20 luglio 2006

Per non perdere il controllo del volo


ATC, Air Traffic Control. E' un mondo affascinante, quello del trasporto aereo civile, un meccanismo fatto di procedure rigorose, norme severe, con un piccolo margine lasciato all'improvvisazione del pilota, legata a situazioni imprevedibili (maltempo, piccoli guasti). Dal punto di vista radiofonico, il monitoraggio del traffico civile terra-aria in banda VHF, utilizzata su scala nazionale o continentale, è molto divertente e istruttivo e per una volta risiedere in una grande città aiuta, poiché la presenza di aeroporti importanti moltiplica le possbilità di ascoltare, insieme agli aerei in volo, anche le frequenze delle torri.
Ci sono diverse fasi di un volo che richiedono diversi livelli di supporto da parte del controllore. Alcune fasi si svolgono a terra, prima dell'accesso alla pista e del decollo. Poi c'è una fase di salita e accesso alle quote e ai corridoi di crociera (forse non lo sapete ma gli aerei percorrono rotte estremamente precise, quasi come su una immaginaria rete stradale su più livelli). La terza parte del viaggio è la meno ricca di avvenimenti, con le uniche fasi di transizione riservate ai voli più lunghi, quelli che attraversano due o più zone di competenza dei radar regionali. Infine c'è il momento più complicato, quello dell'avvicinamento all'aeroporto di destinazione, la manovra di atterraggio e il raggiungimento della piazzola di parcheggio o del "link", il ponte estendibile che porta direttamente all'aerostazione. Se volete farvi un'idea molto precisa di tutte queste fasi, andate sul sito dell'Enav, l'autorità del controllo aereo, dove troverete una formidabile animazione grafica e sonora. La parte centrale, detta di crociera, può essere monitorata da entrambi i punti di vista, quello del pilota e quello del controllore, anche in alcune aree non necessariamente vicine a un aeroporto. Questo perché certe frequenze radar regionali prevedono dei ripetitori a terra, indispensabili per raggiungere velivoli molto distanti dall'aeroporto di riferimento e quindi difficili da raggiungere su frequenze a portata rigorosamente ottica (il traffico radio si svolge su frequenze comprese tra i 118 e i 136 MHz, in modulazione di ampiezza). Mentre le frequenze radio usate in fase di salita o approccio (approach) si possono sentire - almeno per la parte terrestre - solo entro un breve raggio intorno alle torri, o con un pizzico di fortuna durante le aperture in E sporadico.
Ma dove si trovano queste frequenze? In realtà basta un piccolo scanner capace di esplorare lo spettro compreso tra le due frequenze summenzionate per individuare quelle più comuni nella vostra area. Almeno qualche aereo in volo lo si becca. Per monitorare il traffico da terra bisogna avere un'idea di quali frequenze vengono assegnate ai vari servizi e aeroporti. Ancora una volta, si può andare sul sito dell'Enav, nell'area riservata AIP, Aeronautical Information Publication. Qui è indispensabile registrarsi con nome e cognome e i propri estremi professionali. Una volta registrati sarà possibile accedere ai documenti informativi in PDF. In particolare ci interesseranno alcuni documenti della sezione ENR (En Route) 2, 4 (radiofari, ma attenti alle informazioni non aggiornate), ENR 6 (mappe) e la sezione AGA (Aerodromes and airports) 2 e 3. E' in quest'ultima che si trovano tutte le schede sui grandi (AGA2) e piccoli (AGA3) aeroporti italiani; in ciascuna scheda si devono cercare le rispettive sezioni ATS (Air Traffic Services). I documenti ENR2 spiegano come sono strutturati le spazi aerei nazionali nelle diverse aree di competenza dei principali radar aeroportuali. Tutte queste pubblicazioni vengono messe a disposizione dall'ENAV in via telematica ma capirete che non è per niente il caso di rivelare qui certe informazioni. Inoltre, ricordiamo sempre che il traffico radio del controllo aereo non è pubblico e che non è opportuno divulgare i contenuti delle trasmissioni. Occorre comportarsi in modo responsabile, anche quando ci si limita ad ascoltare. Figuriamoci a produrre interferenze, come a volte capita con certi impianti di radio private (tra 108 e 116 MHz, molto vicino allo spettro dell'FM, ci sono anche importanti dispositivi per il volo strumentale.
E a proposito di volo strumentale, l'amico Aldo - deposti per un attimo saldatore e circuiti - mi segnala una bella pagina con molte spiegazioni sulle procedure della radionavigazione aerea, che può aiutare a comprendere meglio il gergo utilizzato da piloti e controllori.

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