23 marzo 2016

Il MISE è in ritardo sulle frequenze OM, ma attenzione a procedere fuori dalla legge!

[Attenzione! Questo post è stato modificato sulla base delle recenti comunicazioni del MISE - 9 aprile 2016Sulle onde medie è arrivato il momento di fare sul serio. Sono passati più di due mesi dal giorno in cui l'Agenzia delle Comunicazioni aveva pubblicato la normativa che apre le onde medie anche ai privati. Il Ministero dello Sviluppo Economico è ormai in conclamato ritardo nella definizione delle famose risorse frequenziali da assegnare - in base allo stesso regolamento AGCOM - ai futuri titolari di autorizzazione a trasmettere? Giorgio Marsiglio non ha dubbi: se avete «presentato regolare SCIA per conseguire l’autorizzazione a trasmettere», siete caldamente invitati ad accendere (o riaccendere) il vostro trasmettitore, senza aspettare la frequenza stabilita dai tecnici del Ministero. 
L'importante avviso ai proprietari di impianti di trasmissione che in questi anni hanno effettuato test o trasmissioni semi-regolari sulle onde medie, arriva dal giurista che con le sue richieste e denunce anche a livello europeo ha contribuito ad avviare il percorso di piena liberalizzazione di una porzione di frequenze un tempo "monopolizzata" dall'ente radiotelevisivo pubblico. 
In un documento appena pubblicato sul suo sito Web Diritto al Radioascolto  Marsiglio afferma che il mancato rispetto della tabella di marcia a suo tempo fissata da AGCOM, gli operatori regolarmente "autocertificati" (tramite SCIA) possono far valere le proprie prerogative «forti del principio più volte ricordato e affermato dai giudici della Corte di Cassazione (III sezione penale, 13 giugno 1984, n. 1332, depositata il 17 ottobre 1984):

“Non può ritenersi responsabile del reato di cui all’art. 195 del d.P.R. 29/3/1973 n. 156 come modificato dall’art. 451 della l. 14/4/1975 n. 103 chi, nei limiti della legge, installi ed eserciti un impianto di diffusione radiofonica e televisiva di portata non eccedente l’ambito locale, pure non essendo in possesso della prescritta autorizzazione, ma che mai potrebbe essere rilasciata in mancanza della previsione legislativa dei requisiti necessari per ottenerla. Diversamente operando significherebbe che l’inerzia a riguardo del legislatore nazionale, protratta indefinitamente, priverebbe il soggetto di esercitare un diritto costituzionale a lui riconosciuto”.

Nel documento citato Marsiglio propone anche il modello di una vera e propria lettera di diffida da inoltrare al MISE contestualmente all'avvenuta attivazione, precisando almeno due informazioni: la data in cui era stata presentata la dichiarazione di inizio attività, e il termine di 60 giorni che AGCOM aveva fissato il 21 gennaio scorso il termine entro il quale lo stesso ministero avrebbe dovuto fissare «sul proprio sito web, l’elenco delle frequenze assegnate all’Italia.»
[Contrariamente all'interpretazione di Marsiglio, il Ministero avverte, in una nota dell'8 aprile, che «non è assolutamente possibile procedere ad alcuna accensione di impianti prima del rilascio dei diritti d’uso da parte dello scrivente ufficio, ogni abuso sarà perseguito a norma di legge.»]

1 commento:

Anonimo ha detto...

http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/normativa/notifiche-e-avvisi/2034364-nota-sullo-stato-dei-lavori-per-la-pubblicazione-dell-elenco-delle-frequenze-in-onde-medie


"Nota sullo stato dei lavori per la pubblicazione dell’elenco delle frequenze in onde medie

Venerdì, 08 Aprile 2016
Con delibera n. 3/16/CONS del 14 gennaio 2016 l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha individuato i criteri e le modalità di assegnazione dei diritti d’uso sulle frequenze radio in onde medie a modulazione di ampiezza (AM).
Così come stabilito dalla stessa, questo Ministero, entro 60 giorni dalla pubblicazione della delibera di cui sopra, avrebbe dovuto pubblicare sul proprio sito web l’elenco delle frequenze assegnate all’Italia, indicando per ciascuna di esse le caratteristiche tecniche di irradiazione degli impianti e i vincoli tecnici, riportati dal Piano di radiodiffusione sottoscritto a Ginevra nel 1975.
Al fine di provvedere a quanto suddetto, è in corso una verifica svolta sull’utilizzabilità attuale dei siti, che costituiscono un vincolo ai sensi del piano di GE75.
Pertanto non è stato possibile rispettare il termine stabilito per il rispetto dei vincoli previsti dal piano di GE75, anche a tutela degli utenti assegnatari dei futuri diritti d’uso.
Le competenti Direzioni Generali stanno valutando le possibile soluzioni tecniche per risolvere la problematica sopra indicata.
Si fa presente che non è assolutamente possibile procedere ad alcuna accensione di impianti prima del rilascio dei diritti d’uso da parte dello scrivente ufficio, ogni abuso sarà perseguito a norma di legge."