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Tutto nasce intorno all'ennesimo "evento" costruito intorno alla più produttiva fabbrica del pettegolezzo del mondo: la premiata casa reale inglese. Quando martedì scorso si diffonde la notizia del ricovero di Kate, duchessa di Cambridge, moglie del principe William, in preda a violente nausee mattutine, il centralino del King Edward squilla molto presto al mattino dopo. Per una banale questione di cambio di turni a rispondere al telefono è proprio Jacintha. All'altro capo del filo una voce femminile chiede di parlare immediatamente con "mia nipote Kate". Disorientata, Jacintha trasferisce la chiamata a una collega del reparto la quale fornisce tutta una serie di dettagli medici sull'augusta paziente. Peccato che a parlare, con un accento fortemente australiano, non sia la Regina Elisabetta bensì Mel Greig, conduttrice insieme a Michael Christian di un popolare programma dell'emittente musicale 2DayFM, che trasmette su 104.1 MHz a Sydney. I due - già coinvolti in passato in simili azioni "scherzose" - mettono subito in onda lo scherzo e la loro impresa fa il giro del mondo. L'indignazione della Royal Family e dei responsabili della clinica è ai massimi. La cosa più incredibile è che ben due operatrici dell'ospedale non si siano insospettite per le voci di Mel-Elisabetta e Michael-Carlo d'Inghilterra, palesemente caricaturali, o per una procedura che appare subito irrituale: quando mai una regina novantenne si mette al telefono alle 5 del mattino per chiedere alla prima infermiera che passa qual è l'ora più indicata per passare a trovare la "cara nipote"?
Due o tre giorni dopo, a diffondersi è la notizia della morte di Jacintha Saldanha. A commettere il presunto suicidio, per giunta, non è la loquace addetta che si intrattiene amabilmente con la presunta futura bisnonna, ma la povera centralinista improvvisata che pronuncia poche parole per pochi secondi: il tempo necessario per passare la chiamata a qualcun altro. Chiunque probabilmente si sarebbe comportato così, ma Jacintha deve essersi sentita terribilmente inadeguata e vulnerabile.
La morte, avvenuta nel convitto dove trascorreva, nel tempo libero, le sue giornate londinesi, ha scatenato un'ondata di proteste ufficiale. Il regolatore australiano, ACMA, ha immediatamente aperto un'inchiesta per stabilire se i due DJ di 2DayFM abbiano violato i regolamenti che proibiscono l'uso di informazioni carpite con metodi non trasparenti. Southern Cross Austereo, editore di 2DayFM si affretta a precisare, con un metro di pelo sullo stomaco, di non aver violato alcuna legge. Ma sono soprattutto gli sponsor del programma a essere inviperiti: molti di loro stanno stracciando i contratti pubblicitari che li legano a 2Day, accusata oltretutto di aver lasciato che le registrazioni dello scherzo potessero circolare anche parecchie ore dopo la scoperta del corpo della Saldanha.
Una tragedia avvenuta per la sommatorie di circostanze banali: la solita "vip" incinta, una collega dal pessimo orecchio pronta a scambiare per regina una persona chiaramente più giovane e per niente British, un ospedale privato che non rispetta la privacy, una coppia di conduttori che ricorre a uno strumento abusato come lo scherzo telefonico sbattendosela di regole che proibiscono la messa in onda di dichiarazioni non autorizzate. Questa volta ci è scappato il morto e nel peggiore dei modi.
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