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13 luglio 2011

Censis: la radio è ancora ascolta e credibile

L'ultima edizione del nono rapporto Censis sui consumi mediatico-informativi degli italiani rivela che la televisione comincia a dare cenni di cedimento: negli ultimi dieci anni i livelli di utenza sono leggermente diminuiti. Crescono invece nello stesso periodo quelli della radio, anche se negli ultimi due anni di crisi c'è stata una contrazione. Internet si sta affermando soprattutto tra i giovani come fonte di informazione primaria, al posto di tv e quotidiani. La radio perde nelle fasce giovanili, ma nel complesso rimane subito dopo Internet il mezzo giudicato più autorevole.










25 ottobre 2010

Fiducia nelle fonti informative, radio in crescita


Demos&PI di Ilvo Diamanti ha pubblicato oggi il rapporto sugli "Italiani e l'informazione", svolto nell'ambito del suo "Osservatorio capitale sociale". Alcune tabelle riguardano la radio, che risulta in leggera crescita rispetto all'anno scorso come fonte informativa cui gli italiani ricorrono quotidianamente, ovviamente dietro mamma Tv. In crescita risulta anche la fiducia espressa nei confronti delle informazioni di Radio RAI. I giornali radio (immagino nel complesso), migliorano inoltre la posizione sulla classifica dell'imparzialità percepita.



Calcolando la differenza tra i livelli di fiducia espressi nei confronti delle fonti informative radiotelevisive dagli elettori di destra e sinistra, i più schierati verso i primi risultano com'era prevedibile, TG5, Studio Aperto, TG4 e TG1; e verso i secondi TG3, TG La7 e RaiNews. Il più equilibrato tra i due schieramenti (ma sempre con l'ago che pende a sinistra!) è sorprendentemente il TG2, seguito dal TG 24 di Sky, mentre i giornali radio migliorano la loro posizione nell'ultimo anno.



25 settembre 2009

Radio News Conference, live audio

Eccomi di ritorno da Torino, dove questa mattina si è tenuta l'ultima parte della Radio News Conference con una animata discussione tra giornalisti radio(webtelevisivi) sui vantaggi e svantaggi delle newsroom, delle redazioni unificate. O "integrate". Con l'inesorabile tendenza delle emittenti pubbliche nazionali verso l'occupazione (non manu militari, fortunatamente) di tutte le possibili piattaforme mediatiche, ci sarà sempre più necessità di spazi di collaborazione integrata a comune. Ma come si gestiscono? Come si ottimizzano? E soprattutto come si evitano i potenziali rischi e svantaggi, prima tra tutti l'omologazione delle notizie prodotte.
Non è facile tracciare un bilancio complessivo di un evento così denso e articolato. I just wanted to say, Michael and all other friends and colleagues at EBU and member broadcasters, is that the quality of your events and productions is always astounding, as usual. Thank you for such a stimulating conference.
Non è proprio come essere presenti, ma ecco l'audio degli interventi che ho registrato.

Mattina del 24:

Pomeriggio del 24:

Mattina del 25, prima parte:

Mattina del 25, seconda parte:

RNC - Multigiornalisti per zone critiche

Nils Horner, parla delle sue avventure di corrispondente dall'Asia per Sverige Radio armato di un equipaggiamento satellitare (4mila dollari il dispositivo, 10 dollari al minuto per l'upload dell'audio). Rutger Mazel invece lavora nella integrated newsroom della olandese NOS e a Torino ha parlato della sua esperienza di reperter per la radio, la tv e il Web dalla Kabul elettorale. La domanda è monojournalist o multijournalist?
Nel frattempo ho provveduto a caricare anche il filmato prodotto dalla radiotelevisione belga fiamminga VRT per promuovere la redazione poligiornalistica, multimediale e convergente (tv, radio, Web) inaugurata nel 2007. Ecco il filmato così come potete trovarlo su YouTube:

RNC - Quando radio, tv e Web lavorano insieme

Si sta avvicinando la conclusione di questa conferenza tutta dedicata alle notizie e al giornalismo nella radio che cerca di stare al passo del cambiamento del mondo. In fin dei conti i problemi che stiamo discutendo da due giorni non riguardano certo la sola radio. E infatti gli ultimi panelist invitati dal grande Mike Mullane, dell'EBU, intervengono su questioni assolutamente crossmediali. Forse l'intervento più interessante è quello di Wim Willems, il capo delle News del broadcaster pubblico fiammingo. Nel 2007, le redazioni radio, televisione e Web di VRT hanno preso la coraggiosa decisione di unire i rispettivi desk in una "integrated newsroom" in cui i giornalisti dei tre mezzi lavorano tutti insieme, a stretto contatto, collaborando e a volte contaminandosi a vicenda (anche se tutti ammettono che non è facile lavorare per la tv e al tempo stesso per la radio). Grandi vantaggi in termini di stimoli, creatività e flussi di lavoro (e anche di costi, anche se su questo punto Wim nega decisamente che la newsroom integrata sia stata fatta con meri obiettivi di risparmio). E gli svantaggi? Il rischio più grosso è che una unica grande redazione produca, per i tre mezzi, contenuti simili tra loro, che il pubblico trovi su radio, tv e Web esattamente gli stessi argomenti, trattati nello stesso modo. C'è anche un "fattore acquario" a causa del quale i giornalisti finiscono spesso per isolarsi, magari davanti allo schermo di Internet, e perdono contatto con la realtà. La bottom line è che la redazione integrata è sicuramente più efficiente, più ricca di inventiva, più produttiva e sempre in grado di compensare abbondamentemente gli svantaggi di cui si è parlato. Willems ha presentato un bel video che ho ripreso con il telefonino ma non posso, per ragioni di banda, caricare qui.

RNC - Radio RAI punta con decisione sull'hi-tech

Autentica dichiarazione d'amore nei confronti della radio quella di Garimberti alla Radio News Conference. Confermate le forti intenzioni di rilancio del mezzo in seno alla RAI (Andrea mi sta dicendo che la radio è l'unica ad avere aumentato il budget). Il problema più grande di tutti è la riconquista del pubblico giovanile. Piccolo - neanche tanto - motivo d'orgoglio: Garimberti ha citato verbatim da Radiopassioni. Lo ammetto, lo speechwriter è un amico, che di radio ne sa sicuramente più di me. Ma in fin dei conti sono soddisfazioni.
Adesso Antonio Preziosi sta parlando di come è cambiato il modo di accedere alle notizie con la nascita di Repubblica.it o Corriere.it. L'impegno del sito Web del giornale radio RAI è di diventare una fonte consultata nello stesso spirito, con la stessa agilità e autorevolezza. Puntando sulle tecnologie, sugli user generated content. Un obiettivo molto nobile, direttore. Sono il primo ad augurarmi che abbia successo. Ma mi basterebbe molto meno. Magari una fonte senza condizionamenti?

24 settembre 2009

RNC - Crimine, terrorismo e industria dei media

Iniziata la sessione pomeridiana della Radio News Conference dell'EBU a Torino. Pausa pranzo molto stimolante in uno dei ristoranti di Piero Chiambretti a Torino (ristorante di sushi, che non hanno servito; in compenso ho potuto bere dell'acqua minerale "riserva" Piero Chiambretti e mi sento davvero purificato). Al tavolo Mike Mullane, organizzatore della conferenza, John Dickie, del dipartimento di italianistica dello University College di Londra e autore di un libro sulla mafia e Pino Arlacchi, parlamentare europeo e grande esperto di criminalità. La criminalità e la sicurezza dei reporter nei teatri ad alto rischio sarà il tema della discussione, il che spiega la presenza di questi esperti. Ma durante il pranzo si è parlato di moltissime cose, incluso il problema della traduzione di libri di successo come Gomorra di Saviano (Dickie sostiene che la traduzione inglese di Gomorra è un disastro). Per il lungo lavoro svolto per conto delle Nazioni Unite Arlacchi è una miniera di considerazioni e analisi sulla criminalità e il terrorismo. La sua tesi è che il terrorismo esiste nella misura in cui i media ne costruiscono il mito (facendo il gioco del terrorismo). Il suo libro L'inganno e la paura, il mito del caos globale, uscito all'inizio dell'anno per Saggiatore, riassume questa visione.
Subito dopo mangiato John è entrato in libreria per acquistare l'Educazione siberiana, del russo Nikolai Lilin, che ho avuto modo di citare poco fa, a proposito di crimine e traduzione. Lilin è stato uno dei protagonisti del Festival della traduzione di Bellinzona, Babel, di cui non ho ancora parlato (trovate però già diverso materiale di mariu su Radiopassioni, il forum). Educazione siberiana è il romanzo della gioventù dell'autore in Transdnistria, lo "stato (criminale) che non c'è" posto ai confini tra Moldavia e Russia. Potete ascoltare da Bellinzona la voce di Lilin, che parla e scrive in italiano, scaricando questo file da Mediafire.

RNC - Banksters and time pressure

David Murphy, giornalista finanziario dell'Irish Independent e ora di RTE, ha scritto con Martina Devlin (qui un suo articolo di presentazione sul libro) un bestseller intitolato Banksters, dedicato alla pesante crisi finanziaria in Irlanda e al ruolo (negativo) delle banche.
Nel dibattito seguito agli interventi della mattinata, Hans-Jürgen sottolinea anche l'aspetto della time pressure, della necessità di produrre volumi di notizie almeno dieci volte superiori rispetto al passato. «Non riusciamo neppure a seguire fino in fondo le conferenze stampa.» Questo e anche il problema dei formati. «Abbiamo i format che ci consentano di entrare nelle notizie per sette o otto minuti?»

RNC - Tomas Miglierina: i giornalisti "comodi"

Tomas Miglierina, della Radio della Svizzera Italiana, chiama al telefono da Pittsburgh, dove il giornalista radiofonico sta coprendo il G20. Il giornalista ha disimparato a fare domande scomode, che in effetti nessuno incoraggia. Non necessariamente per una sorta di conspiracy theory... Un quadro pessimistico quello tracciato dal corrispondente da Bruxelles per la RSI. Ci sono segnali di ottimismo soprattutto nei segnali che il pubblico sta lanciando al mondo dell'informazione, quello a favore di un approccio più etico.

RNC - La negazione della crisi nelle notizie

Hans-Jürgen Maurus, corrispondente dell'ARD tedesca. Parla della sindrome Eyes Wide Shut che ha preso tutti i giornalisti che avrebbero dovuto parlare della crisi finanziaria... Oggi è il giorno di fare mea culpa (in latino nel testo) riconosce Hans-Jürgen. Quali sono le ragioni di questa sindrome, di questo disastro? Non è solo un incidente. La Lehman è una leggenda, non una causa, solo un sasso lanciato nello stagno di casi anche peggiori. I segni sul muro c'erano, da anni, nessuno li ha voluti vedere, dal famoso caso del rogue dealer della Baring Bank di Singapore...

RNC - Imparare il linguaggio di finanza e economia


Marie Kinsey, della scuola di giornalismo della Sheffield University, parla di linguaggi, ruoli, responsabilità del giornalista, specialmente nell'informazione finanziaria, specialissimamente in epoca di crisi finanziaria...

Radio News Conference Live - Antonio Preziosi

Inizia la Radio News Conference dell'Ebu al Prix Italia di Torino. Antonio Preziosi responsabile di Radiouno e dei giornali radio, parla dei progetti sui giornali radio e di Radio Uno come CNN della radio (lo slogan era stato coniato da Livio Zanetti). Confermata la sua vocazione informativa, ma oggi la sua struttura a scatole spezza l'idea di flusso continuo che Preziosi intende privilegiare. Via le rubriche e il materiale registrate, la musica deve essere il tappeto su cui corrono le notizie (citazione dal predecessore Ruffini). Musica connotativa, perché l'ascoltatore non dimentichi che le news hanno la priorità. Il relatore parla di un nuovo programma, "Start", condotto da una giornalista e un deejay (che ha debuttato l'altro giorno con miniconcerto di tre minuti di Ludovico Einaudi). Tutto ancora in fase sperimentale. Se tutto sarà positivo, Radio Uno potrà davvero essere quella preconizzata da Livio Zanetti, una radio all news, di flusso.
Nel 2009 sarebbe anche l'ora, forse...

22 settembre 2009

Prix Italia 2009, Torino la qualità in radio


In questi giorni si tiene a Torino il Prix Italia, una delle manifestazioni più interessanti (e veramente prestigiose) ideata per celebrare la programmazione radiotelevisivaweb di qualità. Il programma è particolarmente fitto e può essere visualizzato in forma compatta in questa pagina. Giovedì e venerdì dovrei partecipare alla conferenza EBU su radiofonia e news, sarei lieto di incontrare anche qualche lettore, contattatemi alla mail qui in fondo.

19 febbraio 2009

Benvenuta "nuova" Newsline!

Gli amici di NL Newslinet hanno appena inaugurato la nuova veste grafica del sito. Complimenti a Massimo e a tutti i colleghi della redazione della testata telematica su media, Internet e regolamentazione!

06 maggio 2008

I trent'anni di Radio Aut e della morte di Peppino


Grazie alla dritta del blog di Francesco Cecconi leggo su Liberazione di domenica-lunedì della prossima uscita, come allegato al giornale, del volume Radio Aut, la storia dell'emittente di Peppino Impastato, vittima della mafia il 9 maggio del 1978. In occasione del trentesimo anniversario dell'omicidio Impastato, il 9 maggio è in edicola con questo libro di Edizioni Alegre, sottotitolato "Materiali di un'esperienza di controinformazione".
Radio Aut fu una piccola iniziativa, ma anche i più piccoli possono recare grandi fastidi agli affari criminali, specie quando questi vivono di paura, silenzi e omertà. Una cappa che la radio riesce a spezzare molto bene, come testimoniano decine di casi di giornalisti radiofonici uccisi da mafiosi e dittatori in tutto il mondo. Potete ascoltare la voce di Peppino e dei suoi amici sul sito dedicato alla sua straordinaria figura, celebrata del resto nel film I Cento Passi di Marco Tullio Giordana. Troverete diverse registrazioni dei suoi programmi da Radio Aut. Ecco la scheda del libro dal sito dell'editore. La prefazione è di Erri De Luca.

Dal 9 maggio in edicola con Liberazione a 6,00 euro + il prezzo del quotidiano. L'edizione per le librerie sarà disponibile dal 20 maggio a 12,00 euro.

Radio Aut. Materiali di un'esperienza di controinformazione. Di Peppino Impastato e i suoi compagni, con prefazione di Erri De Luca. P. 176, 12,00 euro.

Negli anni Settanta la radio fu il mezzo più immediato e democratico per la circolazione delle informazioni. Qui si ripercorre, con documenti e racconti, l’opera di controinformazione di Peppino Impastato e dei suoi compagni di Radio Aut, focalizzando l’attenzione sui notiziari della radio nel periodo di maggiore attività e impegno della redazione (dall’agosto ’77 al febbraio ’78). Un esempio di giornalismo vero, e già solo per questo rivoluzionario.

«L’opera di Radio Aut qui documentata, merita un libro, è questo. Aut in latino è: oppure. Non è la pronuncia della parola inglese out, fuori, ma 1'opposizione dell'oppure, di un'alternativa alla informazione falsa e reticente» [Dalla prefazione di Erri De Luca].

Gli autori:
Oltre ai contributi di Peppino Impastato, il libro raccoglie gli interventi di Salvo Vitale, Paolo Arena e Andrea Bartolotta che – insieme a Carlo Bommarito, Pino Dicevi e Giovanni Riccobono – hanno minuziosamente ricostruito i notiziari della Radio. Alcuni hanno partecipato direttamente alla redazione dell’epoca, altri hanno lavorato nel contesto più ampio delle attività radiofoniche.

Erri De Luca, scrittore autore di molti romanzi, racconti e poesie, è stato negli anni Settanta tra i dirigenti di Lotta Continua.

17 febbraio 2008

Aiutare l'informazione radiofonica birmana

Il capo sindacale birmano Maung Maung scrive alla testata online Articolo 21, fondata da Federico Orlando, e tra le altre cose racconta:

Many of our people are in jail, including journalists. 6 trade unionists have been condemned to 28 and 20 year of jail just for meeting. Many of our leaders are hiding in the country and the political dialogue are not going anywhere. We need to maintain the information inside the country on the international developments and to inform our people.
We have been running, through some donors some radio programs within Burma. It is a dangerous but key project that is running out of money and of "expenses" due to the situation. I would like to ask you and your organisation to help us to maintain such radio program and radio stations within the country and to enable us to continue and enlarge the capacity of transmission in Burma. It is a key project to avoid that the junta keep the country under a silent cover.


Commentando questo messaggio sullo stesso giornale Fausta Speranza riflette:

[...]
Tornando all’appello per un’informazione al servizio del popolo birmano, colpisce un altro aspetto: l’importanza della radio. Maung chiede soldi e supporto per mantenere accesi programmi radio. Noi studiamo (neanche tanto) il ruolo che la radio ha avuto a partire da radio Londra e di tante piccole emittenti durante la seconda guerra mondiale o anche nelle crisi recenti dei Balcani o il ruolo in Africa delle onde corte, come storia o curiosità da libri di testo. Viviamo nell’era di internet, che ha sposato e inglobato la radio, e nell’era peggiore della TV generalista e sembra che la parola d’ordine sia: appiattimento. Appiattimento su notizie flash che non hanno sufficienti elementi di background o di prospettiva per essere interessanti. Il punto è che, intanto, in angoli del mondo, e in questo caso in Birmania, c’è qualcuno per cui l’informazione che le onde radio possono veicolare è vitale. In Birmania – è tra le priorità dell’appello di Maung – è essenziale mantenere in vita stazioni e servono programmi radio. E’ un’occasione per riflettere sullo spazio-tempo che compone questo mondo, sì globalizzato ma ancora profondamente diverso. Diverso molto più di quanto la nostra informazione troppo spesso piccina ci fa credere, molto più di quanto la superficialità di tanta informazione ci porta a pensare e molto più di quanto la supponenza del nostro punto di vista occidentale ci lascia intravedere. E, perché no, è anche l’occasione per riflettere sulla ricchezza di mezzi che abbiamo a disposizione a casa nostra (pensiamo a tutte le stazioni radio e a tutte le ‘scatole’ radio nelle nostre case) e sulla banalizzazione cui questi mezzi sembrano votati a sintonizzarsi quasi univocamente e per la maggior parte del tempo.