07 luglio 2007

Dopo 4 anni, ecco la seconda radio DRM

«Ho appena letto sul forum drmrx,» mi scrive ora Andrea Russo (grazie!), «che e' uscito in Europa l'Himalaya DRM-2009 al modico prezzo di 249 euro + spese di spedizione:
http://www.t-online-shop.de/tonline/product.do?action=getProductDetail&product=32771»

Se non ho capito male dalle descrizioni fatte da Andrea B. alla recente fiera di F'hafen, si tratta della versione Himalaya basata sul chipset Radioscape analogo a quello montato dalla Sangean e dalla Morphy Richards. Le caratteristiche sono però leggermente superiori rispetto a quest'ultima.

  • DRM/DAB (Band 3 e L Band)
  • AM (LW/MW/SW)/FM(RDS)
  • Registrazione su scheda SD (supporta la registrazione automatica e programmata DAB- e DRM, oltre alla riproduzione di file MP3)
  • Un singolo controllo Pause/Registra supporta la registrazione DAB e DRM in memoria
  • EPG per il servizio DAB (??)
  • 40 stazioni memorizzabili (10 per ciascuna modalità), doppia sveglia e dodici memorie programmabili per salvare altrettante emissioni digitali (DAB e DRM)
  • Ingresso per antenna esterna, uscita digitale, uscita analogica (cuffie)
  • Doppio altoparlante
  • Alimentazione a batteria
  • Porta USB (per che cosa?)

L'altro apparecchio Himalaya che avevo visto in versione prototipale a Berlino lo scorso settembre dovrebbe essere basato su chipset Analog Devices, ma il fatto che non sia ancora disponibile mi fa pensare a chissà quali intoppi. Definire "matura" la tecnologia DRM, a diversi anni dal lancio, è ancora azzardato e nell'economia del silicio questo, per ora, equivale a un mezzo fallimento. Sul mercato in passato sono stati disponibili altri ricevitori DRM, incluso il famigerato Mayah (costosissimo e mai formalmente messo in vendita in volume). Ma questa di Himalaya è solo la seconda proposta veramente commerciale. Too little, too late?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La novità è positiva (per chi crede nel digitale) comunque di quante battere ha bisogno? L'antenna in dotazione quanto è lunga?
Ascoltando in DRM le batterie quanto durano? 10 minuti? :-)

Saluti

Hamlet

Andrea Lawendel ha detto...

Hai toccato uno dei nodi più importanti (e meno discussi dagli addetti ai lavori) della digitalizzazione della radio. Con il transistor la radio è diventata un medium portatile e mobile per definizione. Con il digitale non è la mobilità a essere messa in forse (anche se in questo momento i chipset per decodificare il digitale non sempre occupano volumi così ridotti), ma l'autonomia. Come giustamente osservi, una radio leggera e compatta ma incapace di funzionare per più di un'ora rappresenta una seria limitazione rispetto allo statu quo. Una limitazione che dovrebbe avere il suo peso nella discussione, ma che viene il più delle volte bellamente ignorata. Il vero problema, che riguarda l'intero discorso del digitale, è che se le onde radio possono sostituire i cavi di trasporto delle informazioni, è ancora molto, molto difficile sostituire il cavo dell'alimentazione elettrica. In situazioni normali, si tratta semplicemente di apportare qualche modifica agli stili di consumo (la radio si ascolta molto in macchina, che ha le sue sorgenti di energia). Ma che succede nelle emergenze, nei casi in cui una semplice radiolina può rappresentare la differenza tra la vita e la morte? L'inevitabile transizione verso il digitale deve tener conto di tutti questi fattori, secondo me il dibattito finora è stato troppo semplicistico e dominato dagli interessi di un piccolissimo gruppo di costruttori.