Visualizzazione post con etichetta nuove stazioni. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta nuove stazioni. Mostra tutti i post

08 febbraio 2012

Myanmar, una nuova stazione a onde corte dallo stato del Rakhine

Dopo che una ventina di giorni fa era stata segnalata in India una stazione probabilmente birmana sulla frequenza di 7100 kHz (in piena banda radioamatoriale, ma non è l'unica a invadere uno spazio che un tempo era condiviso tra stazioni amatoriali e broadcast), oggi sempre dall'India si è propagata attraverso le mailing e i gruppi di discussione su Internet una griglia di programmazione completa relativa alla Rakhine Broadcasting Station, una dei nuovi organismi che a Myanmar, dal 2009, avevano rotto in FM il monopolio della radio nazionale birmana (ecco un articolo apparso sull'edizione online del Mynamar Times). Rakhine è uno degli stati della federazione birmana e secondo le fonti indiane l'emittente avrebbe iniziato a trasmettere anche in onde corte con una selezione di lingue minoritarie. Ecco gli orari UTC e le lingue/frequenze utilizzate:

Morning
2330 to 0030 Chin 7110 kHz
0030 to 0130 Kachin 7110 kHz
0130 to 0230 La 9590 kHz
0230 to 0330 Po 9590 kHz

Afternoon
0530 to 0630 Geba 9590 kHz
0630 to 0730 Kokang 9590 kHz
0730 to 0830 Karen 9590 kHz
0830 to 0930 Shan 9590 kHz

Evening
1030 to 1130 Kayah 7345 kHz
1130 to 1230 Gekho 7345 kHz
1230 to 1330 Mon 7345 kHz

Quando verso le 00.30 (le 23.30 UTC) mi sono accorto che a Milano una portante arrivava su 7110, mi sono spostato su uno degli ormai numerosi ricevitori SDR accessibili via Internet in molte località del mondo attraverso il network di Websdr.org. Il fischio della portante si è trasformato in un segnale molto robusto, con musiche decisamente del sud-est asiatico.
Ecco il clip che ho registrato controllando a distanza una radio SDR installata nelle isole Canarie:



Se questa è veramente la Birmania arriva sorprendentemente bene. Grazie agli amici dell'India DX Club International e a DXLD del solito Glenn Hauser per le notizie, è buffo che proprio una nazione così chiusa come la Birmania abbia imboccato una strada in totale controtendenza rispetto al generale declino delle onde corte. Un segno di incipiente, attesissima democrazia?

02 giugno 2008

Calcio e musica, 3 nuove radio lusitane (2 sul Web)

Tre novità radiofoniche in Portogallo, due riguardanti la struttura pubblica, RTP, l'altra il gruppo Renascença. La prima è direttamente riferibile ai campionati europei di calcio che iniziano questa settimana ed è una stazione monotematica, Radio Euro, che RDP diffonderà solo su Internet e solo per la durata delle gare, a complemento delle informazioni trasmesse da Antena 1.

RTP cria rádio on-line para cobrir Euro 2008

As emissões da Rádio Euro começam esta semana e destinam-se a complementar a cobertura da competição de futebol pela Antena 1.
A nova rádio está acessível através da página web da RTP, durante 24 horas por ida, tendo já garantidos os direitos de transmissão de todos os jogos da competição de futebol para a Internet.
Além dos relatos, o novo canal de rádio vai emitir notícias, programas, comentários e entrevistas produzidas pela rádio pública.
Através da Rádio Euro, serão também escutadas, em directo, todas as conferências de imprensa da selecção portuguesa.
A Rádio Euro pode ser escutada on-line a partir daqui.


Non ancora attivo sul sito di RTP il canale di Radio Euro è comunque affiancato da un bouquet di programmi che riprendono l'offerta via etere e aggiungono nuovi contenuti. Proprio oggi, per esempio, ha preso avvio la programmazione "Web only" di Radio Lusitania, un fantastico canale di musica tradizionale portoghese degli ultimi 40 anni, "un patrimonio di successi che resta nella memoria di tutto il Portogallo".
RÁDIO LUSITÂNIA
• A primeira rádio do Grupo RTP de emissão exclusivamente dedicada à internet arrancou hoje.

A Rádio Lusitânia é um projecto Web da Rádio Pública dedicado à divulgação da memória das canções que marcaram a música nacional nos últimos 40 anos. A exposição de um património de êxitos que ficaram na memória de Portugal.


Curiosamente, la stessa missione musicale sembra ispirare Radio Renascença nella creazione del nuovo canale FM Rádio Sim, il cui debutto è previsto per il mese di luglio accanto all'attuale programmazione del gruppo, articolata attraverso RFM, Rádio Renascença e Mega FM. Sim si occuperà del repertorio tra anni 50 e 70 e sarà rivolta espressamente a un pubblico di over 55.

Grupo Renascença lança nova rádio

Rádio Sim é o nome do novo canal do Grupo Renascença e vai estar centrada na música dos anos 50 a 70, devendo as emissões regulares arrancar já este Verão.
Dina Isabel, a directora da nova estação de rádio, explica que o objectivo é ir ao encontro das pessoas com mais de 55 anos.
“É um vasto público que temos de agradar com músicas de que gostam, as temáticas que para eles são fundamentais, com uma comunicação de proximidade também, como convém, e com alguns afectos”, refere Dina Isabel.
A Rádio Sim deverá começar as suas emissões ainda durante o mês de Julho, alargando o leque de oferta do Grupo Renascença, que actualmente é constituído pela RFM, Mega FM e Renascença.


13 dicembre 2007

European Radio Project, Italia assente

La testata telematica EUObserver fornisce qualche dettaglio in più sul progetto di emittente europea che vedrebbe la partecipazione di un consorzio di 16 emittenti in 13 nazioni dell'Unione. Il sito rivela che il progetto reca, tra le altre, le firme di Deutsche Welle, Radio France Internationale e Radio Netherlands Worldwide, Polskie Radio e Punto Radio in Spagna. Inizialmente, a partire dall'aprile prossimo, le trasmissioni saranno in inglese, francese, tedesco, spagnolo e polacco. Altre 5 lingue, tra cui portoghese e greco, si aggiungeranno in seguito, con l'obiettivo di coprire entro il 2012 tutte le 23 lingue ufficiali dell'Unione. La lingua italiana brilla per la sua assenza, com'era da aspettarsi. Del resto, diversamente dalle altre nazioni citate, che mettono a disposizione i loro broadcaster internazionali, l'Italia non ha più nemmeno un broadcaster internazionale. Secondo la pubblicazione online i programmi si potranno ascoltare sulle consuete frequenze delle emittenti partecipanti nonché su un sito Web che sarà pronto a partire da giugno 2008. L'audience potenziale viene stimata in 12-19 milioni di ascoltatori in Europa e altri 30 nel resto del mondo. COnfermato uno stanziamento annuo di 5,8 milioni di euro, contro i 5 (tra poco 10) all'anno per il canale satellitare EuroNews.

EU to fund pan-European radio station

12.12.2007 - 07:14 CET | By Mark Beunderman

EUOBSERVER / BRUSSELS - Radio fans will from next year onwards be able to tune in to a new pan-European station, to be set up by a multinational group of broadcasters and funded by the European Commission.
The 'European Radio Project' (ERP) - a consortium of 16 radio stations from 13 member states - will from April 2008 onwards bring programmes "from a European point of view," according to plans seen by EUobserver.
The project, to be officially signed off this Friday (14 December), will see the ERP group jointly producing daily half-an-hour EU "hard news" shows, weekly magazines and coverage of big European cultural events.
The programmes will be broadcast on the usual frequencies of the participating radio stations, as well as through a new ERP internet site, which will be in the air from June onwards.
Participants include internationally operating public broadcasters such as Germany's Deutsche Welle, Radio France Internationale and Radio Netherlands Worldwide, as well as Poland's Polskie Radio and Spain's Radio Punto.
Belgian, Czech, Bulgarian, Greek, Hungarian, Portuguese, Romanian, and Slovenian channels are also taking part in the scheme, which is open to further participants in future.
Original content for the radio shows will initially be produced in five "core" languages - English, French, German, Spanish and Polish - and will be translated into Bulgarian, Greek, Hungarian, Portuguese and Romanian.
More core languages and translated versions will be added in the coming years so that by 2012, all official 23 EU languages should be covered.
The euro-radio project will be primarily financed by the EU Commission, which earlier this year issued a tender for "informative radio programmes on EU affairs" made by radio operators belonging to various member states.
The ERP consortium won the tender and will now pocket €5.8 million per year of subsidies for its pan-European shows, which comes down to a daily amount of € 15.890, commission sources said.
The 16 participating channels themselves will also support the ERP by providing frequencies, studio space and personnel.
Sources familiar with the project said the commission as a major financer "will not interfere in any way in the content" of ERP programming, with a commission official confirming that "they will have full editorial independence."
The commission tender cites as aim of the radio project to "encourage the development of a European public area," with Brussels already subsidising the European TV news channel EuroNews to the tune of €5 million euro a year (increasing to € 10 million from next year onwards).
ERP programmes are likely to include "Europe in brief" (European news of the day); "Europe in perspective" (backgrounds with the news); "Europe in-depth" (interview, analysis, and debates) and "Europe Live" (major cultural events in the EU).
Deutsche Welle will ensure the editorial coordination of the project, while Radio France will be responsible for financial affairs and Radio Netherlands will run the web portal of the euro-station.
The audience is estimated at 12 to 19 million daily listeners in the EU-27 plus around 30 million in the rest of the world. The consortium hopes to increase its EU audience to 30 million through marketing.

10 ottobre 2007

IBA: radio, non raid

Bombardare con i programmi radiotelevisivi è meno incruento e più efficace che lanciare attacchi militari. Presto Israele dovrebbe attivare canali satellitari, radiofonici e Web in lingua farsi e azera. L'obiettivo, scrive Haaretz, è raggiungere le antiche comunità israelitiche in Iran e Azerbaijian, ma spero che la nuova campagna mediatica possa diventare un ponte tra due realtà in perenne conflitto.

IBA begins formalizing plans to broadcast news program to Iran

By Assaf Carmel, Haaretz Correspondent

The Israel Broadcasting Authority has begun formalizing a proposal initiated by Strategic Affairs Minister Avigdor Lieberman to broadcast Persian and Azeri language programming to residents of Iran.

The plan is to bring breaking news and reruns to Iranians 24 hours a day via a television channel, a radio station and an internet Web site. The operation is estimated to cost tens of millions of shekels and will be funded - upon treasury approval - by the budget from Lieberman's ministry.
The strategic affairs minister met in June with senior European Union figures to discuss a joint initiative to begin the Persian and Azeri broadcasts. Lieberman has met recently with senior figures in the defense establishment, the treasury and the Broadcasting Authority to work out the practicalities of the project.
Lieberman's ministry on Monday confirmed the project's development, saying "the minister sees utmost importance in the creation of Persian and Azeri broadcasts and in establishing a personal and direct dialogue with the Iranian people with whom we share a long history."
The operation is being handled in the Broadcasting Authority by Yossi Meshulam, former Channel 1 TV programming director, and Rafi Yehoshua, former director of the station's engineering division. Meshulam will oversee the project's content and Yehoshua will deal with the technical aspects.
Welfare Minister Isaac Herzog, who is charged with supervision of the Broadcasting Authority, is also privy to the plans for the new programming. His ministry on Monday called the project "a legitimate effort of public relations to a hostile world, based on the decisions of the cabinet and the [Knesset] Foreign Affairs and Defense Committee."

31 agosto 2007

Politiche di licensing, cose da altri pianeti

Radio OUC e televisioni regionali: l'UFCOM mette a concorso 54 concessioni
Biel-Bienne, 30.08.2007 - L'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM) mette a concorso concessioni per l'emittenza in Svizzera di 41 programmi radiofonici locali-regionali su OUC e di 13 programmi televisivi regionali. Le candidature possono essere inoltrate fino al 5 dicembre 2007 e le concessioni saranno rilasciate dalla primavera del 2008 dal Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC).

Ad inizio luglio 2007, il Consiglio federale ha definito le zone di copertura delle radio OUC e delle televisioni regionali con mandato di prestazioni e stabilito il numero di concessioni. Il prossimo 4 settembre, l'UFCOM metterà dunque a concorso concessioni per l'emittenza di 41 programmi radiofonici su OUC e di 13 programmi televisivi regionali. In base al nuovo ordinamento in materia radiotelevisiva, necessita di una concessione solo chi chiede una partecipazione al canone oppure intende utilizzare le frequenze, una risorsa limitata, a condizioni preferenziali. Per le restanti stazioni radiofoniche e televisive vige un semplice obbligo di notificazione.
Avete presente Cronache marziane di Ray Bradbury? Ecco, uno finisce inevitabilmente per provare certe sensazioni di straniamento quando viene a sapere che nell'Europa civile gli Stati regolano in questo modo, con la tranquilla applicazione di una legge chiara e ben definita, la nascita di nuove stazioni radio e televisive. Osservo en passent che in base alla normativa elvetica, gli imprenditori o le associazioni no profit che diventano titolari di licenza devono assolvere anche precisi obblighi di natura sindacale. Difficile che nella Svizzera del capitalismo sfrenato il lavoratore di una stazione radio possa recarsi al mattino in redazione e scoprire, come è accaduto recentemente a Milano ai colleghi di Radio MilanInter, che l'ufficio non c'è più e che le frequenze dell'emittente sono state cedute nottetempo in un'operazione che ha molto poco a che fare con il "mercato" e somiglia piuttosto alla lotta tra clan per il controllo dei bordelli più frequentati.
Così mi sono immaginato di partire per una difficile missione spaziale. Verso il remoto pianeta Svizzera...

Oggi, nella sua spavalda esplorazione dell'universo sconosciuto della Radio, l'astronave RP affronta un viaggio mai tentato prima. Quello verso il lontanissimo pianeta Svizzera. Lo so, è un'impresa disperata. La distanza che separa la mia abitazione milanese dal confine di Chiasso è siderale, saranno oltre 50 kilometri. Ma un po' di immaginazione e soprattutto il fedele terminale collegato alla psicoragnatela a Interpolazione di Positroni (IP), forse ci permetteranno di gettare per qualche fragile picosecondo lo sguardo sulla normativa che regola, sul pianeta Svizzera, la radiofonia. Si parte.
Ecco, già l'immaginazione e le terribili distorsioni psicodimensionali della rete IP cominciano a giocare brutti scherzi. Il sito dell'UFCOM, l'autorità garante del pianeta abitato dagli El-Veh-Tsi, è leggibilissimo, in italiano, francese e tedesco. Le numerose informazioni sono ordinatissime e vengono presentate attraverso una interfaccia elegante e razionale. Dev'essere proprio una illusione psico-ottica: se con il mio terminale positronico cerco di leggere qualcosa sui siti di Agcom o del Ministero delle comunicazioni tutto appare confuso e raffazzonato, come dev'essere. Non trovi un'informazione manco a pagarla. E solo Zort sa quanto abbiamo pagato per svilupparli, questi due siti.
Navigando per le pagine del sito el-veh-tico UFCOM, subito salta all'occhio una notizia recente, che chiaramente deve essere annoverata tra le illusioni che la velocità positronica induce, attraverso un subdolo delirio, nella mente del viaggiatore. Con la vista ormai annebbiata leggo che sul pianeta Svizzera viene bandita una Pubblica Gara. Il linguaggio burocratico è comprensibile e lineare, sicuramente un altro inganno:
Visti l’articolo 45 della legge federale del 24 marzo 2006 sulla radiotelevisione (LRTV) e l’articolo 43 dell’ordinanza del 9 marzo 2007 sulla radiotelevisione (ORTV), l’UFCOM mette a concorso concessioni per l’emittenza in Svizzera di 41 programmi radiofonici locali–regionali su OUC e 13 programmi televisivi regionali. Le singole zone di copertura sono definite nell’allegato 1 all’ORTV (Emittenti radiofoniche con mandato di prestazioni; zone di copertura per la diffusione nella banda OUC) e nell’allegato 2 all’ORTV (Emittenti televisive regionali con partecipazione al canone; zone di copertura).
In totale vengono messe a concorso 54 concessioni per l’emittenza di programmi in base agli allegati 1 e 2 all’ORTV:
− 12 concessioni radiofoniche e 13 concessioni televisive per emittenti private con mandato di prestazioni e partecipazione al canone, conformemente all’articolo 38 capoverso 1 lettera a LRTV
− 9 concessioni per emittenti radiofoniche complementari e senza scopo di lucro con mandato di prestazioni e partecipazione al canone, conformemente all’articolo 38 capoverso 1 lettera b LRTV.
− 20 concessioni per emittenti radiofoniche private con mandato di prestazioni senza partecipazione al canone, conformemente all’articolo 43 capoverso 1 lettera a LRTV.
Cercando di farmi strada tra le percezioni illusorie e le scarne verità che emergono dall'analisi antipositronica del documento, vengo insomma a sapere che in Svizzera dovrebbero entrare in funzione 41 nuove stazioni FM, le OUC di questo avanzato pianeta a economia agricolo-bancaria. Le stazioni potranno trasmettere in tecnologia analogica o digitale. Dodici delle nuove stazioni saranno autorizzate a percepire una quota (in ogni caso mai superiore al 50% delle spese di esercizio) dei proventi dal canone radiotelevisivo versato dai cittadini (una tassa!!!!! sul pianeta Svizzera la pressione fiscale dev'essere più insopportabile della gravità, meno male che mi trovo qui, protetto nella mia impenetrabile capsula in lega di berlusconio-briator-bossite). Solo il sapiente intervento del mio software ermeneutico mi aiuta a capire che una percentuale di questo canone viene utilizzato in Svizzera a parziale copertura dei costi che le emittenti devono sostenere per coprire aree rurali e pubblicitariamente povere. Altre venti stazioni dovranno operare senza percepire quote di canone e infine nove saranno di tipo comunitario no-profit (ma con partecipazione al canone).
Scartabellando nell'ordinatissimo (ormai non mi frega più, so che l'ordine è solo fittizio) sito UFCOM, trovo una misteriosa tabella da cui mi sembra di intuire che ogni bacino locale-regionale in cui è diviso il pianeta Svizzera potrà ospitare solo un determinato numero di stazioni. Solo due stazioni, per esempio, potranno funzionare nella regione meridionale del pianeta, che gli abitanti chiamano T-tchi 'no. Un'altra tabella spiega dettagliatamente la morfologia di questi bacini di copertura, indicando anche i comuni che dovranno ricevere il segnale in FM/OUC. La totale assurdità di questo principio mi fa capire che anche questa, ahimè, è sicuramente una illusione. Le licenze, che verranno concesse per il periodo a partire dal 2008 scadranno nel 2019 e avranno quindi una durata di dodici anni. Quante cose possono succedere in dodici anni.
Quarantun nuove stazioni radio in un pianeta solo? Così, di colpo... "Mandateci le vostre richieste (clicca qui per i moduli), leggi i requisiti, gli obblighi e il regolamento (clicca qui, qui e qui) e noi valuteremo e assegneremo in base ai pochi articoli della LRTV e alla ORTV." Ma chi credono di infinocchiare questi El-veh-tsi? Tutti sanno che se uno vuole aprire una nuova stazione deve prima costringere quella vecchia a chiudere e a cedere gli impianti, di solito pagando diversi badalucchi di dindini. Al cambio, in Svizzera, farebbero più o meno cinque triliardi di Frahn-ki, ma quelli i soldi li ricevono pure. Leggete queste poche righe, ricordando sempre che la semplicità apparente può celare una oscura menzogna.
3.2. Diritti

3.2.1. Diritto d’accesso
Le concessioni per l’emittenza di programmi radiofonici conformemente all’articolo 38 capoverso 1 e all’articolo 43 capoverso 1 lettera a LRTV conferiscono al titolare un diritto d’accesso. Dato che nella gamma OUC le concessioni di radiocomunicazione non vengono messe a concorso ma attribuite in aggiunta alle concessioni per l’emittenza di programmi, il diritto d’accesso sfocia di fatto nel diritto a una concessione di radiocomunicazione. La concessione di radiocomunicazione autorizza l’emittente a diffondere il suo programma via etere in standard analogico su frequenze OUC nella zona di copertura definita nella concessione. Inoltre, gli garantisce la possibilità di diffondere il suo programma senza variazioni anche in standard digitale su frequenze OUC; i dettagli tecnici della trasmissione sono disciplinati nella concessione di radiocomunicazione.
Le concessioni per l’emittenza di programmi televisivi conformemente all’articolo 38 capoverso 1 lettera a LRTV conferiscono al titolare il diritto a diffondere il suo programma su linea nella zona di copertura a lui assegnata (art. 59 LRTV e art. 54 ORTV). Ove espressamente previsto dall’allegato 2 all’ORTV, il titolare della concessione ottiene anche il diritto di diffondere il suo programma via etere in standard digitale.

3.2.2. Partecipazione al canone
Le concessioni di cui all’articolo 38 capoverso 1 LRTV danno diritto a una partecipazione al canone definita per la corrispondente zona di copertura (cfr. tabella allegata). Non appena la decisione sulla concessione passa in giudicato, all’emittente viene versato al massimo l’80 per cento della partecipazione al canone annua al pro rata del periodo rimanente dell’anno in corso; in seguito, tale versamento viene effettuato all’inizio di ogni anno. Il pagamento del saldo avviene sempre dopo la verifica del consuntivo presentato dall’emittente (art. 42 cpv. 1 LRTV).
La partecipazione al canone annua di un’emittente non può superare il 50 per cento dei suoi costi d’esercizio. Per le emittenti televisive quest’importo può raggiungere al massimo il 70 per cento, se l’adempimento del mandato di prestazioni nella loro zona di copertura necessita di un onere particolarmente elevato. I valori massimi validi per le singole emittenti sono fissati nelle rispettive concessioni (cfr. tabella allegata).
Il Dipartimento riesamina di regola dopo cinque anni le partecipazioni al canone dell’emittente e se del caso le fissa nuovamente (art. 39 cpv. 2 ORTV).

3.3. Obblighi
Le concessioni prevedono l’obbligo di adempiere un mandato di prestazioni specifico in materia di programmi (art. 38 cpv. 1 e art. 43 cpv. 2 LRTV) e di pagare una tassa di concessione (art. 22 LRTV). Si applicano inoltre gli obblighi generali validi per le emittenti conformemente alla LRTV e all’ORTV (notifica dei cambiamenti, statistica, rendiconto, ecc.). In casi specifici è possibile che vengano previsti oneri riguardanti l’infrastruttura tecnica per la copertura della zona di diffusione attribuita.
Basta, è giunto il momento di tornare, le finestre psico-temporali si stanno chiudendo. Addio pianeta Svizzera, ti lascio alla tua radiofonia impossibile.

25 aprile 2007

Concordia, alta tecnologia per la radio in Congo

Giuliano Gilmozzi, IN3KLQ, mi invia insieme al suo apprezzamento per Radiopassioni (grazie, Giuliano) il riferimento al future plan per una nuova emittente nella provincia di Bukavo, in Congo. «Ho letto in questi giorni sull'ultimo numero di Millecanali la probabile nuova apertura (meno male..) di una radio in Congo, Radio Concordia, emittente religiosa. Questo progetto consentirà al Reverendo Jean Paul Bahati di realizzare il suo desiderio per dar voce ai più emarginati che vivono nella regione nel Kivu meridionale. Purtroppo non è detto su che frequenza questa radio trasmetterà ma mi immagino sia in AM. Facendo una ricerca sul sito della Netia, fornitrice del sistema Radio Assist (lo conosci..?).»
Non ero a conoscenza dell'iniziativa di Radio Concordia e non conoscevo neppure Radio Assist che, ho appreso dal link fornitomi da Giuliano, è in pratica una console digitale per la gestione dell'intero ciclo di produzione e diffusione, anche via Web, dei programmi di una stazione radiofonica. Una applicazione molto interessante utilizzata di solito da stazioni nei paesi ricchi o comunque non problematici come il Congo. Dove però esiste un discreto numero di stazioni in FM, per cui non escluderei che sia proprio questo l'obiettivo di Jean Paul Bahati, un sacerdote che a Roma, nelle scuole della Santa Sede, ha studiato giornalismo e ha maturato una esperienza professionale in RAI. Insomma, una storia interessante, anche tecnologicamente. Immagino che in Congo possano esserci non pochi problemi di alimentazione elettrica, ma non credo nemmeno che i fautori del progetto siano degli sprovveduti. Non è poi detto che per Radio Concordia vengano scelte frequenze non in banda FM, come suggerisce Giuliano. Dopotutto c'è l'esempio recente di Radio Kahuzi, su 6210 kHz (rimasta chiusa per un po' e non segnalata da tempo). Restiamo in attesa di altre notizie sulla stazione di padre Bahati.