02 ottobre 2013

DAB Trentino, accende Digiloc mentre RAI passa al DAB+ in tutta Italia Ma di radio digitale si parla poco.


Dalla cima della Paganella, a Trento, ha finalmente acceso anche il secondo consorzio locale DAB+, quello di Digiloc. Sono altre 10 stazioni che si aggiungono alla già ricca offerta di radio digitale trentina. Non finisce qui. Il 27 settembre, zitta zitta (ringrazio Antonio per il puntuale lavoro di scouting), RaiWay annuncia di aver adottato la tecnologia DB+ per tutti i multiplex RAI attivi sull'intero territorio nazionale, rendendo quindi obsoleti i ricevitori di vecchia generazione. Come sta andando la radio DAB+ in Italia? Probabilmente non con la velocità che sarebbe auspicabile se davvero vogliamo che il fenomeno possa essere all'altezza di quello che sta succedendo in altre nazioni europee. L'amico Giorgio Guana, di Digitalradio.it, mi segnala un workshop che si è tenuto a Milano il 25 settembre nella sede del Sole 24 Ore a beneficio dei soci dell'Aires, l'associazione di categoria dei venditori di elettronica di consumo, e oggi sul quotidiano della Confindustria compare uno dei primi annunci della nuova fase di campagna pubblicitaria che Digitalradio sta conducendo. C'è molta attesa per la vendita di ricevitori nella stagione natalizia, ma mi sento di poter dire che il sistema dovrebbe fare molto di più per invogliare gli ascoltatori. Tanto per dire, il consorzio Digiloc non ha un sito Web e non ha una pagina Web (neanche il sito Digitalradio del resto ha una pagina Facebook). I siti delle stazioni del consorzio non parlano di DAB+, spero che le emittenti lo facciano attraverso i loro microfoni. Non credo che quello che abbiamo visto finora sia sufficiente, la radio digitale continua a essere molto poco conosciuta, anche tra i suoi potenziali ascoltatori, anche se ammetto che non è facile comunicare qualcosa che non ha ancora tutti i crismi della disponibilità a livello nazionale.



Dalla Gran Bretagna, con la pubblicazione dell'ultimo report OFCOM sull'evoluzione verso il digitale, si sono scatenate diverse voci scettiche. Il blog Digital Radio Insider ha titolato che il DAB non ha nessuna speranza contro la piattaforma smartphone come "vera" radio digitale. Io però starei molto attento a restare attaccato a modelli interpretativi legati a una elettronica molto vecchia. Non ci si rende conto che il silicio compie passi incredibilmente rapidi e che l'approccio software defined radio accorcia le catene e disintermedia anche gli schemi a blocchi hardware-centrici. Voglio dire che l'obiezione della batteria perderà forza ma mano che la capacità elaborativa e l'architettura stessa di uno smartphone evolve. DAB e 3G/4G hanno molti punti in comune dal punto di vista delle modulazioni, demodulare A o B sarà più o meno la stessa cosa. Mentre c'è una cosa che non cambia: se non prendono piede tecnologie di multicast su IP una infrastruttura 4G continuerà a lungo a rischiare la saturazione quando un numero troppo elevato di utenti si sintonizzerà sullo stesso flusso stream, replicato per gli n ascoltatori. Il modello broadcast, in questo senso, continuerà a essere a lungo molto più economico. Ecco perché io - che sulla radio digitale sono comunque scettico - non tenderei affatto ad escludere forme di sinergia che consentano ai supersmartphone del futuro di funzionare in modalità broadband quando questo è razionale, passando all'ascolto di contenuti broadcast diffusi molto probabilmente via DAB e demodulati centralmente o magari ancora con System on Chip separati ma ad assorbimento sempre più basso. Questo almeno finché non avrremo infrastrutture 5 o 6G su cui effettivamente prima o poi convergerà tutto (a questo proposito c'è un interessante pezzo di Technology Review sul "Multipath TCP" usato dal nuovo iOS 7 per integrare flussi 4G e Wi-Fi, anche se questo accorpamento non piace per niente agli operatori della telefonia mobile). Il fatto è che in questo orizzonte di tempo possono succedere cose molto significative. Potrebbe succedere che oltre alla Norvegia, anche la Gran Bretagna spenga in network radiofonici in FM, dando una ulteriore spinta al mercato della componentistica DAB. Insomma, diffido sempre degli articoli che "dimostrano" che a medio-breve termine una tecnologia o una architettura ucciderà le altre, in un senso o nell'altro. Per il momento i telefoni smart o feature dotati di chip FM ci sono ancora, anche se non sembrano più essere considerati un must per molta gente. L'FM consuma pochissimo e il discorso del DAB per il momento è vero, mettere un chip dentro al telefono è oneroso in termini di battery life. Questo però cambierà, li DAB si imporrà sempre più a livello radiofonico, in molti mercati e a quel punto il tema diventa: la radio broadcast (a quel punto probabilmente digitale) avrà ancora senso integrata a bordo di un telefono? Secondo me la giuria deve ancora darlo, il verdetto, anche perché c'è un avversario chiamato car entertainment che potrebbe favorire modelli broadcast. Il quadro è molto più fluido di quanto i detrattori del DAB vogliono far apparire. Magari hanno ragione, ma è presto per dirlo.
Anche il Telegraph sostiene che la maggior parte degli inglesi non si è fatta prendere da un eccessivo entusiasmo per la rivoluzione della radio digitale.  In gioco da quelle parti c'è come si è detto l'importante decisione dello switch over dell'FM, che non sarà a questo punto anticipata come sembravano sperare i ministri dell'era Blair-Brown, ma che a me pare probabile in un contesto in cui il broadcast pubblico è sotto pressione e il DAB appare (ma anche qui i fatti sono da verificare) come una alternativa a costo energetico più basso. Un altro report interessante è quello in cui Ofcom analizza i consumi di notizie in UK, dove la radio risulta davanti a Internet come fonte informativa primaria ma dietro tv e, incredibilmente, carta stampata.

1 commento:

Roberto Del Bianco ha detto...

Segnalo che qualcosa di nuovo si sta muovendo anche a Firenze. Oltre la presenza ormai duratura del bouquet di EuroDAB (principalmente RTL 102.5 in tutte le sue forme) ho avuto la soddisfazione di scoprire da poco l'arrivo dei canali del Club DAB Italia (m2o, Capital, Deejay etc.) facendo aumentare i canali disponibili a 29.
L'ubicazione credo sia su Monte Morello sopra Firenze, la ricezione è paragonabile a quella di EuroDAB.

Finalmente un motivo in più per tenere accesa la radio DAB+ che utilizzo da tempo (in attesa di trovare in zona anche la RAI con un segnale decente)