03 giugno 2006

Una tazza di CocoaModem

Devo confessare di aver sempre provato molta invidia, come macintoshiano della prima ora, nei confronti del software radioamatoriale sviluppato in questi anni per Windows. Malgrado la primigenia vocazione del Mac come computer grafico e musicale, il rapporto tra applicazioni per le due piattaforme contrapposte, Wintel (con audio Soundblaster) e Macintosh, è spudoratamente a favore della prima. Mi riferisco ovviamente ai programmi che interessano noi radiomaniaci, in particolare sul versante dell'analisi delle componenti spettrali e dei modem radiotelegrafici (non parliamo poi su quello dell'SDR, la demodulazione software). A fronte di programmi di eccellenza come Argo, Spectran, Spectrum Lab e altri (molti dei quali freeware) a disposizione dell'utenza Wintel e in misura crescente anche per Linux, Il Mac può contare su qualche sparuto tentativo di imitazione, tra l'altro molto poco soddisfacenti sul piano della risoluzione spettrale. Su Windows posso permettermi di analizzare le portanti delle onde medie alla ricerca di deviazioni di qualche frazione di herz. Su Mac, che io sappia, no. Analogo discorso sul versante dei modem. Come fedelissimo Apple devo dimenticare non solo applicazioni professionali stile Hoka, ma anche soluzioni commerciali di altissimo livello come SkySweeper o di alternative come MixW, TrueTTY e diversi altri (vedi il post di qualche giorno fa). Per la decodifica dei segnali telex, utilitari o radioamatoriali, finora ci si doveva accontentare di Multimode di Black Cat Systems e pochissimo altro. Recentemente ho perfino lanciato un appello ai programmatori Mac italiani attraverso il sito di Mac rumors (e molto altro) Setteb.it, dell'amico Fabio Zambelli. Nessuna risposta finora.
Una luce si è accesa in fondo al tunnel della scarsità di decoder per Macintosh con l'avvento di CocoaModem. Si tratta di un programma, ma anche di un framework di sviluppo rilasciato in Creative Commons, che implementa già in modo molto robusto alcune modalità amatoriali come RTTY, BPSK e HellSchreiber con in più il modulo SITOR-B (ma sarebbe meglio dire FEC) per la decodifica Navtex e il FAX HF. Le modalità amatoriali funzionano anche in trasmissione. L'autore di CocoaModem è un radioamatore americano di origini thailandesi, Kok Chen. E la sua è una storia personale che lascia sperare moltissimo da questa nuova piattaforma. Chen infatti è un grosso esperto di modem che ha lavorato sul DSP in campo radioastronomico e ha trascorso moltissimi anni in Apple a Cupertino, prima di ritirarsi lo scorso anno. Ho avuto modo di scambiare con lui diverse mail.
Secondo Chen non c'è una ragione specifica per cui su Mac non si possano implementare soluzioni di DSP radioamatoriale valide, anzi secondo lui il sottosistema audio del Mac è molto robusto. La spiegazione in fin dei conti può essere semplicemente statistica: pochissimi radioamatori conoscono il Mac. CocoaModem rappresenta una svolta per diversi motivi. Intanto si basa sul framework di sviluppo, Cocoa appunto, che Apple ha rilasciato all'avvento di MacOs insieme ai tool di sviluppo di Xcode, inclusi con ogni versione di Mac OS X. Poi, più recentemente, c'è stata la decisione di trasferire l'intero ambiente Mac su hardware Intel. Cosa che apre la strada a interessanti opportunità di porting di molte applicazioni interessanti. Il codice di CocoaModem viene già rilasciato in versione Universal, compatibile con i Mac PowerPC e Intel. Resta il problema del sottosistema audio. L'approccio seguito dal mondo Wintel è notoriamente di tipo duale: l'audio viene trattato dal pc con le sue estensioni Soundblaster. Quando Intel lanciò la sua quinta generazione di chip, il Pentium, fece un esplicito tentativo di portare sotto il suo controllo molte funzionalità DSP (per esempio la gestione del modem), ma la dualità è rimasta e la combinazione Intel/Soundblaster è diventata molto flessibile e potente. E soprattutto ben documentata e conosciuta a migliaia di sviluppatori indipendenti. A mio parere c'è quindi ancora un grosso dubbio da risolvere, malgrado l'avvento del Macintel. E' possibile immaginare un porting di applicazioni come Argo o SkySweeper sull'hardware Apple sic et simpliciter, o viceversa bisognerà anche ipotizzare l'adozione di estensioni hardware e coprocessori? Per il momento, vediamo come evolve la splendida idea di Chen.

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