29 ottobre 2013

The Roaring Twenties, il paesaggio sonoro della Manhattan di 100 anni fa

Il premio per il progetto Web più cool dell'anno va sicuramente a Emily Thompson, storica della Princeton University. The Roaring Twenties, an interactive exploration of the historical soundscape of New York City prende alla lettera la sonorità degli anni ruggenti e traccia una accurata mappa di Manhattan nel decennio del 1920. Ogni punto sulla cartina vintage ridisegnata per il sito corrisponde a un evento sonoro, dai mestieri alle voci dei passanti. Non mancano ovviamente i riferimenti al medium elettronico che nasceva allora. Oltre a numerose riproduzioni di denunce presentati da cittadini disturbati dal volume eccessivo dei primi altoparlanti, il sito presenta un incredibile filmato originale (1929) della cosiddetta Radio Row, una stradina della Lower Manhattan, Cortlandt Street, dove si concentravano i negozi dei venditori di apparecchi riceventi. Corltandt esiste ancora, a un passo da Ground Zero, ma quei negozi ovviamente non ci sono più.


28 ottobre 2013

L'Oscar 2013 della musica Indie a Controradio

Il Premio all'Editoria Musicale Indipendente 2013 promosso dal MEI per la categoria radiofonia è andato a Controradio di Firenze “ per aver sempre pensato al lavoro dell’informazione come a una continua documentazione e ricerca culturale, specie in ambito non mainstream, sostenendo e promuovendo con passione la musica indipendente. Come dimostra il successo del Rock Contest, sicuramente il contest per gruppi esordienti più importante d’Italia.”
I premi verranno consegnati in concomitanza con l'avvio delle iniziative di PoPistoia a Pistoia il 23 novembre, mentre il 24 nella stessa località il MEI organizza una serie di incontri e approfondimenti, fra cui un convegno sugli Stati Generali della Musica Indipendente sul tema del Sostegno alla Nuova Musica Italiana, attraverso l’introduzione di quote a favore della musica italiana e degli esordienti nei network nazionali tv e radio pubblici e privati.  «A questo riguardo, aggiunge il MEI, è appena stata lanciata una petizione su Change.org alla quale hanno già aderito centinaia di persone, fra le quali diversi artisti italiani come Piero Pelù. Personalmente non sono mai stato dell'avviso che l'introduzione di "quote minime" di un determinato contenuto sia una soluzione utile e auspicabile, ma discuterne non può far male.

Il BBC WS chiede l'aiuto della "folla" per indicizzare il suo archivio sonoro.


Un bel progetto dell'R&D della BBC, che invita gli ascoltatori del BBC World Service a diventare anche "taggatori", partecipando all'iniziativa di crowdsourcing per l'indicizzazione dell'archivio sonoro dell'emittente. Circa cinquantamila programmi in lingua inglese diffusi dal BBC WS negli ultimi 45 anni sono stati sottoposti a un processo di classificazione automatica con un software che ha tradotto in parole chiave (tag) i metadati disponibili o estraendole dall'audio con tecnologie speech to text. Da oggi e per qualche tempo sarà possibile registrarsi sul sito dell BBC World Service Archive Prototype per ascoltare gli stessi programmi e applicare tag e commenti. L'intero archivio è ricercabile dagli anni '80 a oggi e contiene ogni sorta di corrispondenza dai luoghi più disparati. Presto sarà la volta dell'archivio di Radio RAI immagino!

Intercettazioni: chiavette RTL-SDR all'attacco degli algoritmi del GSM


In questi giorni di violente polemiche sulle attività di intercettazione che le agenzie di spionaggio e controspionaggio americane avrebbero portato avanti per anni nei confronti di tutti i principali governi europei, risuonano ancora più evocative e inquietanti i post in cui un ventunenne (!) hacker ungherese, Domonkos "Domi" Tomcsányi descrive sul proprio blog gli attacchi felicemente condotti contro gli algoritmi di cifratura della voce digitalizzata della telefonia cellulare GSM. Domi ha messo insieme il software necessario per l'attacco, utilizzando per la cattura dei segnali una strumentazione hardware di costo ridottissimo e diffusa accessibilità: le solite pennette USB per la ricezione televisiva che sono diventate protagoniste di innumerevoli progetti Software Defined Radio.

Prima di proseguire, qualche parola di avvertimento: le tecniche descritte da Domi espongono potenzialmente chiunque volesse provare a replicarle a rischi di violazione di una badilata di normative. Cercare di intercettare le telefonate altrui è un reato molto grave e lo stesso hacker sottolinea come le sue sperimentazioni vengono effettuate esclusivamente sul traffico del proprio telefonino. Anzi, come precisato giustamente da Domi nel suo dettagliato excursus sulla letteratura riguardante gli attacchi portati avanti in oltre 15 anni contro algoritmi come l'A5/X (alla base della cifratura vocale del GSM), tutti i lavori annunciati nel corso di convegni di hacker e specialisti di criptanalisi o resi noti attraverso pubblicazioni di carattere accademico, hanno rispettato il fondamentale principio etico della "responsible disclosure". Detto questo, nel mio piccolo anch'io come Domi credo nella trasparenza e nella necessità di disporre del maggior numero di informazioni tecniche nel pubblico dominio come unica strada verso una tecnologia più universale e, in ultima analisi, migliore.
Il lavoro di Tomcsányi è stato segnalato sul blog RTL-SDR-com dove è giunto all'attenzione di Chris. L'analisi, superdettagliata, è apparsa un paio di settimane fa sul blog di Domi in quattro parti, tutte estremamente affascinanti e chiare, ma tutt'altro che divulgative. Dopo una prima introduzione, che ripercorre le tappe di una attività che inizia nel lontano 1994 con le prime pubblicazioni di Ross Anderson sulla teoria criptanalitica del GSM, passa attraverso i paper firmati nel 2003 di Elan  Barkan, Eli Biham e Nathan Keller e giunge fino agli annunci del 2009 da Karsten Nohl, Sascha Krissler e Chris Paget, Domi descrive la configurazione hardware e software,  si sofferma sul software utilizzato per la individuazione dell'identificativo TMSI (un momento importante del dialogo tra un cellulare e la rete) e infine spiega come materialmente un ricevitore low-cost come le pennette RTL-SDR può aggirare barriere un tempo giudicate molto robuste con l'aiuto di applicazioni e librerie facilmente reperibili in rete.
Anche limitandosi a una semplice lettura del diario di Domi, c'è da restare stupiti dell'ingegnosità dimostrata in questi anni dalla comunità degli hacker. Nel corso della Blackhat Conference del 2010, tenutasi a Las Vegas, Karsten Nohl illustrò in un lungo intervento i risultati ottenuti in diversi anni di ricerche. Il video YouTube del suo intervento viene riportato in conclusione sul blog di Domi e dal sito degli eventi Blackhat relativo al convegno del 2010, ecco il whitepaper dello stesso autore. La Merkel e molti altri leader europei avrebbero dovuto far tesoro di informazioni come queste: forse avrebbero potuto difendersi meglio dal loro "alleato" americano.


27 ottobre 2013

SDR embedded, l'ARM della libertà (dal personal computer)

Mi sento un po' (tanto) colpevole per aver trascurato, in questo periodo di diradata presenza su queste pagine, l'evoluzione del settore software defined radioamatoriale, sempre ricco di fermenti a dispetto di un oggettivo grado di maturazione dei suoi progetti più famosi. Quest'anno per esempio ho omesso di anticipare la notizia della quindicesima edizione della 15esima convention SDR a Castelfeder (ex-Renon), che si è tenuta nella località altoatesina il 12 e 13 ottobre scorso. Per fortuna potete trovare sul link indicato un ottimo resoconto delle due giornate, a cura di Pierluigi Poggi, IW4BLG, uno dei relatori. Leggendolo, è facile comprendere che la tecnologia SDR applicata alla ricezione (e trasmissione) delle onde medie e corte ha percorso in questi anni molta strada e che ne ha ancora tanta da fare.
Tra gli altri relatori di Renon/Castelfeder, Alberto Di Bene ha discusso dei suoi ultimi lavori nel campo della SDR "PC-less", soffermandosi sul progetto di ricetrasmettitore basato su architettura ARM STM32F4M STMicro in abbinamento al front end utilizzato per il ricevitore commerciale Elad FDM-S1. Un abbinamento alla base del prossimo nuovo prodotto Elad, un ricetrans completamente indipendente dal personal computer, l'FDM Duo. Questa relazione è estremamente densa, dal punto di vista della matematica, ma è di prima qualità e spiega in dettaglio la problematica dell'implementazione di soluzioni SDR embedded. Di Bene ha ripetuto la sua lezione anche a Milano, per l'Associazione Radioamatori e con l'occasione ha diffuso le slide che ho riversato in questo spazio

26 ottobre 2013

Un volo ai raggi X. L'importanza degli strumenti predittivi solari per la salute dei piloti.

È un fatto poco apprezzato ma il mestiere del pilota di linea non è più rischioso degli altri solo perché l'aereo non tocca terra. Un fattore di rischio assolutamente non trascurabile è quello dovuto alla radiazione cosmica e solare che i passeggeri di un'areo possono assorbire a più di diecimila metri di quota. I piloti sono più esposti, ovviamente, ed è per questo che la loro professione viene classificata tra quelle soggette a "radiation hazard", esattamente come avviene per i lavoratori delle centrali nucleari, o negli ambulatori radiologici degli ospedali. Si calcola che nell'arco di un solo volo transpolare come il Washington-Pechino, i piloti assorbono l'equivalente di un paio di schermografie al petto. Un passeggero frequent-flyer da centomila miglia di diario di viaggio, equivale a un paziente con 20, sì venti, schermografie ai raggi X.
Come spiega la NASA in questo articolo, diventano fondamentali i modelli che consentano di valutare quali sono i livelli di intensità della componente più variabile di questa radiazione, cioè quella solare, in modo da fornire a piloti e compagnie aeree uno strumento per modificare le loro rotte in funzione dei percorsi meno esposti, soprattutto in caso di forti brillamenti e di episodi di eiezione di massa coronale dal sole. Uno strumento di questo tipo è il NAIRAS o "Nowcast of Atmosphere Ionizing Radiation for Aviation Safety", che pubblica regolarmente sul proprio sito le mappe dei livelli di radiazione alle diverse quote e in proiezione intorno al polo nord.

The FAA classifies pilots as "occupational radiation workers."  Flying high above Earth with little atmosphere to protect them, they can absorb significant doses of cosmic rays and solar radiation. During a typical polar flight from Chicago to Beijing, for instance, a pilot is exposed to the equivalent of two chest x-rays.  Multiplied over the course of a career, this can cause problems such as increased risk of cancer and possibly cataracts.
Passengers have reason to be concerned, too.
"A 100,000 mile frequent flyer gets about 20 chest x-rays," points out Chris Mertens, a senior research scientist at NASA Langley Research Center. "This is true regardless of the latitude of the flights."
It’s worth noting that even people on the ground absorb some radiation.  Cosmic rays and their by-products are so powerful, they can reach all the way down to Earth’s surface, giving a person at sea level the equivalent of one chest x-ray every 10 days or so.
On a plane, however, dose rates increase 10-fold or more.  The exposure depends on factors ranging from the altitude and latitude of the flight path (polar routes are irradiated most) to sunspot counts and solar activity (a powerful solar storm can boost radiation levels a hundredfold).  To help airline companies safeguard passengers and personnel, NASA is developing an experimental tool to predict exposures in real time.  Mertens is the PI of the system, called NAIRAS--short for "Nowcast of Atmosphere Ionizing Radiation for Aviation Safety."

23 ottobre 2013

Nelle sale italiane "La Maison de la Radio", il film che svela le voci di Radio France

Grazie a I Wonder Pictures, la nuova distribuzione indipendente del Biografilm Festival dedicata al cinema documentario di qualità, e a Officine UBU, avremo l'opportunità di vedere anche in Italia "La Maison de la Radio", documentario realizzato da Nicolas Philibert, sul backstage di tanti programmi radiofonici di Radio France. Il documentario, presentato alla Berlinale e in altri importanti festival, verrà proiettato anche il 3 novembre a Firenze alle ore 10:45, nell'ambito del Festival France Odeon, il 3 novembre a Bologna al cinema Lumiere alle ore 21:00 e il 4 novembre a Milano al MIC (Museo Interattivo del Cinema). In occasione delle tre proiezioni il regista incontrerà il pubblico.
La Maison de la Radio è un film dedicato al suono. «Filmare delle voci. Era qualcosa che avevo in mente di fare da molto tempo" dichiara Philibert, "un film sulla radio è un po' innaturale, come è possibile fare un film sulla radio senza svelare dei misteri? Ma probabilmente questo è il motivo per cui ho deciso di farlo." Sarebbe bellissimo riuscire a realizzare qualcosa di simile per Radio Rai, nella sede storica di via Asiago a Roma. Nell'attesa di questa rara opportunità radiocinematografica godetevi il trailer (grazie a Valerio Mariani per la segnalazione).

22 ottobre 2013

Netcast, Tre Soldi di Rai Radio 3 esplora il pianeta tematico delle Web radio italiane

Va in onda lunedì 28 ottobre su Rai Radio 3 "Tre Soldi", alle ore 19:45 la prima puntata di Netcast radiodocumentario di Annalisa Vacca e Andrea Borgnino sul mondo delle emittenti italiane che trasmettono solo via Web. Uno spaccato delle voci che discutono su Internet di argomenti molto specifici, scoprendo una tematicità e una cultura localista che purtroppo il modello dell'emittenza pubblica nazionale e privata non ha mai saputo dare al pubblico della radiofonia. Ecco il comunicato ufficiale di Netcast con la sinopsi di tutte le cinque puntate che proseguiranno per tutta la settimana. Il programma ha anche aperto un Tumblr che speriamo possa estendere anche temporalmente i contenuti e gli spunti trattati. Dalla pagina estraggo l'audio di questo promo:


NETCAST Le voci libere della rete


In onda dal 28 Ottobre per 3 Soldi alle 19.45 su Rai Radio3

di Andrea Borgnino e Annalisa Vacca

Un radio documentario in cinque puntante dedicato alla scoperta delle nuovi voci indipendenti italiane che trasmettono solo in rete.  Webradio e webtv che affrontano temi e danno voce a chi non ha spazio nell'etere "ufficiale" del nostro paese.
Spazi auto organizzati di comunicazione virtuale si stanno diffondendo a macchia d'olio in giro per la penisola: sono voci diverse che raccontano un paese che usa i mezzi di comunicazione in maniera attiva e che permettono una comunicazione diretta senza mediazioni ma che troppo spesso rimangono intrappolate nella stessa rete che dona loro la libertà di espressione.
Netcast è il tentativo di creare una mappa "sonora" di queste nuove "libere antenne" facendo ascoltare i loro contenuti e dando luce al mondo sempre più forte del video e audio attivismo in rete.

I temi e le puntate

Prima puntata, in onda il 28 Ottobre 2013
Comunicare in liberta'  con:  Radio Ferrante la webradio del carcere minorile Ferrante Apporti di Torino; Corviale Network la webtv che del palazzo-mostro nella periferia di Roma; Radio Shock l'emittente del Dipartimento di Salute Mentale della A.S.L. di Piacenza e  22tv la webtv del centro diurno di salute mentale Phoenix di Rutigliano in provincia di Bari.

Seconda puntata, in onda 29 Ottobre 2013
Lo stigma e il diverso  con: Radio Kaos ItaLis la prima radio di sordi e per sordi; Grattacielo Tv una urban web tv dedicata a dare voce a tutte le persone che abitano o lavorano al condominio Grattacielo di Ferrara;  Ability Channel la piattaforma digitale dedicata alle persone con disabilità e Psicoradio una testata radiofonica con una redazione formata da pazienti psichiatrici di Bologna.

Terza puntata, in onda 30 Ottobre 2013
Raccontare la legalità con: Radio Kreattiva la web radio antimafia delle scuole di Bari; Radio Siani webradio contro la camorra che ha sede in un bene confiscato alla camorra ad Ercolano; TeleJato la minitv contro la mafia diretta da Pino Maniaci a Partinico(Pa); Laterradeifuochi.it  un contenitore di Video-Denunce dei roghi di rifiuti tossici in Campania e Radio Zammù la webradio dell’università di Catania.

Quarta puntata  in onda 31 Ottobre 2013
La ricerca delle proprie origini con: Orsotv la community webtv delle Valli piemontesi Orco e Soana; R-Nord una tv condominiale sperimentale a Modena; Radio Migranti un progetto ideato dalla Regione Friuli Venezia Giulia; Radio Fuori Onda webradio del Dipartimento di Salute Mentale A.S.L. Roma C e Radio Torino International la radio della comunità rumena di Torino si ritrova sul 90.0 in Fm e in rete.

Quinta puntata  in onda 1 Novembre 2013
Le giovani voci dell’Italia del futuro con: Radio immaginaria la prima e unica radio di adolescenti in Italia di Castel Guelfo di Bologna;  Radio Lamp la webradio scolastica degli istituti milanesi di Cardano e Gentileschi;  Ragaradio e Ragatv è un progetto per i giovani  del Comune di Milano; Under Radio il progetto di radio per la scuola di  Media Aid e Save the Children; La radio che non esiste e  Radio Twittami di notte due netradio che vivono solo sui social network e Romeoinlove, programma della webradio dell'università di Verona dedicato al mondo GLBT.

14 ottobre 2013

Il mistero (risolto) dei cosmonauti: un libro smitizza le ipotesi sulle vittime della ricerca spaziale sovietica

In questi ultimi anni, sull'onda della grande deriva cospirazionista del Web e dei programmi televisivi alla Kazzenger, è riemersa, mezzo secolo dopo, la vicenda dei due fratelli torinesi che nei primi anni 60 intercettavano le comunicazioni delle prime sonde spaziali sovietiche con equipaggio umano. Gli stessi fratelli hanno cavalcato questo ritorno di popolarità per pubblicare diversi libri centrati sulle loro ipotesi di allora, secondo cui dopo Gagarin i russi condussero una quantità di esperimenti con piloti collaudatori, quasi tutti finiti in tragedia. Furono e sono state nuiovamente proposte "registrazioni" di contatti radio drammatici, rantoli, messaggi disperati di astronauti morenti. Tutte notizie che le fonti ufficiali sovietiche negarano a suo tempo e che furono ampiamente smentite da analisi indipendenti e da tecnici che come i fratelli torinesi si sintonizzavano sui segnali orbitali. Fatti che neppure la riapertura degli archivi ha mai potuto surrogare. Ora la storia delle controverse intercettazioni viene passata alla lente di ingrandimento da Luca Boschini, ingegnere elettronico e grande esperto di satelliti e avionica, in un libro che il CICAP rende disponibile da oggi. "Il mistero dei cosmonauti perduti" è un grande lavoro di "debunking", con la prefazione di Paolo Attivissimo. Lo si può acquistare anche in formato e-book. Questo blog si è occupato a lungo del sensazionalismo spaziale dei fratelli Judica Cordiglia. Ho sempre manifestato una grande perplessità non solo nel merito della questione, ma nello stile documentario - oggi come in passato - utilizzato per esporre le presunte prove a carico della ricerca areonautica sovietica. Nell'esporre i contenuti delle loro presunte registrazioni, i titolari del "radio osservatorio" di Torre Bert, sulle colline di Torino, hanno sempre evitato di scendere a un adeguato livello di dettaglio, limitandosi a indicazioni superficiali e abbozzate sulle attrezzature usate, sulle circostanze degli ascolti, sulle condizioni di ricezione. Un simile dilettantismo è decisamente fuori luogo quando si muovono accuse così pesanti a una macchina complessa come lo sono state le prime missioni spaziali. Boschini ha messo in luce molte di queste contraddizioni e lacune tecniche, muovendo le sue controbiezioni in modo scientifico e assai più circostanziato. Credo che il suo volume chiuderà definitivamente una questione che avrebbe meritato di restare ai margini della lunga narrazione della Guerra fredda.

02 ottobre 2013

Polonia digitale, parte l'offerta DAB+: sei anni per coprire il territorio.


La Polonia è una delle prime nazioni dell'ex blocco dell'Europa orientale a disporre di una organica offerta DAB+. È partito ufficialmente ieri, primo di ottobre, il network radiofonico digitale di Polskie Radio, per ora limitato alle città di Varsavia e Katowice, prima tappa di un piano di espansione in sette fasi che dovrebbe concludersi nel 2020. L'anno prossimo sarà per esempio il turno di città importanti come Cracovia, Lódz, Danzica e altre. Al momento i programmi diffusi sono nove. Tra gennaio e ottobre 2014 se ne aggiungeranno altre tre, tra cui Radio Krasnal (Radio Nano), rivolta espressamente ai bambini.

Cuba: Radio Progreso attivata su 4765 kHz

Mi rendo conto che se non pubblico questo post rischio di compromettere un'amicizia a cui tengo, ma non lo faccio certo solo per questo: di questi tempi, ogni riattivazione in onde corte, e in banda tropicale per giunta, è una breaking news. Su 4765 kHz sono iniziate le ritrasmissioni di Radio Progreso di Cuba, una delle emittenti più tipiche dell'offerta radiofonica cubana, offerta che ha festeggiato quest'anno due compleanni. Sono infatti trascorsi 91 anni dalle trasmissioni di 2LC, primo esperimento di radiofonia all'Habana (qui un ricordo proprio dal sito di Radio Progreso) e ne sono trascorsi 60 dalle primissimi proclami rivoluzionari coincidenti con l'assalto al palazzo della Moncada il 26 luglio 1953 (anche qui c'è un ricordo di Radio Progreso).
I primi segnali sono stati ascoltati a partire dalle 00.30 UTC (poco prima sulla stessa frequenza dominava il Tajikistan, mentre Cuba era molto forte su 5040 e discreta su 5025 kHz) negli Stati Uniti. Stamattina all'alba invece, Chris Diemoz ha ascoltato da Cuba un segnale debole ma abbastanza leggibile prima che chiudesse alle 04. Ancora non si hanno informazioni precise sul sito del trasmettitore, potrebbe trattarsi secondo Wolfgang Büschel di Bauta o Quivican. Quel che è certo è che ancora oggi gli ascoltatori più anziani ricordano le trasmissioni in russo che all'epoca della Guerra Fredda venivano effettuate a beneficio dei lavoratori sovietici a Cuba proprio attraverso i 4765 kHz. Non so se il trasmettitore di allora possa essere utilizzabile (forse è stato restaurato), ma le antenne verosimilmente potrebbero essere ancora in piedi. Ben arrivata Radio Progreso!

DAB Trentino, accende Digiloc mentre RAI passa al DAB+ in tutta Italia Ma di radio digitale si parla poco.


Dalla cima della Paganella, a Trento, ha finalmente acceso anche il secondo consorzio locale DAB+, quello di Digiloc. Sono altre 10 stazioni che si aggiungono alla già ricca offerta di radio digitale trentina. Non finisce qui. Il 27 settembre, zitta zitta (ringrazio Antonio per il puntuale lavoro di scouting), RaiWay annuncia di aver adottato la tecnologia DB+ per tutti i multiplex RAI attivi sull'intero territorio nazionale, rendendo quindi obsoleti i ricevitori di vecchia generazione. Come sta andando la radio DAB+ in Italia? Probabilmente non con la velocità che sarebbe auspicabile se davvero vogliamo che il fenomeno possa essere all'altezza di quello che sta succedendo in altre nazioni europee. L'amico Giorgio Guana, di Digitalradio.it, mi segnala un workshop che si è tenuto a Milano il 25 settembre nella sede del Sole 24 Ore a beneficio dei soci dell'Aires, l'associazione di categoria dei venditori di elettronica di consumo, e oggi sul quotidiano della Confindustria compare uno dei primi annunci della nuova fase di campagna pubblicitaria che Digitalradio sta conducendo. C'è molta attesa per la vendita di ricevitori nella stagione natalizia, ma mi sento di poter dire che il sistema dovrebbe fare molto di più per invogliare gli ascoltatori. Tanto per dire, il consorzio Digiloc non ha un sito Web e non ha una pagina Web (neanche il sito Digitalradio del resto ha una pagina Facebook). I siti delle stazioni del consorzio non parlano di DAB+, spero che le emittenti lo facciano attraverso i loro microfoni. Non credo che quello che abbiamo visto finora sia sufficiente, la radio digitale continua a essere molto poco conosciuta, anche tra i suoi potenziali ascoltatori, anche se ammetto che non è facile comunicare qualcosa che non ha ancora tutti i crismi della disponibilità a livello nazionale.



Dalla Gran Bretagna, con la pubblicazione dell'ultimo report OFCOM sull'evoluzione verso il digitale, si sono scatenate diverse voci scettiche. Il blog Digital Radio Insider ha titolato che il DAB non ha nessuna speranza contro la piattaforma smartphone come "vera" radio digitale. Io però starei molto attento a restare attaccato a modelli interpretativi legati a una elettronica molto vecchia. Non ci si rende conto che il silicio compie passi incredibilmente rapidi e che l'approccio software defined radio accorcia le catene e disintermedia anche gli schemi a blocchi hardware-centrici. Voglio dire che l'obiezione della batteria perderà forza ma mano che la capacità elaborativa e l'architettura stessa di uno smartphone evolve. DAB e 3G/4G hanno molti punti in comune dal punto di vista delle modulazioni, demodulare A o B sarà più o meno la stessa cosa. Mentre c'è una cosa che non cambia: se non prendono piede tecnologie di multicast su IP una infrastruttura 4G continuerà a lungo a rischiare la saturazione quando un numero troppo elevato di utenti si sintonizzerà sullo stesso flusso stream, replicato per gli n ascoltatori. Il modello broadcast, in questo senso, continuerà a essere a lungo molto più economico. Ecco perché io - che sulla radio digitale sono comunque scettico - non tenderei affatto ad escludere forme di sinergia che consentano ai supersmartphone del futuro di funzionare in modalità broadband quando questo è razionale, passando all'ascolto di contenuti broadcast diffusi molto probabilmente via DAB e demodulati centralmente o magari ancora con System on Chip separati ma ad assorbimento sempre più basso. Questo almeno finché non avrremo infrastrutture 5 o 6G su cui effettivamente prima o poi convergerà tutto (a questo proposito c'è un interessante pezzo di Technology Review sul "Multipath TCP" usato dal nuovo iOS 7 per integrare flussi 4G e Wi-Fi, anche se questo accorpamento non piace per niente agli operatori della telefonia mobile). Il fatto è che in questo orizzonte di tempo possono succedere cose molto significative. Potrebbe succedere che oltre alla Norvegia, anche la Gran Bretagna spenga in network radiofonici in FM, dando una ulteriore spinta al mercato della componentistica DAB. Insomma, diffido sempre degli articoli che "dimostrano" che a medio-breve termine una tecnologia o una architettura ucciderà le altre, in un senso o nell'altro. Per il momento i telefoni smart o feature dotati di chip FM ci sono ancora, anche se non sembrano più essere considerati un must per molta gente. L'FM consuma pochissimo e il discorso del DAB per il momento è vero, mettere un chip dentro al telefono è oneroso in termini di battery life. Questo però cambierà, li DAB si imporrà sempre più a livello radiofonico, in molti mercati e a quel punto il tema diventa: la radio broadcast (a quel punto probabilmente digitale) avrà ancora senso integrata a bordo di un telefono? Secondo me la giuria deve ancora darlo, il verdetto, anche perché c'è un avversario chiamato car entertainment che potrebbe favorire modelli broadcast. Il quadro è molto più fluido di quanto i detrattori del DAB vogliono far apparire. Magari hanno ragione, ma è presto per dirlo.
Anche il Telegraph sostiene che la maggior parte degli inglesi non si è fatta prendere da un eccessivo entusiasmo per la rivoluzione della radio digitale.  In gioco da quelle parti c'è come si è detto l'importante decisione dello switch over dell'FM, che non sarà a questo punto anticipata come sembravano sperare i ministri dell'era Blair-Brown, ma che a me pare probabile in un contesto in cui il broadcast pubblico è sotto pressione e il DAB appare (ma anche qui i fatti sono da verificare) come una alternativa a costo energetico più basso. Un altro report interessante è quello in cui Ofcom analizza i consumi di notizie in UK, dove la radio risulta davanti a Internet come fonte informativa primaria ma dietro tv e, incredibilmente, carta stampata.