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03 marzo 2011

Boom del DAB+ in Europa, la Kroes spinge il digitale

Sul sito dell'EBU sono state rese disponibili le presentazioni in PDF e le registrazioni audio degli interventi alla Digital Radio Conference del 16 febbraio a Ginevra. Proprio in queste ore è invece in corso, alla RAI di via Asiago, la conferenza Multimedia Meets Radio. Per colpa di una settimana rognosa, che per fortuna si conclude con la partenza per una settimana a Favignana, non sono riuscito a essere presente ma spero di avere le presentazioni da condividere quanto prima.
Intanto ecco il link a quelle del 16 febbraio, da scaricare soprattutto quella sui test in corso in Europa sulla tecnologia DRM+ per la digitalizzazione dell'FM e quella di Frontier Silicon sull'evoluzione del mercato dei ricevitori digitali, davvero molto interessante. Nel giro di pochi anni siamo arrivati ad avere ricevitori DAB del costo di 30 euro e diverse nazioni europe, oltre ad aver adottato il DAB+, pensano seriamente di utilizzarlo per sostituire completamente i network nazionali e regionali in FM. Se il DRM+ dovesse decollare sul piano della disponibilità di chipset, moduli e ricevitori, è sempre più concreta la possibilità che si arrivi ad avere estese aree geografiche caratterizzate dallo switch off dei servizi FM analogici locali. Oggi a Bruxelles la responsabile dell'Agenda Digitale europea Neelie Kroes, intervenendo alla conferenza della Associazione Radiofonica Europea, si è rivolta ai consorzi che si occupano della promozione della radio digitale in Europa ad accelerare il passo, per non "lasciare indietro la radio" rispetto al processo di digitalizzazione. Sul DAB+ c'è del resto sempre più convergenza. Anche l'Austria (qui il documento messo a punto da KommAustria per la radio digitale nel 2012) e il Belgio, dove a Bruxelles RTBF sta effettuando da qualche mese un test DAB+ sul canale 12B con un multiplex di quattro programmi diffusi a diversi bit rate si sono unite al carrozzone dello standard Eureka 147 con nuova codifica audio AAC, mentre in Francia David Kessler, l'incaricato della presidenza della Repubblica che doveva rimettere a febbraio uno studio sulla situazione della radio digitale, ha commentato sulla stampa con molto entusiasmo i test DAB+ che sono in corso a Nantes per iniziativa di un gruppo di radio "associative".

31 maggio 2008

Fiamminghi in FM

Dopo il Belgio francofono, che come forse ricorderete sta introducendo una nuova regolamentazione delle frequenze FM, ecco la situazione che riguarda il Belgio fiammingo, dove in effetti la regolamentazione, decisa da una authority separata, era già entrata in vigore. La situazione ci viene descritta da Herman Boel, compilatore della Euro-African Mediumwave Guide ma anche grande conoscitore della banda FM (vedi il link al suo sito sulle stazioni delle Fiandre).
Welcome to one of the most complex issues in Belgian media. I'll try to explain as easy as possible.
Belgium is a federal country (which is not really true but I'll spare you the semantics). There are two communities (Flemish and French-speaking) but 3 regions: Flanders, Brussels, and Wallonia, and all in all about ten governments. Yes, very efficient indeed. Anyway, the authority of media lies with the communities. So the Flemish community deals with media in Flanders and Brussels; the French-speaking community does this in Wallonia and Brussels.
A few years ago the FM frequency allocations had to be renewed. Flanders made a (very bad) new frequency plan and installed it. Wallonia 'forgot' to do so. The result is that de facto all Walloon and Brussels French-speaking stations were actually broadcasting without a license. However, many new stations -that had not had a frequency before- came on the air without a license too, heavily interfering other, legal, stations, often in Flanders. This was especially the case in large cities were Turkish and Arabic stations came out of nowhere...
As the authority of media lies with the communities, so does the dealing with complaints. At the Flemish side, complaints were dealt with very quickly, at the Walloon side, nothing or little was done with them. As a result the interference problems remain.
Recently the French-speaking community has finally drawn up a new frequency plan and the stations were now asked to apply for the various frequencies and packages of frequencies.
The result of this is not yet known but should be made public soon.
For the current radio situation in Flanders, please visit my site: www.radioinvlaanderen.info
For info on the French-speaking stations, please visit www.tuner.be

24 maggio 2008

Il Belgio francese mette ordine nell'FM

Ho scoperto molto in ritardo che la comunità francese del Belgio sta regolando uno spettro FM oggi completamente privo di ordinamento attraverso l'azione del locale CSA (Consiglio Superiore dell'Audiovisuale). Il piano dovrebbe essere annunciato il 22 giugno. L'operazione, evidentemente, comporta delle scelte che non saranno indolore e a essere minacciate sono soprattutto le stazioni radio indipendenti, per le quali potrebbero saltare molte frequenze. Sul sito Tuner.be trovate un fitto dossier di articoli sulla questione, con tanto di motore di ricerca sulla versione preliminare del piano. C'è anche un sito allestito dal CSA, FM2008.be
In questi giorni il deputato verde del Parlamento Yves Reinkin ha presentato una proposta
che mira appunto a garantire un certo equilibrio nell'assegnazione. Potete leggere qui il documento ufficiale.
Mi rendo conto che questa notizia è solo parziale. Che cosa sta succedendo nella parte fiamminga del Belgio? Lo spettro FM è già regolamentato? O è in corso un analogo processo di razionalizzazione? Ho girato le domande a Herman Boel, autore della EMWG list e sto aspettando una sua risposta.
Il Belgio è una nazione molto piccola, con una orografia alquanto diversa dalla nostra. Ma come sempre certi meccanismi possono essere un esempio prezioso per i regolatori italiani. Nella remota eventualità che finalmente si possa finalmente dare corso a un processo di regolamentazione dello spettro FM... Temo che sia molto più probabile veder costruito il ponte sullo Stretto e le prime cinque centrali nucleari promesse dal nuovo governo (sempre che la cosa non interferisca con i processo di beatificazione in corso).