14 luglio 2008

Radio dalla cina: no all'import senza marchio

Ecco quello che mi ha appena scritto Massimo Lualdi a proposito dei miei dubbi relativi alla mancata importazione delle radioline cinesi prive di marchio CE. Come ricorderete, sono stati segnalati casi in cui la dogana ha respinto al mittente apparecchi Degen acquistati su eBay dalla Cina. Un decreto legislativo, il 269/2001, dice che l'obbligo di marcatura non riguarda gli apparecchi riceventi. Mi chiedevo se questo bastava ad autorizzare l'importazione e se quindi i funzionari della dogana non fossero al corrente di questa esenzione. Ma Massimo mi dice:
Caro Andrea, in relazione alla questione sollevata su Radio Passioni, t'informo di quanto segue, anche a seguito di un confronto con funzionari del MSE-Comunicazioni [Ispettorato Territoriale Emilia Romagna, dr. Gianluca Tigretti e dr. Maurizio Riceputi].
E' vero che le "radioline" (come anche le tv, videoregistratori, decoder, ricevitori radiotelevisivi in genere) non sono sottoposti al decreto 269/2001: esse, infatti, sono ancora vincolate alla vecchia normativa che prevede l'omologazione del Ministero Sviluppo Economico - Comunicazioni.
Tuttavia, in quanto apparecchiature elettroniche, esse devono recare comunque il marcho CE relativo alla compatibilità elettromagnetica (vecchio decreto legislativo 615/96 e il nuovo 194/2007. Quindi non corrisponde al vero che si possono importare apparecchiature non marcate: un marchio CE ci vuole sempre.
Nelle fiere si possono esporre eccezionalmente apparecchiature in prova, in fase di costruzione, prototipi, sperimentali, a patto che sia indicato con chiarezza tutto ciò e che non siano commercializzati.
Questo sembra tagliare la testa al toro. Le radioline cinesi senza maratura CE *non* si possono importare.
O sì?
Per curiosità sono andato a leggermi il testo del decreto legislativo 194/2007 che recita così:
Oggetto e ambito d'applicazione

1. Il presente decreto disciplina la compatibilita' elettromagnetica delle apparecchiature definite all'articolo 3 e prescrive la conformita' delle apparecchiature a un livello adeguato di compatibilita' elettromagnetica.

2. Il presente decreto non si applica:
a) alle apparecchiature radio e ai terminali di telecomunicazioni oggetto del decreto legislativo 9 maggio 2001, n. 269, di recepimento della direttiva 1999/5 CE;
b) ai prodotti aeronautici e loro parti e pertinenze di cui al regolamento CE n. 1592/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 luglio 2002, recante regole comuni nel settore dell'aviazione civile e che istituisce una Agenzia europea per la sicurezza aerea;
c) alle apparecchiature radio utilizzate da radioamatori, secondo le disposizioni relative alle radiocomunicazioni adottate nel quadro della Costituzione e della Convenzione dell'Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT), a meno che tali apparecchiature siano disponibili in commercio; a tale fine, i kit di componenti assemblati da radioamatori per proprio uso e le apparecchiature commerciali modificate per proprio uso da radioamatori non sono considerate
apparecchiature disponibili in commercio;
Quindi ricapitolando. Il decreto 194 dice che il decreto stesso non vale per la apparecchiature di cui al decreto legislativo 269. Ma. Il decreto legislativo 269 dice che il decreto stesso non vale per le radioline. Allora se capisco bene se il decreto 194 esclude le apparecchiature previste dal 269, ma il 269 esclude le radioline, le radioline rientrano automaticamente nel 194?
Mi fermo qui. La conclusione è che in Italia le radioline cinesi senza marcatura non si possono commercializzare. Un po' come la marijuana, insomma (con la vistosa differenza che Degen, se volesse, la marcatura CE potrebbe anche richiederla). Resta da vedere se in tribunale potremmo far valere un principio di minima quantità per uso personale... Lo potremmo chiamare lodo Radiopassioni.

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