27 ottobre 2015

Onde medie ai privati, parte la consultazione sulle regole. Ma ci sarà spazio per le radio associative?

Siamo sempre più vicini all'apertura definitiva - almeno sul piano normativo - delle onde medie al mondo dell'emittenza privata. Con  una rapidità che stupisce me e Giorgio Marsiglio - il giurista che segue la questione da sempre e che anzi vanta un indubbio merito personale come propulsore della legittimazione dell'uso delle radiofrequenze delle onde medie da parte di soggetti diversi dalla RAI - il sito AGCOM ospita da oggi la documentazione relativa al «procedimento per acquisire, tramite consultazione pubblica, commenti, elementi di informazione e documentazione in merito allo schema di Regolamento contenente i criteri e delle modalità di assegnazione delle frequenze radio in onde medie a modulazione di ampiezza (AM) ovvero mediante altre tecnologie innovative». La formula "altre tecnologie innovative" rappresenta un'aggiunta significativa, osserva Marsiglio e a mio parere è un chiaro riferimento all'impiego di modulazioni digitali come il DRM, che nelle ultime  uscite erano un po' sparite dai radar.

«E' l'unica occasione,» scrive il nostro esperto, «concessa per intervenire e, se possibile, correggere quello che non va della proposta che ora viene fatta dall'AGCOM.
Il documento è così strutturato:

- delibera di adozione dello schema (bozza, proposta) di regolamento, che viene sottoposto a consultazione pubblica;

- allegato A, contenente lo schema di regolamento;

- allegato B, contenente le modalità di partecipazione alla consultazione.

Per intervenire alla consultazione, vi invito fin da ora a leggere con attenzione l'allegato B, ricordandovi che abbiamo tempo trenta giorni da oggi per inviare le nostre osservazioni (quindi sino al 26 novembre 2015) via PEC. Attenzione, il termine è tassativo e, quindi, è buona norma inviarlo qualche giorno prima per evitare contestazioni. Per chi lo desidera, è possibile chiedere di essere direttamente ascoltati presso la sede dell'AGCOM (normalmente a Roma): in questo caso, le richieste di audizione dovranno essere fatte pervenire all'AGCOM entro dieci giorni dal termine di scadenza della consultazione. Al termine della consultazione, l'AGCOM approverà in via definitiva il proprio regolamento (speriamo tenendo conto delle nostre osservazioni), che servirà poi da guida al Ministero per fare le gare di assegnazione delle frequenze.»

Per quanto mi riguarda sono molto deluso dalla formulazione dell'articolo "5. Procedura di selezione comparativa" dove si legge:
La selezione comparativa di cui al comma 1 avviene sulla base dei seguenti elementi

e relativi punteggi massimi applicabili:



a. qualità del progetto tecnico di utilizzo delle frequenze e tempi di realizzazione del progetto (totale massimo 30 punti);
b. potenzialità economica del soggetto richiedente valutata in base al capitale sociale, interamente versato (totale massimo 30 punti);
c. piano di investimenti previsto (totale massimo 30 punti);
d. soggetto nuovo entrante (10 punti).
Insomma, il riferimento a potenzialità economiche e investimenti sembra escludere a priori la possibilità di avviare sulle onde medie progetti di carattere no profit e associativo, come se il "potenziale economico" delle onde medie potesse essere automaticamente equiparato a quello della banda FM. Non credo affatto che sia così e ho fondati motivi per pensarlo, a incominciare dalle pessime condizioni elettriche ambientali che fanno di questa porzione di spettro una finestra particolarmente rumorosa.
Possibile che esistano in Italia, soggetti commerciali pronti a investire così pesantemente su una parte del mezzo radiofonico che ovunque è commercialmente in declino e viene semmai riservato a iniziative strettamente comunitarie? Tra l'altro da quello che si è ascoltato finora con le varie "sperimentazioni" su queste frequenze, l'interesse sembrerebbe scarseggiare anche sul piano associativo. A parte il caso più strutturato della pionieristica Radio Challenger su 1368 kHz, tutto mi sembra chiudersi intorno alla nostalgia per due o tre generi musicali. Di spirito di iniziativa, e tanto meno di business plan, ho sentito parlare poco.
In ogni caso, se questa è una consultazione, fatevi sotto con opinioni e progetti, anche perché la scadenza è molto vicina.

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