stations via their PC. They can build customised station lists and access subscription based music services to play via their Reciva enabled radio.
Reciva is a privately held company based in Cambridge, UK.

Si potrebbe andare tutti quanti allo zoo comunale

Il giorno di Natale una tigre uscita dal suo recinto dello zoo di San Francisco ha attaccato e ucciso un ragazzo diciassettenne in circostanze che ancora non sono state ben chiarite. Giorni fa ho letto sulle agenzie americane che la polizia di SF aveva rilasciato le trascrizioni dei contatti radio tra i componenti della squadra di pronto intervento. E ora la rivista online Slate pubblica con grande rilievo i verbali di queste trascrizioni. E' una lettura (troppo lunga per riportarla qui per intero) molto interessante che fa luce, come si dice, "sulla dinamica dell'incidente" e sulla successiva azione di soccorso. La tigre, Tatiana, è stata abbattuta dopo aver ferito mortalmente il diciassettenne Carlos Souza, dopo che quest'ultimo, a quanto sembra, era riuscito a distrarre l'animale e a far scappare al sicuro due amici.

Moments before the San Francisco Zoo's 5 p.m. closing on Christmas Day, a 350-pound Siberian tiger named Tatiana escaped the "big cat grotto" and attacked three young visitors. Pages from a transcript of the San Francisco Police Department's radio transmissions (see below and the following four pages) tell the story. Seventeen-year-old Carlos Souza Jr., who died from the attack outside the tiger pen, is believed to have lured the cat away from his friend Kulbir Dhaliwal, 19, only to be mauled himself. Kulbir and his brother Paul Dhaliwal, 23, fled about 300 yards to the terrace cafe (see a zoo map here), where a zoo employee called 911.

The first radio entry (below) was at 5:08 p.m.: "A VERY AGGITATED [sic] MALE IS CLAIMING HE WAS BITTEN BY AN ANIMAL. … MALE IS BLEEDING FROM THE HEAD." As the zoo was evacuated ("ZOO PERSONNEL ARE GOING AROUND TO ADV PEOPLE TO LEAVE"), rescue squads were initially hesitant to enter the grounds until Tatiana was located ("MEDICS ARE OUTSIDE WILL NOT ENTER TILL SECURE," Page 2). At one point, the zookeepers may have believed the danger to the victims had passed ("ZOO PERSONNEL HAVE THE TIGER IN SIGHT AND ARE DEALING WITH IT. THE VICT IS ACROSS THE ZOO INSIDE A CAFÉ," Page 2). But a few minutes later, Tatiana tracked the brothers to the snack bar while officers radioed, "SCENE IS NOT SAFE" and "SCENE IS NOT SECURE" (Page 3). At 5:27 p.m., police witnessed Tatiana attacking Paul Dhaliwal: "CODE 33. HAVE TIGER ON FOOT ATTACKING VICTIM" (Page 4). But one minute later, they transmitted the message, "SHOT THE TIGER AT THE CAFÉ VICT BEING ATTENDED TO." Tatiana was dead. Radio reports that up to four additional tigers were roaming zoo grounds (Page 5) proved false.


05 gennaio 2008

Baviera prima di Marconi?

Esce in Spagna una monumentale (1148 pagine!) opera di Ángel Faus Belau sulla storia della radio spagnola dal 1896 al 1977. Dev'essere un volume straordinario e documentatissimo sulle vicende di una nazione europea molto innovativa in questo settore. Ancora oggi, la Spagna vanta un panorama radiofonico molto più vitale e affollato che altrove, anche perché il fenomeno della radio commerciale, a dispetto degli anni pionieristici condizionati dal franquismo, ha preso piede immediatamente.
L'opera del professor Faus farà discutere gli appassionati di Marconi perché nel suo libro viene reiterata la candidatura del comandante Julio Cervera Baviera ad autentico padre della radiofonia. Ecco il comunicato stampa sulla pubblicazione, seguita da una breve intervista all'autore apparsa recentemente da El Pais. Il giornalista e blogger di Ibiza Mariano Planells aveva pubblicato un anno fa una prima anticipazione.

La Universidad de Navarra edita "La radio en España (1896-1977)"

La obra, publicada por Taurus, compila las investigaciones realizadas por el profesor de la Universidad de Navarra Ángel Faus durante seis años.

Nacional, 19/12/2007 Universia.— “A todos los profesionales y oyentes que construyen la historia de la radio española cada día desde hace 90 años”. Con esta dedicatoria arranca Ángel Faus Belau, profesor honorario de la Universidad de Navarra, su último libro “La radio en España (1896 – 1977)”, publicada por la editorial Taurus, y que ha sido presentado hoy en la Facultad de Comunicación en presencia del propio autor, la decana Mª Teresa La Porte y el profesor José Javier Sánchez Aranda.
El libro es una investigación respaldada por más de 8.000 documentos seleccionados de entre un total de 37.000 obtenidos en los archivos históricos españoles. El autor ha consultado más de 50 archivos y bibliotecas, además de una veintena de colecciones completas de publicaciones periódicas nacionales e internacionales.
Cada página de la obra está apoyada por más de 4.000 notas documentales y por la reproducción de muchos de los documentos originales. Se trata de un trabajo que aspira a convertirse en la obra de referencia indispensable para comprender el origen de la radio en el mundo y la historia de la radio española.
Con este trabajo, Ángel Faus ha querido “poner sillares a la historia de la radio en España”, que responde a la “intranquilidad” que le surgía al académico al leer los pocos manuales publicados sobre la materia, en los que, durante su época docente, encontró múltiples “fallos”.
En la presentación del libro, la decana elogió la trayectoria profesional de Faus, de quien recordó que fue el primer doctor en Ciencias de la Información de España y destaca por combinar “la enseñanza profunda de un medio con la enseñanza práctica”. Por su parte, Sánchez Aranda subrayó la capacidad de Ángel Faus para “buscar la verdad y no detenerse ante los obstáculos que se presentan a todo historiador de la radio”.

Una obra de referencia

El volumen parte de los orígenes mismos de la telegrafía sin hilos, y demuestra que, en 1902, el valenciano Julio Cervera Baviera descubrió lo que hoy denominamos radio, casi 14 años antes de que Marconi obtuviera resultados positivos en sus trabajos. De entre la documentación investigada también se extrae que la primera emisora regular es Radio Madrid -sin conexión con la actual-, puesta en marcha por la Asociación de Comerciantes de Madrid.
A esas historias se une el nacimiento de las emisoras locales y el análisis de sus programaciones hasta el 18 de julio de 1936. Ángel Faus se centra en las emisoras que surgen en aquella época y producen una “mutación informativa histórica: la Radio sustituye a la Prensa como fuente de noticias y convierte la contienda civil en la primera guerra por radio”, señala. “En primer plano, el drama humano de los profesionales que, en uno y otro bando, dejan su vida al pie del micrófono”, afirma.
Siguiendo el curso de la historia, Ángel Faus se adentra luego en la compleja recuperación de las emisoras ocupadas, la reconstrucción de Unión Radio, obligada a aceptar otro nombre (SER) y a ofrecer la presidencia del Consejo de Administración al ministro de turno.
“Después nacen las emisoras y cadenas del Movimiento, las parroquiales y llega la consolidación de Radio Nacional… Envolviéndolo todo, la censura: el secuestro de la realidad, la radio sin noticias; un silencio ensordecedor durante casi 40 años. A continuación, surge la radio-espectáculo, la edad de oro del relato radiofónico español en una auténtica democratización de los bienes culturales: ni una obra de nuestra literatura queda sin su versión radiofónica”, concluye.


ENTREVISTA: ÁNGEL FAUS Autor de 'La radio en España (1896-1977)'
"La competencia con la televisión engrandeció a la radio"

JUAN CRUZ - Madrid - 30/12/2007


La radio nació en 1896, cuando Marconi obtuvo la primera licencia, y ahora es una maraña que exhibe como trofeo mayor haberle ganado a la tele la batalla de la supervivencia. Se decía que la tele mataría "a la estrella de la radio", y ésta está más viva que nunca. Lo demuestra Ángel Faus, profesor de la Facultad de Comunicación de la Universidad de Navarra, en un libro monumental, de 1.248 páginas, La radio en España (1896-1977), publicado ahora por Taurus. Faus tiene el veneno de la radio inoculado desde que era un niño, y hace cinco años empezó a escribirle este monumento a su pasión.

"La radio se ha adaptado a lo que la sociedad quería de ella"

Pregunta. ¿De dónde le viene el veneno de la radio?
Respuesta. ¡De niño! Mi padre trajo a casa un Phillips con ojo mágico, una maravilla de diseño y un sonido fantástico. Era 1948, y yo tenía cinco años. Para un chaval que sabía de geografía por los libros aquello era extraordinario: en el dial decía Hamburgo, Cuenca, Hilversum, Francia, Madrid... ¡Geografía de las ondas, ahí estaba el mundo, a mi disposición!
P. ¿Y qué fue lo primero que oyó?
R. La Voz de América en español, ¡una balada de Frank Sinatra!, eso es lo que recuerdo. Aquí nadie sabía quién era Frank Sinatra, porque aquí sólo se podían poner canciones en español. ¡El inglés estaba censurado!
P. Y luego usted entró en contacto con la radio.
R. La primera emisora en la que estuve tenía este nombre que hoy sonará fatal: Radio Alerta de la Guardia de Franco, de mi pueblo, Valencia. Hoy es Radio Nacional de España, y está en el mismo sitio donde siempre estuvo, en la calle de Colón.
P. ¿Qué ha hecho que la radio perviva?
R. La sociedad; se la podía haber cargado, pero la radio se ha adaptado a lo que la sociedad quería de ella. Y se ha consolidado gracias a la libertad de información. Sin libertad de información, la radio hoy no sería nada. Y sin tertulias. La nueva época de la radio ha podido con la tele...
P. ...que no la ha podido matar...
R. Porque la radio se constituyó también en un espectáculo, con sus tertulias, con sus grandes informativos. Durante años, la radio fue el único espectáculo en las casas, pero luego vino la televisión. Y, fíjese, yo creo que la radio no perdió la batalla gracias precisamente a la competencia que le planteó la televisión. La engrandeció, compitiendo.
P. ¿Y cuál es el porvenir?
R. Si está al lado de la sociedad, el mejor porvenir: ése es el gran desafío, que siempre sea un medio útil para la sociedad.
P. ¿Y cuándo se tambaleó la radio?
R. Sin duda, en la Segunda Guerra Mundial, cuando Goebbels la reinventó como un instrumento tremendo de propaganda. Sin la radio, el nazismo hubiera sido otra cosa; se mantuvo gracias a los receptores cautivos, que sólo emitían en Alemania y en las zonas ocupadas la información que quería Goebbels. En España imitaron la estrategia, pero se escuchó aquí muchísimo la radio clandestina, y fue un desencadenante del rumor, que es también un instrumento para el que la radio se presta muchísimo.
P. Usted la oía clandestinamente.
R. Claro, con mi padre y con mi madre. Radio París, la BBC, la Pirenaica. Veía a mis padres debajo de la manta, escuchando, y yo decía: "¿Qué estarán haciendo?".
P. ¿Quién marcó la historia de la radio en este país?
R. Antonio Calderón. Antes de la guerra, en 1933, en Unión Radio, que ahora es la SER; inventó la narrativa radiofónica, la publicidad, armó la estructura de lo que luego serían los servicios informativos, el Carrusel... Y luego hubo otros personajes extraordinarios, Bobby Deglané, Raúl Matas, José Luis Pecker, que acaba de fallecer...
P. ¿En qué momento vive la radio?
R. En un momento complicado. Está bien que haya opinión, está bien que haya información; la combinación es buena; pero hay que tener cuidado con descuidar la información. La información es la base de lo que la sociedad quiere de la radio, por lo que ésta no se ha dejado vencer por la tele.

04 gennaio 2008

Allons enfants de la Web radio

Sto trascorrendo qualche giorno in Liguria, nel tentativo di ascoltare qualcosa almeno ogni tanto. La buona notizia è che i rumoracci elettrici di questi mesi sono improvvisamente cessati o comunque calati e onde lunghe e medie sono tornate potabili. Mi è andata bene questa notte, 4 gennaio, con quattro radiofari canadesi ascoltati tra le 01.30 e le 02.30 utc.
La cattiva notizia è che il collegamento dialup non mi consente di navigare troppo e postare su Radiopassioni. Peccato perché, come vuole la legge di Murphy, ci sono parecchie cose da segnalare. Proverò a farlo in forma più compatta iniziando dal tema delle Web radio personalizzate e del radiopodcasting. Tramite la rivista online Pc Inpact sto scoprendo il mondo delle Pandora e LastFM europee e noto che quasi tutte le iniziative vengono dal Belgio o dalla Francia. Alcuni nomi, tipo Deezer, sono diventati piuttosto noti anche da noi. Lo sono un po' meno siti come SpiralFrog Airtist, Radio.Blog, You.DJ. La caratteristica di questi siti è la legalità, o comunque il tentativo di rispettarla. Alcuni siti hanno già stipulato opportuni accordi con gli artisti le società contitolari dei diritti d'autore (in Francia sono tre: Sacem, Sdrm et Sesam) e mettono in circolazione la musica con modelli di business commerciali, vendendendo i brani pubblicizzati direttamente dai gruppi musicali partecipanti o consentendo il download in cambio della visualizzazione di spot pubblicitari. Altri siti (come Radio.Blog) invece sono entrati in conflitto con il sistema della tutela dei diritti d'autore Il motore di ricerca di Pc Inpact è una piccola miniera di articoli su queste iniziative, basta inserire i nomi che vedete qui nell'apposito campo. Partite magari dall'ultima notizia, quella relativa al software di Free Music Zilla Oppure da un altro software, proposto oggi in versione beta dalla israeliana MeeMix.
Torneremo sull'argomento.