13 giugno 2012

Onde corte: non c'è più religione. Eutanasia per le antenne di Radio Vaticana

A stupire è anche la rapidità nell'esecuzione dei piani di smantellamento. Quando ieri le agenzie hanno battuto la notizia, la cerchia degli addetti ai lavori, l'ormai sparuto popolo delle onde corte, ha capito forse in via definitiva che questo straordinario mezzo di comunicazione, durato per una ottantina d'anni, è proprio arrivato alla fine del suo percorso e che resta davvero poco tempo per elaborare il lutto. Nel caso della Radio Vaticana e delle sue trasmissioni in onde medie e corte per l'Europa e le Americhe - perché è della "radio del Papa" che stiamo parlando - c'è tempo solo fino al primo di luglio. A partire da quella data resteranno in piedi solo le trasmissioni verso aree in cui la ricezione via Internet e la ritrasmissione dei programmi attraverso le emittenti locali in FM sono meno garantite. Ma Radio Vaticana anticipa che in futuro le onde corte verranno progressivamente eliminate anche per quei target un po' più delicati degli altri. Del resto, gli impianti di Santa Maria Galeria hanno già fatto discutere nel recente passato, per la presunta pericolosità dei campi elettromagnetici sancita da una celebre sentenza.
La breve fase di transizione verso una multimedialità che non include le onde corte, neppure quelle digitali (dovrebbero cessare anche i test in DRM su 1611 kHz), viene spiegata dalla stessa emittente in un articolo del 12 giugno:

Perciò dal prossimo 1° luglio verranno terminate dal Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria tutte le trasmissioni in Onde Medie e quelle in Onde Corte verso la maggior parte dell’Europa e delle Americhe, che sono appunto le regioni del mondo in cui la copertura da parte delle ritrasmissioni radio e l’accesso tramite Internet sono ormai le vie di gran lunga preponderanti per fruire dei servizi della Radio Vaticana.
La riduzione attuale interessa circa la metà dei tempi di trasmissione dal Centro Trasmittente, dove si avvia lo studio per la ristrutturazione del Centro stesso in funzione delle nuove tecnologie di comunicazione. Nel corso dei prossimi anni si prevedono ulteriori riduzioni delle trasmissioni in Onde Corte, tenendo però sempre presente il dovere di servire con particolare attenzione quelle aree e popolazioni più povere o in situazioni di difficoltà (in particolare in Africa, nel Medio Oriente o in Asia), che non hanno altre vie alternative per ricevere capillarmente la voce del Papa e della Chiesa.
Dai prossimi giorni, i programmi radiofonici nelle diverse lingue informeranno i loro ascoltatori della nuova situazione, dando anche suggerimenti e indicazioni appropriate perché i tradizionali radioascoltatori in Onde Corte o Medie possano ricorrere alle vie alternative disponibili per fruire dei servizi della Radio Vaticana.
Le trasmissioni internazionali in Onde Corte e Medie della Radio Vaticana hanno svolto un servizio di valore incalcolabile nella storia della Chiesa - soprattutto in Europa - nel corso del Secolo XX, a sostegno delle popolazioni oppresse dalla guerra e dai totalitarismi. Mentre questo tipo di servizio si avvia al tramonto per lasciare il passo alle nuove tecnologie di comunicazione, sentiamo di dover esprimere viva gratitudine a chi vi ha dedicato con intelligenza e grande generosità le sue forze e il suo cuore per il bene di innumerevoli persone.

A testimonianza di 80 anni di storia, celebrati proprio lo scorso anno, rimarranno i due volumi curati per la Libreria Editrice Vaticana da Fernando Bea (fino al 1981) e da Alessandro De Carolis, intervistato qui: "Ottant'anni della radio del Papa". I prossimi ottanta non prevedono, purtroppo, l'uso delle onde corte. Il latino di quel "Laudetur Jesus Christus" con cui iniziavano le trasmissioni suonerà ancora più anacronistico sulle piattaforme digitali, ma almeno lui resiste.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Grave errore: Mai ridurre gli armamenti comunicativi tradizionalmente indipendenti e democratici: cosi' si apre la strada alla dipendenza dai provider internet e si rinuncia ad essere provider di se' stessi, incoraggiando le indutrie a non costruire piu' apparecchiature riceventi di tali onde, con lo scopo di realizzare quanto voluto dalla massoneria internazionale:ridurre a zero l'informazione libera ed indipendente dalla logica commerciale, in nome dell'elettrosmog prima,(finto problema) ed ora della innovazione tecnologica. spero che non vi aderiscano gli amanti della liberta' della verita' e della Parola di Dio.

Andrea Lawendel ha detto...

Le onde medie e corte non vengono smantellate per un attentato dinamitardo dei massoni, ma per decisione della Curia...

Anonimo ha detto...

Caro Angelo Piazza, parli così perché non abiti vicino alle antennone che sparavano decine di kw (o anche meno, cmq stiamo su quell'ordine di grandezza) di radiofrequenza che entrava dappertutto, nei citofoni, nei telefoni e in altri apparecchi non ad alta frequenza. Magari per te sarà un finto problema, ma sinceramente nelle zone circostanti l'impianto il valore limite di tot eV per metro quadro era abbondantemente superato. Non per entrare poi in politica, ma sinceramente dar fastidio ai propri vicini (gli italiani, visto che loro sono un paese STRANIERO) per portare la parola di un tizio che veste alla maniera di centinaia se non migliaia di anni fa, e non poi con indumenti umili ma belli pomposi, "di Prada", per poi predicare la povertà, a chi non ne ha proprio bisogno come gli africani, che avrebbero piuttosto bisogno di ben altro, lo trovo piuttosto scandaloso. E non parla uno che si scandalizza ed è contrario all'antennina cellulare fronte casa, anzi!

Andrea Lawendel ha detto...

Pax vobiscum, è il caso di dire, non litigate, vogliatevi bene. Radio Vaticana è stata condannata con una sentenza che ha fatto scalpore e quasi certamente tale sentenza deve aver pesato nella decisione stretegica che ha spostato su Internet, il satellite, la ritrasmissione attraverso impianti locali, l'asse della distribuzione dei programmi di Radio Vaticana. Che in questo senso verrà quasi sicuramente potenziata, attraverso un sito Web destinato a diventare sempre più "hub" informativo e pastorale (e mi sento di poter dire che continuerà a essere indipendente). Personalmente ritengo che un uso più razionale delle onde corte, con potenze molto più leggere e stazioni di relay collocate in situazioni strategiche, coadiuvate dall'impiego di ricevitori low cost di concezione moderna enormemente più efficienti, a parità di prezzo al pubblico, dei ricevitori analogici di seconda generazione (i "doppia conversione"), rappresenti tuttora una validissima piattaforma distributiva. Ma la mia è una opinione minoritaria e non ho modo di verificare fino in fondo i fattori di cost and benefit delle varie opzioni. A proposito del tizio che veste Prada, come evangelico sono più interessato alle parole del papa che non ai suoi abiti più o meno sontuosi. E a volte sono parole che mi deludono, mi fanno temere che non potremo mai godere degli indispensabili principi di laicità unita a una piena e reale libertà di culto. Ma questo è un altro discorso sia rispetto alla predicazione, che ognuno deve praticare nelle forme che sente più vicine alla propria sensibilità, sia rispetto all'informazione libera.