22 maggio 2011

Il mondo non è finito, ma che ne sarà di Family Radio?

Difficile dire quante persone nel mondo hanno davvero preso sul serio le previsioni di Harold Camping, fondatore di Family Radio (un broadcaster religioso che trasmette in più di dieci lingue in tutto il mondo), sulla fine del mondo. Il giudizio universale avrebbe dovuto incominciare alle sei di sera ora locale di ieri 21 maggio, a partire dalle 18 in Nuova Zelanda e fino alle 18 in California, a Oakland, dove l'emittente ha il suo quartier generale. Una devastazione provocata da terremoti a catena che avrebbero distrutto il pianeta e ucciso la maggior parte degli abitanti. I sopravvissuti sarebbero stati assunti in cielo con il cosiddetto "Rapture", un mega-trasloco che doveva durare fino al 21 ottobre.Camping ha sostenuto per mesi che le date in questione erano chiaramente scritte nella Bibbia e come racconta il Los Angeles Times ha chiuso definitivamente lo scorso giovedì la sua serie di trasmissioni Open Forum. Lo stesso quotidiano rivela che per annunciare il disastro Family Radio e altri volontari hanno speso almeno cento milioni di dollari per una campagna cartellonistica su scala mondiale. In effetti anche a me hanno segnalato cartelli avvistati qui a Milano.
L'LA Times afferma che i soldi sono arrivati anche dalla cessione di emittenti radiotelevisive, ma nei giorni che hanno preceduto il 21 la stampa ha parlato anche di casi come quello di Robert Fitzpatrick, un ex dipendente della metropolitana newyorkese, oggi in pensione, che ha fatto tappezzare le vetture della metro e le fermate degli autobus, spendendo tutti i suoi risparmi (140 mila dollari).
Ieri per gran parte della giornata il sito Internet di Family Radio è stato bloccato. Oggi la connessione sembra ripristinata, ma a San Francisco nessuno riesce a entrare in contatto con Camping, che già nel 1994 aveva fatto una previsione farlocca. Secondo il San Francisco Chronicle ieri una piccola folla di fedeli e di scettici si era riunita di fronte alla sede dell'emittente, a Oakland. Porte e finestre erano sbarrate, si intravedevano solo scatoloni e scritte messianiche. La programmazione in onde corte di Family Radio attraverso la fitta rete di stazioni ripetitrici ieri veniva ascoltata regolarmente, ma si tratta di programmi registrati. Alcuni cominciano a sospettare che la previsione potesse essere una vera e propria truffa, mirata a raccogliere donazioni e a fuggire con la cassa. Secondo il fisco americano nel 2009 Family Radio aveva dichiarato 18 milioni di dollari in donazioni e un capitale di 72 milioni di dollari. Le organizzazioni laiche e atee americane avevano organizzato diverse iniziative di protesta, invocando l'intervento della autorità giudiziarie e della FCC, che in linea di principio potrebbe revocare la licenza a Family Radio per uso improprio delle frequenze. Seminare il panico non è mai una buona cosa in un mondo che ha dovuto registrare fatti agghiaccianti come il suicidio di massa a Jonestown in Guyana (909 morti nel 1978 con un risvolto curioso: la setta fondamentalista di Jim Jones comunicava con l'esterno sulle bande amatoriali in onde corte) o la strage di Waco in Texas del 1993 (e anche qui la stazione radio di Dallas, KRLD 1080, ebbe un ruolo molto importante nel ritrasmettere le parole di David Koresh, il capo della setta che venne annientata in un incendio deflagrato alla fine del lungo assedio da parte delle forze dell'ordine).

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