17 giugno 2007

1251 e 999, ultime vittime del DRM europeo

La sperimentazione della tecnologia Digital Radio Mondiale in Europa ha subito una piccola, ma significativa impennata in questi giorni, con l'attivazione di due nuove frequenze. TDF in Francia ha acceso i 999 kHz di Villebon a sud di Parigi con un trasmettitore Thomson da 8 kW RMS collegato a un monopolo da 75 metri di altezza. Il segnale, secondo la notizia riportata da MediaNetwork, è multiplexato nella stessa antenna con un altro programma, immagino analogico, su 1377 kHz, di cui ignoravo l'esistenza (lalista EMWG riporta solo i 1377 di Lille). Da Villebon, su una seconda antenna, viene anche diffuso il programma Bleu sugli 864 kHz.
Il 16 giugno è misteriosamente apparso un altro segnale DRM, su 1251 kHz. Il DRM Software Radio Forum lo identifica come un test della catena spagnola SER ma l'identitificativo alfanumerico parla degli impianti di Pozuelo/Madrid. Probabilmente si tratta di Pozuelo de Alarcon, località in cui ha sede RTVE. L'ente pubblico nazionale è il capofila del Consorcio DRM, che dovrebbe in effetti aver costituito nel giugno 2006 una Plataforma Española del DRM aperta anche alle stazioni private e mirata allo sfruttamento digitale delle onde medie e corte. La frequenza di 1251 kHz da anni non risultava al momento occupata da emittenti spagnole (per Cadena SER la più prossima è quella dei 1260 kHz), quindi è difficile dire quale sia l'esatta location dell'impianto. Chi lo sta monitorando osserva giustamente che con 23 kilobit di bitrate, la decodifica richiede un rapporto segnale rumore molto alto, bisogna essere molto vicini a quel trasmettitore per ascoltare qualcosa. Mah.
Dal punto di vista del DXer alle nostre latitudini, il canale dei 999 kHz comporta la perdita di diverse opportunità interessanti (per esempio Malta, che anni fa arrivò qui a Milano) ma non influisce più di tanto sulla ricezione d'oltreoceano sui 1000 kHz, già molto compromessa. Diverso è il caso di 1250 kHz, frequenza non facile, ma non del tutto bloccata. Fino a ieri. Che volete che dica? Continuo a pensare che questa "sperimentazione" su frequenze europee in orari notturni sia, bene che vada, una grande sciocchezza. Non dimentichiamo che questi test servono esclusivamente a verificare e misurare il rendimento di una trasmissione DRM sui diversi territori nazionali. Un bel po' di kilowatt pagati dal pubblico che finiscono dispersi nell'etere, a parte qualche occasionale prova strumentale effettuata dai rispettivi enti trasmissivi. Trasmettitori di cui il pubblico non può in alcun modo usufruire (servizio pubblico significa ascolto da parte di centinaia di migliaia di persone, come minimo, e qui abbiamo a che fare con una manciata di hobbysti supermotivati) che vengono tenuti accesi giorno e notte, quando possono solo recare disturbo a trasmissioni convenzionali. E' un hobby che sta rapidamente morendo per far posto a una tecnologia molto probabilmente inutile, ma questo lo sappiamo solo io e qualche altro picchiatello. Ma il disturbo digitale entra in tutte le radio, almeno in quei pochi apparecchi che ancora sono sintonizzati sulle frequenze delle onde medie. Qualcuno ci sta pensando? Come ho avuto già modo di scrivere qui, il silenzio tombale che circonda la pardossale sciocchezza high-tech della sperimentazione del DRM riesce solo a dimostrare che in Europa le onde medie sono già morte e sepolte. Il fatto che nessuno protesti per le interferenze notture testimonia della forte condizione di marginalizzazione in cui lo storico medium radiofonico è stato relegato. Qual è la razionale per credere che davvero basti digitalizzare le modulazioni su queste frequenze per renderle di nuovo appetibili? Quale tipo di contenuti, quale offerta si intende proporre in futuro? E quando sarà questo futuro visto che anche qualora mi pungesse vaghezza di provare ad ascoltarlo, questo cavolo di DRM, ancora non posso entrare in negozio e comprarmi la sua bella radiolina?
Continuiamo a giocare con lo spettro morto dei 520-1602 kHz, divertiamoci a uccidere lentamente, canale per canale, tutte le frequenze notturne, a seppellire di rumore digitale - con i soldi dei contribuenti - stazioni locali e network regionali e nazionali. Sembra proprio la scenetta di Totò, preso a ceffoni da energumeno: ma perché continuavi a ridere e a porgere l'altra guancia? «Ah, ah, perché volevo vedere fin dove voleva arrivare!»

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ottimo, anche se inevitabilmente tristissimo.
Ciao
Giamp