05 settembre 2012

La confusa questione della radio digitale "più verde"

Come si è visto in questi anni di dibattito, uno degli argomenti portati avanti a favore dell'adozione delle tecniche numeriche di modulazione radiofonica - insieme alla qualità del suono - è il rapporto più favorevole tra area di copertura e potenza impegnata. La radio digitale, si dice in sostanza, è più "ecologica" perché a parità di bacino di ascolto consuma meno energia. Per il DAB dovrebbe in teoria valere anche il principio del minor numero di impianti, perché questo sistema riesce a sfruttare le risorse di banda impegnate per veicolare in un solo canale un certo numero di singoli programmi e servizi. Ma è davvero così?
Nei vari report pubblicati sulla base delle sperimentazioni in corso si possono leggere molte cifre. Strumentalmente, il confronto tra impianti analogici e digitali sembra spesso favorire i secondi. Mi permetto di utilizzare questa formula generica perché ora come ora non potrei fornire link a documenti precisi. So che questo in uno spazio di discussione che pretende di essere tecnico non si dovrebbe fare, ma l'argomento di cui sopra si basa proprio su questi studi, dicisamo che mi prendo il lusso di una semplificazione, anche se volendo posso cercare un po' di letteratura a supporto.
Le mie esperienze personali con la ricezione in digitale non sono però altrettanto incoraggianti. Gli impianti DAB che ascolto senza problemi seduto accanto alla finestra risultano non più sintonizzabili se mi siedo in poltrona vicino alla porta che dà sul corridoio interno (mentre l'FM analogica non dà mai problemi). Nel caso del DRM la decodifica audio avviene solo al di sopra di soglie di rapporto S/N molto elevate (mentre la comprensibilità di un segnale AM è più che discreta parecchi dB più in basso). Mi sono sempre spiegato certe discrepanze tirando in ballo quello che potremmo chiamare lo "specs, o specifications factor". In sede di standardizzazione delle varie tecniche di modulazione sonora in ambito broadcast, vengono adottati livelli di guardia teorici che sui libri e i laboratori sembrano perfettamente realistici, ma che dispiegati sul campo cominciano a zoppicare. I test necessariamente vengono fatti sulla base di strumentazione di laboratorio e anche quando le misure avvengono sul campo, non tengono mai conto del fatto che l'ascoltatore della radio utilizza apparecchi commerciali, non level meters di classe professionale. Andate un po' a leggervi le recentissime polemiche sui problemi che angustiano gli spettatori della televisione digitale DVB-T e vi renderete conto che il tanto decantato "green digital" forse non è più verde dell'erba del vicino analogico.
Il vantaggio energetico del DAB viene ripreso anche in un documento di MCDT – Marketing and Consulting for Digital Broadcasting Technologies il consorzio che sta dietro il non trascurabile successo della radio digitale DAB in Svizzera. In pochi anni questa estate la Svizzera ha superato la fatidica boa del milione di apparecchi DAB venduti, per una audience complessiva di 2,4 milioni di persone. Una cifra considerevole per una nazione che ha meno abitanti della Lombardia (meno di 8 milioni contro più di 10). In questo senso direi che andrebbero ridimensionati i toni del comunicato con cui Commercial Radio Australia celebra, il 10 agosto, il terzo compleanno del DAB+ australiano. Nella nazione-continente vivono oltre 22 milioni di persone che in tre anni sono riuscite ad acquistare poco più di 900 mila apparecchi. Non mi pare un risultato così entusiasmante.
In Svizzera invece gli attuali livelli di penetrazione del DAB e l'imminente passaggio (22 ottobre prossimo) dalla prima generazione del digitale alle codifiche del DAB+ fanno dire all'MCDT che l'FM analogica è praticamente destinata allo switchoff (come in Norvegia e come, parzialmente, per il Regno Unito):

DAB+ will replace FM in the long term. This will benefit broadcasters and their listeners alike, because transmission costs for digital radio stations are only around 20% of those for FM services. Digital radio is also better for the environment along the entire value chain. Each station needs only 10 percent of the energy consumed by FM radio listening, partly because only 210 transmitters are needed for 18 stations in Switzerland. By comparison, 853 are currently needed for just four FM stations.

Da parte dei fautori del digitale l'ottimismo è d'obbligo, anche perché molti dei progetti di digitalizzazione della radiofonia hanno finito per coincidere, sul piano temporale, con la peggiore crisi economica globale dell'ultimo secolo, crisi che è andata a colpire duramente, ovunque, il modello dei servizi radiotelevisivi a finanziamento pubblico. È proprio di oggi la lettera-appello che l'EBU, l'Unione dei broadcaster (pubblici) europei ha inviato al primo ministro portoghese Pedro Manuel Passos Coelho per esortarlo a rivedere il suo progetto di totale privatizzazione dell'ente di Stato RTP.
In questa situazione abbastanza confusa, da cui potrebbero tuttavia emergere decisioni epocali per i sistemi radiofonici di molte nazioni (e in ultima analisi di tutta Europa), spicca ancora una volta la scarsa familiarità che i fautori del sistema DRM Digital Radio Mondiale sembrano nutrire nei confronti della realtà delle cose. In occasione del salone IBC che inizia dopodomani ad Amsterdam, il consorzio DRM organizza in collaborazione con Nautel (che ha adeguato l'impianto in onde lunghe danese di Kalundborg su 243 kHz) un test digitale:

The DRM Consortium and Nautel are pleased to announce a special digital DRM broadcast schedule during the International Broadcasting Convention (IBC) in Amsterdam. Courtesy of transmission infrastructure provider Teracom A/S, DRM transmissions will be heard during IBC on 243 kHz throughout much of Northern Europe carrying BBC programming. Teracom installed a DRM capable Nautel NX50 transmitter at the Kalundborg (Denmark) site in 2011, with this being the first DRM broadcast of this transmitter type on longwave.
Ruxandra Obreja, Chair of the DRM Consortium is very pleased to offer this service during IBC and said: “We welcome this opportunity to demonstrate how efficient, DRM AM digital broadcasts can be. All those interested will be able to experience a high quality listening experience”.
On Sunday, 9th September, during Nautel’s DRM event (stand #8. C61) 15:00-17:00, a brief recording of the broadcast will be played so attendees can hear the clarity of a DRM broadcast over AM.
Hal Kneller, European Sales Manager from Nautel and member of the Executive Committee of the DRM said: “We are very pleased to co-sponsor the DRM broadcasts during the IBC Show from the historic 1927 Kalundborg transmitter site”.
Transmitting just 10 kW of DRM provides equal or more coverage than the normal 50 kW of analogue transmission from Kalundborg. The BBC content will be a variety of music and speech, allowing DRM listeners to hear the full breadth of FM-like sound quality, available over the very wide coverage area of longwave transmissions, free of static and fading, as well.

Secondo le ultime indiscrezioni il test dovrebbe consistere nel programma della BBC "The Strand", ritrasmesso in loop su 243 kHz tra il 6 e il 12 settembre, prima delle 05:35, tra le 09:20 e le 11:35 e dopo le 18.30 CET. Ancora una volta leggiamo che grazie alla modulazione digitale 10 kW ssaranno sufficienti ad assicurare la stessa copertura oggi ottenuta in AM con 50 kW. Non si capisce però perché il DRM Consortium e Nautel invitano a partecipare a un evento che consisterà nell'ascolto di una registrazione di questa trasmissione... 10 kW in onde lunghe sono davvero pochi e a mio modesto parere in condizioni di ascolto reali (non strumentali) tutta questa efficienza non la si può dimostrare con un comunicato stampa e una registrazione "ricevuta" allo stand di una fiera.

1 commento:

marco barsotti ha detto...

analoghe - identiche esperienze con la mia unica radio dab/drm.
radio2 (anzi ex radio2) di milano 693 inutilizzabile giá a como, e rtl in dab suonava malissimo.

Gli standard dei comitati (dab, drm, bluetooth) son tutte schifezze inutilizzabili, le uniche cose che funzionano elegantemente vengono dalla Silicon Valley