31 luglio 2008

Il guerriero della "hate radio" scivola sull'autismo

L'ascoltatore della radio sa che le parole hanno un peso. Chi ascolta i segnali lontani, conosce un particolare in più, piccolo ma non irrilevante: nell'oscurità - come del resto scriveva Elias Canetti, forse ascoltando la radio - le parole pesano il doppio. Forse ricorderete la buffa scena del film di Moretti, Palombella Rossa, con l'intervistatrice presa a schiaffi per un uso troppo disinvolto del vacuo gergo di una sinistra volenterosa ma già allora avviata verso la sconfitta subita contro un nemico che in modo altrettanto spregiudicato si serve abilmente delle parole come frecce avvelenate.
Le parole pesano molto nell'eterna tenzone elettorale italiana. E pesano il doppio nella campagna presidenziale americana, non poco condizionata - e sul tema non mi sono risparmiato qui su RP - dal fuoco di fila della "hate radio", la talk radio dell'odio pilotata ad arte dai commentatori ultraconvervatori. Showman radiofonici che hanno costruito una carriera e spesso una fortuna finanziaria sulla denigrazione del politically correct. Intendiamoci, personalmente trovo il politically correct una invenzione a volte discutibile. Ma l'antipolitically correct, la pratica sistematica del dileggio delle "anime belle" democratiche, la maschia franchezza della politica nell'interpretazione dei vari campioni su strada dell'insulto programmatico, per me resta uno dei sintomi peggiori del nostro decadimento sociale e culturale. Certe trasmissioni radiotelevisive, i toni che da noi e non solo da noi riescono a trovare spazio persino nelle aule parlamentari, sono la moderna incarnazione del manganello come arma politica. Una vera porcata tra gente che oltretutto pretende di rappresentare - e, ahinoi, guidare - una collettività.
Recentemente Newsline ha segnalato una notizia-commento, apparso sui blog de La Stampa, sulle stazioni radio dei neri americane, impegnate come non mai nello scontro verbale con Rush Limbaugh, uno dei microfoni di destra più virulenti (e ascoltati: il suo show, ritrasmesso da centinaia di stazioni negli USA, cattura circa dieci milioni di paia di orecchie). L'occasione è di quelle importanti, la possibile elezione di un signore con la pelle non completamente chiara come Presidente della nazione più potente del mondo. La Stampa fa benissimo a parlarne qui, nella periferia dell'impero. E lo fa con competenza, sottolineando che Limbaugh inizialmente era completamente sfavorevole alla candidatura di McCain e oggi lo sostiene solo in nome del più classico (e italiano) dei "meno peggio". Ma negli Stati Uniti, le polemiche tra le poche stazioni talk democratiche e l'esercito dei radio hater, sono all'ordine del giorno, nessuno ci fa più caso o quasi.
Tranne quando persino i fustigatori riescono a oltrepassare ogni limite (peraltro non se lo impongono mai). Poche settimane fa, una di queste rare soglie di decenza è stata sfondata con la rincorsa da Michael Savage, seguitissimo host di The Savage Nation, un talk show che farebbe somigliare Sgarbi a un vecchio diplomatico svizzero. Il caso è stato sollevato da Media Matters, una organizzazione "di garanzia", un watchdog, come si direbbe oltreoceno, che si occupa di monitorare gli aspetti più deleteri del dibattito politico negli Stati Uniti (media matters, "questioni mediatiche", ma anche "i media, le parole, contano").
Poche settimane fa, a Savage è partito l'embolo contro il numero a suo dire eccessivo di diagnosi di autismo negli USA. L'uscita del "sincero" Michael è quella dell'elefante ubriaco in cristalleria. "Sapete che cosa penso dell'autismo?" Tuona dai microfoni di WOR New York, la stazione capomaglia del suo show. Già, che cosa pensa Savage di quella che lui stesso definisce "illness du jour", la malattia del giorno, quelle che i gruppi minoritari (leggasi "negri e disoccupati") brandirebbero come arma di ricatto per ricevere sovvenzioni federali? «E' tutto un imborglio. In 99 casi su 100 i bambini autisti sono solo dei mocciosi viziati. Che non hanno un padre capace di urlargli in faccia: piantala di fare la femminuccia, comportati da uomo!» Sono questi i genitori pervertiti che hanno fatto della grande America una nazione di "loosers", di perdenti «E poi ci stupiamo della nostra classe politica,» ironizza il magister elegantiarum. Se Media Matters sul suo sito non avesse pubblicato un estratto audio



da quella infelice trasmissione, ci sarebbe da non crederci. Eppure è così, per Michael Savage l'autismo è solo una scusa buona per farsi dare soldi e aiuti scolastici. Prima dell'autismo - mitraglia il nostro abbaiando al microfono un falso attacco di tosse - c'era l'asma. «Di colpo tutti i bambini delle minoranze razziali sono diventati asmatici, oggi è la volta dell'autismo» conclude il dottor Savage (specialista in erbe medicinali).
Mi sono occupato di autismo durante i mesi del mio servizio civile, diversi annetti fa. Ero stato distaccato in una struttura di una grande Azienda Sanitaria (allora si chiamavano USL) della brianza milanese, un centro che ospitava un CSE e diverse classi - con tanto di maestre di sostegno - per minori, diciamo così, meno fortunati di altri. I miei erano casi di autismo su base organica, segni di scenari cerebrali completamente devastati e irreversibili. Immagino che neanche uno come Savage avrebbe potuto mettere in dubbio la tragica concretezza di quelle patologie, l'eroismo che quotidianamente quelle famiglie dovevano mettere in gioco per tirare avanti con l'aiuto tutto sommato modesto del servizio sociosanitario pubblico. Per giunta dando costantemente prova di un amore sconfinato per le loro creature, così isolate ma sempre presenti, importanti nel contesto familiare. Nei giorni scorsi, davanti alla sede di WOR a Manhattan, diverse decine di famiglie simili a quelle che ho conosciuto io 25 anni fa hanno educatamente manifestato contro il bombardamento verbale di Savage. Genitori di bambini autistici in carne e ossa che hanno voluto esprimere il loro sgomento - il senso di oppressione che si prova quando certe parole ti pesano addosso - al conduttore di The Savage Nation. Il quale naturalmente non ha fatto alcuna marcia indietro, limitandosi a diffondere un comunicato stampa dai contenuti vagamente attenuati. Ho trovato su un blog, Culture of Truth, il testo del messaggio di e-mail che il direttore di WOR invia agli ascoltatori che scrivono per protestare la loro indignazione. Sembra di leggere gli editoriali di certi giornali italiani dopo le quotidiane azioni di killeraggio. «Non ce l'abbiamo con chi vive il dramma dell'autismo autentico,» farfugliano gli specialisti del distinguo peloso.
Questo post è già diventato molto lungo, ma prendetela come una di quelle oziose letture estive, lasciatemi riportare la cronaca che Newsday ha dedicato, insieme a un ritratto di Michael Savage, a questo triste avvenimento. Comunque la pensiate politicamente, provate a mettervi nei panni di quei genitori. Proviamoci tutti, mentre guardiamo orgogliosi i nostri figli che scherzano felici sguazzando nelle tranquille acque di un'isola alla moda.
Nell'indifferenza le parole pesano il triplo.

Savage defends autism statements on his radio show

BY CAROL POLSKY

July 22, 2008

Conservative radio talk show jock Michael Savage used his nationally syndicated show yesterday to defend his controversial remarks on autism as "taken out of context" as outraged parents protested earlier outside the Manhattan offices of his local broadcaster, WOR/710 AM.
He was attacking, he said, the overdiagnosis of autism in children to benefit a "greedy, corrupt medical/pharmaceutical establishment.
"There is no autism epidemic," he said. "Autism in its true form is a tragedy for the child and his parents."
The remarks that stirred the protests and backlash aired on Wednesday's broadcast of "The Savage Nation," which is heard by more than 8 million listeners each weekday on more than 350 stations. On it, he more typically attacks targets like Democrats, lawyers representing prisoners at Guantánamo, the American Civil Liberties Union, gays, undocumented immigrants, feminists and Islamic groups he accuses of supporting terrorism.
In remarks he later characterized as directed at the large number of diagnosed children who he feels are not truly autistic, he called autism "a fraud, a racket. ... I'll tell you what autism is. In 99 percent of the cases, it's a brat who hasn't been told to cut the act out. ... What do you mean they scream and they're silent? They don't have a father around to tell them, 'Don't act like a moron. ... Act like a man. Don't sit there crying and screaming, idiot.'"
Several dozen parents and protesters stood before WOR's office on lower Broadway in Manhattan, holding signs like "Fire Savage." John Gilmore, executive director of Hicksville-based Autism United, a coalition of advocacy and service groups, said, "If someone wanted to pick the most vulnerable group in the country, you'd be hard pressed to find one easier than autistic children."
Gilmore, of Long Beach, is the father of an 8-year-old nonverbal son diagnosed with autism. He said representatives of Home Depot and Aflac insurance have said their advertising will not appear during broadcasts of "The Savage Nation."
His group says that the number of autism diagnoses has increased by about 15 percent a year for the past 20 years; the U.S. Centers for Disease Control says about one in 150 children are now on the autism spectrum. More than half, Autism United says, have an IQ that places them in the mentally disabled range.
Savage attacked the group that disseminated his remarks, Media Matters for America, a nonprofit media watchdog with a mission to correct "conservative misinformation," as a "Stalinist communist" organization that took his remarks out of context.
"What Michael Savage said was foolish, mean-spirited, and hurtful," said J. Jioni Palmer, spokesman for Media Matters. "It's unfortunate he would use his radio program to make fun of and belittle these kids."
In the July 16 broadcast, Savage also dismissed the high rate of asthma diagnoses among minority children as a "money racket" by families to get higher welfare payments.
"My comments about autism were meant to boldly awaken parents and children to the medical community's attempt to label too many children or adults as 'autistic,'" he wrote on his Web site and read on his broadcast yesterday. "Many children are being victimized by being diagnosed with an 'illness,' which may not exist in all cases. ... Let the truly autistic be treated. Let the falsely diagnosed be free.
"There is no definitive medical diagnosis for autism, none. It's all subjective," Savage, who has written a book against giving drugs to children, said yesterday. He recounted his own behaviors as a child, like ritualistically lining up shoes and repeatedly counting bathroom tiles, which are now on a list of behaviors used in making diagnoses.
While Savage's tone was more restrained Monday, last week's remarks left many parents wounded and angry.
"Tell him to come to my house and he can spend a whole day to see how we go," said Rick Dombroski of Holbrook, father of a minimally verbal autistic son. "I personally want him, his boss, his sponsors to come spend a day with an actual child and his mom and dad, and come see what it's really like. Then he can tell everybody the truth. They're not brats."

Daniel Edward Rosen contributed to this story.

ABOUT MICHAEL SAVAGE

WHO: Conservative talk-show host whose books include "The Political Zoo," "Liberalism is a Mental Disorder," "The Savage Nation" and "The Enemy Within. "

BORN: Michael Alan Weiner in 1942 in the Bronx.

EDUCATION: His Web site, michaelsavage.com, says, "Trained as a scientist, he holds master's degrees in medical botany and medical anthropology and earned his PhD from the University of California at Berkeley in epidemiology and nutritional science. " The university said yesterday that Savage's doctorate, earned in 1978, was in the field of nutritional ethno medicine.

CAREER: Began in radio in 1994. The following year, he was given a full-time slot in California, where he still lives. Several of his books reached The New York Times' Best Seller list. - MARC BEJA

STIRRING THE POT

Other Savage episodes:

During a July 5, 2003, episode of his short-lived MSNBC television show, "The Savage Nation," Michael Savage said the following to a caller who said he was gay, and who Savage said he presumed was a crank caller:

"Oh, you're one of the sodomites. You should only get AIDS and die, you pig," Savage said. "You have got nothing to do today, go eat a sausage and choke on it. Get trichinosis."

The show was canceled two days later.

In a March 27, 2006, radio broadcast, in response to marches in California for immigrants' rights, Savage urged listeners to "burn the Mexican flag on your street corner, show what you care about, show that you won't take it anymore, show that you're sick of everybody pushing us around. ... Put one in the window upside down and tell them to go back where they came from."

The next day, he criticized the Catholic Church for assisting protests of illegal immigrants.

"The Roman Catholic Church flooded the streets because they cannot get parishioners anymore amongst educated white people who have caught onto the racket and instead they need to import dummies to sit in the church pews," Savage said. "This has nothing to do with compassion for Mexican workers. This has nothing to do with fairness for Mexican workers - it has to do with the greed. ... That's all there is to it. And that includes the Catholic Church pigs."

During an Oct. 29, 2007, radio show, Savage attacked Islam and the Quran, which he referred to as a "book of hate."

"I don't want to hear one more word about Islam! Take your religion and shove it up your behind! I'm sick of you!" Savage shouted. He later added, "All they do is breed more bombers."

- MARC BEJA

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