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22 maggio 2013

Radio FM e telefonini Samsung, fine della storia? E su Android spunta una radio app alternativa

Dopo il caso del chip con la funzione radio FM disabilitata negli Apple iPhone anche il concorrente Samsung sembra aver raggiunto la stessa conclusione: la ricezione radio sugli smartphone è diventata obsoleta. A quanto leggo in giro - e tra i recensori i toni sono sorprendentemente polemici - non c'è più la possibilità di ascoltare la radio in FM sui nuovi Samsung Galaxy S4. La casa coreana sostiene di aver analizzato i comportamenti dei suoi utenti, che tendono ormai a preferire l'ascolto delle stazioni radio in streaming. La cosa li ha convinti a rinunciare a questa funzione negli S4, mentre a quanto pare anche la versione LTE dei Galaxy S3 ha evidenziato la stessa mancanza. Il trend è abbastanza chiaro: gli operatori di reti mobili non hanno nessun interesse di vedere un contenuto free come la radio FM che arriva "over the top", senza transitare dai soliti canali tariffari,  all'orecchio dei loro abbonati paganti.
Sul mercato però ci sono ancora molti modelli di smartphone Android che il chip radiofonico continuano invece a montarlo, per la gioia di chi non vuole rinunciare all'idea di poter ascoltare di musica e notizie via etere, senza dover pagare alcun pedaggio. Per i possessori di dispositivi Android che hanno ancora il dono della radio, ho scoperto una app - ufficialmente disponibile su Google Play - che può essere usata al posto della tradizionale radio app del sistema per smartphone. Se quest'ultima è un po' limitata, Spirit FM è invce estremamente completa e per questo motivo non è gratuita. Sviluppata da Mike Reid, Spirit ha un paio d'anni di vita  e l'ultima versione "Unlocked" viene espressamente consigliatata solo a chi sa come procedere con operazioni come "root" e di aggiornamento delle ROM. Se proprio non ci si vuole sobbarcare tutta la trafila, la app - che costa 7.99 euro - dovrebbe funzionare anche con dispositivi Android non modificati, ma bisogna provarla.
Perché uno non dovrebbe accontentarsi di una radio app standard? Perché Spirit FM ovviamente fa molte più cose, inclusa la decodifica di informazioni RDS come il codice PI. I più interessati al lato dela programmazione possono andarsi a leggere sul sito XDA Developers le note che riguardano il software di Reid. La lista completa dei dispositivi con cui Spirit è compatibile la trovate qui. Questa invece è una lunga videorecensione:




Per una Samsung che rinuncia all'FM, c'è una Sprint - l'operatore americano - che ancora scommette sul connubio radio-telefonino e punta, in partnership con una azienda chiamata Emmis Communications (che insieme a Intel aveva presentato un sistema analogo in occasione del CES 2012) a una piattaforma che consentirebbe di estendere la ricezione del segnale radiofonico attraverso una serie di informazioni, servizi musicali in streaming e banner pubblicitari mirati diffusi attraverso le infrastrutture 3G/4G. Per la verità agli annunci fatti in occasione dell'ultima edizione del salone CES di Las Vegas, a gennaio, non sono ancora seguiti i dettagli sulla disponibilità del servizio, chiamato NextRadio. All'epoca degli annunci del CES si è capito (qui un approfondimento di Radioworld) che l'iniziativa prevede l'uso di questa app, insieme alla tecnologia Emmis TagStation su milioni di smartphone equipaggiati con chip per la ricezione FM. Tutto però dipenderebbe dagli accordi tra operatori, costruttori e inserzionisti. La sensazione a questo punto è che NextRadio non lo vedremo mai, ma trovo apprezzabile il fatto che certi discorsi di ibridizzazione si facciano perché la radiofonia via etere, analogica o digitale che sia, ha ancora la sua importanza.


24 aprile 2012

Sorpresa al NAB di Las Vegas: Intel punta sulla radio digitale con un chipset HD Radio/DAB

Come sta andando, negli Stati Uniti e nel mondo la radio digitale ibrida basata sul sistema Ibiquity? HD Radio ha com'era prevedibile ottenuto una certa visibilità a Las Vegas, in occasione del NAB Show, dove la notizia più ghiotta riguarda una dimostrazione organizzata da Ibiquity con Intel e Emmis Interactive sotto l'egida dei NAB Labs di un "ecosistema" tecnologico che mira a portare l'FM digitale di IBOC sugli smartphone. Emmis ha curato la parte software con una app per Android, ma Intel ha pensato al silicio, con un chipset per la radio digitale su cui ho trovato poche informazioni, ma che potrebbe essere destinato a fare parecchio rumore anche in Europa e in Australia, vista la sua compatibilità con la radio digitale DAB+ e con l'FM. L'impegno di un colosso come Intel sul fronte della radio digitale può sicuramente fare la differenza, anche se in passato analoghe avventure del re dei microprocessori fuori dall'ambito specifico dei pc e dei server non hanno dato buoni risultati. In ogni caso sto cercando di approfondire per capire meglio le caratteristiche dei nuovi chip, siglati DR201x e DR2021, perché il sito di Intel è sorprendentemente avaro di dettagli.
Da Las Vegas arriva anche la notizia del prossimo debutto di HD Radio a Ciudad de Mexico, la capitale di uno stato che ha scelto l'approccio della FM digitale "in band" come percorso evolutivo dell'FM. L'annuncio è stato fatto in una conferenza stampa congiunta, in inglese e spagnolo, al NAB Show, dove i rappresentanti della radiofonica messicana hanno parlato di avvio della programmazione digitale ormai imminente per almeno tre emittenti che hanno ottenuto regolare licenza delle autorità. Non solo: molto lontano dal Las Vegas e dal Messico, nel caucasico Azerbaidjan, la stampa azera ha parlato in questi giorni della partenza di una sperimentazione HD Radio a Baku e nella penisola di Absheron, sulla frequenza di 105 MHz di "Azərbaycan Radio".
E se l'Azerbaidjan pare molto meno decisivo, lo sbarco dello standard nordamericano in Messico potrebbe pesare parecchio sui futuri sviluppi della radio digitale e non solo nel nuovo continente. HD Radio è una tecnologia "di riconversione", capace di adattarsi all'infrastruttura FM esistente, e vanta già un discreto ecosistema di componenti e ricevitori, anche se ultimamente ho visto pochi annunci di nuovi dispositivi e la sensazione è che le vendite continuino a essere molto deludenti.
Ma torniamo all'annuncio di Emmis Interactive e Intel con Ibiquity. L'idea di fondo dell'applicazione Android presentata a Las Vegas non è particolarmente nuova. Emmis ha messo a punto un prodotto chiamato TagStation che permette di interagire, sullo smartphone, con i contenuti e gli annunci pubblicitari di una stazione radio, tramite navigazione Web, messaggistica SMS e codici QR Code. E' insomma l'idea - finora più teorica che pratica - di mettere insieme la copertura estesa del broadcast e il canale di ritorno delle reti 3G per offrire servizi basati sull'ascolto di musica e acquisto di brani, o di comunicazione pubblicitaria più personalizzata e orientata alla rintracciabilità geografica di chi ascolta in mobilità. Aspetto da non trascurare: TagStation funziona con HD Radio ma anche con i metadati trasmessi via RDS su FM. E il chip Intel, che in FM consuma appena un massimo di 70 mW e in DAB scende addirittura a 50 mW, offre anche lui la massima flessibilità, coprendo le frequenze FM analogiche e digitali (tra 76 e 108) e il DAB in banda VHF III. A questo livello si potrebbe pensare di rimpiazzare senza troppi problemi, con un chip ibrido analogico e digitale, componenti che oggi sugli smartphone permettono di sintonizzarsi sulle stazioni analogiche. Come al solito, restate sintonizzati per ulteriori informazioni.