![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvH5ya1nBaGxFD4XVsVR0ud2L8eGAOgZEabF3_IeMKLKEE5FH8KTdFsyv78Qf7OgU-cyQz9LZJFkE1mZnywk4MQZkdvDMqC91GaYRCpKskuxC7YFTN0V9OZzUBsAEun-zN9YuAFQ/s1600/COP_NICOLETTI.jpg)
Un esempio interessante di come si parla di autismo in altri contesti ci arriva in questi giorni da Austin, nel Texas, dove si è concluso il festival SXSW, l'evento a mio parere più bello e stimolante sull'interattività nell'espressione artistica e tecnologica. La sessione "Apps for autism"ha visto la partecipazione di tre esperti locali chiamati a intervenire, sotto la moderazione di Jennifer Miller, giornalista della testata culturale online Culture Map, sulla questione delle "tecnologie assistive" applicate a una forma di disordine neurologico che negli Stati Uniti, secondo il CDC di Atlanta, colpisce un americano su 88 con forme e varianti che ricadono nel cosiddetto "Autism Spectrum Disorder", o ASD. Gli ospiti di questo seminario, tenutosi domenica 10 marzo, sono stati:
Betsy Furler
Training and Therapy Coordinator
Dr Melissa, "Missy" Olive
Co-Founder Applied Behavioral Strategies
e
Sami Rahman
Co-Founder BridgingApps.org
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyEj13WRYsf0CjacgBEPAr8jePu6aaM_CXoYc4i0pE1MFlZIgFjA6uyP-9PtpDgm3pH8GE8vjEUsC4-Shw9UgUqH4hxYDAdTe1E5YnMAq5nlDiSUfAgSp_-ZL1KafrkSXXscVdJA/s1600/IMG_1726.jpg)
Nessun commento:
Posta un commento