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07 febbraio 2014

Datacasting dallo spazio: Outernet sogna una costellazione di CubeSat per Internet free e planetaria


L'idea di Internet dallo spazio non è del tutto nuova ma la visionaria iniziativa di Outernet, intende sfruttare un recente sviluppo della tecnologia satellitare, quella dei "nanosatelliti", per abbattare drasticamente i costi di una operazione che ha tutto il fascino di un romanzo cyberpunk alla Neal Stephenson. Si tratterebbe di realizzare una costellazione di centinaia di piccoli CubeSat in orbita bassa per ridistribuire su scala planetaria un flusso informativo - un datacast - capace di arrivare direttamente agli smartphone e ai dispositivi Wi-Fi, superando barriere infrastrutturali e censure. 


Già a partire da giugno Outernet intende sviluppare i primi prototipi dei nanosatelliti, con l'obiettivo di lanciare i primi esemplari già nel giugno 2015. Il piano prevede anche una fase di sperimentazione che dovrebbe coinvolgere la Space Station. La tecnologia utilizzata è il Wi-Fi Multicasting basato sul protocollo UDP, un sistema che Cisco ha già implementato e che viene già utilizzato in alcuni impianti sportivi per trasmettere contenuti Wi-Fi agli spettatori. Outernet trasmetterebbe in questa modalità notiziari, applicazioni, corsi online e persino "vaglia" in moneta elettronica Bitcoin. Il periodo di sperimentazione serve a stabilire la affidabilità del sistema su distanze orbitali di qualche centinaio di chilometri. 
Dietro le quinte di Outernet c'è un gruppo di sviluppatori, ingegneri spaziali e finanziatori guidati da Syed Karim, un broker americano. Secondo il project leader Outernet verrebbe a costare nell'ordine delle decine di milioni di dollari (con i satelliti tradizionali costerebbe cento volte tanto) ed è possibile che i fondatori decidano di ricorrere, in parte, al crowdfounding della loro iniziativa.