05 settembre 2016

L'emergenza provocata dal tifone Lionrock riaccende le onde medie e corte dell'est siberiano

Il profondo est russo è scosso dalla peggiore tempesta degli ultimi 40 anni, le scorte di cibo e acqua devono essere aviotrasportate, le devastazioni sono superiori a quelle registrate nel 1989 con il tifone Judy. E Radio Rossii decide di ripristinare i servizi in onde medie e onde corte dagli impianti siberiani, gli stessi che erano stati messi frettolosamente in pensione un paio d'anni fa. Già nei mesi scorsi la repubblica siberiana della Yakuzia aveva ripreso a diffondere sulle onde corte, nei 41 metri, i programmi di Radio Sakha, perché l'FM non era sufficiente per le esigenze di ascolto di una popolazione sparpagliata in un territorio vastissimo. 
Lo sfacelo provocato dal tifone "Lionrock" dimostra ancora una volta che le infrastrutture radiofoniche in onde medie e corte, con la loro capacità di assicurare una copertura territoriale molto estesa a partire da un unico punto emittente, possono essere fondamentali. E che le conseguenze del cambiamento climatico suggeriscono estrema attenzione quando si tratta di decidere se smantellare o anche semplicemente mettere in naftalina impianti che necessitano di regolare manutenzione per funzionare senza problemi.
I DXer stanno seguendo l'evoluzione con i loro ricevitori, anche remotizzati. La frequenza onde corte più attiva è quella dei 5900 tra le 10 e le 14 UTC, dalle possibili località siberiane di Tulagino in Yakuzia, Kamchatka o Arman/Magadan nel nord siberiano. Ripristinato anche il trasmettitore di Razdolnoye su 810 kHz, ripreso in un recente notiziario televisivo:

 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Certamente le onde medie e corte sono insostituibili. Nel caso del sisma di AMATRICE, da casa, ho assistito a comunicazioni da parte dei radioamatori che hanno collaborato con la protezione civile. Certamente in Italia si è perduto l' uso della radio in comunicazioni di emergenza grazie all' assegnazione dei vai wats app e compagnia cantando dimenticato che essi sono.connessi alle normali centrali di telefonia non certo risparmiate dalla distruzione del terremoto. Purtroppo la disabitudine alla radio come mezzo comunitario di comunicazione in stato di emergenza è stato decretato sia dai social network che non garantiscono alcuna fruibilità in caso di guasti alla rete e sia perché la RAI non possiede più motivi di garantire un servizio pubblico obbligatorio grazie anche a politiche che hanno distrutto il "partenariato sociale". Forse Putin è stato molto lungimirante: ha, evvero spento gli impianti in onda media e corta, ma ancora non li ha smantellati* rendendoli attivi al momento. In Europa, si assiste allo smantellamento di essi in nome della modernità ed efficienza causando l' egemonia di soggetti che sono interessati più a al potere dei popoli piuttosto che dare realmente aiuto a chi ha realmente bisogno di aiuti. Un esempio eclatante è Zuckerberg : dona una somma alla croce rossa non come liquidi ma come bonus pipp licitazione. E dolcissima in fundo evadono anche le tasse.
Carlo T.