19 febbraio 2015

Licenze in onde medie: è arrivato il momento di farsi sentire

Ricevo da Giorgio Marsiglio un commento relativo alla proposta di variazione che il Governo, su mandato europeo, dovrebbe apportare alla normativa che regola l'assegnazione delle frequenze broadcast in Italia. Nella proposta

c'è una esplicita, anche se parziale apertura alla possibilità di assegnare licenze nello spettro delle onde medie, includendo le richieste da parte di nuovi entranti.
Ecco il commento di Giorgio, che con le sue iniziative e interrogazioni presso gli organi europei ha sicuramente influito su questi cambiamenti del quadro normativo.

«Su quella che è senz’altro un’apertura, sia pur timida, delle onde medie a privati possiamo intanto
osservare quanto segue:

• le onde medie vengono ancora considerate una risorsa scarsa, per utilizzare le quali sarà necessario 
partecipare ad una gara per ottenere la concessione in uso di una frequenza

• beneficiari potranno essere anche (ma non esclusivamente) i soggetti nuovi entranti

• non viene fatta distinzione tra tecnica analogica e tecnica digitale

• permane un occhio di riguardo verso la RAI, nonostante il progressivo abbandono delle onde medie da 
parte della stessa

• manca una data entro la quale l’AGCOM dovrà fissare i criteri e le modalità di assegnazione.

Adesso la proposta governativa, dopo il parere della conferenza Stato-Regioni, dovrà affrontare il  percorso parlamentare, lungo il quale sarà necessario vigilare e, per chi potrà farlo, intervenire per ottenere qualche miglioramento e, soprattutto, una data certa per l’ingresso dei soggetti privati nelle onde medie. 
E’ il momento di far sentire la propria voce, sia in Parlamento che presso i mezzi di comunicazione.
Una cosa comunque è sicura: chi già trasmette continui a farlo!»

Personalmente sono molto d'accordo con queste esortazioni, sarebbe ora di farsi sentire con progetti editoriali concreti, che coinvolgano anche l'associazionismo, il volontariato, gli istituti scolastici superiori. I pionieri della liberalizzazione delle onde medie che hanno acceso i primi "timidi" impianti in questi anni, hanno dato un contributo fondamentale, ma adesso è arrivato il momento di dare qualche prova in più della validità delle loro intenzioni. Purtroppo il contesto economico non è dei più indicati per nuove iniziative nel campo, siano esse commerciali o no profit. Ma le onde medie restano una ottima opportunità per dar vita a contenuti e servizi innovativi e comunitari. Vedrei bene in prima linea le università italiane: che cosa aspettano le Web radio di ateneo ad attivarsi?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Saluti a tutti, vorrei approfittare di questo nuovo articolo sulle onde medie per fare una riflessione, anche se un pò fuori tema. A mio avviso le onde medie non sembrano poi così abbandonate a livello europeo. Basta aspettare l'imbrunire e già con un ricevitore di media qualità e senza antenne esterne particolari, possiamo ricevere una moltitudine di stazioni (diverse romene, molte spagnole, francesi, e dell'est europa) che teoricamente lascierebbero poco spazio alle piccole radio di comunità se a qualcuno venisse in mente di provare a trasmettere,anche se in Italia credo non avranno mai fortuna al di fuori dell'FM.
Sempre a livello europeo vorrei citare anche l'Olanda che arriva dalle mie parti (zona Pisa) con due emittenti molto potenti una delle quali l'emittente religiosa su 1008 Khz (Groot Neuws)che tra l'altro trasmette buona musica "pop cristiano". Da qualche tempo poi arriva anche con potenza notevole RTL (in tedesco)sulla ex mitica frequenza (radio Luxembourg) 1440 Khz, che posso ricevere con ottima qualità, in questo periodo dell'anno, già dalle ore 16,00 e che irradia fino alle ore 19,30 ottima musica "oldies" (poi un notiziario religioso e la programmazione in tedesco di radio Cina Internazionale).
Ed è proprio la dismissione dei grandi impianti "Statali" che secondo me, può lasciare spazio a radio commerciali, che con una buona programmazione musicale, potenze e risorse adeguate, possono mantenere accettabile l'interesse su queste frequenze. Il tutto però arriva dall'estero. Vorrei citare anche Radio Capodistria che da decenni continua il suo ottimo servizio sui 1170 Khz!!
A ben vedere quindi anche solo dal punto di vista musicale, se vogliamo ascoltare qualche cosa di diverso consiglierei di "spazzolare" di tanto in tanto le vecchie OM alle quali auguro lunga vita.
Ciao e grazie dello spazio a disposizione Roberto (Prov. Pisa)

Anonimo ha detto...

aggiungo che il suono am è decisamente più caldo e corposo di quello freddo e spigoloso della FM