07 dicembre 2010

Unieuro e FNAC: le radio DAB+ ci sono. Il resto manca

E' un momento a dir poco storico nell'ormai lungo percorso della sperimentazione italiana del Digital Audio Broadcasting, quello di cui mi ha messo a parte in questi giorni il rappresentante in Italia del marchio Pure di Imagination Technologies, uno dei leader globali nella produzione di ricevitori digitali DAB. Gli store fisici e virtuali di FNAC e Unieuro hanno finalmente accolto tra i loro scaffali numerosi apparecchi in grado di ricevere i segnali DAB+ che identificano la nuova fase di (ri)lancio della radio numerica nel nostro paese.
Il riconoscimento da parte di due nomi così importanti della grande distribuzione dell'elettronica di consumo è un fattore fondamentale, ma ora il consorzio pubblico-privato che sotto la guida infrastrutturale di RaiWay cerca di portare la "nuova" radio all'attenzione del grande pubblico deve fare la sua parte. Il DAB con o senza "+" non può correre il rischio che qualcuno, comprando un apparecchio (il prezzo oscilla tra i 59 euro e 90 di una "One Mini" fino ai 349 euro di una Sensia) non riesca poi a sintonizzare alcun programma. E il piano di copertura nazionale in più tappe annunciato da RaiWay è già in ritardo. Volendo sarebbe forse anche il caso di attivarla, la pagina Web all'indirizzo www.arditalia. it. Non si può distribuire il logo di una iniziativa di promozione di una tecnologia come questa se poi la pagina Web all'indirizzo corrispondente recita "sito in costruzione."
L'operazione "DAB+ nei negozi" è comunque già molto significativa per attivare una prima presa di coscienza da parte del mercato. Con l'occasione parte anche la campagna dei "bollini"
ARD (Associazione radio digitale, un altro consorzio tra emittenti pubbliche, commerciali e locali): un semplice contrassegno che illustra in modo sintetico le funzionalità di base di apparecchi (digitali) da "ascoltare", "guardare" (visual radio) e "sfogliare" (interattività Internet). I modelli più economici sono ovviamente "da ascoltare" (bollini bianco), ma qualcuno dovrebbe avvertire Unieuro che è inutile mettere il bollino bianco sulla Pure Sensia quando il suo display tattile interattivo e le ampie opportunità di connessione a Internet ne fanno chiaramente una radio "da sfogliare".
Diverso è il taglio che i due operatori hanno scelto per i rispettivi cataloghi. FNAC si posiziona in partenza su una fascia di prodotto medio-alta, sparando addirittura in home page la Pure Sensia. La disponibilità di quest'ultima viene tuttavia data in 2 o 3 settimane, il che equivale a dire che la radio ancora non c'è in volumi sufficienti; mentre c'è da chiedersi se non siano possibili ritardi anche con la Sensia venduta da Unieuro, che stranamente menziona una generica disponibilità). Mentre FNAC offre poi solo pochi modelli a partire da 159 euro, Unieuro ha un catalogo molto più ampio che include anche gli apparecchi low cost da 59,99.
In senso strettamente cronologico, entrambe le catene sono stati battute da Amazon.it, che dal suo giorno-zero in Italia offre molti apparecchi radiofonici DAB. Ma bisogna essere estremamente prudenti: si tratta con tutta probabilità degli stessi modelli in vendita nei negozi britannici e sono predisposti per il DAB, non per il DAB+. Pure Italia si premura invece di importare sul territorio nazionale solo modelli con firmware aggiornabile e aggiornato.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao andrea ,sono andato a cercare unaqualche forma di copertura del segnmale dab in Italia e ho trovato questo con tutti i mux attivi.( se si clicca anche sulla cartina d'italia si vede anche una grossolana idea della copertura,colorata in verde)
Certe regioni sono completamente SENZA copertura.
http://www.raiway.it/index.php?lang=IT&cat=140

Andrea Lawendel ha detto...

Le informazioni pubblicate sul sito Rai Way sono molto lontane dall'essere minimamente attendibili. Fuori dalle zone di copertura tradizionali di Val d'Aosta e Piemonte, Alto Adige, Milano e Napoli (su quest'ultima per la verità non ho mai avuto informazioni di prima mano), restano gil impianti sperimentali di Roma, Venezia Campalto, Bologna, realizzati in collaborazione con i circuiti commerciali. EuroDab, il consorzio DAB capitanato da RTL102.5 conduce una sua campagna di copertura graduale (ho sentito qualcosa a Firenze) ma non esistono a quanto io sappia informazioni aggiornate su Internet. Dei progetti che RaiWay avrebbe dovuto far partire nel luglio scorso dai capoluoghi che hanno già proceduto allo switchoff della televisione analogica, in particolare Cagliari e Napoli, non si sa nulla, la crisi finanziaria e lo stato di marasma in cui versa l'intero comparto dell'emittenza pubblica in questa grottesca situazione di non-maggioranza di semigoverno non induce certo all'ottimismo nei riguardi del rilancio del Digital Audio Broadcasting in Italia. C'è il grosso rischio che la presenza di ricevitori digitali disponibili a pioggia sull'intero territorio nazionale generi perplessità e scontento. E' vero che tutti i ricevitori DAB+ possono sintonizzarsi sull'FM, ma questa possibilità non è certo una forte motivazione per l'acquisto di un ricevitore digitale. E' un tipico pasticcio all'italiana e non vedo come possiamo uscirne se non accelerando moltissimo sull'attivazione degli impianti. L'altra possibilità è che a livello governativo si decidesse di imporre una data di switchoff analogico almeno per tutti i maggiori network pubblici e privati nazionali, ma francamente mi pare irrealistico. Nel bel mezzo di queste due ipotesi ci sono un sistema che non decolla e che rischia di non decollare mai e costruttori come Pure che potrebbero anche decidere di ignorare il mercato italiano.

Anonimo ha detto...

ho gia' preso una radio DAB, ho speso i miei 59 euro, e dopo 1 mese che l'usavo hanno disattivato il trasmettitore di Andrate (TO) per far spazio al digitale terrestre (e lasciandomi comunque senza RAI5 e Storia). Grazie Raiway.

Andrea Lawendel ha detto...

No comment. L'unica, remota speranza, è che tutta la montagna di idiozie e ingiustizie che stiamo mettendo in pratica per digitalizzare la televisione (a scapito sia della radio digitale sia, quel che più conta, del wireless broadband) porti a un crescente disamoramento nei confronti di un medium che in cambio di qualche miliardo di pubblicità - tutto sommato pochi e finiti in buona parte in tasche private - ci ha dato una montagna di cattivo gusto, deleteria sottocultura e pernicioso condizionamento politico.

Anonimo ha detto...

incredibile...
ma come possono essere cosi' approssimativi,nei confronti di un prodotto,gia' in vendita,a cui viene a essere tagliato fuori dalla convenienza dei soliti noti?
E' come avere un prodotto "fondo di magazzino" nonostante la tecnologia che supporta sia di ultima generazione..Avevo l'idea di acquistare una radio da unieuro ,ma me ne guardo bene,se non vedo una seria programmazione e una diffusione capillare...grazie ragazzi...

Andrea Lawendel ha detto...

E' una classica dimostrazione di quanto la migliore delle tecnologie sia inefficace quando manca un approccio che oggi definiremmo "olistico" alle sue articolazioni commerciali. La radio digitale - e sto parlando con il pianto nel cuore del nostalgico dei segnali lontani che nessuno ascolterà più - è sicuramente una grossa opportunità. Interpretata in questo modo, con l'approssimazione giustamente denunciata dal mio anonimo lettore, potrebbe rivelarsi letale per il futuro di questo medium.

Anonimo ha detto...

Buongiorno. Scrivo da Mandello del Lario, in provincia di Lecco. Ho acquistato una radio dab+ da 6 mesi ma,nella mia zona,non si riceveva alcuna emittente. Improvvisamente il giorno 24 dicembre 2010 sono arrivati i primi,deboli, segnali delle 7 stazioni rai. Il segnale è quasi sempre insufficiente. Secondo voi è si tratta di un evento momentaneo oppure la rai sta espandendo il segnale parallelamente al digitale terrestre? Grazie, saluti Riccardo

Andrea Lawendel ha detto...

Le caratteristiche della ricezione, che a quanto mi pare di capire resta abbastanza "erratica", lascerebbe pensare a una piccola anomalia propagativa troposferica. Personalmente dubito che le operazioni di potenziamento dei segnali DAB da parte di Raiway riguardino l'area del Lario, ma potrei essere smentito dai fatti. La pur scarsa ricezione avviene in esterno o all'interno dell'abitazione? Cambia qualcosa provando a sintonizzare l'apparecchio in esterno? Purtroppo quella zona del lago di Como è probabilmente fuori dalla copertura del DAB elvetico e non essendo certamente pianeggiante richiede una accurata pianificazione da parte di chi intendesse coprirla con i propri segnali. Mi rendo conto della probabile delusione indotta da tale acquisto, i ricevitori DAB sono un tipico oggetto da vendere solo a condizioni "soddisfatti o rimborsati", peraltro prevista dalla nostra normativa. La commercializzazione al pubblico della radio digitale si è rivelata una faccenda alquanto complessa e l'insuccesso finora registrato dal mezzo pesa come un macigno su un'industria dell'elettronica, delle infrastrutture e dei contenuti che si è rivelata, nell'insieme, colpevolmente improvvisata.

ricki610 ha detto...

Ciao Andrea, grazie per la risposta.
La ricezione ad oggi è sufficiente ma solo in precisi punti della casa; non ho ancora fatto test esterni causa clima rigido....