28 luglio 2007

Una Internet radio che funziona bene


Non posso nasconderlo. Dopo aver vissuto nell'intima convinzione che le cosiddette Wi-Fi radio, gli apparecchi in grado di accedere agli stream radiofonici via Internet senza alcuna mediazione (se non una connessione a larga banda ridistribuita in Wi-Fi), fossero dei gadget ancora immaturi e sostanzialmente inutili, mi sto ricredendo in queste ore con una prova di Noxon iRadio, uno dei due modelli di Internet radio e media player proposti da TerraTec.
Il mio iniziale scetticismo nasce dalla cattiva esperienza che ho avuto in passato con un'altra Internet radio, la Acoustic Energy, che avevo chiesto in prova per una eventuale pubblicazione in Provati per voi, la rubrica di CorrierEconomia dedicata ai test di prodotti elettronici. Beh, quel test non era andato molto bene, forse per colpa della connettività utilizzata (Fastweb) o per la mia stazione base (Apple Airport). Ci avevo provato in tutti i modi, cercando di riprogrammare il firewall di Airport, aprendo porte UDP, contattando il call center Fastweb. Alla fine ho dovuto rinunciare e ne avevo ricavato una cattiva impressione. Sul piano teorico, una Internet radio ha molti aspetti positivi. Ma forse su quello pratico la tecnologia richiedeva ulteriori messe a punto, soprattutto sul difficile terreno delle interfacce utente.
L'altra sera mi contatta Francesco Delucia, organizzatore di RadioCamp per chiedermi a bruciapelo se conoscevo una Internet radio equipaggiata con una memoria interna in grado di scaricare direttamente i podcast. Gli ho risposto che Noxon2 di TerraTec sembrava avere una caratteristica del genere ma che non ero in grado di confermargli che potesse riprodurre i podcast senza l'aiuto del computer (non saprei ancora dirlo). Francesco replica dicendomi di aver letto di un nuovo dispositivo, il MusicPal di Freecom, che include un RSS reader capace di visualizzare le notizie e secondo le specifiche supporta la modalità Podcast. A quanto vedo però MusicPal non dispone di risorse di memoria su disco o flash e sono portato a credere che l'ascolto dei podcast richieda che questi siano stati precedentemente salvati sul disco del computer. Cosa tutto sommato accettabile. La peculiarità dell'ultima generazione di Internet radio, infatti, è la funzione che consente di accedere anche ai contenuti statici già memorizzati sul proprio pc. La cosa avviene in genere attraverso un meccanismo chiamato UPnP, Universal Plug and Play, un protocollo aperto che trasforma il pc in un "mediaserver" per diffondere in rete (via cavo o Wi-Fi) tutti i contenuti multimediali salvati.
Torniamo alla nostra Noxon iRadio. Incuriosito dalle informazioni scambiate con Francesco ho chiesto un esemplare della Internet radio TerraTec (non il secondo ma il primo modello, che costa circa 230 euro ed è in vendita anche su Apple Store). L'ho portata a casa, l'ho risettata per poterla reimpostare con la mia rete Wi-Fi e nel giro di due secondi ero sintonizzato sulle Far Oer. Noxon si basa sulla directory di stazioni del servizio vTuner. Altre Internet radio, come la Acoustic Energy, sfruttano un analogo servizio della Reciva. Non posso dire niente degli apparecchi basati su Reciva, se non che le Internet radio hanno tutte lo stesso aspetto esterno e supportano anche il formato Real, un sicuro vantaggio. Ma la Noxon iRadio funziona molto bene, pur essendo limitata a flussi radiofonici mp3 e WMA. Chi acquista un dispositivo TerraTec ha la possiblità di registrarsi sul sito vTuner e gestire una lista personalizzata di stazioni, eventualmente aggiungendo i flussi non ancora inseriti nel database generale. Non ho potuto provare questo servizio perché un collega che ha effettuato la prova prima di me si era registrato col proprio nome e password (vTuner associa queste informazioni all'indirizzo MAC del dispositivo e non sono riuscito a modificare niente).
Noxon funziona ottimamente anche come player dei contenuti della mia libreria iTunes. Ho semplicemente dovuto installare il media server UPnP della Elgato che TerraTec acclude in un CD nella confezione. Anche qui mi sono bastati pochi secondi per installare il software (EyeConnect). L'estensione di sistema ha riconosciuto le fonti multimediali presenti sul mio computer e ha anche individuato la Noxon sulla rete locale. Quest'ultima ha aggiunto automaticamente una voce di menu riguardante il mio computer e sta già funzionando per riprodurre l'audio delle tracce iTunes che ho conservato. Unico neo, non piccolo, è la non compatibilità con il codec AAC+ di Apple, ma tutto questo fa parte della complessa problematica delle politiche di DRM (gestione dei diritti) di Cupertino, politica che suscita parecchie controversie. Altro difetto della Noxon è il volume: l'apparecchio è dotato di un bell'altoparlante, ma il volume è troppo basso per i miei gusti e l'uscita in cuffia non basta. Probabilmente dovrei collegare l'uscita line out allo stereo di casa per ottenere un suono più corposo. Per il resto l'audio è molto piacevole, l'interfaccia dei comandi piuttosto intuitiva. Peccato per il pulsante-joypad che dovrebbe agire da selettore: la sua meccanica è un disastro e costringe a servirsi del telecomando. Ma per il resto funziona tutto straordinariamente bene. La radio è dotata di porta Ethernet per reti cablate, uscita line, prese per cuffia e altoparlante, cinque pulsanti per altrettante stazioni preferite e controlli per la riproduzione dell'audio, oltre che del già citato joypad per la navigazione nei menu.
TerraTec mi ha riconciliato col concetto di Internet radio. Fatta così funziona e costa una somma accettabile. E' molto divertente scorrere nella directory di stazioni scegliendo tra migliaia di radio in base all'area geografica o al genere di programmi trasmessi. Non tutti gli stream memorizzati sono effettivamente attivi, ma non si può prendere troppo. Mi sono bastati pochi minuti di Google per stilare una lista di una decina di Internet radio, quasi tutte disponibili in Italia (ottimo lo shop online di Expansys, per esempio).

Acoustic Energy (in Giappone, Scitec IT-001W)/Reciva
ComOne Phoenix WI-Fi Radio (also know as Orange Liveradio)
Freecom MusicPal
MagicBox Imp Adapt/Reciva
Roku SoundBridge Radio (con FM)
Sagem MyDual Radio 700 (con FM)
Tangent Audio Quattro
Terratec Noxon iRadio e Noxon2
Tivoli NetWorks (con FM) e NetWorksGO (portatile, con FM)
Torian Infusion (portatile, con FM)

Un lato particolarmente interessante è la presenza di diversi modelli che alle funzioni di Internet radio associano la ricezione di normali stazioni FM, magari con RDS. Non ci vorrà molto tempo prima che, con qualche decina di dollari di componenti in più, i costruttori comincino a integrare anche funzionalità DAB/DMB e magari connettività WiMAX. Una radio davvero universale, capace di sintonizzarsi indifferentemente su trasmissioni analogiche e digitali hertziane o su flussi IP è un sogno impossibile? O magari inutile? Secondo i fautori dell'SDR non è affatto una impossibilità, anche se bisognerà fare parecchia strada con processori e software embedded. Immagino però la vostra obiezione: un apparecchio universale e programmabile ci sarebbe già: il personal computer. O addirittura il telefonino. Ma qui entra in gioco l'ergonomia e l'abitudine, per milioni, addirittura miliardi di persone, di avere a che fare con quei pochi comandi di sintonia e regolazione della radio. Da questo punto di vista l'esperienza con il dispositivo TerraTec mi sembra soddisfacente e credo che questo mercato possa riservarci delle sorprese nel prossimo futuro.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Prima o poi farò il grande passo e mi comprerò una di queste radio. Grazie per le molte informazioni che hai dato.
Mi confermi ogni volta che il tuo blog è quello che avrei voluto fare io! (se riuscissi a recuperare tutte le notizie di cui parli)

smart.

Andrea Lawendel ha detto...

Siamo qui apposta. Sit down, lay back, relax and enjoy your read.

Anonimo ha detto...

Io questa radio l'ho comprata a maggio e posso confermare quanto detto nell'articolo. L'unica vera pecca è che nn prende il formato Real e questo impedisce di ascoltare per esempio tutti i canali Rai che invece si trovano disponibili sul sito. Bastava davvero poco integrarlo!Avendola presa per poter finalmente sentire bene la rai e altri canali (la TRSI xesempio) l'ho restituita. Poter ascoltare la radio della Jamaica e nn quella d casa nostra mi è sembrata davvero un'assurdità!

Andrea Lawendel ha detto...

Concordo completamente, il mancato supporto del formato Real mi pare una pecca vistosa, considerando l'importanza di questo formato nel panorama della programmazione radiofonica via Web. Non vorrei che i retroscena fossero tecnici, oltre che economici, ma mi sembrerebbe strano. L'osservazione di Frank fa riflettere. Malgrado la possibilità di ascoltare centinaia di stazioni, il mio lettore ha deciso di restituire l'apparecchio perché non gli era possibile accedere ai flussi di RAI e RTSI. Una dimostrazione dello scarso peso che può avere commercialmente la variabile tecnologica. Anche quando la tecnologia funziona benissimo. Vendere la "radio digitale" non è diverso dal vendere la "radio", l'unica cosa che interessa davvero all'ascoltatore.

Ermanno Peciarolo ha detto...

Per le onde corte?

Andrea Lawendel ha detto...

Adeguarsi ai livelli medi della mia logorrea non dev'essere facile, ma così laconici... Questa è una Internet radio, la triste realtà è che le onde corte non le riceve. Se questa è una richiesta di consigli sull'acquisto di una radio "vera", siam qui per questo, magari non in calce a questo post. Se invece è un sottile intervento polemico sulla presenza di una radio Wi-Fi sul blog di un DXer - che, garantisco, le onde corte e medie le conosce bene - non ne capisco il motivo. Panta rei, gentile amico.

Ermanno Peciarolo ha detto...

Mi è passata per la testa un idea, che come hai notato era troppo "ermetica" e che provo ad illustrarti.
Delle radio hanno per base una scheda connessa con un PC quali ad esempio ICOM IC-R2500 #02. Questa radio ha una copertura in frequenza compresa tra gli 0.01 ed i 3299.999MHz in tutti i modi (0.495-1300MHz nei modi SSB e CW) con una versatilità di impiego e funzioni quali il controllo multicanale, l’analizzatore di spettro e la funzione IF Shift per la massima resa ed efficienza in ricezione.
Secondo me dovrebbe non essere impossibile realizzare dei "radioserver" magari in ambito regionale, che consentano a decine di utenti di fare radioascolto da "client" remoto (smanettando con un software come sul PC dell'ICOM, con una radio virtuale e senza avere fisicamente in casa la radio).
Ovviamente il "radioserver" dovrebbe avere una sola antenna connessa verso l'etere a cui sono connessi i potenti software che danno a ciascun "client" il canale fonico dedicato.
Spero di non aver scritto troppe stupidaggini.
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Mi hai fatto cercare su Wikipedia e condivido:
Panta rei (dal greco πάντα ῥεῖ), tradotto come Tutto scorre è il celebre aforisma attribuito ad Eraclito, ma in realtà mai esplicitamente formulato in ciò che dei suoi scritti conosciamo, con cui la tradizione filosofica successiva ha voluto identificare sinteticamente il pensiero di Eraclito con il tema del divenire, in contrapposizione con la filosofia dell'Essere propria di Parmenide. L'espressione proviene da un frammento del trattato Sulla natura:
« Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va. »

((91 Diels-Kranz)

In questo frammento Eraclito sottolinea come l'uomo non possa mai ripetere la stessa esperienza per due volte, giacché ogni ente, nella sua realtà apparente, è sottoposto alla legge inesorabile del tempo. Altrove tuttavia Eraclito sottolinea che v'è un Logos, sottostante a questo continuo mutamento, un'armonia profonda che governa in modo oscuro e inconoscibile la perenne dialettica fra contrari, che provoca il divenire perpetuo delle enti sensibili.

Andrea Lawendel ha detto...

Shannon e Nyquist sarebbero felici di questo scambio. Perfetto esempio dei teoremi sulla frequenza di campionamento. La singola riga di Ermanno non solo non era bastata per riportare la sua "fulminazione" originaria ma aveva indotto me a due interpretazioni entrambe errate.
Ora che siamo riusciti a generare qualche "megasample" in più, tutto diventa chiaro. L'idea del radioserver non è per niente stupida ed è stata anzi realizzata. A livello individuale diversi radioappassionati utilizzano il loro pc per controllare a distanza, attraverso una connessione Adsl, un ricevitore fisicamente collocato in un luogo diverso da quello in cui "si fa ascolto". Ne ho parlato più volte. Ma esistono anche veri e propri radioserver, alcuni dei quali basati proprio su ricevitori pc-controlled della Icom. Un primo network di questi radioserver, direttamente accessibili via Internet senza dover installare alcun software, si chiamava DxTuners. Oggi il suo creatore è passato ad altri progetti (date un'occhiata al link) e il testimone dei radioserver è stato raccolto da Global Tuners. Le evoluzioni di questo concetto, almeno nell'ambito della ricezione di segnali MF-HF puntano verso la possibilità di controllare delle Software Defined Radio direttamente attraverso protocolli TCP/IP. Il sogno assoluto sarebbe quello di mettere a disposizione in tempo reale l'intera banda digitalizzata da moderni ricevitori SDR come Perseus, che oggi può catturare finestre di 2 MHz di ampiezza. Questo purtroppo presupporrebbe una connessione in grado di supportare questo tipo di throughput... Considerate che anche con le interfacce verso i dischi fissi utilizzati per salvare la banda non demodulata di Perseus, questa mole di informazioni rischia di provocare forti criticità al sistema. Figuriamoci su una connessione Internet.
Grazie anche per la bella spiegazione su Eraclito e per aver citato addirittura il Diels-Kranz, l'edizione ufficiale dei frammenti di filosofi presocratici (mi ha riportato agli anni del liceo, anche se la mia insegnante di filosofia non era di quelle che vengano troppo rimpiante). Un po' il riferimento di Ermanno ("mi hai fatto cercare su Wikipedia") mi inquieta. E' la seconda persona in meno di dodici ore che mi scrive dicendo che RP induce spesso a consultare l'enciclopedia online. E temo che la cosa non deponga in modo del tutto favorevole sulle mie doti di divulgatore. Fate benissimo a leggere WP al posto di RP, cari miei.