02 settembre 2014

A 10 anni dallo switchoff dell'FM, la Svizzera è il laboratorio della radio digitale


Ormai la Svizzera è diventata ufficialmente il laboratorio mondiale della radio digitale DAB+, superando non solo sul piano tecnologico il caso britannico (tuttora fermo al vetusto DAB/Musicam) bensì su quello della pianificazione. Tra soli dieci anni, nel 2024, la Svizzera prevede infatti di trasportare tutta la radiofonia sul digitale, chiudendo le attuali infrastrutture FM. Uno studio tedesco appena pubblicato da mediareports Prognos e dedicato alle prospettive della radio digitale nell'Europa di lingua e cultura tedesca, dice che che su tre nazioni solo la Svizzera è "in linea" con l'unica possibile strategia di successo del DAB: lo switchoff dell'analogico. Soprattutto in Germania, sostiene lo studio, la semplice verità è che il successo del DAB+ dipende dal "sacrificio" della vecchia FM, e che solo una precisa calenderizzazione dello switchoff può portare a una affermazione del DAB+.


A Zurigo in questi giorni, dopo Ginevra poco prima dell'estate, è entrato nella fase operativa il progetto di radio digitale della società Digris, che il regolatore Ufcom aveva autorizzato un anno fa, avviando il piano di sviluppo del cosiddetto quarto "layer" di emittenti DAB+ (in Svizzera ciascuna area linguistica dispone già di un certo numero di reti DAB+ per accogliere i canali pubblici, la nuova offerta digitale e i vari canali delle radio commerciali, solo in Ticino al momento esiste un solo layer, mentre nelle aree tedesca e francese ne sono entrati in funzione già, rispettivamente tre e due). Grazie alle piattaforme software aperte, Digris può realizzare il suo quarto layer con una barriera di accesso, per gli operatori di contenuto, molto bassa. A differenza dei primi tre layer, la rete è infatti concepita non su scala regionale o subregionale, ma locale: gli impianti gestiti da Digris insistono sulle aree urbane e i multiplex vengono gestiti in modo molto dinamico, offrendo anche alle Webradio la possibilità di andare finalmente on air. Non a caso Digris parla di "isole digitali" DAB+.  Da noi e altrove sarebbe una rivoluzione, in Svizzera è già una realtà. Nella città di Calvino il multiplex Digris è entrato in funzione a fine maggio sul blocco 10D, mentre a Zurigo la recente inaugurazione è avvenuta sul 9A.

Il calendario Digris prevede l'attivazione di isole digitali anche in Canton Ticino, partendo da marzo prossimo a Lugano, seguita da Bellinzona, Chiasso e Locarno nel 2016. Potrebbe quindi avvenire che già l'edizione 2015 del Gwenstival, il festival musical-letterario della Webradio ticinese Radio Gwen, possa essere ascoltato su una frequenza temporanea DAB. Tutto quello che so è che il festival edizione 2014, la quinta di questa manifestazione, previsto dal 6 al 12 ottobre, avrà anche questa volta le sue frequenze FM speciali, non più solo a Chiasso e Lugano ma anche a Locarno. Ancora queste frequenze non si conoscono ma dovrebbero permettere alla Webradio di essere ascoltata on air per un mese. Come anteprima del festival, che prevede la presenza di 21 gruppi musicali, la messa in onda di 43 programmi radiofonici e 105 contributi di ogni genere, Radio Gwen annuncia poi la ripresa del fortunato Open FM Lab, un workshop che si terrà domenica 28 settembre (solo 20 posti a 25 franchi) e che consentirà ai partecipanti di assemblarsi una radio (analogica) personalizzata grazie alla collaborazione dei designer della scuola superiore SUPSI e dei suoi laboratori di stampa 3D. L'obiettivo dell'Open FM Radio Lab II è ancora più ambizioso: costruire un radio-drone capace di volare.

"L’Open FM Radio Lab è un workshop su come personalizzare dei ricevitori radio elettronici analogici attraverso tecniche di fabbricazione digitale e strumenti elettronici fai da te.
I visitatori del festival costruiscono la parte elettronica del kit OPEN FM RADIO combinando e saldando i componenti e seguendo le istruzioni degli insegnanti.
I visitatori personalizzano la forma e gli elementi fisici di interfaccia della Radio manipolando i file CAD che sono rilasciati in open source in rete.
Producono le parti fisiche della radio attraverso stampanti 3D in open source o componenti pre-assemblati tagliati al laser (in collaborazione con Serena Cangiano - USI/SUPSI - Laboratory of Visual culture - Lugano)"  

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sarà veramente necessario avere tutta questa ipertecnologia quando sarebbe stato sufficiente la tecnica analogica e l' uso delle onde edile e corte magari con trasmettitori di quartiere?. Si complicano le radio più per un problema di fare BUSINESS dimenticando che questo mezzo è l' unico che funziona in casi di emergenza e sicuramente in tecniche più semplici. Il digitale è veramente l' oppio dei popoli.

Anonimo ha detto...

Condivido in pieno

Anonimo ha detto...

condivido anche io. Oltretutto il suono radio in DAB necessita una compressione di dati che penalizza fortemente la qualità della musica trasmessa. Provare per credere: se in Svizzera "switchate" da un segnale analogico a uno digitale della stessa radio vi accorgerete che la qualità audio analogica (in FM) è nettamente superiore