01 dicembre 2011

Da broadcaster a "broadbander" internazionale

Sono stato invitato a tenere in Radio Vaticana una lezione sulle nuove opportunità legate alla presenza su Web di tutti i maggiori broadcaster internazionali, all'evoluzione "crossmediale" di un modello comunicativo concepito all'epoca delle guerre (Mondiale e fredda) e profondamente trasformato oggi dalla perdità di centralità della piattaforma di distribuzione in onda corta, dal ruolo assunto dalla televisione satellitare prima e dal Web oggi e naturalmente dall'influenza dei fattori finanziari (leggi: tagli ai budget governativi) che inducono quasi tutti i broadcaster a ridurre spesso drasticamente organici, redazioni linguistiche e ore di trasmissione prodotte, compromettendo una "public diplomacy" che per qualche strana ragione non viene mai favorita quanto una sanguinosa strategia militare.
In questo senso i media digitali rappresentano al tempo stesso un rischio e una grande opportunità: quella di rivestire il tradizionale ruolo del broadcaster come struttura di contenuti radiofonici lineari in diverse lingue in un vero e proprio sistema informativo complesso, dove il linguaggio radiofonico è solo una delle componenti di un discorso mediatico convergente e ibrido e dove produttori e fruitori non sono più vincolati ai rigidi palinsesti della radio lineare ma possono confezionarsi i propri stili di lavoro e "ascolto".
Qui sotto potete vedere le slide introduttive e qui invece troverete il pdf della sintesi del discorso che ho fatto ai colleghi di RV, che ringrazio molto per questa opportunità.


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