21 gennaio 2016

Onde medie: le regole ci sono e tutelano l'emittenza no profit e formativa!

Il 21 gennaio del 2016 entra nella storia della radiofonia italiana. Con sorprendente rapidità, AGCOM ha elaborato il testo che regola le autorizzazioni a trasmettere, in modulazione d'ampiezza o con tecniche digitali), anche sulle frequenze delle onde medie. Il documento è apparso da pochi minuti sul sito di AGCOM, e Giorgio Marsiglio - l'esperto giuridico che in pratica ha reso possibile, dopo decenni, la nuova apertura dell'etere italiano a soggetti privati - se n'è accorto subito. Un suo commento seguirà prossimamente ma da quello che mi sembra di capire, AGCOM ha dato spazio alla richiesta che arriva dai nuovi entranti e dalle emittenti a carattere comunitario, universitario e no profit. I nomi del prof. Tiziano Bonini (Università IULM) e  il mio sono inclusi nel documento raggiungibile da questo indirizzo, insieme a quelli di coloro che hanno espresso i loro desiderata durante la fase consultiva pubblica.

[...] AVUTO RIGUARDO ai contributi pervenuti in sede di consultazione e alle osservazioni formulate nel corso delle audizioni dei soggetti interessati, che hanno dato luogo, in sintesi, a quanto segue:
1. Prevedere nel regolamento che le frequenze in onde medie a modulazione di ampiezza (AM) ovvero mediante altre tecnologie innovative, siano destinate ad operatori, nuovi entranti o già presenti sul mercato, per lo svolgimento di attività radiofonica in piccoli bacini territoriali (radio di quartiere, comuni), mediante l’utilizzo di sistemi radianti ridotti e con bassa potenza di emissione (in questo senso i partecipanti hanno fornito specificazioni tecniche circa l’estensione dei bacini, la potenza degli impianti, i tipi di antenna, la percentuale di modulazione).
2. Possibilità di assegnare le frequenze in onde medie a modulazione di ampiezza (AM) ovvero mediante altre tecnologie innovative alle radio a carattere comunitario, a organizzazioni senza scopo di lucro, a istituti Universitari o equiparati per fini esclusivamente didattici, con agevolazioni sia economiche (riduzione dei contribuiti)
che amministrative.
3. Nell’ambito della selezione di cui all’articolo 5 del regolamento, prevedere una ridistribuzione dei punteggi assegnabili, favorendo la posizione dei soggetti nuovi entranti e riducendo il peso della voce potenzialità economica del soggetto richiedente;  [link diretto al documento]


L'ultimo passo di questo iter prevede che il Ministero dello Sviluppo Ecoomico individui le frequenze che possono essere assegnate anche in base alle normative internazionali, considerando che in particolare nelle ore notturne, il segnale diffuso in onde medie può dar luogo a interferenze anche a distanze cospicue. Al comma 2 dell'articolo 4 del regolamento, si legge che le frequenze dovrebbero essere annunciate entro i prossimi due mesi. In quel momento, i soggetti interessati avranno 30 giorni di tempo per sottopporre le loro richieste di autorizzazione. 
La selezione comparativa, precisa il testo della nuova normativa, avverrà in base ai seguenti punti:

a. qualità del progetto di impiego della risorsa radioelettrica (totale massimo 40 punti), tenendo conto dei seguenti parametri:
- tempi di realizzazione della singola stazione/rete;
- estensione territoriale della copertura;
- innovazione tecnologica della singola stazione/rete,
- utilizzo di tecnologie digitali;
- quantità e varietà della programmazione da veicolare, con particolare riferimento ai contenuti aventi finalità sociale o di pubblica utilità.
b. piano di investimenti previsto per realizzazione del progetto di impiego della risorsa radioelettrica (totale massimo 25 punti);
c. soggetto nuovo entrante (25 punti).
d. potenzialità economica del soggetto richiedente (totale massimo 10 punti).

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Finalmente un' ottima notizia. Grazie al Sig. Giorgio Marsiglio e a tutti quelli che si sono adoperati per questa causa si è risciti ad ottenere l' uso delle onde medie per scopi comunitari e di studio da parte delle università. Certo esse hanno dei limiti per le dimensioni delle antenne e per i rumore home made causati soprattotto da alimentatori switching non filtrati (Esempio: diverso tempo fà comprai un decoder DVBT per la TV di mio figlio e mi accorsi che produceva delle forti interferenze sulla banda delle onde medie, Violando la garanzia, smontai esso è mi accorsi che nel suo interno mancava la bobina di filtro, essa era ststs BYpassata con dei ponticelli. Smontai da un atro apparecchio analogo irreparabile questa bobina e lo collocai nello spazio ad esso riservato del decoder ottenendo il completo filtraggio di esso.) Certo che se le norme antiinquinamento elettromagnetico da apparati non conformi venisse applicata sul serio le onde medie soffrirebbero di meno interferenze. Purtoppo gli apparati odierni probabilmente costano poco proprio perchè non vengono assemblati secondo le norme di protezione dei disturbi e i cinesi non sembrano affatto preoccuparsi di ciò. Ma comunnque quello che mi fà piacere che si sono riconosciuti i diritti di libertà dell' antenna e della neutralità tecnologica. Le grandi emittenti europee che hanno spento i loro impianti hanno contribuito a formare un isolazionismo culturale ma liberando la banda permetteranno il nascere di nuove emittenti e di sperimentare un novo modo di fare radio. Sembra strano, oggi con le connessioni ultraveloci, la radio potrebbe non essere più interessante, ma in Olanda le onde medie non sono state buttata alle ortiche e in Francia BRETAGNE 5 ha aumentato la potenza da 5 a 10 KW e diffonde bollettini per i naviganti. Segno che probabilmente le persone che ascoltavano questa "MAGIC BANDA" non erano poi tanto poche. Pazienza, le nazioni che hanno spento le onde medie hanno sbagliato e probabilmente non torneranno più indietro, ma sicuramente ascolteremo qualcosa di nuvo grazie alle persone che considerano la radio una risorsa immortale.

Anonimo ha detto...

Ho inviato un commento due giorni fa sulle onde medie italiane e non è stato pubblicato: forse perché non pertinente. Il mio commento voleva esprimere la mia felicità per quello che lo stato italiano, tramite AGCOM, ha finalmente riconosciuto di dare uso delle onde medie ai privati. Seppure in ritardo di circa una decina di anni esso è un risultato eccellente e quasi non credibile in un paese come il nostro. Per quanto riguarda le interferenze da parte di apparati alimentatori di scarsa qualità che inquinano la banda delle onde medie era solo una riflessione riguardo il mancato rispetto delle norme di protezione verso i campi elettromagnetici interferenti e della mancata applicazione di essi che può portare ad una ulteriore difficoltà dell' ascolto. Se il mio commento non è stato degno di essere preso in considerazione non posso fare atto che prenderne atto. Comtinerò a leggere questo blog ma mi asterrò da qualsiasi commento.
Saluti e buon lavoro.

Andrea Lawendel ha detto...

Come svariati milioni di blogger anch'io ho scelto di moderare i commenti. E a differenza di numerosi colleghi preferisco assecondare una voglia di anonimato che personalmente non condivido. A volte può succedere che la notifica relativa a un commento da autorizzare mi sfugga, specie quando la notifica arriva nella serata di venerdì. Se il fatto che l'autorizzazione giunga nel pomeriggio di domenica costituisce un motivo di seria incazzatura, il problema non è certo di chi autorizza.