Se fosse definitivamente confermata, sarebbe una notizia tristissima per la comunità globale degli ascoltatori delle onde corte, e forse un disagio ancora più grande per gli abitanti della vasta regione desertica dei Northern Territories australiani. Sembra che ABC abbia improvvisamente dismesso le tre stazioni HF che ripetevano la programmazione locale nell'area compresa tra Alice Spring al centro dell'Australia e Katherine più a nord, in direzione del porto di Darwin. Tre postazioni che utilizzavano diverse frequenze nelle bande tropicali dei 120 e 60 metri, riportate in questa tabella, con potenze non superiori ai 50 kW.
Malgrado la distanza e la potenza relativamente bassa tutte queste frequenze consentivano di ricevere il segnale nazionale di ABC anche qui in Italia - spesso con sorprendente intensità - per la gioia di tutti gli hobbysti delle onde corte. Ma naturalmente, pensiamo soprattutto alle implicazioni su scala locale. Secondo una prima testimonianza, le onde medie non sono sufficienti per assicurare copertura diurna in quel territorio, dove sono presenti piccoli ripetitori in FM. Le piccole comunità degli aborigini non disporrebbero neppure di tale opportunità.
Ma sarà una decisione definitiva? La domanda è lecita perché proprio in queste ultime settimane la sezione internazionale di Radio Australia operativa dagli impianti di Shepparton hanno avuto un comportamento strano. Di colpo, verso metà agosto, tutte le trasmissioni sono state sospese e tra i commenti che circolavano tra DXer e appassionati di programmi radio dall'estero l'ipotesi più concreta era che lungi dal trattarsi di una semplice manutenzione, lo spegnimento era stato deciso proprio per poter valutare le reazioni degli eventuali ascoltatori. Insomma, un trucco per capire se se Radio Australia in onde corte la ascoltasse qualcuno. Il problema di un servizio domestico diffuso in modalità analogica in HF oggi è legato ai costi delle potenze impegnate in funzione della qualità e della reale penetrazione di queste emissioni. Le onde corte sono molto affidabili, lo si sa, ma è naturale che non tutti la considerino necessariamente una soluzione percorribile. Tenere in piedi certe attività di trasmissione solo per la felicità di poche centinaia, forse decine di persone in tutto il mondo, per di più non contribuenti dell'erario australiano oggigiorno può presentare un po' di problemi a livello politico.
Se le ipotesi sono vere, è anche possibile che ABC stia cercando di vagliare meglio il potenziale di audience del servizio domestico, pur se sarebbe verosimilmente più logico svolgere una vera e propria ricerca di mercato nella regione centrosettentrionale. Dopo la momentanea pausa, durata comunque diversi giorni, Radio Australia internazionale è ritornata a trasmettere da Shepparton. Ora bisogna vedere che cosa succederà dei programmi nazionali diffusi nei 120 e 60 metri. Il rischio di sparizione definitiva c'è e non è affatto trascurabile. Basteranno le reazioni degli ascoltatori autraliani e dei DXer d'oltre confine a determinare un esito diverso?
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