27 dicembre 2007

A ciascuno la sua (blog) talk radio



L'ultima frontiera del podcasting si chiama Blog-talking. Un curioso e intrigante ibrido tra blogging, podcasting e... Talk radio. Un bell'articolo della Reuters descrive tre servizi per i quali basta disporre di un computer per la connessione e una linea telefonica presso cui essere chiamati. In pochi minuti si possono impostare autentici phone-in shows, cioè le dirette audio (via Internet) con gli ascoltatori che possono intervenire in tempo reale, anche attraverso il telefono. Proprio come alla radio, ma con diverse funzionalità aggiuntive, compresa la possibilità di raggiungere ospiti da intervistare e ascoltatori ovunque sia disponibile una connessione alla rete.
Gli aspiranti conduttori possono emulare personaggi come Howard Stern o Rush Limbaugh, a seconda dei gusti, con nuovi servizi come BlogTalk Radio, creato da Alan Levy quasi per caso, dopo che il padre si era ammalato e aveva insistito affinché il figlio escogitasse un modo per essere sempre in contatto con gli amici. Alan propose a suo padre di costruire un blog, che poi divenne un memoriale. Dopo questa esperienza Levy decise di escogitare uno strumento che non fosse solo in grado di "trasmettere" il parlato ma di ridiffondere anche gli interventi audio degli ascoltatori.
Lo stesso concetto è alla base degli Skypecasts, che tra l'altro integrano sulla stessa piattaforma anche le "telefonate" in ingresso (effettuate ovviamente via Skype).
E infine Talkshoe, che comporta il prelievo e l'installazione di un software speciale. Qui il concetto è più simile a un social network fatto per audiobloggers e piccole comunità ma i canali attraverso cui intervenire si moltiplicano: telefono, Skype, Voip o il software correlato ShoePhone, un client Voip orientato al conference calling.
In tutti e tre i casi gli eventi live si possono "registrare" e si trasformano in un attimo in un podcast. Secondo me, questi nuovi mezzi di espressione potrebbero diventare ancora più interessanti se immersi nel contesto delle Web radio o delle emittenti radio convenzionali. Può essere un ottimo argomento di discussione al prossimo RadioCamp.

She embraced the Shahadat...


Non sono riuscito a sintonizzarmi sul notiziario di Radio Pakistan alle 16 UTC, ho provato a utilizzare un ricevitore controllato su Web ma temo di essere arrivato troppo tardi. O forse Radio Pakistan non è andata in onda. Questi sono gli orari dei programmi in inglese ascoltabili in Europa:

7.30 - 8.30: 15100, 17835 kHz
16.00 - 16.15: 6240, 7520 kHz

Un buon reference (non so quanto aggiornato) sulle trasmissioni via Internet per i vari gruppi di linguistici e geografici è quello curato dalla librearia online specializzata Multilingual Books. BBC e altri broadcaster hanno un coverage esteso in queste drammatiche ore del dopo-attentato. Benazir Bhutto, leader e candidato dell'opposizione pakistana, da due mesi rientrata dal suo esilio in Dubai, è stata colpita dai proiettili sparati da un kamikaze che si è fatto saltare in aria immediatamente dopo.
In questo momento sto ascoltando le telefonate che arrivano a Pakcelona Radio, le voci della comunità pakistana di Barcellona sono desolate, nervose, rassegnate.
Questo il comunicato ufficiale apparso pochi secondi fa sul sito di Radio Pakistan. La formula utilizzata è: "andata incontro al martirio". Già. Purché non si sia trattato di andare incontro a una possibile rielezione. [Il notiziario delle 21 locali disponibile ora sul sito di Radio Pakistan in formato Real, http://www.radio.gov.pk/db/news/2100.rm, si basa sulla lettura del testo che vedete qui di seguito, ma contiene diverse altre notizie sulle reazioni del governo e di altri funzionari.]

We announce with great sorrow and grief that the PPP Chairperson Benazir Bhutto embraced Shahadat in a suicide attack in Rawalpindi this evening.

After addressing a public meeting at Liaquat Bagh in Rawalpindi, while she was going back a suicide bomber struck her vehicle in which she was critically injured. The bomber is reported to have first resorted to firing on her vehicle before blowing himself up.
She was rushed to Rawalpindi General Hospital where she succumbed to her injuries.
According to party sources she received critical injuries on her neck and face.
Reports say twenty two other people were also killed and several more injured.
Interior Ministry spokesman Javed Iqbal Cheema has said that foolproof security arrangements were made inside the venue of the public meeting. Walk through gates were erected and jammers installed to prevent any untoward incident. He said the tragedy occurred when she left the venue and was on Gordon College Road.
President Pervez Musharraf and Caretaker Prime Minister Muhammadmian Soomro have condemned the dastardly act of terrorism.
They appealed to the people to remain calm and peaceful and foil the designs of the terrorists on this tragic occasion.
Benazir Bhutto was born on 21st June 1953 in Karachi.
She received education at Harvard and Oxford Universities and later studied at Oxford in Foreign Service.
She got married with Asif Ali Zardari in December 1987 and left behind three children Bilawal, Bakhtawar and Asifa.
She became active in politics after her father late Prime Minister of Pakistan Zulfiqar Ali Bhutto was ousted from office in 1977 and later executed.
Benazir Bhutto was elected as first woman Prime Minister of Pakistan and Islamic world after elections in November 1988. Her Government was dismissed in August 1990.
She again came to power after her party won a majority in elections held in October 1993. Her government was again dismissed in November 1996.
Benazir Bhutto went into exile in 1998 and returned home on 18th of October this year. While she was leading a big welcome procession in Karachi on her return home, there were blasts in her caravan at Karsaz resulting in more than 150 casualties.
In her last public address at Liaquat Bagh this afternoon, Benazir Bhutto referred to the menace of terrorism and threats by some foreign powers to intervene and said we are capable to take care of our ourselves. She had vowed to save the country through the help of masses. She said she returned to Pakistan at the risk of her life to put the country on the road to progress, peace and democracy.
Benazir Bhutto said Quaid-e-Azam founded Pakistan through people's power, her father saved the country and now the homeland was again calling and she would provide the leadership.

Il mercato dello spettro ad accesso dinamico


ABI Research ha appena rilasciato una corposa ricerca di mercato intitolata "Software Radio and Dynamic Spectrum Access". Il target principale sono gli operatori, i fornitori e i consulenti dell'industria della telefonia mobile ma più in generale il tema investe l'intero settore delle telecomunicazioni fisse e mobili, interattive e no. Il passaggio da una politica della gestione delle risorse spettrali ex ante a un meccanismo di gestione real time basato sull'uso massiccio di tecnologie di software defined radio e cognitive radio, viene da molti considerato il punto di svolta più critico verso una nuova generazione di servizi di telecomunicazione resa ancora più competitiva dalla maggiore efficienza nella allocazione delle frequenze. Oggi l'accesso a questo fondamentale asset da parte degli operatori infrastrutturali e dei provider è reso macchinoso e oneroso a causa dei vincoli imposti dalle normative e dal ruolo dei regolatori. Ma la nuova generazione di dispositivi capaci di impegnare le corsie virtuali delle frequenze in base a una analisi "just in time" delle rispettive condizioni al contorno, promette un enorme alleggerimento di questi meccanismi, un abbattimento dei costi finanziari e amministrativi e un conseguente aumento di capacità trasmissiva unito alla diminuzione delle soglie di accesso al mercato. A questa nuova flessibilità si aggiunge la possibilità di superare, via software, le barriere di compatibilità e interoperabilità che oggi distinguono i vari standard di trasmissione e codifica. Sono questioni che l'industria sta affrontando con decisione in questi mesi, in previsione delle nuove disponibilità di spettro in banda UHF liberate in tutto il mondo dal passaggio dalla televisione terrestre analogica a quella digitale.
Lo studio ABI Research si articola in una dettagliata analisi del mercato dei fornitori delle tecnologie abilitanti, dai fornitori di apparati di rete fino a chi progetta l'avanzato silicio necessario per la implementazione dei dispositivi e dei terminali. Il costo di questa ricerca è di 4.200 dollari, tutte le informazioni si trovano sul sito di ABI Research. Qui di seguito trovate il comunicato stampa e l'indice del volume.

Dynamic Spectrum Access Could Allow Regulators to Take a New Approach to Spectrum Allocation

Dynamic Spectrum Access may offer mobile operators and regulators relief from a looming bandwidth squeeze.

IMT-2000 now includes WiMAX as well as traditional 2G and 3G mobile technologies. These will be joined by evolved variants of EDGE, UMTS, CDMA2000, and HSPA in the next few years, culminating in the deployment of all-IP “4G” mobile networks beginning in 2010. Meanwhile the Digital Dividend is set to free up spectrum in the 700 MHz bands for new applications including homeland security, mobile Internet, mobile TV, and terrestrial HDTV. The market will be allowed to decide in competitive auctions how to make best use of the spectrum, which will not be able to support all these new technologies and services unless a different approach is taken.
“Spectrum, especially in the UHF band, is attractive to mobile operators for SIP services as they move to all-IP networks,” says ABI Research analyst Ian Cox. “It is also used by terrestrial TV broadcasters, the military, and security services, and they all want a substantial share of it. Regulators can now begin to change their approach, as software radio emerges and spectrum sharing becomes feasible.”
The main benefit of Dynamic Spectrum Access will be to improve spectrum utilization, which today is at best less than 17% in urban areas and 5% elsewhere. From spectrum sharing also flows the additional benefit that spectrum becomes cheaper to use, which will stimulate the development of new services and applications that would otherwise be uneconomical. Applications include sharing UHF spectrum between terrestrial TV and mobile networks, and allowing UHF spectrum to be used by other technologies including 3G, WiMAX and “4G” services and networks. All these wireless technologies could eventually come under a management regime that replaces fixed allocation of radio spectrum with real-time traded spectrum.
Software Radio, Software Defined Radio and Cognitive Radio are enablers for DSA. Alternative approaches using other technologies could also emerge. What is clear is that fundamental changes must be made to how spectrum is allocated and used, if regulators are to avoid repeating the mistakes of the past.
“Software Radio and Dynamic Spectrum Access” reviews the world market for DSA. It includes forecasts for the market potential to 2014, including Base Transceiver Station (BTS) installations, and BTS capital expenditure. It forms part of two subscription Research Services, Wireless Infrastructure, and Mobile Broadband.
ABI Research is a leading market research firm focused on the impact of emerging technologies on global consumer and business markets. Utilizing a unique blend of market intelligence, primary research, and expert assessment from its worldwide team of industry analysts, ABI Research assists hundreds of clients each year with their strategic growth initiatives. For information, visit www.abiresearch.com, or call +1.516.624.2500.


This study is ABI Research’s review of the market for Dynamic Spectrum Access. It includes a forecast for the market potential of DSA to 2014, including base station upgrades and capital expenditure. It also provides an overview of the technology of DSA networks and examines what makes it attractive to regulators, as well as detailing the benefits for operators. Migration from fixed spectrum allocations to DSA is also discussed. The research also evaluates vendor approaches for DSA and the development of new standards and regulatory regimes.


What Does This Report Answer?

Why is DSA an emerging regulatory trend?
* How soon will this market develop and why? * What are the main technology standards? * How will the market develop? * How will standards and solutions develop? * What standards are driving this market, what is holding it back? * Of what do regulators need to be aware? * How is this market going to affect device and semiconductor manufacturers’ businesses, and in what timeframe? * Is this market worth investing in, and why

Who Needs This Report?


Equipment vendors
* Standards-making bodies * Regulators * Device and semiconductor manufacturers * Venture capitalists and other investors

1.
Executive Summary

2.
Strategic Overview

3.
Standards, Regulatory and Product Development Review

4. Regulating Dynamic Spectrum Access

5. Market Dynamics and Forecasts

6. Regulators, Vendors, and Service Providers

7. Company Directory Section

8.
Acronyms Scope of Study Sources and Methodology Notes

Tables

La audience forzata di BusRadio

Per parecchi minuti ogni giorno milioni di giovani studenti delle scuole americane sono prigionieri a bordo delle scatole gialle dei mitici school bus. I due imprenditori di BusRadio, Steven Shulman e Michael Yanoff, hanno pensato bene di sfruttare questa audience per sviluppare una nuova offerta mediatica basata su un intelligente impiego delle nuove tecnologie. La programmazione di BusRadio viene commercializzata contattando direttamente i plessi scolastici che gestiscono i trasferimenti degli scuolabus. Gli autisti ricevono una speciale "autoradio". Ogni giorno BusRadio distribuisce l'ultima edizione del programma via Internet, verso i server installati presso i depositi degli scuolabus. Da qui il programma viene caricato sulla radio di bordo via Wi-Fi, completamente in automatico e al mattino, appena il bus inizia il suo giro, l'autista preme il pulsante della programmazione desiderata (tre tagli corrispondenti ad altrettanti gradi di istruzione) e le "trasmissioni" hanno inizio. BusRadio offre musica, parlato e naturalmente qualche annuncio pubblicitario. Inoltre l'apparecchio funge da radio AM/FM, sistema di comunicazione interno al bus ed è dotato di ricevitore GPS e lettore RFID, con in più un pulsante antipanico che serve a mettersi in contatto con la polizia in caso di emergenza.
Finora il sistema ha raggiunto la quota di un milione di ascoltatori in 23 stati e punta verso i cinque milioni (pari a 50, 60 mila scuolabus), tra le sue ambizioni c'è anche la volontà di espandere la propria presenza mediatica su altri mezzi e offrire il programma in syndication sulle stazioni radio vere. Non tutti sono contenti. Alcuni gruppi per la tutela minorile osservano che i programmi non sono sempre appropriati e che sfruttare in questo modo i giovani per vendere pubblicità non è un comportamento etico. BusRadio ribatte che grazie alla musica e ai deejay gli studenti sono più tranquilli, l'autista non viene molestato e il viaggio in scuolabus diventa più sicuro. Shulman e Yanoff hanno già raccolto 18,5 milioni di dollari in due round di finanziamento e sono in attesa di un terzo.

Barcellona, Pakistan

La si può ascoltare a Barcellona sui 105.4 e naturalmente via Internet. L'esperienza barcellonese di Radio Pakcelona è diventata in pochi mesi unica in Europa. L'emittente in Urdu, lingua dei 28 mila pakistani che abitano la magnifica città del Gaudì, raggiunge e fa parlare di sé perfino Islamabad, dove i patiti del cricket e dell'hockey su prato cominciano ad appasionarsi alle vicende calcistiche del Barça. Un manipolo di volontari stipati nel retrobottega di un Kebab Bar nel centro di Barcellona. L'animatore dell'iniziativa è Mana Shafiq, immigrato qui trenta anni fa. L'obiettivo è offrire un servizio, un punto di riferimento e qualche istruzione per l'uso a chi arriva in Catalunya convinto che il suo inglese possa bastare.
Non mi stancherò mai di affermare che queste stazioni comunitarie per gli stranieri delle grandi metropoli sono uno straordinario simbolo di civiltà e che viceversa la loro assenza dall'etere è segno che qualcosa si è rotto, o è incompleto, in un tessuto sociale e culturale che in teoria dovrebbe essere impregnato dei principi di solidarietà e accoglienza. Perché diavolo ci ostiniamo a chiamarci "società" altrimenti?

Pakcelona, la única radio en Europa que habla urdú

Reproducimos el artículo de Joan Palomés publicado en El Triangle sobre la emisora barcelonesa que fomenta la integración de los inmigrantes a través de su presencia en los medios.
http://www.canalsolidario.com/web/noticias/noticia/?id_noticia=9515

Joan Palomés / El Triangle* (27/12/2007)

La emisora se puede escuchar en Pakistán por Internet y tiene oyentes por todos los rincones dónde está establecida la diáspora paquistaní europea. Se ha convertido un fenómeno mediático siete meses después de su nacimiento.
Dicen los pakistaníes arraigados en Barcelona que, mientras paseas por cualquier barrio de Lahore, Karachi o Peshawar, si se pregunta algo sobre la ciudad condal, te mencionarán tres nombres: el Barça, la Prashan Rambla y Pakcelona.
El primero, porque, aunque el fútbol no es todavía, ni mucho menos, un deporte tan popular como el criquet, el hockey sobre hierba o el kabbadi, sí empieza a levantar pasiones y el Fútbol Club Barcelona es uno de los equipos que difunden las parabólicas.
El segundo, Prashan Rambla, no se refiere a la turística Rambla de las Flores, sino a la del Raval, el paseo de encuentro de la comunidad paquistaní, el barrio dónde vive más de la mitad de los nacionales de este país que hay en toda la ciudad y dónde entre el 10% y el 12% de sus vecinos son paquistaníes. Prashan, en lengua urdú, significa ‘confusión, nostalgia’. La Rambla de la nostalgia es, pues, un buen lugar dónde la diáspora paquistaní añora la tierra, conmemora las fechas, escribe las cartas, recuerda el hogar y apacigua las congojas de la emigración.

Un fenómeno de las ondas

Y Pakcelona, todo un fenómeno de las ondas. Una radio en lengua urdú que nació en abril de este año y que, hoy, no hay hindú o paquistaní que no escuche. «Haz una prueba», nos propone Mana Shafiq, promotor de la emisora. «Si entras a los centenares y centenares de tiendas regentadas por pakistaníes, y también de hindúes o de bengalíes, que hay en Barcelona, te darás cuenta de que todos, todos, nos sintonizan».
En la trastienda del Bar Ayamonte –'Kebabs a domicilio'–, propiedad de Mana y cerca del barrio de Sant Cosme del Prat, está ubicada Pakcelona, un espacio y unas instalaciones que, siete meses más tarde, ya se están quedando obsoletas y pequeñas. «Ahora somos veinticinco colaboradores, todos voluntarios, a los cuales nos mueve el entusiasmo. Aquí, te lo aseguro, no hay afanes de lucro».
Mana Shafiq nos explica en un catalán exquisito que hace más de treinta años que está en Barcelona y que ha hecho de todo. «Incluso de locutor a Radio Bisbal». Para él, la radio debe mantener el imprescindible componente social y de servicio, y más con las características de los oyentes a quienes va dirigida, un colectivo endogámico y bastante cercado por complejas razones sociológicas.
«Como asiático, me he sentido a menudo ignorado», comenta Mana en alusión al profundo desconocimiento y los estereotipos que rodean el mundo asiático y que han motivado su aventura radiofónica.
En Barcelona, y según cifras no oficiales, pero muy ajustadas –incluyen los sin papeles– procedentes de los colectivos asiáticos, hay 28.000 pakistaníes, 10.000 hindúes y 8.000 bengalíes. «El idioma es el principal inconveniente de los recién llegados», dice Mana. «Piensan que con su inglés podrán funcionar, y, al llegar, se dan cuenta que se han convertido en mudos y sordos».
Por eso, la enseñanza del catalán y del castellano, el programa de debate abierto sobre la actualidad en castellano y urdú, un espacio dedicado a cuestiones jurídicas y legales y los programas en urdú de cultura autóctona –«¿Qué es la Generalitat?», «¿Quién es Gaudí?», «¿Quién es quién en el Gobierno actual?», etc.– ocupan buena parte de la parrilla. «La integración pasa por la información», asevera Mana Shafiq.
La ayuda mutua es una característica fundamental entre esta comunidad y la radio actúa como eficaz propagadora. «No hace paso demasiado, una señora paquistaní se perdió por la ciudad y un taxista, un compatriota que escucha nuestra radio, la localizó. Hemos actuado de mediadores para ayudar a los recién llegados, para ayudar en problemas de toda clase; incluso, asesoramos sobre como repatriar un fallecido, que, aunque no lo parezca, es uno de los grandes problemas de nuestra comunidad», interviene Imran Malik, principal locutor de Pakcelona.
Política y religión? «Esto no lo tocamos. Y nuestra secularidad nos ha ocasionado algún problema con algunos oyentes», comenta Imran. «Tocar la religión es buscar conflictos. La mejor religión es predicar la convivencia», asegura Mana.
Marta Marzal es una admiradora de los productos Bollywood y una entusiasta colaboradora de Pakcelona. «Me ofrecieron llevar un programa por la mañana con una compañera paquistaní y al principio tenía mucho miedo. Pero hoy estoy entusiasmada». Y concluye:«Te puedo asegurar que Pakcelona ayuda a cambiar hábitos y actitudes» En el 105.4 y en su página web lo podríes escuchar, pues.

(*) El Triangle se define como un semanario de investigación, "independiente y crítico con los poderes y los abusos del sistema".

Radio contro immigrati: al via la campagna USA


Il tema dell'immigrazione illegale sarà uno dei piatti forti del menu previsto per l'inizio, ormai imminente, della lunga campagna presidenziale d'Oltreoceano. Si comincia in Iowa il 29 dicembre. Come sempre, davanti ai sottili e potenti meccanismi di formazione del consenso messi in atto dall'apparato mediatico americano non è facile capire quanto sia un tema *veramente* sentito dagli elettori. Televisione e giornali dicono che, ovviamente, è molto sentito. I "sondaggi" parlano di percentuali molto elevate di elettori repubblicani e democratici che affermano di considerare l'immigrazione un punto fondamentale. E la radio, anzi la talk radio ultraconservatrice si prepara a un evento che ha pochi precedenti: una maratona con venti commentatori di destra riuniti in un grande albergo di Des Moines dal 27 al 28 dicembre. Il Radio Row, la "tirata radiofonica" sta per aprire il sipario su nove tavoli a cui si alterneranno gli "host", i conduttori dei programmi che più a destra non si può. Venti mastini col microfono che saranno ripresi dalle loro stazioni radio in molti Stati della profonda pancia americana, chiamata a dibattere sul pericolo - e i costi - degli immigrati clandestini. Il semplice dato statistico per cui in Iowa la percentuale di popolazione immigrata è del 6-8% conta meno di fronte alla forza retorica di personaggi radiofonici come Steve Gill o Jon Justice. Alcuni, come scrive Sandip Roy, uno dei pochi conduttori radiofonici non conservatori, per New America Media, hanno dato forfait, in totale solo tre commentatori su venti sono originari dello Iowa.
Organizza l'evento la Fair Congressional TaskForce (FAIR), un gruppo di interesse che "promuove politiche dell'immigrazione coerenti con gli interessi economici, sociali e demografici degli Stati Uniti". Certo, certo. FAIR presenterà anche i risultati di un nuovo studio sui costi dell'immigrazione illegale. Personalmente trovo la cosa molto triste, la scelta del tema e il linguaggio che quasi certamente verrà utilizzato non sono un buon esempio di dibattito democratico. Sono piuttosto la negazione dei principi di condivisione e partecipazione che hanno fatto grande l'America. A Des Moines non si discuterà su come far rispettare le regole ma di come preservare un privilegio acquisito. Not in my backyard, al diavolo quegli straccioni: il treno (o la nave) io sono riuscito a prenderli cinquanta, cento, centocinquanta anni fa. Oggi non c'è più posto. Questo è più o meno il senso della campagna di ottocento annunci radiofonici in 17 città promossi dalla Campaign for a United America per sottolineare come l'immigrazione, il senso di uguaglianza e opportunità sono una parte fondamentale dell'eredità culturale degli Stati Uniti. Una manciata di spot contro il ringhiare dei mastini.

Anti-Immigrant Radio Hosts Descend On Iowa

New America Media, News report, Sandip Roy, Posted: Dec 27, 2007 Editor’s Note: Concurrent with the presidential candidates' face off in Iowa is the battle of the radio airwaves, with more than 20 conservative talk show hosts well known for their anti-immigration positions broadcasting from Des Moines. NAM Editor Sandip Roy is host of Up Front radio, on KALW 91.7 FM.

Good Morning, Iowa. As the Iowa caucuses draw closer, it’s not just the presidential candidates facing off there. In Iowa the battle for the airwaves is going full steam. On December 27-28, more than 20 talk show hosts, well known for their strong positions on illegal immigration, are going to show up in Des Moines. It’s being called “Radio Row” but as pro-immigrant groups launch their own radio blitz, it’s starting to look more like Radio Rodeo.
Radio has already proved to be key to the hearts and minds of voters in the immigration debate. While Spanish language DJs propelled hundreds of thousands into the streets for immigrant rights rallies, conservative radio talk show hosts have claimed credit for scuttling the immigration reform bill in the Senate. “I think the conservative talk radio does that well – find a boogeyman and go after it, whether it's liberals, secularists or immigrants,” says Eric Boehlert, senior fellow at Media Matters for America, a progressive media monitoring center. “It’s not the Rush Limbaughs as much as the regional and local talk radio guys in some parts of the country who have really had their fingers on the pulse.”
Steve Gill is one of them. Gill, the host of The Steve Gill Show in Tennessee, is coming to Iowa. His show has aired from the United Nations headquarters in New York, Fallujah, and the Pentagon. Iowa, he says, is “where the news is happening.” Gill says his listeners in Tennessee also want to know what the candidates’ views are on illegal immigration and broadcasting his show from Des Moines will give him a chance to “make the views of the various candidates clear to voters across the country.”
Immigrant community advocates say that’s already clear enough. Radio and TV ads running in Iowa, especially from the Republican candidates, already address immigration in the toughest terms possible. This, even though immigrants make up only six to eight percent of Iowans. But no matter, says Ira Mehlman, spokesman for the Federation for American Immigration Reform (FAIR) Congressional Task Force, which is organizing the Radio Row. “Our polls of likely caucus goers, both Republican and Democrat, show that they think illegal immigration is a serious problem.” FAIR which has organized similar events in Washington D.C. says it decided to do this in Iowa because “with the nation’s attention focused on Iowa, it gives further opportunity to discuss the issue.”
It’s not so much discussion as “dehumanizing language,” says Devin Burghart, director of the Building Democracy Initiative at the Center for New Community. “Though he might have quit the race, Tom Tancredo’s voice will be amplified by these 22 other hosts who come to Des Moines.” The Center for New Community is a founding member of the Campaign for a United America, which anticipating the arrival of the talk-radio caravan, has been running a radio ad blitz featuring the voices of “ordinary Americans” – a firefighter, a Jewish leader, a soccer mom, a farmer. “Immigration is a proud part of our American heritage,” says the ad. “But today, groups are using fear tactics and prejudice to turn people against immigrants. In doing so, they are striking a blow against our American values of unity, equality, and opportunity.” Hearing those ads running 800 times across 17 cities will send a message, says Burghart. FAIR’s Mehlman has heard the ads as well and is unfazed. “It’s a free market of ideas,” he says.
It’s not Iowa’s first experience with the issue. In 2000, organizations Burghart calls “anti-immigrant” rolled into Iowa with radio and TV spots. In 2002, an English-only bill, that had up to that point been regarded as a fringe issue, was passed and signed into law by the Democratic governor. “So this time we knew we had to stand up, galvanize opposition and detoxify the political climate,” says Burghart.
Part of that has been to stir up community condemnation of Radio Row. Calls have come into the Marriott where the event will be held. A couple of the radio hosts have already dropped out. Michael Koolidge says his station WRHL in Illinois canceled his trip though he was looking forward to quizzing the presidential candidates, not just on immigration but also war and national security. Only three of the Radio Row hosts are actually from Iowa. The others come from places as far afield as Dallas, San Diego and Youngstown, Ohio. But Steve Gill, whose home state, Tennessee, begins its early voting a week or so after Iowa, dismisses the outsider argument. “If Iowans are really concerned about it they could move their caucuses to sometime in mid-March and they wouldn't need to worry about 'outsiders' coming to the state," he quips.
But will 800 ads be effective against 20 plus talk show hosts? “Well it’s thirty seconds of ads versus someone talking on an issue for 28 minutes,” concedes Eric Boehlert of Media Matters. “But you play with what you have. You don’t have that many liberal talk show hosts.” But Burghart hopes that their radio ads will let outsiders and Iowans get a view of a more “welcoming Iowa,” not just the one coming from the broadcast studios in Radio Row. He says since the ads started airing his phone has been ringing off the hook. “I think we’ve reached a tipping point,” he says.


FM dell'Est

Ho finalmente ripassato appunti e registrazioni del mio viaggio a Mosca. Dall'aereo ho ascoltato e identificato stazioni austriache, ceche, polacche, bielorusse, lituane, lettoni e russe. Probabilmente c'erano anche stazioni ucraine ma non è così facile distinguere. Sono contento soprattutto di "Klasika", canale culturale di Lietuvos Radijas, registrata con ID e inizio di un programma in lingua yiddish in occasione della festa di Hanukkah. Ho avuto un piccolo brivido ascoltando l'annunciatrice parlare di "Unsre Wilna" ("la nostra Wilna") da una nazione che ha visto praticamente annientata la sua straordinaria identità ebraica. Per un attimo l'aereo ha fatto da macchina del tempo.
Anche la Lettonia su 101 è interessante perché dovrebbe essere una trasmissione locale: c'è un trasmettitore LR2 a Liepaja e nella mia registrazione si sente in effetti l'annuncio di un evento al Promenade Hotel, un albergo di Liepaja.

106.0 R Impuls Pardubice CZE 87.6
104.6 FM 4 Salzburg AUT
89.9 OR2 R Wien AUT
87.5 Polskie Radio 1 Czestochowa? POL
106.9 R Eska? POL
106.8 R Maryja Poznan POL
105.4 R Zet Siedlce POL
96.2 LR2 Klasika, Kaunas LTU ID into yiddish program for Hannuka TUNER000
104.6 Radio B.A. Minsk BLR
94.2 R. Minsk BLR
91.5 LR2 Riga LVA
90.6 forse LR3 Daugavpils LVA
106.8 LR1 Aluksne LVA // 104.2 Rezekne // 102.5 Cesvaine
101.0 LR2 Liepaja, "Promenade Hotel" (c'è un P.H. a Liepaja) LVA TUNER012
93.0 Avtoradio Moskva
95.6 R. Zvezda Moskva
94.8 Semenoye Moskva
92.8 Karnaval Moskva

A Mosca ero in un grande albergo a un paio di chilometri dalla Piazza Rossa, tutto sommato abbastanza tranquillo anche per le onde medie. Sono riuscito a compilare una lista relativamente accurata, almeno dei PI CODE (il codice di quattro cifre esadecimali che inizia con 7---). Alcune identificazioni vengono da FMLIST (dove però i PI CODE non sono altrettanto aggiornati). Deludente l'ascolto con la sezione OIRT del Sangean 909, solo quattro stazioncine sopra i 71 MHz. Lo scan non ha niente di particolare ma è abbastanza completo, potete confrontarlo con la lista del sito Moskva.fm, dove trovate anche logotipi e siti Web.

71.30 Russkoye Radio
72.14 Radio Orfey
73.40 Radio 7
73.82 Ekho Moskvy

87.50 Business FM "2212232" 7729
87.90 City FM 7712
88.30 Retro FM 7704
88.70 Yumor FM 7705
89.10 (Radio Jazz) 7720
89.50 (Megalopolis FM) 7706
89.90 Melodyia 7733
90.30 Avtoradio 7700
90.80 Relaks FM 90.8 7716
91.20 unid Ekho Movsky
91.60 Kultura 7708
92.00 Radio Govorit Moskva 92,0 FM 7713
92.40 Dacha 7724
92.80 Karnaval 7715
93.20 Sport C∏OPT 93,2 FM
94.80 Semeynoe 94.8 FM 7725
95.20 (Klassicheskoye Radio) "95.2FM" 7726
95.60 unid (Radio Zvezda)
96.40 M Radio 7723
97.60 Rossii Moscow 7722
98.00 (Radio Kapriz) 7731
98.80 Radio Alla 7711
99.60 Bolshoe Radio 7732
100.10 Richter FM Silver/Traffic 7354
100.50 (Best FM) 7727
100.90 Classic 7721
101.20 Dinamit FM 7709
101.70 Nashe Radio
102.10 (Monte Carlo) unid
102.50 Pervoye Popularvoye Radio 7250
103.00 Shanson 7250
103.40 Mayak
103.70 Radio Maximum 7103
104.20 NRJ 7702
104.70 "Radio 7" 7077
105.20 (Radio Next)
105.70 Russkoye Radio 7071
106.20 (Evropa) "PLUS" 7760
106.60 "Love FM" 77C1
107.00 (Russkaya Slujba Novostei) "Russian" Service FM 7072
107.40 "HIT FM" 7000
107.80 Militseskaya Volna 7717

26 dicembre 2007

DSP phasing: come ti sopprimo l'interferenza

Il phasing è una delle tecniche più efficaci per eliminare il fastidioso fenomeno delle interferenze "laterali" (i rumoracci che provengono dalle frequenze immediatamente adiacenti a quelle su cui siamo sintonizzati) e sopprimere almeno in parte le interferenze da stazioni isofrequenza molto più forti del nostro bersaglio. La tecnica finora veniva implementata attraverso appositi circuiti di sfasatura capaci di effettuare una somma algebrica di componenti di segnale uguali e opposte. In pratica si piazzano due antenne, si prende il segnale interferente generato generato dall'antenna di riferimento, lo si sfasa di 90 gradi e lo si miscela al segnale della antenna principale, et voilà. L'effetto può essere strabiliante: in questo modo i DXer sulle onde medie riescono a liberarsi di parecchie "pesti" locali e degli "splatter" dalle frequenze vicine, facendo emergere come per incanto i segnalini più deboli e lontani.
Jurgen Bartels, esperto DXer delle onde medie e dell'FM ha avuto la brillante pensata di applicare questo medesimo concetto in un contesto puramente software, implementando un sistema che non ha bisogno di antenne di riferimento e circuiti di sfasatura. Tutto viene fatto con un software di analisi spettrale, Spectrum Lab di Wolfgang Büscher. Il trucco sembra troppo facile per essere vero, eppure funziona. Jurgen trasforma in FFT il segnale AM interferente, isola la componente della banda laterale opposta alla banda laterale interferente, lo inverte algebricamente e lo somma all'interferenza, ottenendo una forte attenuazione di quest'ultima. Sui canali in onde medie americani, dove le interferenze laterali dai canali europei è molto forte, almeno in Europa centrale, il risultato è ottimo. Un effetto altrettanto incoraggiante si ottiene anche agendo sulle stazioni che sovrastano un segnale più debole presente sulla stessa frequenza, proprio come avviene con i circuiti di phasing.
Lo "splatter killer" viene spiegato in dettaglio in una sezione del sito JB's DX Info, con tanto di campioni audio veramente spettacolari. L'argomento del phasing via software è stato discusso a lungo sulla lista di discussione del ricevitore SDR Perseus, dopo che mi ero permesso di segnalare le ricerche di Jurgen invitando Nico Palermo a prendere in considerazione questa tecnica in una futura implementazione del software per il suo frontend. Integrare queste funzionalità direttamente all'interno di un sistema di ricezione e demodulazione basato su software rende ancora più eccitanti le future prospettive di questi dispositivi.

Russia e Norvegia, infanzia alla radio

Norvegia e Russia sono accumunate da due progetti radiofonici su larga scala entrambi dedicati ai bambini. L'ho letto questa mattina in due notizie apparse curiosamente quasi nello stesso momento nel news aggregator di Radiopassioni. Il progetto norvegese è quello di NRK Super, un canale televisivo (tra le 7 e le 19 sulle frequenze DVB-T di NRK3) e un canale radio diffuso via DAB e via Internet. Target dichiarato, i bambini dai 2 ai 12 anni, con la precisa intenzione di contrastare, con una offerta pubblica, i tre canali televisivi a pagamento che Disney trasmette in Norvegia e altri canali di cartoni animati.
Molto più ambizioso, evidentemente, è il progetto di Dietskoie Radio, presentato il giorno di Natale dal braccio mediatico di Gazprom, Gazprom Media, lo stesso che controlla tra gli altri NTV e la stazione radio Echo Movskij. Dietskoie Radio è già operativa su 96.8 a Mosca. L'obiettivo è di raggiungere entro il 2009 una copertura di 22 centri maggiori e sei regioni federali, per un totale di 50 milioni di ascoltatori potenziali. Il lancio coincide con il 2008, anno della famiglia in Russia.
Ho impiegato un po' a ritrovare l'originale della notizia (quella che vedete è la tremenda traduzione di Systran, con un "neglected" al posto di "launched", ma più o meno si capisce) e il sito Web dell'emittente per bambini. La segnalazione, presa dai notiziari di LA Voix de Russie, l'ho trovata su uno dei blog di Courrier International, omologo francese del nostro Internazionale. (Una piccola parentesi su questo blog, A l'écoute du monde, curato da Alain Charret grazie al monitoraggio delle trasmissioni in francese sulle onde corte. Alain ha anche un suo sito, Isabel Intelligence su cui pubblica un estratto settimanale delle notizie ascoltate alla radio, chiamato Reinsegnor.)
Quella di Dietskoie Radio potrebbe essere la risposta a Bibigon Tv, canale televisivo per bambini lanciato dall'emittente di stato VGTRK a quanto si dice su diretta ispirazione di Vladimir Putin, che evidentemente non apprezza l'influenza dei media occidentali sui giovani russi.
E' comunque interessante assistere a sviluppi così articolati nel settore dei media per l'infanzia da una nazione, l'Italia, che ha sempre colpevolmente trascurato questo aspetto, a partire dal un lacunoso comparto di letteratura per i più giovani. La Norvegia riesce a organizzare un'offerta di 12 ore quotidiane sul DTT, perché la RAI non prova a fare lo stesso, magari ampliando il fortunato discorso della Melevisione? Possibile che i fondi per promuovere progetti del genere - tra l'altro in un momento in cui i famosi contenitori digitali avrebbero tanto bisogno di contenuti alternativi - non li trovi mai nessuno?

December 25, 2007
Holding “Gazprom -[Media]” neglected “children's radio”
On December 25 holding “Gazprom -[Media]” neglected new project - Russia's first twenty-four hour children's radio station. “Children's radio” (96.8 FM) is started the within the framework declared in Russia in 2008 year of family.
Prior to the end of 2009 the network of broadcasting will envelop 5 time zones, 6 federal regions and 50 million potential listeners in 22 largest cities of Russia: Moscow, Saint Petersburg, Ekaterinburg, Kazan, Nizhniy Novgorod, Novosibirsk, Omsk, Perm', to Rostov-on- Don, Ufa, Chelyabinsk, Barnaul, Volgograd, Voronezh, Izhevsk, Krasnodar, Krasnoyarsk, Saratov, Samara, Togliatti, [Ulyanovsk], Yaroslavl'.
Soon children's radio will be included in base packet NTV- plus.
At any point of peace the accessibly on-line broadcasting of children's radio on the site www.deti.fm.
The broadcasting of children's radio began from the rotation of the first deputy chairman of the government RF Dmitriy Medvedev: “The advancing 2008 is declared in our country by the year of family. And it seems to me that the appearance of children's radio- very good it began”.
In the course of the press conference, dedicated to the starting of new radio station, general director “Gazprom -[Media]” Nikolai [Senkevich] emphasized: “Within the framework years of family holding “Gazprom -[Media]” realizes a whole series of the projects, the first of which - children's radio. The network of twenty-four hour ether broadcasting for the children for the first time in the world is created. We hope that this unique project will be claimed”.

Radioamatori, modi digitali a rischio in USA?

Una petizione depositata da un radioamatore americano presso la FCC e in discussione fino al 1 gennaio 2008, potrebbe avere delle conseguenze negative sulla sperimentazione dei nuovi modi di trasmissione digitali, molti dei quali a controllo automatico (cioè in cui la precisa modalità di emissione viene decisa da un algoritmo incorporato nello stesso protocollo di emissione, non dall'operatore). Almeno questo è quello che afferma una contropetizione diffusa in queste ore dall'operatrice americana Bonnie Crystal. La discussione si inserisce nel più ampio contesto della cosiddetta controversa tra regulation by bandwidth e regulation by mode. Nel resto del mondo in genere le porzioni di spettro assegnate ai radioamatori non vengono sottoripartite se non per convenzione dei radioamatori stessi. Non c'è insomma una regola che dice che nei 20 metri, poniamo, le frequenze più basse sono occupate dalle trasmissioni in CW e così via. Sono le federazioni amatoriali a concorare l'uso delle sotto-bande. Quelle in vigore nella Regione 1 (Europa, Africa) e Regione 2 della IARU (la federazione mondiale delle associazioni nazionali) si trovano qui e qui (nella IARU Region 2 il piano entra in vigore il 1 gennaio 2008).
Negli Stati Uniti le sottobande vengono assegnate dalla FCC in base alla modalità di emissione ma una trentina di anni fa il regolatore cercò di far passare piuttosto una ripartizione basata sulla larghezza di banda dei segnali utilizzati nelle varie porzioni, in modo da distinguere così tra trasmissioni vocali (banda più larga) e telegrafiche (bande più strette). Nel 2004 la associazione dei radioamatori americani, ARRL, che aveva fino ad allora osteggiato la regulation by bandwidth, cambia idea e comincia a sviluppare una proposta in tal senso, che nel 2005 viene depositata presso la FCC con la petizione RM-11306. Nell'aprile di quest'anno, nuovo colpo di scena. La petizione che chiedeva la regulation by bandwidth viene ritirata a causa delle discussioni interne all'associazione, che decide a questo punto di riformularla meglio. La motivazione di questo ritiro è contenuta in questo comunicato, mentre qui si trova un recente commento sulla questione "larghezza di banda Versus modo di emissione" uscito proprio a proposito dell'approvazione del nuovo band plan della regione 2.
Che succede nel frattempo? Che un altro radiomatore, Mark Miller N5RFX, presenta nel marzo del 2007 alla FCC un'altra petizione, la RM-11392, che invita la FCC a riconsiderare l'uso delle nuove emissioni digitali e a imporre un limite alla larghezza di banda occupata, per evitare interferenze. La petizione è entrata nella fase di discussione che dura 30 giorni lo scorso 18 dicembre. Il limite di 1,5 kHz richiesto per le trasmissioni in narrow-band-telegraphy, rischia, secondo Bonnie Crystal, di attuare il divieto de facto dell'impiego di modi digitali nuovi, come Olivia o ALE, all'interno delle sottobande che la FCC assegna ai radioamatori che sperimentano le varie forme di telegrafia e altre tecniche non vocali. In teoria, dicono i fautori della petizione, l'ALE potrebbe essere utilizzato nella porzione assegnata ai servizi vocali ma solo per scopi di segnalamento (cioè per stabilire un collegamento radio in modalità semi-automatica) mentre gli altri modi a larga banda potrebbero servire per inviare immagini e fax là dove oggi vengono utilizzati sistemi di slow scan tv. Sempre secondo la Crystal, uno dei bersagli della petizione è il sistema di posta elettronica via HF Winlink 2000, che si basa su connessioni PACTOR (fino alla versione III) e ha permesso di costruire una rete di comunicazioni in grado di operare anche durante gli eventi più catastrofici.
Chi ha ragione? E come devono essere regolate le sottobande radioamatoriali per evitare interferenze tra i vari servizi? Non è una questione facile da risolvere, anche se tendenzialmente la tecnologia sembra in grado di evolvere verso una sostanziale autoregolamentazione in tempo reale dello spettro RF. La petizione di Miller è però molto ben documentata e permette di farsi un'idea di una questione diventata assai spinosa con l'introduzione di modalità digitali che usano la compressione, fanno distinzione tra bit e symbol rate e usano una quantità di sottoportanti (per esempio la modulazione OFDM rispetta i limiti di larghezza di banda sulle singole sottoportanti ma occupa una estensione molto ampia con tutte le sue sottoportanti teoriche messe insieme). Insomma, il dibattito è molto interessante. Un elemento di discussione fornito da Miller riguarda la cosiddetta RF Footprint cioè l'occupazione complessiva di una modulazione digitale espressa come larghezza di banda del segnale utilizzato per il tempo necessario per inviare correttamente il messaggio. Per esempio un messaggio da un kilobyte trasmesso in 15 secondi con una larghezza di banda da 2 kHz ha una occupazione totale (footprint) pari a 30 kHz al secondo per kilobyte. Miller allega al testo della sua petizione il documento RF Fooprints di Donald Felgenhauer. Ho estratto da questo documento il grafico che illustra l'occupazione totale di alcune delle nuove modalità digitali usate dai radioamatori (in ordinata l'occupazione in kilohertz al secondo). Per seguire il dibattito sulla petizione vi suggerisco di consultare il gruppo Yahoo Digitalradio. Qui di seguito, nel testo della contropetizione di Bonnie, trovate i riferimenti alla petizione di Miller.


A terrible petition now at FCC USA seeks to eliminate all advanced ham radio digital data modes such as Olivia, MT63, OFDM, fast PSK, ALE, PACTOR, MFSK and others.
We only have a few days, by January 1, to respond and kill it.
Only you can save the future of digital radio, by your comments to FCC.
It only takes a few minutes on the web.

Click here, enter proceeding, RM-11392 and your commments:
http://fjallfoss.fcc.gov/prod/ecfs/upload_v2.cgi

Fill in the appropriate parts of the form, then write your comments in the lower part "Send a Brief Comment to FCC (typed-in)"

Here are suggested examples of comments, below.
Don't let FCC kill digital data on ham radio...
Don't allow USA hams to fall further behind the rest of the world.

73 Bonnie KQ6XA
===============
Feel free to copy and paste any (or all) of these into your comments.

1. I oppose the RM-11392 petition by Mark A. Miller seeking to change Amateur Radio Service automatically controlled data stations and narrower bandwidths on HF.

2. The RM-11392 petition is very bad for the Amateur Radio Service.

3. The RM-11392 petition seeks to destroy 21st century digital data technology advancement in the Amateur Radio Service. Please do not turn back the clock on digital data to the 20th century.

4. The RM-11392 petition's proposed 1.5kHz bandwidth limit on data emission is too narrow for established international standard transmissions and equipment bandwidths used by the Amateur Radio Service.

5. The RM-11392 petition is an attempt to kill innovation, technology advancement, and emergency data communications in the Amateur Radio Service. Please do not let this happen.

6. The FCC Amateur Radio Service's automatically controlled data sub-bands are already too narrow for the huge volume of traffic that runs on them. If a limit of 1.5kHz bandwidth is applied, it will severely hamper the ability of amateur radio operators to share these small band segments efficiently through rapid data time division methods.

7. There is a huge installed base of Amateur Radio Equipment, and millions of dollars of monetary investment by thousands of Amateur Radio Operators that use HF digital data systems with more than 1.5kHz bandwidths. This investment by FCC-licensed operators would be taken away or rendered useless if the objectives of the RM-11392 petition were to be adopted.

8. Several of the primary established HF emergency communications networks currently in service and utilized by thousands of Amateur Radio Operators in USA would be totally eliminated or hobbled if the objectives of the RM-11392 petition were to be adopted.

9. The Amateur Radio Service relies upon international communications standards. Many of the present digital data communications standards require bandwidths in excess of 1.5kHz. The normal amateur radio service bandwidth limit by governments of other countries is 6kHz or more.

10. Thousands of licensed Amateur Radio Operators would be disenfranchised if the objectives of RM-11392 were to be adopted.

11. The RM-11392 petition is comparitively similar to an Analog Cellular Phone service entity trying to eliminate newer Digital Cellular Phone service. The fact is, Amateur Radio is now using faster time-multiplexing digital methods to enable more stations to efficiently use the same frequency channels simultaneously or in rapid succession. These time division techniques require at least 3kHz of bandwidth.

12. RM-11392 petition has not presented a compelling need to change the rules for Automatically Controlled Data Stations on the HF bands.

Read the petition:
http://fjallfoss.fcc.gov/prod/ecfs/retrieve.cgi?native_or_pdf=pdf&id_document=65\
19008574

RM-11392 part 1

and

http://fjallfoss.fcc.gov/prod/ecfs/retrieve.cgi?native_or_pdf=pdf&id_document=65\
19008575

RM-11392 part 2.