D'accordo. La radio me la sono procurata, magari approfittando della convenienza e della sorprendente qualità di uno di questi ricevitori cinesi... L'antenna incorporata del ricevitore, per muovere i primi passi, o un pezzo di filo buttato da qualche parte fuori dalla finestra, per una maggiore "spinta" del segnale, ce l'ho. Gli auricolari o la cuffia - perché le stazioni sulle onde corte è sempre meglio sentirsele in cuffia - li ho avvicinati alle orecchie. E adesso? Mi sono sintonizzato su qualcuno che parla una strana lingua e anche se fosse inglese la pronuncia non aiuta... Insomma, che diavolo di stazione sto ascoltando?
Fino a quando non si è acquisita una certa dimestichezza, l'hobby del radioascolto è un piccolo arcano. Spesso le voci si accavallano al solo sfiorare la rotella o i pulsanti della sintonia. A volte invece non si sente nulla. E poi non è mai come con la tv satellitare, dove i nomi delle emittenti di solito compaiono in bella evidenza in sovraimpressione, e neppure come l'FM, che per quanto affollata di segnali parla in una lingua e usa formati riconoscibilissimi.
La prima "arte" che il radioascoltatore delle onde corte deve imparare è quella della identificazione dei segnali, partendo possibilmente dalla situazione più semplice, quella delle stazioni internazionali. Questo tipo di emittenza, la più comune sulle frequenze comprese tra 5900 e 26100 kHz, è solita trasmettere una griglia ordinata di programmi in una o più lingue. In genere a ciascuna lingua corrispondono uno o più slot di trasmissioni a orari fissi e su determinate frequenze. Per esempio, possiamo immaginare che Radio XYZ trasmette in lingua kirghiza ogni giorno (domeniche escluse) dalle ore 17.00 alle ore 17.30 UTC su due frequenze: 9.715 e 11.835 kHz, rispettivamente nelle bande dei 31 e 25 metri. La programmazione della stessa emittente in ruteno ha luogo, poniamo, dalle 19.00 alle 19.30 sulle frequenze di 6.185 e 9.715 kHz. La ricezione può subire gli effetti di una propagazione sfavorevole o le interferenze da altre stazioni che trasmettono su quelle stesse frequenze o su un canale vicino (e se sono molto potenti e il ricevitore usato non è abbastanza selettivo, l'ascolto può essere molto, forse troppo disturbato). Inoltre, è possibile che Radio XYZ decida a un certo punto, proprio per sfuggire a eventuali interferenze o per sfruttare una banda che si propaga meglio in determinate condizioni ionosferiche, di cambiare le frequenze o addirittura gli orari di trasmissione. Senza contare che ogni sei mesi, Radio XYZ passerà da una griglia stagionale invernale a una estiva, o viceversa.
Come fa il radioascoltatore a stare dietro a tutti questi cambiamenti o a seguire i programmi delle stazioni preferite? Esiste un Radiocorriere dell'emittenza internazionale? La risposta è ni. Un buon riferimento è il volume World Radio and Tv Handbook, citato qui su Radiopassioni qualche tempo fa. Purtroppo il Wrth viene pubblicato una volta l'anno e sulle onde corte le cose cambiano piuttosto in fretta. L'ascoltatore può anche stringere una relazione diretta con l'emittente scrivendo al suo recapito postale (ormai anche via e-mail) e ricevendo risposte e materiale informativo, le famose schedules o, per l'appunto, griglie dei programmi.
Ma con Internet è diventato ancora più facile non solo tenersi aggiornati sulla programmazione delle stazioni preferite, ma anche riuscire a identificare un segnale sconosciuto ricevuto su una certa frequenza a una data ora. Una fonte primaria di informazione è ovviamente rappresentata dai siti Web delle stesse emittenti internazionali. Quasi tutte ormai hanno un sito e nella maggior parte dei casi questi siti riportano sempre le schedules aggiornate. Poi c'è il lavoro di molti volontari dell'hobby, che raccolgono orari e frequenze e li ripubblicano sul Web, spesso in forma del tutto gratuita. Un esempio di cui si è già parlato qui è quello del sito di Eike Bierwirth ma c'è un altro signore tedesco, Bernd Friedewald, che fa lo stesso lavoro sul sito IlgRadio.
Su IlgRadio, previa richiesta di una password autorizzativa (gratuita e inviata in automatico per chi preleva i dati per uso privato e personale), è possibile prelevare ogni sei mesi circa un file in formato Excel o Dbf contenente la lista di tutte le trasmissioni broadcast comprese tra 2.300 e 30.000 kHz, tra emittenti internazionali e locali. Per ciascuna frequenza vengono riportate le stazioni attive, le lingue utilizzate e le fasce orarie (con eventuali variazioni infrasettimanali). Le stesse informazioni sono accessibili direttamente online in un'altra sezione del sito ma l'aggiornamento delle griglie in formato Html è ovviamente più lento rispetto ai file in Excel o Dbf, più tempestivo. I file relativi alla stagione invernale 2005 non sono ancora disponibili nella versione online. Quello di Bernd è davvero un servizio utile, oltretutto corredato da molti altri dettagli, come la lista dei siti Web delle emittenti internazionali e molto altro. Grazie alle tabelle Excel dei programmi diventa più facile identificare una stazione a partire dalla sua frequenza e orario di trasmissione, anche se la certezza assoluta della identificazione (nel caso di frequenze nuove o variazioni dell'ultim'ora) si avrà solo con l'annuncio della stazione stessa, annuncio che le broadcast internazionali diffondono all'inizio, alla fine e più volte nel corso dei loro programmi.
Ci sono altre fonti che vale la pena menzionare. La High Frequency Coordination Conference, per esempio, è un libero consorzio di broadcaster che si riuniscono periodicamente per definire su base reciproca la propria programmazione in onde corte. In questo modo le emittenti riescono a coordinare l'occupazione delle frequenze, evitando i casi più macroscopici di interferenza. Dai lavori di questo comitato escono le schedules pubblicate due volte all'anno sul sito http://www.hfcc.org/. Le griglie di tipo B entrano in vigore a fine ottobre, quelle di tipo A (primaverili-estive), a fine aprile di ogni anno.
La prima "arte" che il radioascoltatore delle onde corte deve imparare è quella della identificazione dei segnali, partendo possibilmente dalla situazione più semplice, quella delle stazioni internazionali. Questo tipo di emittenza, la più comune sulle frequenze comprese tra 5900 e 26100 kHz, è solita trasmettere una griglia ordinata di programmi in una o più lingue. In genere a ciascuna lingua corrispondono uno o più slot di trasmissioni a orari fissi e su determinate frequenze. Per esempio, possiamo immaginare che Radio XYZ trasmette in lingua kirghiza ogni giorno (domeniche escluse) dalle ore 17.00 alle ore 17.30 UTC su due frequenze: 9.715 e 11.835 kHz, rispettivamente nelle bande dei 31 e 25 metri. La programmazione della stessa emittente in ruteno ha luogo, poniamo, dalle 19.00 alle 19.30 sulle frequenze di 6.185 e 9.715 kHz. La ricezione può subire gli effetti di una propagazione sfavorevole o le interferenze da altre stazioni che trasmettono su quelle stesse frequenze o su un canale vicino (e se sono molto potenti e il ricevitore usato non è abbastanza selettivo, l'ascolto può essere molto, forse troppo disturbato). Inoltre, è possibile che Radio XYZ decida a un certo punto, proprio per sfuggire a eventuali interferenze o per sfruttare una banda che si propaga meglio in determinate condizioni ionosferiche, di cambiare le frequenze o addirittura gli orari di trasmissione. Senza contare che ogni sei mesi, Radio XYZ passerà da una griglia stagionale invernale a una estiva, o viceversa.
Come fa il radioascoltatore a stare dietro a tutti questi cambiamenti o a seguire i programmi delle stazioni preferite? Esiste un Radiocorriere dell'emittenza internazionale? La risposta è ni. Un buon riferimento è il volume World Radio and Tv Handbook, citato qui su Radiopassioni qualche tempo fa. Purtroppo il Wrth viene pubblicato una volta l'anno e sulle onde corte le cose cambiano piuttosto in fretta. L'ascoltatore può anche stringere una relazione diretta con l'emittente scrivendo al suo recapito postale (ormai anche via e-mail) e ricevendo risposte e materiale informativo, le famose schedules o, per l'appunto, griglie dei programmi.
Ma con Internet è diventato ancora più facile non solo tenersi aggiornati sulla programmazione delle stazioni preferite, ma anche riuscire a identificare un segnale sconosciuto ricevuto su una certa frequenza a una data ora. Una fonte primaria di informazione è ovviamente rappresentata dai siti Web delle stesse emittenti internazionali. Quasi tutte ormai hanno un sito e nella maggior parte dei casi questi siti riportano sempre le schedules aggiornate. Poi c'è il lavoro di molti volontari dell'hobby, che raccolgono orari e frequenze e li ripubblicano sul Web, spesso in forma del tutto gratuita. Un esempio di cui si è già parlato qui è quello del sito di Eike Bierwirth ma c'è un altro signore tedesco, Bernd Friedewald, che fa lo stesso lavoro sul sito IlgRadio.
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Su IlgRadio, previa richiesta di una password autorizzativa (gratuita e inviata in automatico per chi preleva i dati per uso privato e personale), è possibile prelevare ogni sei mesi circa un file in formato Excel o Dbf contenente la lista di tutte le trasmissioni broadcast comprese tra 2.300 e 30.000 kHz, tra emittenti internazionali e locali. Per ciascuna frequenza vengono riportate le stazioni attive, le lingue utilizzate e le fasce orarie (con eventuali variazioni infrasettimanali). Le stesse informazioni sono accessibili direttamente online in un'altra sezione del sito ma l'aggiornamento delle griglie in formato Html è ovviamente più lento rispetto ai file in Excel o Dbf, più tempestivo. I file relativi alla stagione invernale 2005 non sono ancora disponibili nella versione online. Quello di Bernd è davvero un servizio utile, oltretutto corredato da molti altri dettagli, come la lista dei siti Web delle emittenti internazionali e molto altro. Grazie alle tabelle Excel dei programmi diventa più facile identificare una stazione a partire dalla sua frequenza e orario di trasmissione, anche se la certezza assoluta della identificazione (nel caso di frequenze nuove o variazioni dell'ultim'ora) si avrà solo con l'annuncio della stazione stessa, annuncio che le broadcast internazionali diffondono all'inizio, alla fine e più volte nel corso dei loro programmi.
Ci sono altre fonti che vale la pena menzionare. La High Frequency Coordination Conference, per esempio, è un libero consorzio di broadcaster che si riuniscono periodicamente per definire su base reciproca la propria programmazione in onde corte. In questo modo le emittenti riescono a coordinare l'occupazione delle frequenze, evitando i casi più macroscopici di interferenza. Dai lavori di questo comitato escono le schedules pubblicate due volte all'anno sul sito http://www.hfcc.org/. Le griglie di tipo B entrano in vigore a fine ottobre, quelle di tipo A (primaverili-estive), a fine aprile di ogni anno.
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