06 ottobre 2006

Tre punti a Signal Hill


L'American Radio League riferisce (notizia arrivata via Andrea Borgnino) che due club radioamatoriali sperimenteranno questo inverno, tra novembre e febbraio, un radiofaro che potrebbe finalmente aiutarci a dirimere una questione molto discussa dai tecnobiografi di Marconi: l'avvenuta ricezione dei segnali trasmessi da Poldhu in Cornovaglia a Signal Hill, in Terranova nel lontano dicembre del 1901. L'esperimento di Poldhu viene considerato la data di inizio dell'avventura della radio, anche se solo cinque anni dopo Fassenden riuscì a trasmettere - con attrezzature diverse da quelle marconiane - il sonoro. Per farla breve, ci sono moltissimi storici dell'ingegneria e radioamatori che negano la possibilità che il ricevitore di Signal Hill avesse veramente captato i tre punti della S in codice Morse trasmessa da Poldhu. La frequenza utilizzata era molto bassa (intorno agli 800 kHz, ma una analisi approfondita di Jack Belrose dice che l'antenna risuonava a 500 kHz) e le condizioni geomagnetiche, in pieno minimo solare, erano proibitive per l'orario scelto da Marconi. Il tratto marino da percorrere era in piena luce solare, per quanto basso dovesse essere il sole del solstizio.
La storia è interessante ma a mio modesto parere quello che si apprestano a fare i due club di nostalgici marconiani non sarà poi così decisivo. Il radiofaro amatoriale opererà infatti su 1960 kHz e ripeterà la sua sigla GB3SSS (la filologia in casi come questi è d'obbligo) in modalità CW e in PSK31. Il presupposto di partenza è che in questo 2006 le condizioni geomagnetiche di dicembre potrebbero essere molto simili rispetto a 105 anni fa. Tuttavia a questa frequenza le condizioni propagative possono essere molto diverse rispetto agli 800 kHz. Sicché la cosa più sensata sarebbe stata cercare di ottenere una licenza temporanea nella nuova banda radioamatoriale dei 500 kHz. Il radiofaro sperimentale sarà alla soglia delle onde corte e chissà, forse c'è la possibilità di bucare lo strato ionosferico D e farsi sentire (ma probabilmente saranno utilizzate tecniche visuali, analisi spettrografiche) dall'altro lato dello "stagno".
Certo è che le critiche sugli eventi di Poldhu, per quanto accurate, sollevano qualche contraddizione. Anche ammettendo che Marconi avesse preso un abbaglio, o che come suggerisce qualcuno le frequenze ricevute fossero state armoniche della fondamentale trasmessa, resta il fatto che il suo esperimento "riuscì". Nessuno, nel 1901 poteva immaginare i meccanismi di propagazione ionosferica e il semplice fatto che Marconi si fosse detto convinto di certe possibilità trasmissive, contribuì ad accelerare le ricerche in quella direzione. Una vera ironia. Da quello che a tutti gli effetti potrebbe essere stato il primo rapporto di ricezione fasullo, nacque una invenzione straordinaria. Marconi mentì, magari in buona fede, o forse semplicemente azzardò. Ma le sue teorie - scientifiche e, come si è poi visto, ripetibili - erano giuste: le onde della radio potevano davvero superare quelle dell'oceano.

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