01 luglio 2007

Tele-visione, di nome e di fatto


Ricevere sul televisore un segnale proveniente da una stazione televisiva terrestre d'oltre oceano non è fantascienza. Il termine TV-DXer designa un DXer che prende sul serio il senso etimologico di "televisione" e vede i programmi televisivi terrestri arrivare da migliaia di chilometri di distanza). Il giorno 25 giugno la propagazione E-sporadica ha regalato a Paul Farley, specialista in TV DXer che vive nel Sussex una memorabile apertura serale verso il Canada. Sul suo eccellente sito Web, Paul ha pubblicato alcuni screen capture davvero mozzafiato, accompagnati da registrazioni audio, di diversi canali TV nordamericani (A2-4). La più spettacolare è CJCN da Grand Falls, Newfoundland, ricevuta sul canale A4 (video 67,25 MHz, audio su 71,75 MHz) dopo le 20.00 UTC, con un telegiornale della NTV.
Secondo Paul il tipo di propagazione è la "classica" E-s a doppio salto, che da un punto di vista trigonometrico sembrerebbe l'unico in grado di coprire la distanza tra l'Inghilterra e l'estremo est canadese. Io ho sempre nutrito molti dubbi su questo tipo di meccanica propagativa, perché non mi ha mai convinto l'ipotesi per cui due aree a intensa ionizzazione Es si possano trovare nel giusto allineamento. A quelle frequenze inoltre mi sembra un po' azzardato pensare che anche una superficie elettricamente "giusta" come l'oceano possa rispedire verso la ionosfera, per il secondo balzo, una quantità di segnale sufficiente. E' allora? Ci sono ipotesi alternative, come quella del giapponese Higasa di cui ho parlato nel gennaio scorso, per cui i segnali vengono in effetti trasportati senza mai tornare al suolo, lungo una guida d'onda costituita dagli strati ionosferici attivi a quote leggermente diverse.
Indipendentemente da queste considerazioni, il sito di Paul è davvero pieno di informazioni utili sulla ricezione di segnali televisivi lontani, inclusa la pagina dove attraverso le mappe di Google viene visualizzata la posizione geografica di tutti i trasmettitori europei in banda I. Forse qui ci sono degli aggiornamenti da fare perché la transizione verso il digitale terrestre ha comportato in questi ultimi due anni diverse chiusure di impianti analogici. Per il TV DX "estremo" si aprono diverse opportunità di ricezione di stazioni africane e asiatiche, ma chi oggi volesse impratichirsi della tecnica del DX televisivo con qualche segnale forte ha qualche chance in meno. A questo proposito andate a leggere con attenzione la pagina in cui Paul descrive il suo equipaggiamento. L'ultima "scuola" del TV DX, hobby sviluppatosi con i vecchi cassoni catodici multistandard che si trovavano nelle nazioni del centro-nord Europa (nelle aree di confine dove si potevano ricevere i programmi di diverse nazioni), oggi prevede anche l'uso di schede di sintonia TV per personal computer. Alcuni modelli sono sorprendentemente sensibili ma spesso sono accompagnati da software di sintonia non adeguati. Esistono su Internet diversi progetti di software aperti per la gestione delle sorgenti video che entrano nel PC e i TV DXer hanno imparato a servirsene per manovrare le loro schede evitando per esempio ostacoli come il "mute" che spesso azzera l'immagine visualizzata quando il segnale è troppo debole. Paul consiglia un programma come DScaler o il software che accompagna le schede FlyVideo di LifeView.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Un saluto ad Andrea e a tutti gli amici del “Blog”.
Quella sera ero anch’io in ascolto sui 50Mhz e monitoravo i vari spot sul cluster.
Diverse stazioni della “pianura” in zona 3 lavoravano tranquillamente stazioni nord americane
e Canadesi con segnali, a loro dire oltre il 9, nel mio QTH silenzio e rumore.
In 50Mhz ho una Yagi 6 elementi della Create, un’antenna quindi, presumo, di tutto rispetto..
Da notare che sui 275-300 gradi ho l’orizzonte abbastanza libero e senza montagne rilevanti.
Mi domando, perché chi abita in pianura in caso di ES è più favorito rispetto a chi abita in montagna a parità di orizzonte libero?
Se ci fosse il presunto doppio salto, cui anch’io non condivido l’esistenza, ne dovrei beneficiare o no?
Durante le mie gite estive in alta montagna, mi è capitato ancora di non sentire alcuna stazione in 50Mhz mentre dalla valle lavoravano stazioni Spagnole e Portoghesi anche con una G.P.!!
Vorrei capirne se questo capita solo al sottoscritto, il quale abita in una posizione censita tra le “zone con anomalie geomagnetiche”, vedi i numerosi articoli di Mimmo Martinucci o su:

http://www.qsl.net/ik3xtv/e%20sporadico.htm

oppure qualche altro collega ha avuto la medesima impressione.?

Ringrazio per ogni informazione in merito per fugare il mio dubbio!

Giuliano

Andrea Lawendel ha detto...

Quanto Giuliano scrive mi sembra in linea con le osservazioni rilevabili in letteratura. Un orizzonte occupato da rilievi non rappresenta mai una condizione ottimale per la ricezione di segnali lontani. Semplicemente perché questi segnali ci arrivano con angolazioni bassissime (non potrebbero essere così lontani altrimenti!) e un orizzonte ingombro di creste indurrebbe uno scatafascio di dispersioni di Fresnel e blocchi. Forse va bene trovarsi molto vicino alle punte delle montagne, in quota, ma il fondo valle, a quanto ho potuto sperimentare io, è sempre un mezzo disastro. Non può essere un caso se i grandi DX in FM e TV in Europa li fanno nel Regno Unito e in Olanda, spesso in località costiere o semicostiere.
Sul doppio salto ho già espresso il mio scetticismo, ma anche qui stiamo parlando di segnali che, supponendo l'esistenza del multiple ho, sarebbero "radenti" in ogni caso, a meno di non ipotizzare strane geometrie con cinque salti a distanze ravvicinate. Le teorie del ducting, o delle guide d'onda ionosferiche, mi sembrano più compatibili con ricezioni eccezionali, e questo tra l'altro vale anche per onde medie e corte. Comunque la si metta, trovarsi vicino a una montagna non fa mai bene, con poche eccezioni (vedi i DX in onde medie "nordorientali" di Valter o Saverio).